Giovinco, la rabbia di Toronto contro Ventura

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MERCOLEDI 9 NOVEMBRE 2016 •• CORRIERE CANADESE
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FOCUS
SPORT
MLS
Giovinco, la rabbia di Toronto contro Ventura
LEONARDO N.
MOLINELLI
TORONTO - È riesplosa la tensione tra Toronto e la Nazionale italiana. La mancata convocazione di
Sebastian Giovinco per le partite
contro il Liechtenstein e la Germania ha infatti riacceso la polemica
sul valore della Mls e sul perché i
ct azzurri non convocano la Formica Atomica.
«Giovinco? Per due anni ho fatto
di tutto per averlo però ora gioca
in un campionato in cui ha meno
importanza il numero di gol che fa.
A volte ci si adatta a quel tipo di
campionato dove la fase di rientro
e riconquista diventa secondaria
perché può aspettare la palla senza
problemi». Queste le frasi che il ct
azzurro Gianpiero Ventura ha utilizzato in conferenza stampa per
giustificare la mancata convocazione di Giovinco in azzurro. Una
dichiarazione che ha fatto infuriare
tifosi e giornalisti in tutta Toronto.
«Quello che mi fa arrabbiare di
più è che se Giovinco non è il giocatore che vuoi per la Nazionale e
ti chiedono perché non lo convochi dovresti rispondere: “Non è
il giocatore che voglio, non porta
niente alla mia squadra” - dice il
giornalista torontino Anthony Totera - Non c’è bisogno di mettere
in discussione la qualità di gioco
della Mls o la qualità dei suoi compagni di squadra». Il conduttore di
R e d C a r d è tra i più accaniti difensori di Giovinco e già in occasione
della mancata convocazione agli
Europei aveva attaccato Conte con
un monologo che aveva esaltato i
tanti tifosi di Tfc che lo seguono.
«Sappiamo che il livello della
Mls non è dei migliori - ammette
- ma queste critiche arrivano dal ct
di una Nazionale che negli ultimi
10 anni ha faticato tantissimo sia
come risultati che come giocatori
che come livello di gioco, siamo
onesti». Una critica pesante, che
mostra come le dichiarazioni di
Ventura abbiano toccato un nervo
scoperto.
«I suoi commenti sono stati
molti irrispettosi - aggiunge Totera - se fossi stato lì gli avrei chiesto se ha mai visto una partita di
Mls. Perché ha chiamato Pellè con
la Spagna? Sa che il livello è molto
basso anche in Cina. Perché non ha
mandato qualcuno a osservarlo come ha fatto Conte con Pirlo e Giovinco prima degli Europei e invece
lo ha chiamato direttamente?».
Più moderato, ma sempre in disaccordo col ct, John Molinaro di
S p o r t s n e t . «Non sono sorpreso dice al C o r r i e r e - mi chiedo però
quanto Ventura conosca della Mls
e quante partite abbia visto. Credo
che non conosca molto e che prenda queste decisioni in base alla reputazione e a quello che lui pensa
della Mls».
Secondo Molinaro la scelta di
non convocare Giovinco non dipende tanto dal basso livello della
Mls quanto dal fatto che «gli allenatori italiani storicamente hanno
difficoltà a chiamare giocatori che
giocano all’estero». Gli esempi, secondo Molinaro, sono Gianfranco
Zola («un giocatore fantastico che
ha fatto gran parte della carriera in
Inghilterra e appena lasciata l’Italia non è più stato convocato») oppure Giuseppe Rossi ai tempi della
sua esperienza al Villareal.
Nessuna responsabilità invece da parte della Mls. «Credo sia
principalmente colpa della chiusura mentale del calcio italiano e degli allenatori italiani - spiega Molinaro - La Lega non può fare molto
a riguardo, credo sia più una caratteristica tipica italiana. E non è una
cosa che riguardo solo la Mls, ma
anche i campionati europei come
la Spagna o l’Inghilterra».
Tra i più arrabbiati per la mancata convocazione di Giovinco c’è
però il suo procuratore Andrea
D’Amico.
«Ventura ha perso un’occasione
per stare zitto» dice rispondendo al C o r r i e r e . «Sono costernato
di fronte a queste dichiarazione
secondo mal calcolate dall’amico
Gianpiero - continua - Lui è libero
di scegliere quello che crede però
è incredibile che il più prolifico
attaccante italiano subisca questo
trattamento».
«Per gli attaccanti contano i numeri e in Nazionale ci deve andare
chi sta meglio» dice D’Amico, per
il quale invece «finora è la Nazionale di chi non gioca, mentre chi è
protagonista in un campionato dove la tattica non sarà senza dubbio
quella italiana però gli atleti sono
atleti sta a casa». «Quello di cui sono sicuro - aggiunge il procuratore
dell’ex juventino - è che lui non è
mai venuto a vedere dal vivo una
partita e non ci può essere competenza senza conoscenza».
Insomma, si sfoga ancora D’Amico, «già era incredibile che non
fosse sia convocato per gli Europei
dopo la stagione strepitosa che ha
fatto, nella quale ha segnato più gol
Sebastian da solo che tutti quelli
che giocavano agli Europei messi
insieme» e adesso questa ulteriore
amarezza. «Evidentemente Ventura ha parlato di una cosa che non
conosce - conclude il procuratore
- anche perché quando giochiamo
contro gli Stati Uniti o il Messico
non è che vinciamo 5-0, anzi facciamo fatica a vincere contro il
Lussemburgo».
Insomma, «secondo me è un
autogol incredibile anche dal punto di vista del suo ruolo perché il
compito di un selezionatore, visto
che in Italia giocano per la maggior parte stranieri, è quello di andare in giro per il mondo dal vivo
a vedere i giocatori italiani. Devi
avere uno staff che monitora tutte queste cose altrimenti non sei
all’altezza di fare il selezionatore».
IL DERBY DELLA 401
Montréal si prepara alla sfida, si giocherà allo stadio Olimpico
TORONTO - La scelta è stata fatta
pochi minuti dopo la qualificazione ottenuta a New York. A Montréal il derby contro Toronto Fc per
la finale della Eastern Conference
si giocherà allo Stadio Olimpico, e
non al solito Saputo Stadium. Saranno così oltre 66mila i tifosi che
il 22 novembre assisteranno alla
gara di andata del doppio scontro
più importante della storia del calcio canadese.
Un muro umano che nelle intenzioni degli Impact dovrà servire a
intimorire Toronto Fc e a dare una
carica speciale agli uomini di Mauro Biello, chiamati a un’altra notte
speciale dopo quelle contro DC e
New York Red Bulls.
A rendere ancora più speciale
la sfida tra le due canadesi, come
se un derby della 401 in finale di
Conference non fosse abbastanza, c’è anche il derby azzurro tra
Giovinco da una parte e Donadel e
Mancosu dall’altra.
Se la Formica Atomica è ormai
da due anni la principale stella di Tfc, i due
italiani di Montréal si
sono creati negli ultimi
mesi un ruolo fondamentale nei meccanismi della squadra di
Biello. Donadel è cresciuto molto rispetto
alla scorsa stagione ed
è una colonna del centrocampo québécquois,
mentre Mancosu ha addirittura rubato il posto
in squadra a Dider Drogba, firmando le reti decisive a Washington e nella gara di
andata contro i Red Bulls.
Sarà quindi un derby nel derby
che nessuno vuole perdere e che
però ha già un vincitore, Andrea
D’Amico, che è procuratore sia di
Giovinco che di Donadel e quindi
sorride pensando a questo doppio
derby perché, comunque vada,
«uno dei due in finale ci va di sicuro».
Adesso il problema principale
per entrambe le squadre sono le
due settimane di sosta legate agli
impegni delle nazionali che interrompono il momentum vincente.
Entrambi i club infatti erano
entrati in un momento di forma
molto importante, che sembrava
renderli quasi imbattibili. Le due
settimane di pausa che mancano
alle gare del 22 e del 30 novembre
interrompono questo momento di
grazia e se da una parte aiutano i
due club a recuperare energie fisiche e nervose, il rischio è che fac-
ciano calare troppo la tensione o al
contrario rendano insostenibile la
lunga attesa.
Sarà importantissima quindi la
gestione di questo periodo di pausa da parte dei due tecnici Vanney
e Biello, che saranno i protagonisti
di questo lunghissimo pre-gara.
Intanto è molto probabile che a
Montréal si stiano già preparando
a spostare nuovamente la lucky
bell dal Saputo allo Stadio Olimpico come in occasione del debutto
stagionale. La campana, comprata
da due tifosi italocanadesi in una
chiesa dell’Ohio, viene suonata ogni volta che Montréal segna un
gol ed è vista come un portafortuna per gli Impact. Chissà se basterà
a fermare la Formica Atomica.
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