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Riordino? Anche no!!!!
Roma, 10 nov 2016 – di TESONE LUIGI. Un
verso del vangelo di Matteo recita: Dici
bene, Signore; eppure anche i cagnolini
mangiano dei minuzzoli che cadono dalla
tavola dei lor padroni.
C’è qualcuno seduto ad una tavola ben
apparecchiata e fornita di ogni bene dalla
quale si satolla da ormai molti anni e sta
tentando di tenere buoni i cagnolini sotto
il tavolo lanciandogli qualche piccolo
minuzzolo di pane.
Ma questo è un riordino delle carriere o una semplice distribuzione di
qualche punto parametrale?
Un riordino delle carriere dovrebbe prevedere una nuova progressione di
carriere anche incentrata sulla meritocrazia, ma a quanto pare l’unico
ruolo che deve guadagnarsi i gradi a scelta sono i marescialli/ispettori,
infatti come è ben noto a tutti, gli altri passaggi di grado non prevedono
alcuna scelta se non il passaggio dal grado di capitano a quello di
maggiore per il quale però vengono previsti un numero di posti tanti
quanto i valutati.
Oggi i marescialli sono laureati ed è anacronistico, impopolare e
dispendioso non prevedere l’osmosi dei gradi sbandierata anche dal libro
bianco, non si capisce perché si continuano ad aggiungere gradi nel ruolo
dei marescialli/ispettori, è dalla legge 212/83 passando per il Dlgs 196/95
giungendo al Dlgs 82/2001 che la progressione di carriera di questo ruolo
viene allungata di qualifiche e gradi, quindi partendo da 3 gradi ed una
qualifica del 1983 si giunge all’ultima proposta che contempla 5 gradi ed
una qualifica.
I marescialli/ispettori sono ormai laureati!!!
Se non si vuole realmente procedere ad un riordino delle carriere si
ottemperi soltanto a ciò che hanno osservato per ben due volte le
Commissioni Difesa, le quali il 20 dicembre 2013 con l’Atto 32
enunciavano:
nelle norme relative alla riorganizzazione del ruolo dei marescialli sia inserita
la previsione della promozione per i marescialli di prima classe al grado di
primo maresciallo in quanto la norma non comporta oneri in quanto non
modifica il trattamento economico in godimento;
nelle stesse norme sia prevista la promozione, ad anzianità, per i primi
marescialli con cinque anni di permanenza nel grado nella qualifica di
luogotenente;
E il 20 aprile 2016, nell’ambito dell’approvazione dello Schema di decreto
legislativo recante disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi 28
gennaio 2014, n. 7 e n. 8 – Atto del Governo n. 27,
le stesse Commissioni osservavano la necessità di prevedere il
superamento del disallineamento che si era determinato tra le Forze armate nella
promozione al grado di 1* Maresciallo, e quindi la definizione di aliquote di
avanzamento speciali di Marescialli Capi e gradi corrispondenti con elevata anzianità
di grado, per la promozione al grado superiore intervenendo all’atto dell’esercizio
delle deleghe relative alla cosiddetta « equiordinazione », trattandosi di materia che
rientra in tale settore;
La proposta del Dicastero, circolata nell’ultimo periodo, recepisce solo in
parte quanto considerato dalle Commissioni, anzi si prospetta un nuovo
disordine all’orizzonte in particolare per il passaggio di grado da Primo
maresciallo a Luogotenente.
TESONE LUIGI