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PRIMO PIANO
Venerdì 11 Novembre 2016
13
PERISCOPIO
COMMENTI
Elezioni Usa, Corriere e Repubblica: «Ora bisogna capire che
cosa succederà». Semplice: il contrario di quel che dite voi.
Filippo Merli
L’establishment Usa. Washington WC.
Claudio Cadei
Un numero da conservare
Bello, bello, bello il numero epico su Trump di ItaliaOggi di
ieri. L’ho letto, come al solito, di prima mattina, a casa, sul
mio Ipad ma poi sono andato ad acquistarlo anche in edicola
per conservarlo e rileggerlo, spero, da vecchio. Bravi tutti gli
articolisti. Vorrei citarli tutti perché tutti si meritano la Ola!
Ma porterei via troppo spazio. Il mondo non è dei Riotta o della
Botteri. O almeno mi auguro che non lo sia.
Gustavo Eisler Von Terranova
Mamma mia, che botta!
Devo ammettere che stamane ho molto goduto intellettualmente e anche visceralmente (dico la verità ) a leggere tutti
gli articoli di ItaliaOggi sulle elezioni americane. Non perché
parteggiassi per uno o l’altro dei candidati, ma per la dimostrazione matematica che la stragrande maggioranza dell’informazione, con l’ottima eccezione di ItaliaOggi ha preso una
botta apocalittica e spero per essa salutare. Ma così succede
quando si vuol leggere la realtà con le lenti ideologiche, in
particolare le lenti rosse, che , come avviene in Italia, falsificano notevolmente la percezione dei colori. Grande America,
Grandi gli Stati Uniti.
Santo Bressani Doldi
Una cosa incommensurabile, altrochè
Chiunque sia stato l’autore della lettera in inglese maccheronico diretta a Trump e pubblicata ieri da ItaliaOggi a pag. 4,
sappia di aver scritto una cosa incommensurabile. E soprattuto
sappia che è un genio. Siamo quasi ai livelli di Non ci resta
che piangere.
Mario Cavalcanti
Meno male che Silvio c’è
E comunque, non abbiate paura. Non tutto è perduto. La passione di Trump per le milf e la sua simpatia per Putin sono un
grande vantaggio per l’Italia. Com’è che faceva? «Menomale
che Silvio c’èeee».
Luigi Chiarello
Si comportano come le galline
Da piccolo, in campagna (quando galli e galline era ancora ruspanti) ero sempre molto stupito dalla scena del gallo che improvvisamente e con furia si accoppiava con la gallina. Quest’ultima,
anche a causa del peso del gallo, si piegava sulle gambe, quasi
accucciandosi a terra. L’operazione, diciamo così, era fulminea,
rapidissima. Finito l’interscambio, il gallo scendeva dalla montatura, un po’ provato, e la gallina, come se niente fosse, si dava
un colpo di coda e , cip-cip, cip-ciop se ne andava beccando di di
qui e di là, come se niente fosse. Ecco, questa gallina mi ha fatto
venire in mente la coorte dei tutti i commentatori (giornalistici
e televisivi) che fino a ieri l’altro davano ( e da mesi) per vincente Hillary (alcuni con la percentuale del 71%, addirittura) e
che adesso, come se niente fosse, a 24 ore di distanza, spiegano,
sussiegosi come sempre, che ciò che è avvenuto negli Stati Uniti
era inevitabile, ovvio, comprensibile e che Trump non poteva che
vincere. Galline, della malora!
Ugo Marileni Licata
Il fisco si approfitta dei commercialisti
Sono un assiduo lettore di ItaliaOggi e vorrei ringraziare Marino Longoni per il suo fondo su ItaliaOggi7 di lunedi scorso che
è l’ultimo di una serie di articoli mai banali o di circostanza.
Quello di lunedì scorso, dicevo, ha descritto limpidamente la
grottesca situazione in cui ormai vivono i liberi professionisti
che si trovano spesso a domandarsi : ma sono io che non sto
capendo più nulla, o il Fisco, inteso come Pubblica Amministrazione, se ne sta veramente approfittando un po’ troppo di noi ?
La risposta sta proprio nell’ articolo di Longoni. Grazie.
Maurizio Nolesini
Al referendum prevarrà il sì
Dopo aver contemplato e ascoltato praticamente tutte le belle
menti del giornalismo italiano, quelle che campeggiano quotidianamente presso gli studi televisivi elargendo alle plebi il
loro pensiero pret-a-porter, che hanno spiegato in lungo e in
largo che Trump era unfit e che Hillary avrebbe trionfato, sono
molto sollevata. Il popolo americano ha scelto il meno peggio e
sono molto convinta che al referendum vincerà il si.
Cinzia Mistraletti
DI
PAOLO SIEPI
Negli harem si divertono: cantano, ballano e
affini. Totò: parli come badi. Rizzoli, 1994.
Il lavoro mi piace, mi affascina. Potrei starmene per ore a guardarlo. Anonimo.
Ricordiamo a lungo chi abbiamo
m amato, meno a lungo chi ci ha
amato.
Allo stesso modo ci durano
a
p nella mente i debitori che i
più
c
creditori.
Gesualdo Bufalino,
Il malpensan
malpensante. Bompiani, 1987.
Se rubi a un autore è plagio. Se rubi a molti è
ricerca. Alessandro Bersani, Diario.
Alcuni amici è bene che precedano, altri è
utile che seguano. Tenere a fianco solo chi è
indispensabile. Dino Basili, Tagliar corto.
Mondadori.
notissima Why not, si è poi afflosciata come un
pallone sgonfio, anzi alla fine a essere condannato dal tribunale di Roma è stato proprio De
Magistris: un anno e tre mesi per abuso d’ufficio. Raffaele Cantone presidente dell’Authority contro la Corruzione. Salvatore
Merlo. Il Foglio.
Le vittime della strada aumentano anche per
colpa dell’uso dei telefonini mentre si è al volante. Comporre un numero di telefono porta via,
all’incirca, 7 secondi. Se si viaggia a 100 km/h,
ciò provoca un vuoto di 200 metri. Un selfie
scattato alla stessa velocità divora 400 metri.
Spazi enormi, nei quali può succedere, e succede, purtroppo di tutto. Emanuele Scafato,
Istituto superiore di Sanità. (Gianpaolo
Iacobini). Il Giornale.
Nel 1976, all’indomani del terrremoto in Friuli, Michele Venttura, segretario di Federazione
del Pci fiorentino, invita Cioni al
d
Un po’ di sana cattiveria, in politica, ci vuole:
rristorante Il Cavallino in piazza
della Signoria: «La direzione nasignifica essere determinati, avere coraggio. Per
d
raggiungere gli obiettivi bisogna essere spietati, zionale chiede che uno di noi vada nelle zone
tra virgolette. Alessandra Moretti (Pd). Il terremotate per rivitalizzare il Partito, ho pensato a te». Da buon militante io risposi: quando
Giornale.
parto? A Gemona trascorsi un anno e mezzo tra
B.M. si è dichiarato estraneo ai fatti di cui i superstiti. All’inizio nessuno mi rivolgeva la
viene accusato. «La giustizia» ha detto «finirà parola, dopo tre mesi tutti mi adoravano. Mi
col trionfare». L’avvocato difensore di B.M. ha sistemai in una roulotte, una Laika 6000, pardichiarato che se la giustizia trionfa, lui ricorre cheggiata sotto l’unico muro rimasto in piedi.
in appello. Amurri e Verde, News. Monda- Un ex frate salesiano domandò: chi è l’idiota
che ha piazzato qui la roulotte? La sposto sudori, 1984.
bito, risposi io. Tre giorni dopo una scossa di
assestamento fece crollare il muro. Graziano
«Lei è un maestro di stile sarCioni, Pd, candidato sindaco a Firenze
toriale: le piace lo stile adottato
contro Renzi alle primarie, inquisito (e
da Renzi?». «Io amo più uno stile
bloccato politicamente) per 8 anni e poi
tipicamente italiano, con delle forb
assolto con formula piena. (Annalisa Chime tipicamente italiane. A partirico). Il Foglio.
re dalla giacca, che deve essere
stretta in vita, non corta, che deve evidenziare
id i
Nove giorni prima dell’assasi pettorali». Brunello Cucinelli, il Re del
cachemire italiano. Un Giorno da Pecora, sinio di Borsellino, il governo
di centrosinistra guidato da
Rai Radio1.
Giuliano Amato, ci presentò un
I magistrati se la presero proprio con me du- regalo mai visto prima, almeno
rante il governo Prodi perché ero il più facile da in Italia. Nella notte fra il 9 e il
aggredire. Ero il più piccolo con il mio partitino, 10 luglio 1992, attuò un prelievo iimprovviso
i e
potevano abbattermi senza squassare l’intero forzoso del 6 per mille su tutti i conti correnti
sistema politico. Clemente Mastella, sindaco bancari di qualunque importo, da quelli maxi
a quelli miseri. Era un brutto momento per
di Ceppaloni. (Piero Senaldi). Libero.
la lira e il governo doveva varare una manoLe relazioni politiche di Walter Veltroni con- vra pesante che, a conti fatti, sarebbe stata
tinuano a essere numerose ed è intatta la com- di centomila miliardi di lire anche se poi il
plicità ideologica con l’intellighenzia di sinistra. prelievo fruttò alla Stato appena undicimila
Basta infatti osservare l’incensamento plateale e cinquecento miliardi di lire. Giampaolo
di qualsiasi cosa esca dalla sua tastiera. Scrive Pansa. Libero.
un articolo sul Corriere dello Sport, col quale
Da bambino pregavo. Da ateo non mi parcollabora, ed è subissato di pensosi commenti.
Pubblica un romanzo di poche pagine, successe rebbe corretto. Ma mi ricordo che Sant’Ignazio
nel 2004 con Senza Patricio, ed è subito tradotto diceva: «La preghiera è dialogo». E di questa
in inglese e dopo se n’è ricavato un film. I critici cosa l’uomo ha bisogno fin dall’inizio dei tempi.
paragonano il suo stile (lo ha fatto Dacia Ma- Io parlo con mia madre. Che faceva lo stesso
riani) a quello di Luigi Pirandello e la sua ispi- con la sua. Mi viene in mente quella volta in
razione alla mente visionaria di Joseph Conrad. cui l’ateissima Pina, quando l’altro suo figlio
Con gli incassi editoriali, Walter ha potuto infat- Fulvio era caduto in un pozzo sperduto ed era
ti comprarsi un appartamento a New York, città praticamente morto, prese a invocare disperadove il mercato immobiliare è, notoriamente, tamente proprio mia nonna, a sua volta morta
inavvicinabile per il comune mortale. Giancar- da tempo: «Salvamelo! Salvamelo!». E dalla
notte spuntò una moto. Il medico. Mai saputo
lo Perna, scrittore politico. La Verità.
come mai passava di lì. Ma Fulvio fu salvo.
Il premier ha inviato a tut- Dario Fo e Giuseppina Manin, Dario e
tti i presidenti e scrutatori di Dio. Guanda.
sseggio questa lettera: «Gentile
Quando vado a trovare il mio amico e proccittadino, nel dirti grazie per
lla meritoria azione che svolgi duttore Pietro Valsecchi, arrivo carico di mozper la democrazia, abbiamo zarelle. Come se fossero la mia identità. Prima
p
deciso
d
i che
h nel periodo che ci separa dalla ne portavo di più. Ed ero anche più umile. Lui
votazione, puoi tirar su un albergo sulle aveva una cameriera filippina che, appena
rive del Lambro senza chiedere permesso a mi vedeva, mi diceva in filippino: «Sbrigati,
Maroni. Non ti chiediamo niente in cambio. ragazzo, che in cucina aspettano». Insomma
È chiaro che se dovesse vincere il No non mi trattava da subfilippino. Checco Zalone
controlliamo più i giustizialisti che non solo (Francesco Merlo). la Repubblica.
ti sbatteranno per terra l’hotel ma ti arreNon ho più voglia di vivere. Ma
steranno. Se vince il Sì è diverso. Certo, hai
nemmeno di morire. Resterò sosbagliato a tirar su un manufatto edilizio
n
senza licenza, ma non esageriamo: ormai
sspeso fra terra e cielo, come un
acrobata di corda lenta. Roberl’albergo c’è, per noi è a posto». Maurizio
a
Milani. Il Foglio.
tto Gervaso. Il Messaggero.
L’inchiesta che rese famoso De Magistris, la
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