Un sogno realizzato: fare ridere con il Vangelo

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GENTE VENETA | Opinioni
Venerdi, 11 Novembre 2016
Un sogno realizzato: fare ridere con il Vangelo
«Avrei un sogno: mi piacerebbe chiedere a Carlo&Giorgio di mettere in scena uno spettacolo
sul Vangelo per i ragazzi delle medie». Quando una persona ti confida un sogno del genere,
come si fa a non condividerlo?
I tre ingredienti base per questa formula (potenzialmente esplosiva) - la stima per il duo
cabarettistico veneziano, la passione per il Vangelo e quella per i ragazzi - c'erano tutti.
Fin dall'inizio con loro e tra noi (ufficio Irc, catechistico e pastorale dei ragazzi) l'abbiamo
chiamata "sfida", perché un pubblico tra gli 11 e i 14 anni non è quello abituale di Carlo&Giorgio
(più avezzi ad avere di fronte i loro genitori) e senza dubbio uno dei più difficili da interessare,
anche solo per la particolarità del "mondo" in cui viaggiano in questa fascia d'età sospesa tra
l'infanzia e l'adolescenza, alti e bassi umorali, con un'identità in costruzione.
In un anno come quello del Giubileo della Misericordia, lo spazio per "osare" un'operazione di
questo tipo si spalancava come le porte aperte nelle tante chiese per desiderio di Papa
Francesco e ci è sembrato che il Vangelo potesse "uscire" per essere annunciato sul palco di
un teatro e di un teatro comico. Il Vangelo di Luca è stata l'ispirazione iniziale affidata ai cugini
muranesi, ma lasciando a loro tutta la libertà di poterlo rileggere ed elaborarne uno spettacolo
targato 11-14.
Questa scelta ha dato i suoi frutti, secondo noi ancora più abbondanti di quelli immaginati,
proprio perché non è stata un'operazione a tavolino in cui ciascuno metteva solo a servizio le
proprie competenze: i "contenuti" da parte degli uffici di Curia, la professionalità e l'arte della
comicità teatrale dall'altra.
Carlo, Giorgio e i loro collaboratori questa sfida l'hanno accettata, cogliendone la bellezza e
insieme tutta la responsabilità che si portava dietro, capendo subito che si sarebbe trattato di
"giocarsi" in prima persona. A nostro parere si sono lasciati "provocare" da Gesù come è giusto
che sia, per poter dare una risposta convincente per loro e dunque anche per i ragazzi.
La fatica poi di cercare il linguaggio, i gesti, le espressioni, la quotidianità dei preadolescenti
2016 ha permesso di arrivare al loro cuore con una immediatezza che a volte catechisti e
insegnanti guadagnano in anni e anni di sudato servizio.
Far ridere con il Vangelo (e non del Vangelo) non è facile, ma il risultato è stato più che
rispettoso di un messaggio così alto, perché in realtà è riuscito a cogliere quanto la Misericordia
di Dio può destabilizzare e sovvertire i nostri facili giudizi.
"Siate misericordiosi" è un invito che è risuonato più volte nello spettacolo e ciò che lo rende per
noi efficace evangelizzazione (e catechesi), di cui siamo grati a Carlo e Giorgio, non è stato solo
averlo ascoltato con un sorriso tra le labbra, ma il fatto che era percepibile fosse passato
attraverso le persone che lo pronunciavano. E questa si chiama testimonianza.
Operazione da ripetere? Verrebbe da dire "sicuramente!": avendo creato il precedente si può
pensare ad una seconda puntata, ma intanto godiamoci quanto il mitico duo ci ha confezionato.
Anna Marchiori
Tratto da GENTE VENETA, n.43/2016
Articolo pubblicato su Gente Veneta
http://www.genteveneta.it/public/articolo.php?id=8894
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