7 Primo Venerdì NOVEMBRE 2016 - S a n t a R i t a a l l e V e r

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Transcript 7 Primo Venerdì NOVEMBRE 2016 - S a n t a R i t a a l l e V e r

CHIESA DI SANTA RITA
4 NOVEMBRE 2016
PRIMO VENERDI DEL MESE
ADORAZIONE
EUCARISTICA
Stampato ad uso preghiera Chiesa di Santa Rita da Cascia
PRIMO VENERDI DEL MESE
Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa,
prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre
raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese di
Novembre 2016
INTENZIONE UNIVERSALE
Perché i paesi che accolgono un grande numero
di profughi e rifugiati siano sostenuti
nel loro impegno di solidarietà
INTENZIONE PER L'EVANGELIZZAZIONE
Perché nelle parrocchie sacerdoti e laici
collaborino nel servizio alla comunità senza cedere
alla tentazione dello scoraggiamento
INTENZIONE DEI VESCOVI
Perché, ascoltando la chiamata comune alla santità,
seguiamo con rinnovato slancio il Signore Gesù,
volto della misericordia del Padre.
MARIANA
Perché lo Spirito Santo, che suscita, forma
e incorona i santi, ci faccia dono
di una vera devozione a Maria.
PREGARE PER IL CLERO DICENDO:
Cuore di Gesù, la Madre tua
volga i suoi occhi misericordiosi sui tuoi sacerdoti
e li renda degni di contemplare il tuo volto.
Umanamente la morte è una tragedia: segna la
fine di una vita, il distacco da tutti coloro che si sono amati. Ma
il Signore ci dice che la vita va oltre la morte, e che la morte è
una nascita: la nascita alla vita piena, eterna, vissuta in
comunione con Dio e ci invita a non fermarci al vuoto che hanno
lasciato le persone care tornate a lui, ma a lasciarci pervadere
da quel chiarore di eternità che solo può illuminare i nostri passi
verso il Regno.
Portiamo al Signore tutti i nostri cari defunti e preghiamo per
coloro dei quali nessuno si ricorda.
La preghiera che accompagna con il nostro amore il cammino
interiore dei nostri defunti, ci renda vicini alle persone che
abbiamo amato e che un giorno riabbracceremo nella gioia che
non avrà fine.
Guida:
Canto di esposizione del Santissimo Sacramento
( 356 )
Io credo: risorgerò;
questo mio corpo vedrà il Salvatore!
Prima che io nascessi,
mio Dio, tu mi conosci:
ricordati, Signore,
che l’uomo è come l’erba,
come il fiore del campo.
Io credo: risorgerò;
questo mio corpo vedrà il Salvatore!
Ora è nelle tue mani
quest’anima che mi hai data:
accoglila, Signore,
da sempre tu l’hai amata,
è preziosa ai tuoi occhi.
Io credo: risorgerò;
questo mio corpo vedrà il Salvatore!
Padre, che mi hai formato
a immagine del tuo volto:
conserva in me, Signore,
il segno della tua gloria,
che risplende in eterno.
Io credo: risorgerò;
questo mio corpo vedrà il Salvatore!
Cristo, mio Redentore,
risorto nella luce:
io spero in te, Signore,
hai vinto, mi hai liberato
dalle tenebre eterne.
Io credo: risorgerò;
questo mio corpo vedrà il Salvatore!
Spirito della vita,
che abiti nel mio cuore:
rimani in me, Signore,
rimani oltre la morte,
per i secoli eterni.
Io credo: risorgerò;
questo mio corpo vedrà il Salvatore!
A
10.
tutti coloro che lavoreranno per la salvezza
delle anime darò loro il dono di commuovere i
cuori più induriti.
I
11. l nome di coloro che propagheranno la
devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio
Cuore e non ne verrà mai cancellato.
I
12. o ti prometto, nell'eccesso della Misericordia
del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente
concederà a tutti coloro che si comunicheranno al
Primo Venerdì del mese per nove mesi
consecutivi, la grazia della penitenza finale. Essi
non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere
i Sacramenti, e il mio Cuore sarà il loro asilo
sicuro in quell'ora estrema.
Offerta della giornata
al Sacro Cuore di Gesù
Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del
Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa,
in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le
azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in
riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti
gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a
gloria del Divin Padre. Amen.
Le promesse di Gesù a
Santa Margherita Maria Alacoque
per i devoti del suo Sacro Cuore
D
1.
arò loro tutte le grazie necessarie al loro
stato
P
2.
orterò soccorso alle famiglie che si trovano
in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie
divise.
3.
Li consolerò nelle loro afflizioni.
Sarò il loro sicuro rifugio
4.
specialmente in punto di morte.
in vita e
S
5.
pargerò abbondanti benedizioni sopra tutte
le loro opere.
I
6.
peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte
e l'oceano della Misericordia.
7.
Le anime tiepide si infervoreranno.
Le anime fervorose giungeranno in breve a
8.
grande perfezione.
B
9.
enedirò i luoghi dove l'immagine del mio
Sacro Cuore verrà esposta ed onorata.
Silenzio di Adorazione
Dal Vangelo secondo Marco
16, 1-7
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di
Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per
andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno
della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.
Dicevano tra loro: "Chi ci farà rotolare via la pietra
dall'ingresso del sepolcro?". Alzando lo sguardo,
osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare,
benché fosse molto grande.
Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla
destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura.
Ma egli disse loro: "Non abbiate paura! Voi cercate
Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco
il luogo dove l'avevano posto. Ma andate, dite ai suoi
discepoli e a Pietro: "Egli vi precede in Galilea. Là lo
vedrete, come vi ha detto"".
Silenzio di Meditazione
Dagli scritti di Fratel Carlo Carretto ( 1910 – 1988 )
canto di reposizione ( 330 )
Ciò che è capitato nelle notte della Risurrezione d'ora
innanzi ci riguarda personalmente. E stato il vero
«passaggio» di tutta l'umanità nel Cristo, capo del
Corpo che è la Chiesa e principio di tutti i salvati. Ciò
significa che Dio è Dio, che la vita continua, e che c'è
una spiegazione a tutte le cose, anche le più
incomprensibili o apparentemente scandalose.
Il giorno ormai scompare,
presto la luce muore,
presto la notte scenderà,
resta con noi Signore.
Significa che l'uomo è eterno e che la morte che gli ha
fatto prima tanta paura, dominando dolorosamente la
sua esistenza, ora è lì, spiegata, compresa, capita,
vinta.
Ora che ho visto il Cristo risorto posso affrontare la
mia morte con sicurezza. Anch'io risorgerò. «Io sono il
tuo Dio» dice il Signore.
Se Dio è il mio Dio non ho più paura di nulla. Mi affido
a Lui. Mi lascio fare da Lui.
canto ( 219 )
Cieli e terra nuova il Signor darà,
in cui la giustizia sempre abiterà.
Tu sei Figlio di Dio e dai la libertà:
il tuo giudizio finale sarà la carità.
Cieli e terra nuova il Signor darà,
in cui la giustizia sempre abiterà.
E in questa sera preghiamo,
venga la pace vera
venga la Tua serenità,
la Tua bontà Signore.
La grande sera ci attende,
quando la notte splende,
quando la gioia brillerà,
apparirai Signore.
A Te, creatore del mondo,
gloria la notte e il giorno,
gloria la Chiesa canterà:
acclamerà Signore.
Hai dato loro un pane che è disceso dal cielo.
R/. Che porta in sé ogni dolcezza
Preghiamo.
Guarda, o Padre, al tuo popolo, che professa la sua
fede in Gesù Cristo, nato da Maria Vergine, crocifisso
e risorto, presente in questo santo sacramento e fa' che
attinga da questa sorgente di ogni grazia frutti di
salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.
Vinta sarà la morte: in Cristo risorgerem,
e nella gloria di Dio per sempre noi vivrem.
Cieli e terra nuova il Signor darà,
in cui la giustizia sempre abiterà.
Il suo è regno di vita, di amore e di verità,
di pace e di giustizia, di gloria e santità.
Cieli e terra nuova il Signor darà,
in cui la giustizia sempre abiterà. Sempre abiterà.
R/. Amen.
Breve pausa di silenzio
BENEDIZIONE EUCARISTICA
Dio sia benedetto
Benedetto il Suo santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il Nome di Gesù.
Benedetto il Suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il Suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel SS. Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.
Benedetta la Sua santa e Immacolata Concezione.
Benedetta la Sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il Nome di Maria, Vergine e Madre.
Benedetto S. Giuseppe, Suo castissimo Sposo.
Benedetto Dio nei Suoi Angeli e nei Suoi Santi.
Talora ci chiediamo dove sono i nostri morti; e
magari cerchiamo di pensarli, di immaginare il luogo dove
vivono e cosa fanno. Certo, è forte e bella la tradizione di
visitare i cimiteri, i luoghi ove essi, come dice l'antica tradizione
cristiana, "dormono" in attesa del risveglio. Ma è anche bello (e
forse ancor più) pensare che i nostri defunti continuano ad
essere presenti nelle nostre chiese, nelle nostre comunità, là dove
hanno ricevuto i sacramenti, dove hanno pregato, dove hanno
lodato il Signore dove hanno sperato nei momenti difficili, e da
dove sono stati accompagnati verso il cielo. Sì, possiamo dire
che i defunti sono nelle chiese della comunità di cui facevano
parte: la morte, infatti, non ha interrotto i legami. Essi,
continuano ad essere vicini per celebrare assieme a noi la lode
del Signore.
Guida:
Adorazione silenziosa
canto ( 509 )
Quando busserò alla Tua Porta,
avrò fatto tanta strada,
avrò piedi stanchi e nudi,
avrò mani bianche e pure …
Avrò fatto tanta strada,
avrò piedi stanchi e nudi
avrò mani bianche e pure,
o mio Signore!
Quando busserò alla Tua Porta,
avrò frutti da portare,
avrò ceste di dolore,
avrò grappoli d’amore …
Avrò frutti da portare,
avrò ceste di dolore,
avrò grappoli d’amore,
o mio Signore!
Quando busserò alla Tua Porta,
avrò amato tanta gente
avrò amici da ritrovare
e nemici per cui pregare …
Avrò amato tanta gente,
avrò amici da ritrovare
e nemici per cui pregare,
o mio Signore! o mio Signore!
Quando la mia anima uscirà per sempre da questo
mondo e lascerà il mio corpo pallido, freddo e senza
vita, accettate la distruzione del mio essere come un
omaggio che io vengo a rendere alla vostra divina
Maestà; ed allora,
misericordioso Gesù, abbiate pietà di me!
Finalmente, quando la mia anima comparirà innanzi a
Voi, e vedrà per la prima volta lo splendore immortale
della vostra Maestà, non la rigettate dal vostro
cospetto; ma degnatevi ricevermi nel seno amoroso
della vostra misericordia, affinché io canti
eternamente le vostre lodi. Misericordioso Gesù,
abbiate pietà di me!
Canto
Tantum ergo Sacraméntum
venerémur cérnui:
et antícuum documéntum
novo cedat rítui:
praestet fides suppleméntum
sénsuum deféctui.
Genitóri, Genitóque
laus et jubilátio,
salus, hónor, virtus quoque
sit et benedíctio:
procedénti ab utróque
cómpar sit laudátio. Amen.
misericordioso Gesù, abbiate pietà di me!
Quando la mia immaginazione, agitata da orrendi e
spaventevoli fantasmi, sarà immersa in mortali
tristezze, ed il mio spirito, turbato dall'aspetto delle
mie iniquità e dal timore della vostra giustizia lotterà
contro l'angelo delle tenebre, che vorrà togliermi la
vista consolatrice delle vostre misericordie e
precipitarmi in seno alla disperazione,
misericordioso Gesù, abbiate pietà di me!
Quando il mio debole cuore, oppresso dal dolore
della malattia, sorpreso dagli orrori della morte, e
spossato dagli sforzi che avrà fatto contro i nemici
della mia salute,
misericordioso Gesù, abbiate pietà di me!
Quando verserò le mie ultime lacrime, sintomi della
mia distruzione, ricevetele, o mio Gesù, in sacrificio di
espiazione, affinché io spiri come una vittima di
penitenza; ed in quel terribile momento,
misericordioso Gesù, abbiate pietà di me!
Quando i miei parenti ed amici, stretti a me
d'intorno, s'inteneriranno sul dolente mio stato e
v'invocheranno per me,
misericordioso Gesù, abbiate pietà di me!
Quando avrò perduto l'uso di tutti i sensi, ed il
mondo intero sarà sparito da me, ed io gemerò nelle
angosce della estrema agonia e negli affanni di morte,
misericordioso Gesù, abbiate pietà di me!
Quando gli ultimi sospiri del cuore sforzeranno la
mia anima ad uscire dal corpo, accettateli come atti di
una santa impazienza di venire a Voi; e Voi,
misericordioso Gesù, abbiate pietà di me!
L’evangelista Matteo apre l’insegnamento di
Gesù sulla montagna con le Beatitudini. Lasciamoci guidare
dalla Parola del Vangelo mentre adoriamo la presenza
silenziosa ma reale di Cristo nell’Eucaristia.
Guida:
Dal Vangelo secondo Matteo
16, 1-7
In
quel tempo, Gesù, vedendo le folle, salì sulla
montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi
discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava
dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e,
mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi
per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande
è la vostra ricompensa nei cieli».
Dagli scritti
di don Tonino Bello vescovo
LITANIE DELLA BUONA MORTE
( 1935 – 1993 )
Si intuisce subito che queste parole pronunciate da
Gesù nascondono promesse ultraterrene. Che sotto c’è
qualcosa di grande, insomma: quel misterioso Regno
dei cieli, di cui la cosa più ovvia che si possa dire è che
rappresenta il vertice della felicità. Ebbene, questo
qualcosa di grande viene garantito ad alcune precise
categorie di persone da una cerniera espressiva che
non lascia dubbi interpretativi: ...Perché di essi sarà....
Quel ...perché di essi sarà... rappresenta il titolo giuridico
di possesso incontestabile, che garantisce tutti i
poveri nel diritto nativo ad avere non solo la legittima
ma l’intero asse patrimoniale del Regno.
[…]
Capite che cosa significa tutto questo? Che se
vogliamo avere parte nell’eredità del Regno, dobbiamo
diventare poveri. O almeno, i poveri, dobbiamo
tenerceli buoni perché un giorno si ricordino di noi.
Insomma, o ci meritiamo l’appellativo di beati
facendoci poveri, o ci conquistiamo sul campo quello
di benedetti amando e servendo i poveri. Senza l’uno o
l’altro di questi due passaporti, è impossibile entrare
nel Regno.
Signore Gesù, Dio di bontà, Padre di misericordia, io
mi presento innanzi a voi con cuore umiliato, contrito
e compunto: vi raccomando la mia ultima ora e ciò che
dopo di essa mi attende.
Quando i miei piedi immobili mi avvertiranno che la
mia carriera in questo mondo è presso a finire,
misericordioso Gesù, abbiate pietà di me!
Quando le mie mani tremule e intorpidite non
potranno più stringervi crocifisso, e mio malgrado vi
lascerò cadere sul letto del mio dolore,
misericordioso Gesù, abbiate pietà di me!
Quando i miei occhi offuscati e stravolti dall'orrore
della morte imminente fisseranno in Voi gli sguardi
languidi e moribondi,
misericordioso Gesù, abbiate pietà di me!
Quando le mie labbra fredde e tremanti
pronunzieranno per l'ultima volta il vostro nome
adorabile,
misericordioso Gesù, abbiate pietà di me!
Quando le mie guance pallide e livide ispireranno
agli astanti la compassione ed il terrore, ed i miei
capelli, bagnati dal sudor della morte, sollevandosi
sulla mia testa, annunzieranno prossima la mia fine,
misericordioso Gesù, abbiate pietà di me!
Silenzio di Meditazione
Quando le mie orecchie, presso a chiudersi per
sempre ai discorsi degli uomini, s'apriranno per
intendere la vostra voce, che pronunzierà
l'irrevocabile sentenza, onde verrà fissata la mia sorte
per tutta l'eternità,