Torino. Artissima e oltre/13. La nostra società crudele va in scena

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05 novembre 2016 delle ore 16:10
Torino. Artissima e oltre/13. La nostra società
crudele va in scena alla fondazione Sandretto Re
Rebaudengo. Tra odiosi dispositivi di controllo e
disastri della new economy
La nostra società fondata sul controllo e spietata
nel suo cinismo è al centro delle tre proposte
presentate ieri alla Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo. Tre mostre senza sbavature, che
arrivano dritte come frecce a colpire la nostra
sensibilità. Ed Atkins, videoinstallazione già
inaugurata da un mese, racconta con
fotogrammi crudi e ironici il destino del nostro
mondo digitalizzato, dove i dispositivi di
controllo non si fermano all’indagine di
computer o armi o altri potenziali ordigni
terroristici, ma hanno la meglio sulle nostre vite,
ridotte a segmenti deprivati della loro
appartenenza a un’individualità. La nostra
quotidianità, questa volta non da scandagliare
e portare all’evidenza, ma massificata, tramite
videogiochi e altri mezzi di comunicazione, è
al centro del lavoro di Harun Farocki, dove il
cinema, ma anche il nostro immaginario, il
nostro stesso modo di vedere risulta plasmato
dall’eccesso e dalla piattezza della "dittatura
delle immagini” della nostra epoca. Infine Josh
Kline con la sua Unemployment (nelle foto),
impietosa messa in scena della crudeltà della
new economy. Con i sacchi delle proprie cose
preparati in fretta e furia per abbandonare i posti
di lavoro da cui si è stati licenziati e uomini e
donne gettati in sacchi della spazzatura come
fossero rifiuti di cui sbarazzarsi rapidamente.
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