Stufe e caldaie a legna e pellet, come funziona la

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Stufe e caldaie a legna e pellet, come funziona la nuova cer
Stufe e caldaie a legna e pellet, come funziona la nuova
certificazione "Aria Pulita"
Quattro classi in base ad efficienza ed emissioni sul modello delle auto. La nuova certificazione
nazionale di qualità per stufe, inserti e caldaie a legna o pellet, presentata oggi a Milano da Aiel,
potrebbe fare molto per aria, consumatori e costruttori di apparecchi a biomassa legnosa.
Giulio Meneghello
Affrontare il problema della qualità dell'aria e contemporaneamente valorizzare i miglioramenti
tecnologici di stufe e caldaie a pellet, istituendo un sistema di classi analogo a quelle delle
automobili.
Sono queste le finalità di Aria Pulita, la nuova certificazione nazionale volontaria di qualità per
stufe, inserti e caldaie a legna o pellet presentata oggi a Milano da Aiel.
Una mossa con la quale il settore si prepara a norme anti-smog come quelle messe in campo
dalla Lombardia, peraltro pensate con la collaborazione dell'associazione. Regole che prevedono
appunto una classificazione degli impianti a biomasse, in modo che quando i livelli di inquinamento
sorpassano i livelli di guardia, si può ordinare di far spegnere solo gli apparecchi più inquinanti.
Allo stesso tempo, con la nuova certificazione, chi acquista una stufa o una caldaia a biomassa avrà
più informazioni per scegliere, premiando così anche i produttori che investono in innovazione
tecnologica.
Cosa si certifica
Aria Pulita è rivolta a stufe, inserti e caldaie a legna e pellet per il riscaldamento domestico, cioè
apparecchiature con potenza inferiore ai 35 kW. Verifica la conformità dei prodotti rispetto a due
principali requisiti: emissioni e rendimento.
Gli apparecchi certificati vengono poi classificati assegnando da 2 a 4 “stelle” sulla base di 5
parametri:
1.
2.
3.
4.
5.
rendimento
emissioni di particolato primario (PP)
ossidi di azoto (NOx)
composti organici totali (COT)
monossido di carbonio (CO).
“Coerentemente con l'obiettivo di promuovere il continuo innalzamento della qualità degli
apparecchi, Aria Pulita non certifica prodotti a una sola stella, che pur rispettano i requisiti per
l’immissione sul mercato, ma solo quelli da due stelle in su”, spiegano da Aiel.
Qui sotto un'infografica su come leggere l'etichetta:
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La certificazione
Quella messa in piedi da Aiel non è un autocertificazione, ma una certificazione volontaria e “di
parte seconda”. Per cercare il massimo dell'imparzialità si sono creati un Comitato di Certificazione
e un Comitato Tecnico composto da rappresentanti di Enea, Legambiente, Enama e Unione
Nazionale dei Consumatori ed Etifor, con un ruolo per Aiel di esclusivo coordinamento.
“Gli organi di gestione sono indipendenti ed esterni ai rapporti che intercorrono fra le aziende e i
clienti finali. Il prossimo passo – ha spiegato Annalisa Paniz di Aiel- sarà coinvolgere un
organismo certificatore terzo, accreditato Accredia”.
Le procedure per ottenere la certificazione sono consultabili sul sito dedicato
www.certificazioneariapulita.it, mentre a questo link si può vedere la lista dei prodotti al momento
già certificati.
Una classificazione per nuove regole
Per il debutto, Aria Pulita ha scelto Milano "anche perché la Regione Lombardia ha deliberato
recenti provvedimenti sulla qualità dell'aria che sono in sintonia con questa nostra iniziativa", ha
sottolineato nel saluto introduttivo il presidente di Aiel, Domenico Brugnoni.
Le stelle di Aria Pulita sono in linea con la classificazione dei generatori contenuta nella citata
norma della Lombardia, la DGR 5656/2016, scritta anche con la collaborazione di Aiel, e la nuova
certificazione trova concreta applicazione nel protocollo d'intesa, da poco sottoscritto dalla
Regione Lombardia e ANCI, che individua uno strumento coordinato per consentire ai Comuni di
attuare una serie di misure atte a gestire il superamento dei limiti di legge delle polveri sottili.
Come avevamo già riportato, le regole lombarde stabiliscono, a seconda della gravità
dell'inquinamento atmosferico rilevato, il divieto di accendere solo le classi di apparecchi meno
performanti, allo stesso modo in cui si limita il traffico ai soli mezzi Euro 3 o Euro 4 in base alle
concentrazioni di inquinanti.
“Abbiamo anticipato l'applicazione di norme nazionali e comunitarie”, ha spiegato l'assessora
lombarda ad Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Claudia Maria Terzi, anticipando che “del
tema si parlerà anche con il ministro Galletti” in un incontro in programma martedì 8 novembre sul
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controllo dell'inquinamento atmosferico.
Una scelta che conviene al settore
"Aria Pulita nasce basandosi su tre capisaldi: trasparenza, oggettività, chiarezza – ha dichiarato nel
suo intervento Marino Berton, direttore generale Aiel - da oggi il consumatore potrà scegliere sul
mercato apparecchi domestici a legna e pellet con le migliori prestazioni che si traducono in: meno
emissioni più rendimento".
Se è vero che la nuova certificazione darà più strumenti per scegliere a chi compra una stufa, alla
luce di quanto detto sopra sulle regole anti-smog, è chiaro che la scelta dell'associazione nasce
anche dall'esigenza di tutelare il settore da eventuali misure che facciano di tutta l'erba un fascio.
Anche perché i costruttori - rappresentati in Aiel dal 70% delle industrie italiane ed europee che
producono apparecchi di riscaldamento a legna e pellet - stanno già compiendo un grande sforzo
nell'innovazione tecnologica, che però al momento è premiato solo sui mercati esteri.
"L'80% della nostra produzione è destinata ai mercati europei, come la Francia, dove c'è un
sistema di classificazione simile ad Aria Pulita, o la Germania, che ha limiti severi sulle emissioni”, ha
spiegato Marco Palazzetti portavoce delle aziende del Gruppo Apparecchi Domestici di Aiel.
“In Italia invece fino ad ora i consumatori hanno scelto quasi solo in base all'estetica e al prezzo. I
nostri prodotti non sono solo belli da vedere ma anche tecnologici, ora possiamo dimostrarlo
anche in Italia grazie ad Aria Pulita."
L'importanza delle biomasse “fatte bene”
Le biomasse legnose – sottolinea Aiel - sono la prima fonte di energia rinnovabile in Italia. Solo
grazie alla termica da biomasse l’Italia ha raggiunto e superato l’obiettivo europeo del 17% di
energia rinnovabile, con sei anni di anticipo sulla scadenza del 2020.
L’utilizzo virtuoso delle biomasse legnose è un'opportunità ma, sottolinea Aiel, “nel nostro paese è
ancora presente un vecchio parco di apparecchi a biomasse assolutamente obsoleto, per il
quale è indispensabile attivare una massiccia campagna di sostituzione con nuovi e performanti
generatori come quelli che ottengono la certificazione Aria Pulita, anche attraverso le opportunità
offerte dal Conto Termico.”
Giulio Meneghello
URL di origine (Salvata il 08/11/2016 - 18:25):
http://www.qualenergia.it/articoli/20161104-stufe-e-caldaie-legna-e-pellet-come-funziona-la-nuovacertificazione-aria-pulita
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