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PASSI DI PACE
a cura di Laura Venturelli
Sete di pace
Dal 18 al 20 settembre si è svolta ad Assisi la giornata mondiale di preghiera per la pace “Sete di pace.
Religioni e culture in dialogo”. Erano circa cinquecento i rappresentanti delle religioni presenti.
Nell’appello finale si legge tra l’altro: “Si apra finalmente un nuovo tempo, in cui il mondo globalizzato
diventi una famiglia di popoli. Si attui la responsabilità di costruire una pace vera, che sia attenta ai
bisogni autentici delle persone e dei popoli, che prevenga i conflitti con la collaborazione, che vinca gli
odi e superi le barriere con l’incontro e il dialogo. Nulla è perso, praticando effettivamente il dialogo.
Niente è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella preghiera. Tutti possono essere artigiani di pace; da
Assisi rinnoviamo con convinzione il nostro impegno ad esserlo, con l’aiuto di Dio, insieme a tutti gli
uomini e donne di buona volontà”.
Per leggere l’appello integrale e gli interventi di papa Francesco:
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2016/september/documents/papa-francesco_20160920_assisipreghiera-pace.html#Appello
Fermare le monocolture in Mozambico
“Le Comunità dell’Africa orientale e meridionale, circondate dalle piantagioni di compagnie europee
resistono contro l’accaparramento delle loro terre. Esigono che Green Resources, Portucel e altre aziende e
gli investitori finanziari le restituiscano. Si tratta di terreni agricoli fertili che le aziende utilizzano per
avviare monocolture di eucalipto e pini su larga scala”.
In Mozambico “le poche piantagioni già implementate hanno causato innumerevoli
problemi: violazioni dei diritti e i danni ambientali […], oltre a processi di consultazione inadeguati e
false promesse di lavoro”.
Per sostenere le popolazioni ed esigere che il governo del Mozambico mantenga la sua Legge della
Terra e garantisca il rispetto dei diritti delle comunità alla terra, all’acqua e al cibo, Salviamo la Foresta
ha lanciato una petizione. Per firmarla: https://www.salviamolaforesta.org/petizione/1068/fermate-le-monocolturein-mozambico?t=358-80-5076-1
Non perdere la speranza della pace
Il Nobel per la pace 2016 è andato al presidente colombiano Juan Manuel Santos per “riconoscimento
al suo impegno e un incoraggiamento a tutte le forze implicate perché vadano avanti”. Il 2 ottobre il
referendum popolare aveva bocciato l’accordo di pace, firmato a Cartagena dal presidente Santos e da
Rodrigo Londoño leader delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) per porre fine a 52
anni di guerra civile. Il conflitto ha causato circa 220 mila morti (l’80% civili), 25 mila sequestri, 130
mila feriti da mine, 7 milioni di sfollati.
L’accordo prevede: lo scioglimento delle Farc in un partito politico, l’accesso alla terra, la
partecipazione politica, la smilitarizzazione e un cambio da parte del governo del suo approccio al
traffico di droga.
http://www.repubblica.it/esteri/2016/10/08/news/il_nobel_per_la_pace_alla_colombia_che_sogna_un_domani_se
nza_cocaina-149321104/
http://www.internazionale.it/video/2016/09/27/sfollati-colombia-referendum