Prima notte in macchina per Scardino

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Prima notte in macchina per
Scardino:
ha
dormito
di
fronte al Comune LE FOTO
Non si attenua la protesta di Gioacchino Scardino contro le
istituzioni. Ieri l’ufficiale giudiziario ha sancito la data
dello sfratto coattivo – per lui e la moglie Concetta Cascone
– dall’abitazione di via dei Mille, che avverrà il 24 novembre
prossimo. Nell’attesa Scardino, che non riesce a trovare una
nuova soluzione abitativa, ha scelto la strada della protesta
a oltranza. E, dopo aver passato un’intera giornata davanti
alla sede del Comune, in via Carmine, ha trascorso la notte
all’interno di una vecchia Fiat Panda. La parte anteriore
dell’auto era avvolta da una scritta su un lenzuolo: “Per gli
stranieri vitto e alloggio, per i siciliani neanche la casa”.
In mattinata è arrivato il commento di Mariano Ferro, leader
dei Forconi, che in questi mesi ha sostenuto la famiglia
sfrattata per morosità: “Prima notte in macchina del signor
Scardino sotto il Comune di Santa Croce. Una vergogna per il
sindaco e la Prefettura di Ragusa”. Ieri, durante la procedura
di rinvio dello sfratto, lo stesso Ferro aveva rincarato la
dose: “Non è una questione di razzismo. Ma gli italiani in
questa situazione continuano a perderci. Se fra dieci minuti
sbarcano 500 immigrati al porto di Pozzallo, una soluzione per
sistemarli si trova. Una famiglia disperata, invece, viene
messa alla porta”. Qualcuno spinge Scardino verso la ricerca
di un impiego: “Questo – spiega Ferro – è il risultato
dell’africanizzazione della manodopera. Gioacchino ogni tanto
lavora nelle serre per 25-30 euro al giorno. Ma il lavoro è
diminuito e la manodopera si paga sempre meno. Per questo è
rimasto a spasso”.
AGGIORNAMENTO – Qualche momento di tensione si è registrato
stamattina, intorno alle 10.30, di fronte a palazzo di Città.
Il signor Scardino e i Forconi sono stati invitati dalla
comandante dei vigili urbani a togliere lo striscione per
consentire il normale svolgimento delle celebrazioni del 4
novembre. Secondo quanto raccontato da Angelo Giacchi,
portavoce del movimento di Mariano Ferro, “la vigilessa voleva
multarci, aveva già scritto il verbale. Si è allontanata
quando ho cominciato a riprendere con il telefonino. Per il
sindaco conta più la manifestazione del 4 novembre che la
situazione disperata del signor Scardino, che fra pochi giorni
perderà la casa”. I Forconi, poi, hanno rimosso lo striscione
per tutta la durata delle celebrazioni.