testo Sirchia pdf - SI per un`Italia in salute

Download Report

Transcript testo Sirchia pdf - SI per un`Italia in salute

La sanità tra Stato e regioni
In Italia il rapporto tra lo Stato e le regioni è stato sempre abbastanza conflittuale, e ciò
è particolarmente vero nella sanità.
Oggi pendono dinanzi alla Corte Costituzionale oltre 600 contenziosi in questo
settore. Questa situazione genera ritardi, incertezze, polemiche ma soprattutto danni al
Servizio Sanitario.
Le cause di questo malessere sono diverse, ma tre sono – a mio avviso – le più
importanti:
1. la norma attuale prevede ambiti di legislazione concorrente tra Stato e regioni;
2. il principio della sussidiarietà e della leale collaborazione tra le Istituzioni per
meglio servire i cittadini non è stato sufficientemente dettagliato e aggiornato da
atti successivi, lasciando così ampi spazi di discrezionalità nell’applicazione
pratica;
3. l’opportunità politica ha progressivamente consentito alle regioni di erodere
sempre maggiori spazi di potere.
A titolo di esempio valgono i seguenti fatti:
a) l’autonomia regionale ha comportato grande variabilità da regione a regione
nell’organizzazione e gestione dei servizi erogati, cosicché si dice comunemente
che il Servizio Sanitario Nazionale è stato sostituito da 22 diversi Servizi Sanitari
Regionali;
b) il finanziamento sanitario assegnato alle regioni è da queste utilizzato in modo
insindacabile. Lo Stato, ad esempio, non può vincolare il maggior finanziamento
pensato per l’acquisto di farmaci innovativi (come anti – HCV) a questo uso e le
regioni possono utilizzarlo per altri scopi;
c) in mancanza di standard minimi di quantità, qualità e costo delle prestazioni
sanitarie non è possibile vincolare il finanziamento a questi standard né
intervenire dal centro con controlli e azioni correttive. Ciò spiega perché continui
la migrazione da alcune aree del Paese verso altre per ottenere un accesso più
veloce a cure di qualità migliori: una disparità inaccettabile tra cittadini utenti;
Oggi si sente la necessità di fare chiarezza. A mio avviso, si deve porre mano al riordino
dei poteri di Stato e regioni cominciando ad abolire la legislazione concorrente, ma
anche a far sì che la Nazione torni ad essere una e indivisa anche per la sanità e ad
eliminare le inique differenze di trattamento riservate ai cittadini di diverse aree del
Paese.
Dobbiamo riaffermare la priorità degli interessi nazionali, ossia di tutti gli Italiani,
rispetto a quelli territoriali o locali. Tocca al governo centrale, cui già compete la
definizione dei principi generale del sistema sanitario (ad esempio i LEA) identificare e
normare gli interessi nazionali e verificare il rispetto delle norme. E’ interesse
nazionale, ad esempio, avere un calendario vaccinale unico, avere una rete nazionale di
Centri di riferimento per le patologie (quali potrebbero essere gli IRCCS), avere
nell’IRCCS Spallanzani di Roma un Centro di riferimento nazionale per le patologie
diffusive (ad esempio influenza aviaria), ma anche definire i modelli di nuove strutture
territoriali quali la Casa della Salute, il Presidio Ospedaliero Territoriale e il walking
centre (poliambulatorio multi-specialistico accessibile a tutti per 16 ore al giorno, vedi
blog girolamosirchia.org).
Anche lo statuto di questi IRCCS e la loro struttura organizzativa e gestionale sono
quindi di interesse nazionale. Non si tratta di riportare al centro poteri che competono
ai territori, ma assicurare a tutti gli Italiani ovunque essi nascano e vivano servizi
!1
sanitari uniformemente sufficienti e accessibili, di buona qualità e costo conveniente. A
questo fine è indispensabile che vengano meglio definiti i ruoli ed i compiti di tutte le
istituzioni interessate così da attuare quella sussidiarietà e quelle sinergie dettate dalla
Costituzione per servire meglio tutti i cittadini italiani.
Milano, 29 ottobre 2016
Girolamo Sirchia
!2