Sozzani (Forza Italia) su CIM, trasporti e logistica

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Sozzani (Forza Italia) su CIM, trasporti e logistica
ARTICOLO | NOVEMBRE 2, 2016 - 6:35PM
Novara - "Ogni tanto - si legge in una nota stampa inviata dal consigliere regionale
Diego Sozzani, coordinatore novarese di Forza Italia - mi sorprendo a leggere articoli
che partendo magari da un dato certo, esatto, finiscono col fornire un quadro
complessivamente distorto. Stamani sul più noto quotidiano locale ho trovato due
informazioni: la prima, che il CIM avrebbe più di 700 dipendenti; la seconda, la
proposta del M5S di una fermata del Frecciarossa a Novara per andare incontro alle
necessità – più che legittime – dei pendolari. Nel primo caso dalla lettura dell’articolo
si comprende che in realtà i dipendenti del CIM siano molti meno e che gli oltre 700
addetti siano di fatto l’indotto del CIM. Ma quello che emerge ogniqualvolta si tocca il
discorso CIM è che il Centro Intermodale Merci di Novara sia da sempre l'oggetto
misterioso della nostra città: un'area - da taluni criticata da altri indicata come
autentica eccellenza - nella quale è inserito un interporto che consente l'intermodalità,
cioè lo scambio ferro-gomma e viceversa. CIM spa è di fatto una versione un po’ più
complessa di un’immobiliare che fino ad oggi, oltre che proprietaria e amministratrice
delle aree, è stata anche stazione appaltante delle opere realizzate secondo le procedure pubbliche previste dalla legge sugli
appalti. Pochi sanno però che CIM Spa non gestisce direttamente l'interporto ma è una partecipata della società di gestione
che è la Eurogateway spa che, appunto, gestisce sia l'area di CIM spa, sia l'area del Boschetto di proprietà delle Ferrovie dello
Stato. Qui si evidenzia una prima anomalia: il fatto che un interporto, la cui superficie sia fra le più importanti nella nostra
nazione, sia diviso fra due proprietari i cui rapporti nel tempo sono sempre stati difficili e non sempre collaborativi. Oggi, da
un punto di vista politico, la società Cim spa è ferma: manca infatti di una programmazione rispetto agli investimenti futuri
che deve essere necessariamente individuata - e in fretta - dal socio territorialmente più importante, il Comune di Novara.
Importanti due premesse: la prima, a Novara non si fa attività logistica perché non si è mai sviluppata una programmazione
in tal senso (a Verona il consorzio Zai ha milioni di mq destinati alla logistica); la seconda, il Sindaco Canelli ha escluso lo
sviluppo di Agognate definendolo non prioritario, concordando peraltro con gli amici del FAI. A questo punto, però, bisogna
proporre iniziative che portino a rivestire un ruolo attivo rispetto a un mondo in rapida evoluzione. Se nuove infrastrutture
come il raddoppio del Canale di Suez possono sembrare lontane – ma, credetemi, non lo sono affatto -, lo sviluppo del terzo
valico e il patto per lo sviluppo della logistica firmato a Novara dai governatori di Piemonte Lombardia e Liguria
rappresentano opportunità molto vicine, che debbono essere colte e sviluppate. Saranno molte le merci che potranno passare
dal nostro territorio, ma se non ci sarà una programmazione coordinata rischiamo di essere solo dei meri stoccatori di
container: avere quindi tutti i disagi del traffico merci e nessun vantaggio o ricaduta sul territorio. Allora, perché non
utilizzare un contenitore importante come il CIM spa per renderlo protagonista di questo sviluppo, braccio operativo del
Comune di Novara e non solo. Perché non riempire di contenuti una realtà già attiva e strutturalmente in grado di divenire
referente per il futuro del traffico e della logistica delle merci per il nordovest del nostro Paese. Nella compagine societaria vi
sono già i soggetti pubblici più importanti per tale sviluppo: Regione Piemonte (attraverso Finpiemonte), Comune di Novara,
Provincia di Novara che rappresentano i soggetti deputati alla programmazione ed allo sviluppo del territorio. Il primo
passo: rispetto alla discussione sul consumo del suolo urge conoscere a Novara qual è lo stato delle aree industriali già
programmate nel nostro PRG e non attivate (quindi ancora agricole), come pure conoscere quali sono le aree industriali oggi
dismesse entro i confini del Comune. Dopo tale analisi, riportata su un’opportuna cartografia, scopriremmo che si sta
parlando di cifre metriche importanti - a mio avviso milioni di mq - o non utilizzati o da recuperare. La proposta è quindi
utilizzare il CIM spa per fare, in tempi brevi, questa analisi e valutare le proposte senza ricorrere a un ulteriore consumo del
suolo nel nostro comune. Essendo poi il CIM la società proprietaria di parte dell'interporto, perché non programmare un
recupero delle aree dismesse del quartiere di Sant'Agabio attraverso un accordo fra CIM stesso, Ferrovie dello Stato e Comune
nell’ottica dello sviluppo di una vera attività logistica a latere dello sviluppo dell'interporto (cim+boschetto) programmando
una riconversione industriale necessaria rispetto ai tempi di crisi ormai cronici. Perché non lavorare con la Regione
Lombardia per proporre un ingresso della stessa nel Cim Spa magari attraverso Ferrovie Nord Milano e con la stessa
partecipare allo sviluppo delle aree ex Expo per verificare le sinergie con il nostro territorio. Perché non dialogare con le
Ferrovie Nord Milano per lo sviluppo della nuova stazione da realizzarsi nei pressi del CIM e collaborare con il Comune di
Galliate dove con l'amico Frugeri che gestisce la delega all'urbanistica è possibile discutere lo sviluppo della loro area
industriale rispetto a queste idee. Il collegamento, attraverso Ferrovie Nord, con Malpensa è importante anche per la
previsione della futura fermata dei treni veloci sia a Rho sia a Malpensa. Perché non dialogare con la Lombardia, che non ha
un vero e proprio interporto (Mortara è di fatto insufficiente), perché il CIM diventi strategico per lo sviluppo industriale della
regione vicina che ha un peso specifico assoluto sulla economia del nostro Paese? Perché non utilizzare CIM spa per portare
avanti i progetti di recupero delle periferie secondo i finanziamenti previsti dal Governo, - a proposito per Napoli sono stati
previsti oltre 300 mln di € e per Novara, qualcuno ha chiesto qualcosa? Non sto parlando di fantascienza, sto parlando di
progetti concreti realizzabili attraverso la costruzione di una rete di contatti e collaborazioni fattibili, in un’epoca in cui l’unica
soluzione per affrontare la politica e l’amministrazione dei territori non può prescindere dal confronto e dalla interazione tra
istituzioni, tra pubblico e privato. Lo stesso concetto, lo vorrei applicato alla gestione del problema, sempre più urgente, dei
pendolari. Lo vivo personalmente ogni qualvolta mi reco a Torino per partecipare al Consiglio Regionale e alle riunioni delle
Commissioni: vagoni chiusi, ritardi, cancellazioni… Sono consapevole del grave problema che comportano ritardi e
cancellazioni per chi viaggia per lavoro, ma proporre la fermata di un Frecciarossa… mi sembra follia: parliamo di treni che
impiegano 30 km per raggiungere le alte velocità per le quali sono stati progettati e per le quali sono state realizzate apposite
linee, e altrettanti per frenare… su un percorso di neanche 50 km (Novara-Milano)? Ridurre un Frecciarossa al rango di un
regionale veloce non può essere una soluzione. Ottimizzare le corse, integrare con il privato ritengo possa essere un percorso
più concreto percorribile mediante l’avvio di un confronto tra le istituzioni e le Ferrovie (pubbliche e private). Credo davvero
che la parola magica per il futuro della nostra città, del nostro territorio ma anche del nostro Paese sia “sinergia” o si
comprende questo meccanismo o si potrà solo scrivere il necrologio della nostra città ".
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