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Il futuro dei trasporti è nelle città.
L'intervista al Vicepresidente ANIE ASSIFER, Luigi Corradi
Corradi: il futuro è nelle città, l'Italia con la stabilità può
farcela
Traspol: il mercato delle autolinee di lunga percorrenza.
I dati dei mesi estivi
Numero 75 - 2 Novembre 2016
numero 75 - 2 Novembre 2016
Editoriale
Corradi: il futuro è nelle città, l'Italia con la stabilità può farcela
Luigi Corradi è vice-presidente di Anie Assifer, l’associazione che riunisce le imprese
operanti in Italia per le tecnologie del trasporto ferroviario e del trasporto pubblico
di massa a livello locale, oltre che Presidente e amministratore delegato di Bombardier
Transportation Italy dall’agosto 2013. La sua
voce è quella di un protagonista di primo
piano che analizza le prospettive dell’industria ferroviaria del nostro Paese e guarda
anche al settore del trasporto pubblico locale, che costituisce uno dei principali mercati di riferimento.
Anie Assifer conidvide da tempo le preoccupazioni circa le sorti dell’industria ferroviaria italiana, che ha subìto un processo di
razionalizzazione anche a causa dell’asfissia del mercato interno, in cronica crisi di
commesse per i mancati investimenti nel
settore. Negli ultimi tempi, sono intervenute però importanti novità che Corradi non
manca di sottolineare nella sua intervista:
il manager sottolinea che “c’è ancora molta
industria italiana che lavora nel nostro Paese” ed evidenzia l’importanza della gara
indetta da Trenitalia per la fornitura di 450
nuovi treni, ma soprattutto il piano di investimenti della società che prevede un impegno di 4,5 miliardi per rimodernare circa
l’80 per cento del parco rotabile ferroviario
regionale nell’arco dei prossimi 5-8 anni.
Assieme a queste luci, ci sono anche le ombre: su ferro non corrono solo i convogli ferroviari, ma anche i vagoni metropolitani e
quei tram che tutti gli amministratori locali
vorrebbero rilanciare, ma per i quali sostanzialmente nulla si muove. Corradi ricorda
che l’ultimo ordine importante (assegnato
proprio a Bombardier Italia) è stato quello
della città di Palermo e risale nientemeno
che al 2006, mentre “gli altri mezzi nelle
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poche città che hanno una rete tramviaria
hanno più di dieci anni”, con una valutazione tutto sommato ottimistica che tiene conto delle ultime ordinazioni e non considera
il materiale “storico” ancora in circolazione
in molte città (un esempio per tutte: Roma).
Corradi, però, si rifiuta di considerare il mercato “chiuso” e obietta giustamente che “il
futuro è nelle città, dove bisogna investire
in infrastrutture e macchine”, sottolineando che “c’è grande bisogno di sostituzione
del materiale rotabile e di nuove linee e di
prolungamento delle attuali”, osservando
en passant che c’è stata forse troppa attenzione per le metropolitane (che rimangono
comunque fondamentali) rispetto ad uno
sviluppo della rete dei tram, che è un mezzo
che “costa molto meno”. Bombardier e le altre imprese che operano nel settore hanno
sviluppato oramai dei mezzi che potrebbero far rinascere il sistema dei trasporti nelle
nostre città e, dunque, l’importante è che
si riprenda la strada per investire decisamente nel settore con una programmazione
pluriennale e di lungo periodo.Ed è questo
il principale messaggio che il vicepresidente
di Assifer consegna con questa intervista a
Mobility Press. Secondo Corradi, “il problema è la certezza delle regole e la stabilità
politica, centrale e locale”. Non c’è neanche
un problema di risorse, perché “i capitali ci
sono, basta che si riescano a spendere bene
e in tempi certi”. Recuperando alcuni termini fin troppo abusati del “politichese”, si
potrebbe dire che è questione di “volontà
politica”: è lo stesso Corradi a sottolineare
che “ormai nella gente c’è una grande consapevolezza e vuole vedere le soluzioni, non
annunci”. E’, in effetti, quanto si attendono
tutti, ma vale sempre la pena di ripeterlo
con molta convinzione.
A.D.
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numero 75 - 2 Novembre 2016
Intervista
Il futuro dei trasporti è nelle città, investire in infrastrutture e macchine.
L'intervista al Vicepresidente ANIE ASSIFER, Luigi Corradi
Luigi Corradi, Vicepresidente ANIE-ASSIFER
Intervista a Luigi Corradi, vicepresidente ANIE
Assifer, Associazione industrie ferroviarie
Ingegner Corradi, le grandi industrie italiane
non ci sono più. E pensiamo ai costruttori di
treni. Oggi sembra essere tutto passato in
mani straniere.
Non è così, c’è ancora molta industria italiana
nel settore che lavora nel nostro Paese.
Ma se da una parte è vero che ci sono un po’
meno aziende a capitale italiano, dall’altra
dobbiamo dire che si tratta di impianti industriali fortemente radicati nel nostro territorio: si sono aperte a capitali esteri per garantirsi una maggiore solidità finanziaria. L’ultimo
intervento, lo sanno tutti, è stato quello di Hitachi che potrà certamente dare ad Ansaldo
Breda e ad Ansaldo STS sviluppo per affrontare un mercato che è sempre più globale.
È cambiato il mondo...
Non è più l’epoca in cui un’azienda poteva
crescere solo sul mercato interno. E il cambia-
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mento è un processo che dura da
anni.
Guardiamo Bombardier. Vado Ligure, era ed è per definizione uno stabilimento italiano, ma è da 100 anni
di proprietà estera essendo passato
da una fusione della vecchia Tecnomasio con la svizzera Brown Boveri,
poi diventata ABB, ADtranz e poi
ancora della multinazionale Bombardier. Ed a Vado Ligure è nato
il Frecciarossa 1000, realizzato in
partnership con Hitachi Rail Italy
a Pistoia. Un prodotto italiano, ma
globale, che impiega le migliore
tecnologie del mondo.
Ma la percezione generale è che il settore sia
stritolato dalla crisi e dalla concorrenza straniera. Sono sparite aziende che hanno fatto
la storia del comparto.
Le aziende che avevano prodotti da offrire
sono rimaste sul mercato con buone possibilità di crescita. Le piccole aziende non ce
l’hanno fatta e sono fallite. Se il mercato confermerà il trend positivo le grandi, che hanno
spalle larghe e capacità finanziaria per sviluppare progetti complessi, potranno essere d’aiuto per le piccole
È di pochi giorni fa la presentazione del piano
industriale 2017-2026 del gruppo FS. Ne vediamo due fattori centrali: competizione ed
investimenti.
Renato Mazzoncini è stato molto chiaro e vede
una competizione intermodale. Oggi si pensa
ad un viaggio che non è più stazione-stazione.
Il treno (e il trasporto pubblico) deve essere
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l’alternativa al trasporto privato.
Le FS dicono: noi possiamo occuparci dell’intera filiera del trasporto: la metropolitana d’Italia, i treni regionali, le metro, il tram, il bus,
fino al car e al bike sharing. Me ne occupo,
li interconnetto e li faccio funzionare bene.
Questo è il messaggio forte di FS.
da. C’è un grande bisogno di sostituzione del
materiale rotabile e di nuove linee e di prolungamento delle attuali.
C’è stata troppa attenzione sulle metropolitane, che sono sì fondamentali, ma dove devono portare un traffico importante. Il tram costa molto meno.
Treni regionali, il vero handicap in questo
momento.
Cosa manca per dare certezza alle imprese?
È di pochi mesi fa la gara per 450 treni ma nel
piano industriale si prevede un importante
investimento, sono 4,5 miliardi, nei 5/8 anni,
per rimodernare l’80% del parco mezzi regionali. C’è quindi una necessità totale ben superiore rispetto ai 450 treni attualmente in
costruzione da affiancare ai 200/250 che non
hanno ancora un’età da radiazione.
Basti pensare alla necessità della Lombardia,
che avrebbe bisogno di almeno 100 treni.
E con questo il mercato è chiuso?
Assolutamente no, il futuro è nelle città, dove
bisogna investire in infrastrutture e macchine.
Non dobbiamo dimenticare che l’ultimo ordine importante per l’acquisto di tram è stato
quello di Palermo nel 2006.
Gli altri mezzi nelle poche città che hanno una
rete tramviaria hanno più di 10 anni e sono
principalmente quelli prodotti da AnsaldoBre-
Il problema è la certezza delle regole e la stabilità politica, centrale e locale. Non c’è un
problema di risorse. I capitali ci sono, basta
che si riescano a spendere bene ed in tempi
certi. Ormai nella gente c’è una grande consapevolezza e vuole vedere le soluzioni, non gli
annunci.
I soldi non ci sono dappertutto. E le procedure di gara sono molto conflittuali.
Se mancano risorse si debbono trovare perchè sulla mobilità urbana si deve fare molto
molto di più, con progetti concreti e con la politica che fa la regia di un’operazione che deve
dare fiato alle nostre città. E le gare debbono
essere fatte bene.
Le FS lo stanno facendo: la recente gara per i
treni regionali si è chiusa senza alcun ricorso.
E questo è un fatto di assoluto rilievo.
A.R.
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Focus
Traspol: il mercato delle autolinee di lunga percorrenza.
I dati dei mesi estivi
Paolo Beria, professore associato, e Antonio
Laurino, assegnista di ricerca, entrambi
del Politecnico di Milano hanno elaborato
un’ interessante riflessione sui dati estivi
di Checkmybus degli autobus a lunga
percorrenza.
In Italia il trasporto su autobus per le lunghe
distanze ha storicamente avuto un ruolo
fondamentale nel connettere le aree più
disperse del paese verso le città principali,
dando un notevole contributo in termini di
inclusione sociale e geografica, restando
tuttavia limitato in termini assoluti e
ricevendo una scarsa attenzione sia da parte
dell’opinione pubblica che dai decisori.
Ad oltre un anno dalla liberalizzazione delle
linee di lunga percorrenza, il mercato italiano
ha dato prova di grande vitalità. Sono state
infatti aperte nuove rotte, sono entrati nuovi
operatori, gli investimenti sulle flotte di
veicoli sono aumentati e si sono affermate
nuove logiche commerciali e di marketing
contribuendo in maniera crescente all’offerta
di mobilità sul territorio nazionale. Tutto ciò
per i passeggeri si è tradotto in tariffe più
basse, una rete di collegamenti più estesa
e un migliorato livello di servizi anche in
termini di comfort.
Il laboratorio di ricerca TRASPOL del
Politecnico di Milano, in collaborazione con
Checkmybus.it, la piattaforma online per la
ricerca ed il confronto dei viaggi in autobus,
ha recentemente presentato il primo
rapporto sul mercato delle autolinee di lunga
percorrenza in cui vengono analizzati gli
effetti della liberalizzazione a partire da un
campione di dati relativo ai biglietti ricercati
su Checkmybus.it nei primi sei mesi del
2016. Sono ora disponibili in anteprima i dati
dell’estate, che permettono di verificare sia
l’andamento dei mesi di maggior flusso, che
le nuove dinamiche del settore.
Innanzitutto, le ricerche sul sito internet sono
aumentate significativamente (raddoppiando
tra giugno e settembre). Ciò evidenzia sia la
vitalità del settore che il crescente ruolo dei
meta-motori sul medio e lungo termine grazie
alla possibilità per gli utenti (anche stranieri)
di confrontare in maniera immediata l’offerta
disponibile e i relativi prezzi.
Fino all’apertura del settore, i servizi di lunga
percorrenza si concentravano, con un’offerta
relativamente stabile sia in termini di
relazioni servite che di posti e/o frequenze,
soprattutto sulle relazioni Nord-Sud (per
collegare le grandi città con numerosi comuni
medio - piccoli) e nei collegamenti interni al
Centro e Sud Italia, dove la ferrovia è meno
competitiva.
Come già accaduto in Germania e in Francia,
la deregolamentazione del settore (permane
tuttavia l’obbligo di attraversare almeno tre
regioni) ha determinato una significativa
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crescita dell’offerta. Tra il 2013 ed il 2015,
quindi all’inizio della liberalizzazione, le
relazioni servite sono aumentate del 33%
così come le frequenze settimanali che
hanno registrato valori prossimi al +40%.
A livello territoriale, le relazioni interne al
Nord Italia insieme con quelle Nord – Sud
presentano i maggiori indici di crescita. Nel
primo caso si tratta di un mercato “nuovo”
stimolato dalla liberalizzazione, nel secondo
è ipotizzabile una migliorata diffusione della
piattaforma tra gli utenti insieme ad una
crescita dell’offerta sia in termini di posti e
relazioni che di tariffe a basso costo.
Il superamento del regime concessorio a
favore di quello autorizzativo ha spinto gli
operatori ad offrire nuovi servizi in particolare
sulle relazioni intercity storicamente
dominati dalla ferrovia. Più della metà delle
rotte ricercate si concentra infatti entro i 600
km (rientrano in questa fascia per esempio le
relazioni Milano – Roma, Pescara – Bologna,
Siena – Roma). Milano è la principale
località per biglietti richiesti sul sito, sia per
effetto della crescente offerta di servizi e/o
frequenze che per la più alta penetrazione
della piattaforma e in generale per la
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maggior propensione all’acquisto online.
Seguono nella classifica altre quattro grandi
città, Napoli, Roma, Torino e Bologna che,
per effetto della loro posizione geografica
ed i numerosi servizi presenti (per esempio
università ed ospedali) rappresentano
destinazioni fondamentali per l’utenza che
viaggia in autobus.
Tra le relazioni più richieste dai viaggiatori
sono presenti sia linee “storiche” come
la Napoli – Gallipoli o Siena – Roma,
che rotte nuove, comparse solo dopo la
liberalizzazione, come la Milano – Roma o
la Torino – Bergamo. Queste ultime sono
inoltre più economiche rispetto alle prime
sia per effetto della competizione (inclusa
quella intermodale con il treno), che per
l’essere servizi nuovi e quindi ancora in una
fase aggressiva di penetrazione nel mercato.
L’analisi delle rotte più ricercate nel
trimestre estivo evidenzia chiaramente il
ruolo dell’autobus su due mercati: il leisure
(è il caso delle rotte da Torino e Milano verso
Rimini) e la mobilità dei fuori-sede (è il caso
ad esempio delle relazioni da Milano verso
Messina, Catania, Lecce o Lamezia Terme).
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L’andamento dei prezzi al chilometro per le
relazioni di lunga percorrenza ricercate su
Checkmybus.it mostra, per i primi nove mesi
del 2016, un valore unitario di 0,055 €/km
(media di tutte le rotte osservate). Tuttavia, il
dato pesato sul numero di biglietti ricercati,
si riduce a 0,045 €/km, mostrando che le
rotte di maggior successo sono quelle con
prezzi unitari più bassi. La serie presenta
un andamento variabile con una decrescita
costante nei primi mesi dell’anno e accentuata
in primavera dal lancio di numerose nuove
rotte a tariffe promozionali, seguita da una
risalita dei prezzi in estate per effetto della
maggior domanda.
I prezzi medi osservati per i servizi di lunga
percorrenza decrescono con la distanza.
Questa tendenza però varia in base al tipo
di linea e di operatore, a suggerire come
le aziende adattino in maniera abbastanza
differenziata i prezzi alle condizioni di
mercato. Vi sono quindi rotte con tariffe
molto aggressive (sconti, biglietti low cost,
etc), ma anche rotte in cui la limitatezza della
competizione lascia più agio agli operatori.
In effetti, le tariffe basse rappresentano
un elemento centrale per l’utenza di tali
servizi, disposta ad accettare durate del
viaggio maggiori rispetto ad altre alternative
di trasporto più costose. L’utenza delle
autolinee di lunga percorrenza è storicamente
costituita da studenti, anziani, persone che
non possiedono un’automobile e persone
con basso reddito in generale. Tuttavia, il
miglioramento della qualità e soprattutto
l’offerta di nuovi servizi su relazioni mal
servite dal treno, sta catturando sempre
più utenti, in viaggio per lavoro o nel tempo
libero.
Non ultimo, la diffusione dei metamotori di ricerca come Checkmybus.it sta
ulteriormente contribuendo all’aumento
del mercato dell’autobus, in particolare
nella fascia d’età 18 – 34, più propensa
all’acquisto online o tramite app. Dal
punto di vista delle aziende, l’adesione a
queste piattaforme fornisce un’opportunità
aggiuntiva per accrescere la domanda (anche
di turisti sia italiani all’estero che stranieri in
Italia) in un contesto di offerta in continuo
aumento (facilità per l’utenza di conoscere e
confrontare i servizi), rappresentando inoltre
una forma di marketing per le aziende più
piccole con bassa visibilità.
Per consultare il rapporto:
htt p : / / w w w.t ra s p o l . p o l i m i . i t / t ra s p o l report-116-analisi-del-mercato-autobus-initalia-s1-16/
http://www.checkmybus.it/
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numero 75 - 2 Novembre 2016
Napoli: ANM, per festività Tutti i Santi organizzato
speciale METROART TOUR
Torino: GTT, da oggi cambiano le modalità per
contattare il Gruppo Torinese Trasporti
ASSTRA - ANAV: Rapporto ISFORT su mobilità in
Italia. 3 su 4 chiedono più trasporto pubblico
Torino: GTT premia i suoi abbonati. Sconti e
convenzioni per gli utenti del TPL torinese
Genova: verifica intensiva congiunta sui bus Amt e
Atp. Già previste altre azioni
Bolzano: 28 ottobre presentazione nuova app
“Trova parcheggi” per persone disabili
Al via oggi International Bus Expo a Rimini Fiera.
Mobilità sostenibile al centro dell’evento
Moovit raggiunge Parma. Da oggi la rete urbana
di Parma sull’app per il trasporto locale
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numero 75 - 2 Novembre 2016
FerrovieEmiliaRomagna:dal2novembredueagenti
in cabina e velocità massima di 70 km/h
Trenitalia Regionale, Sicilia: cresce il numero dei
treni con “pulitore viaggiante” a bordo
Italo partecipa al mese dell’efficienza energetica e
aderisce alla campagna “Italia in classe A”
NTV: raggiungi Matera con Italobus. Ingressi
ridotti alla mostra di Pietro Guida
Regione Toscana e enti locali con Fs e terzo settore
per azioni di sostegno sociale nelle stazioni
Monza: nuova fermata ferroviaria Monza Parco,
intervento per migliorare vita dei pendolari
Trenitalia Regionale, Emilia Romagna: una
nuova control room per i treni dei pendolari
Trenitalia Toscana: con il nuovo biglietto regionale diminuisce il tasso di evasione
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Brescia: BSM. Biciracconti al Bike Point: pomeriggio
per i più piccoli alla scoperta del mondo delle bici
Reggio Emilia: chiusura temporanea tratto pista
ciclopedonale lungo Torrente Crostolo
Brescia: BSM, sabato 29 ottobre ultimo
appuntamento “Appunti di viaggio…al Bike Point”
Fiab: auspichiamo risorse per la mobilità
ciclistica nella Legge di Stabilità
Mobility Magazine
Periodico informativo sulla mobilità nelle città
e tra le città italiane a cura della redazione di
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