Notiziario del 30 ottobre 2016

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Transcript Notiziario del 30 ottobre 2016

AVVISI DELLA SETTIMANA
Domenica 30 ottobre – XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
 ore 10.30: S. Messa con presentazione alla Comunità dei bambini ANNO
PRIMO ANNUNCIO e consegna del Catechismo.
Lunedì 31 ottobre
 ore 18.00: S. Messa Vespertina di Vigilia della Solennità di Tutti i Santi
Martedì 1 novembre – TUTTI I SANTI
 SS. Messe in San Zeno: ore 8.30 e ore 10.30
 ore 14.45 in Basilica: Preghiera e Processione al Cimitero
 ore 15.30 al Cimitero: Preghiera per tutta la Comunità Pastorale
(NB: con tutti i ragazzi e con i genitori che lo desiderano ci troviamo alle 14.30 in
oratorio per andare insieme al Cimitero a far visita ai nostri amici e parenti)
Mercoledì 2 novembre – COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI
 SS. Messe in San Zeno: ore 9.00 e ore 20.30
 Ore 15.00 al Cimitero: S. Rosario
 Ore 15.30 al Cimitero: Concelebrazione Eucaristica per tutta la C
Comunità
Pastorale
Venerdì 4 novembre – SAN CARLO
 Ore 16.30 in chiesa: Esposizione
zione e Adorazione Eucaristica e alle ore 18.00
Riposizione.
 Ore 18.00 in San Carlo: S. Messa
Sabato 5 novembre
 ore 21.00 in San Giuseppe: Veglia di Preghiera Caritas
Domenica 6 novembre – GIORNATA DIOCESANA CARITAS
 Nel Pomeriggio: CASTAGNATA IN ORATORIO
 ore 15.30 in Oratorio: DOMENICA INSIEME genitori e ragazzi di V elementare
 ore 20.00 in Oratorio Sant’Agostino: cena e incontro
ncontro per giovani e 18/19enni.
LA PAROLA DI DIO DELLA PROSSIMA DOMENICA
XXXII Domenica Tempo Ordinario (Anno C)
Prima Lettura
Salmo
Seconda Lettura
Vangelo
2Mac 7,1-2.9-14
Sal 16
2Ts 2,16-3,5
Lc 20,27-38
Liturgia delle ore (30 ottobre-5 novembre): III settimana
DOMENICA 30 OTTOBRE
XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Lo sguardo di Gesù libera l’uomo
l
Zaccheo ha un handicap
handi
(la bassa statura) e un
desiderio (vedere Gesù) e, a questo conflitto tra due
forze che potrebbero annullarsi, risponde con
creatività
vità e coraggio, diventando figura
fi
di tutti coloro
che, anziché
anzi
chiudersi nei loro limiti e arrendersi,
cercano soluzioni, inventano alternative senza
timore di apparire diversi. Nella vita avanza solo chi
agisce
sce mosso dal desiderio e non dalla paura. Allora
corse avanti e salì su di un albero. Correre, sotto l'url'ur
genza del richiamo di cose lontane, seguendo il
vento del desiderio che gonfia le vele. Avanti, verso il
proprio oggetto
ogget d'amore, verso un Dio che viene non
dal passato, ma dall'avvenire.
dal
Sull'albero, in alto,
come per leggere se stesso e tutto ciò che accade da un punto di vista più alto.
Perché il quotidiano è abitato da un oltre.
olt Gesù passando alzò lo sguardo.
Lo sguardo di Gesù è il solo
lo che non si posa mai per prima cosa sui peccati di
una persona, ma sempre sulla sua povertà, su ciò che ancora manca ad una
vita piena. La sua parola è la sola che non porta ingiunzioni, ma interpella la
parte migliore di ciascuno, che nessun peccato arriverà
ar
mai a cancellare. Zaccheo cerca di vedere Gesù
ù e scopre che Gesù cerca di vedere
ve
lui. Il cercatore si
accorge di essere cercato, l'amante scopre di essere amato, ed è subito festa:
Zaccheo, scendi, oggi devo fermarmi a casa tua.
«Devo» dice Gesù, devo fare casa con te per un intimo
inti
bisogno: a Dio manca
qualcosa,
sa, manca Zaccheo, manca l'ultima pecora, manco io. Se Gesù avesse
detto: «Zaccheo, ti conosco bene, se restituisci
restituisc ciò che hai rubato verrò a casa
tua», Zaccheo sarebbe rimasto
masto sull'albero.
sull'albero Se gli avesse detto: «Zaccheo scendi e
andiamo insieme in sinagoga»,
ga», non sarebbe successo nulla. Il pubblicano di
Gerico prima incontra, poi si converte:
verte: incontrare uno come Gesù fa credere
nell'uomo; incontrare
contrare un uomo così rende liberi; incontrare questo sguardo che
ti rivela a te stesso fa nascere.
Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Sono poche parole:
le: fretta, accogliere,
gioia, ma che dicono sulla conversione più
ù di tanti trattati. Apro la ca
casa del cuore
a Dio e la gioia e la vita si rimettono in moto. Infatti la casa di Zaccheo si riempie
di amici, lui si libera dalle cose: «Metà di tutto è per i poveri e se ho rubato...».
Ora può abbracciare tutta intera la sua vita, difetti e generosità, e coprire il male
di bene...
Oggi mi fermo a casa tua. Dio viene ancora alla mia tavola,
ola, intimo come una
persona cara, un Dio alla portata di tutti.
ti. Ognuno ha una dimora da offrire a Dio.
E il passaggio del Signore lascerà un segno inconfondibile: un senso di pie
pienezza e
poi il superamento di sé, uno
no sconfinare nella gioia e nella condivisione.
TUTTI I SANTI
L’odierna festa celebra la grande comunione che avvolge il credente. E il
credente rende eloquente la santità testimoniandola agli uomini come
comunione. Il santo è l’uomo capace di comunione, ma che ha forgiato tale
capacità a prezzo anche di grande solitudine ed emarginazione. Persecuzioni,
insulti e calunnie possono essere situazioni che il credente è costretto a patire,
ma che, vissute in Cristo, non lo induriscono, ma lo rendono un alter Christus.
«Non vi è che una tristezza, quella di non essere santi» (Léon Bloy). La santità
espressa dalle beatitudini comprende anche la dimensione della felicità, della
gioia:: «Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli»
(Mt 5,12).
12). Vivere lo spirito delle beatitudini significa vivere profeticamente (cfr.
Mt 5,12: «Così perseguitarono i profeti che furono prima di voi»). Colui che vive
in Cristo narra l’alterità di Dio nell’oggi degli uomini e patisce le emarginazioni e
le persecuzioni
uzioni scatenate contro chi non si allinea con le dominanti mondane.
Un testo riguardante san Francesco esprime bene lo spirito delle beatitudini e il
cuore della santità cristiana. Dopo aver affermato che la vera letizia
(beatitudine) non è il successo dell’ordine
ll’ordine o dell’apostolato dei frati, Francesco
dice a frate Leone che, se in un freddo inverno, giunto a piedi sul far della notte
a un suo convento e dopo essersi fatto riconoscere egli viene scacciato in malo
modo dai suoi frati e sa accettare questo con
on pazienza e senza turbarsi, ecco «ivi
è perfetta letizia e ivi è la vera virtù e la salvezza dell’anima».
VERRÒ VERSO DI TE
Credo, sì io credo che un giorno,
il tuo giorno, o mio Dio,
avanzerò verso di te coi miei passi titubanti,
con tutte le mie lacrime nel palmo della mano,
e questo cuore meraviglioso che tu mi hai donato,
questo cuore troppo grande per noi
perché è fatto per te …
Un giorno io verrò, e tu leggerai sul mio viso
tutto lo sconforto, tutte le lotte,
tutti gli scacchi dei cammini dellaa libertà.
E vedrai tutto il mio peccato.
Ma io so, mio Dio,
che non è grave il peccato,
quando si è alla tua presenza.
Poiché davanti a te è meraviglioso esser così poveri,
perché si è tanto amati!
Un giorno, il tuo giorno, mio Dio, io verrò verso di te.
E nella autentica esplosione della mia risurrezione,
saprò allora che la tenerezza sei tu,
che la mia libertà sei ancora tu.
Verrò verso di te, mio Dio,
e tu mi donerai il tuo volto.
Verrò verso di te con il mio sogno più folle:
portarti il mondo fra le braccia.
Verrò verso di te, e griderò a piena voce
tutta la verità della vita sulla terra.
Ti griderò il mio grido che viene dal profondo dei secoli:
“Padre! Ho tentato di essere un uomo,
e sono tuo figlio”.
Jacques Leclercq
IL SIGNORE E’
E VICINO
A CHI HA IL CUORE FERITO
UNO SPAZIO DI INCONTRO NELLA FEDE, RIVOLTO A PERSONE SEPARATE SOLE
O CHE VIVONO NUOVE UNIONI
LUOGO DEGLI INCONTRI: TREVIGLIO Oratorio
Orato S. Agostino Via S. Giovanni Bosco
CALENDARIO E TEMI
19 novembre 2016, ore 20.45 Se
e uno non rinasce dall'alto (Gv. 3,1 - 10)
10 dicembre 2016, ore 20.45 Se conoscessi il dono di Dio! (Gv 4, 5b-14)
5b
14 gennaio 2017, ore 20.45 Conosco le mie pecore (Gv 10, 11-18)
11
11 marzo 2017, ore 20.45
Rimanete nel mio amore (Gv. 15,1-9)
22 aprile 2017, ore 20.45
Tu lavi i piedi a me? (Gv 13, 1-9,
1 12-15)
27 maggio 2017, ore 20.45 Perché anche voi crediate (Gv 19, 25-35)
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