Il Punto Coldiretti 37 2016_Layout 1

Download Report

Transcript Il Punto Coldiretti 37 2016_Layout 1

IL
PUNTO COLDIRETTI
IL CASO
4
26 OTTOBRE - 2 NOVEMBRE 2016
E’ allarme per l’insetto asiatico che distrugge le coltivazioni di frutta, soia e mais
N.
Invasione di cimici, danni nelle campagne
Ricordano la biblica invasione
delle cavallette gli sciami di cimici che stanno invadendo il
nord Italia costringendo nei
centri abitati i cittadini a barricarsi in casa con porte e finestre chiuse mentre nelle
campagne si contano i danni
provocati da questi insetti insaziabili che distruggono pere,
mele, kiwi, uva ma anche coltivazioni di soia e mais. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti
per l’arrivo in Italia della “cimice marmorata asiatica” che
è particolarmente pericolosa
per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova
almeno due volte all`anno con
300-400 esemplari alla volta.
La prima segnalazione si è
avuta in Emilia Romagna nel
2012 ma quest’anno la situazione è drammatica soprattutto
nel nord est, tra Friuli e Veneto,
anche se non mancano riscontri
in altre regioni, dalla Lombardia al Piemonte. A favorirne la
diffusione è stato un autunno
particolarmente caldo con la
moltiplicazione degli esemplari che non hanno in Italia
antagonisti naturali. Un problema che rende molto difficile
la lotta all’insetto che da adulto
è in grado di volare per lunghe
distanze alla ricerca del cibo e
sverna come adulto in edifici o
in cassette e anfratti riparati per
poi raggiungere n primavera le
piante per alimentarsi, accoppiarsi e deporre le uova. La
lotta per ora può dunque avvenire solo attraverso protezioni
fisiche come le reti anti insetti
a protezione delle colture perché non è possibile importare
insetti antagonisti dalla Cina
per motivi sanitari. Se le cimici
provocano vere stragi delle
coltivazioni, per l’uomo, oltre
al fastidio provocato dagli
sciami che si posano su porte,
mura delle case e parabrezza
delle auto, l’unico pericolo è
quello di restare vittima del
cattivo odore che gli insetti
emanano se schiacciati. Il
nome scientifico è Halyomorpha halys, o cimice marmorata
ed è un insetto originario
dall`Asia orientale, in particolare da Taiwan, Cina, Giappone.
Gli
studiosi
la
definiscono una varietà estremamente polifaga che si nutre
di un`ampia varietà di specie
coltivate e spontanee. L’invasione dei cosiddetti insetti
alieni provenienti da altri continenti è dovuta dall’intensificarsi degli scambi commerciali
attraverso i quali sono arrivati
in Italia dove hanno trovato un
habitat favorevole a causa dei
cambiamenti climatici, con
danni stimati in oltre il miliardo di euro.
Certificati verdi, ecco come richiederli
E’ finalmente possibile presentare la richiesta
di maggiorazione dei Certificati Verdi con il
coefficiente k 1,8 per gli impianti alimentati
con biomassa da filiera corta. Tale certificazione riguarda il periodo di esercizio di dicembre 2014 e per l’intero anno solare 2015.
Una buona notizia per gli operatori, come le
imprese agricole con piccoli impianti integrati in azienda, che sino ad oggi hanno avuto
incentivi ridotti del 56% rispetto ai vicini.
Pertanto, i soggetti titolari di impianti alimen-
tati a fonti rinnovabili qualificati Iafr e incentivati con i Certificati Verdi (Cv) potranno
solo ora presentare le richieste di emissione
dei Cv da filiera. Il Gse poi le dovrà istruire
e verificare, per forse riconoscere l’incentivo
entro dicembre. Tale sistema di certificazione
penalizza drasticamente i piccoli operatori e
necessita di una semplificazione, in linea con
l’applicazione del nuovo incentivo GRIN che
sostituisce dal 1 gennaio 2016 i Certificati
Verdi.
Energia, droni per controllare gli impianti
Il Gse-Gestore dei Servizi Energetici si dota di
droni, in via sperimentale, per rafforzare e endere
più efficienti le verifiche sugli impianti a fonti rinnovabili. La prima uscita è avvenuta l’11 ottobre
scorso su impianti fotovoltaici installati sulle coperture di capannoni industriali nel Comune di Fiano
Romano. Il Gse ha sorvolato i pannelli con i droni
acquisendo immagini e dati che possono essere poi
lavorate con un software dedicato. Il telerilevamento attraverso sistemi aerei a pilotaggio remoto
Sapr, si legge in un comunicato, autorizzati al volo
dall'Enac (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile)
consente al Gse di verificare lo stato di tetti e coperture di impianti altrimenti non accessibili in sicurezza, di ottimizzare i tempi delle verifiche e di
sfruttare le potenzialità di numerosi sensori e le elaborazioni delle immagini per integrare le diverse tipologie di controllo. Grazie al supporto di macchine
termografiche montate sul drone, il Gse è in grado
di rilevare eventuali malfunzionamenti negli impianti per segnalarli all'operatore, il quale potrà effettuare interventi di manutenzione mirati.
IL
COLDIRETTI
PUNTO COLDIRETTI
37
26 OTTOBRE
2 NOVEMBRE
2016
SETTIMANALE DI INFORMAZIONE PER LE IMPRESE DEL SISTEMA AGROALIMENTARE
Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni
AMBIENTE
Stop Ue
al triciclazolo
per la lotta
al brusone
del riso
Il triciclazolo, sostanza attiva molto efficace
per la lotta al brusone del riso ma con un impatto ambientale e tossicologico rilevante, non
ha superato la fase di ri-valutazione da parte
della Commissione Ue per il rinnovo della sua
registrazione e, quindi, non potrà essere impiegato su tale coltura. Tra le motivazioni
scientifiche che hanno portato al mancato rinnovo del Triciclazolo vi è il parere dell’Efsa,
che non ha ritenuto conclusiva la valutazione
del potenziale genotossico e cancerogeno della
sostanza e non ha potuto stabilire i valori di riferimento (ADI, ARfD e AOEL) da utilizzare
nelle valutazioni del rischio per la salute
umana, in mancanza di dati adeguati derivanti
da sperimentazioni recenti rispondenti ai requisiti stabiliti dal reg. CE 1107/2009. Di conseguenza, non è stato possibile effettuare la
valutazione del rischio per gli operatori, i lavoratori, gli astanti, i residenti e i consumatori.
La decisione della Commissione ha degli effetti per quanto riguarda il Limite Massimo di
Residui: al momento, resta in vigore il valore
di 1 ppm in attesa che lo Scopaff Residui di
Bruxelles decida il nuovo Lmr che potrebbe:
o restare uguale, o essere fissato ad un livello
intermedio se paragonato al Limite di Quantificazione (Loq=0.001 ppm) o addirittura fissato al limite del Loq. Se l’esecutivo
comunitario dovesse decidere di abbassare
Lmr da 1 a 0.01 (Lq) il riso stoccato nei magazzini e nei punti vendita non potrà essere
commercializzato che dopo tre anni dalla fissazione del nuovo limite. Al momento, il riso
che è stato trattato nella campagna 2016 può
essere commercializzato solo in Italia perché
la legislazione italiana a differenza degli altri
Stati membri, prevede che il controllo sui residui presenti in un alimento sia fatto tenendo
conto dell’Lmr in vigore al momento in cui è
stato effettuato il trattamento. Per quanto riguarda, invece, le importazioni di riso da paesi
extraeuropei queste di fatto sono impossibili
in quanto vale il limite Lq pari 0.01.
TUTTI GLI APPROFONDIMENTI SUL SITO WWW.ILPUNTOCOLDIRETTI.IT
Dai primi di novembre Agea farà scattare l’erogazione dei fondi per la Domanda Unica 2016
Pac, al via il pagamento degli anticipi
Arriverà il 70% dei contributi dovuti, anticipo e saldo anche per le aziende terremotate
Dai primi giorni di novembre
scatteranno i pagamenti degli
anticipi della Domanda Unica
di Pagamento (DUP) presentata dagli agricoltori per
l’anno 2016. Con il Regolamento Ue 2016/1617 la Commissione ha, infatti,
autorizzato gli Stati
membri a versare fino
al 70% dei pagamenti
diretti richiesti nel
2016. L’Organismo Pagatore Agea ha così disposto
l’erogazione
dell’anticipo del 70%
dei Pagamenti diretti
spettanti a ciascun agricoltore. Un provvedimento fortemente sollecitato
da Coldiretti che rappresenta
una boccata d’ossigeno per le
aziende agricole soprattutto
dopo il crollo dei prezzi dei
prodotti agricoli. In Italia
l’ammontare dei pagamenti
diretti spettanti ad un agricoltore corrisponde alla somma
del pagamento di base, del pagamento greening e al pagamento
per
i
giovani
agricoltori. Anche i produttori
che hanno aderito al regime
ECONOMIA Sale
dei piccoli agricoltori saranno
destinatari del pagamento del
70% dell’importo spettante.
Ai fini del calcolo del pagamento di base verranno presi
in considerazione tutti i titoli
presenti nel portafoglio di cia-
scun produttore, compresi
quelli oggetto di trasferimento
ancora in attesa di validazione. In presenza di titoli
avuti in affitto, il pagamento
darà la precedenza all’utilizzo
dei titoli ricevuti con tale
forma di contratto. Restano
esclusi dal pagamento degli
anticipi gli aiuti accoppiati e
gli importi/titoli derivanti dall’accesso alla riserva nazionale avanzata per il 2016.
Anche i produttori per i quali
il controllo amministrativo ha
riscontrato delle consistenti
anomalie non potranno beneficiare di questa prima fase di
pagamento. Dal 1° dicembre,
poi, non appena saranno effettuati i controlli per tutti i settori di pagamento, gli
Organismi Pagatori potranno procedere con
l’erogazione dei saldi.
Intanto è arriovato
anche il via libera del
Comitato per lo sviluppo rurale alla possibilità di versare anticipi
e saldi degli aiuti Psr
per alcune misure alle
aziende delle zone
dell’Italia centrale colpite dal
sisma del 24 agosto. In particolare, relativamente all’anno
di domanda 2016 l’Italia è autorizzata, per alcune misure di
seguito riportate, a versare anticipi fino all’85% anche
prima che siano ultimati tutti i
controlli amministrativi. Inoltre, relativamente all’anno di
domanda 2015 l’Italia è autorizzata a versare il saldo dei
pagamenti prima che siano ultimati tutti i controlli in loco.
il fatturato dell’industria ma crollano i prezzi agricoli
Alimentare, la ripresa non arriva nei campi
La ripresa dell’industria che fa registrare
nell’alimentare un aumento record del 7,7%
del fatturato non arriva nei campi dove si registra una profonda deflazione con quotazioni
in calo del 9% rispetto allo stesso periodo
della scorso anno. È quanto emerge da una
analisi della Coldiretti relativa ai dati Istat sul
fatturato industriale sulla base delle rilevazione dei prezzi agricoli dell’Ismea a settembre. I risultati positivi dell’industria alimentare
devono ora trasferirsi alle imprese agricole
dove la deflazione ha effetti devastanti con
quotazioni sono al di sotto dei costi di produ-
zione in numerosi settori, dal grano al latte,
che subiscono la pressione delle distorsioni di
filiera e dal flusso delle importazioni selvagge
che fanno concorrenza sleale alla produzione
nazionale perché vengono spacciati come
Made in Italy per la mancanza di indicazione
chiara sull’origine in etichetta. A rischio –
conclude la Coldiretti - è il futuro di prodotti
simbolo del Made in Italy, ma anche un sistema produttivo sostenibile che garantisce
reddito e lavoro a centinaia di migliaia di famiglie e difende il territorio nazionale dal degrado e dalla desertificazione.
LA RICERCA
Moncalvo:
“Spesa a km0
per 43,4
milioni
di italiani”
In controtendenza
al marcato calo ad
agosto dello 0,7%
nel commercio al
dettaglio alimentare, ben 43,4 milioni di italiani
acquistano prodotti locali e a chilometri zero e tra
questi 18 milioni regolarmente e 25,4 milioni di tanto in tanto con una decisa tendenza a caratterizzare la spesa dal punto
di vista qualitativo, salutistico ma anche
etico. E’ quanto ha affermato il presidente
della Coldiretti Roberto Moncalvo in occasione della divulgazione dei dati Istat
sul commercio al dettaglio alla presentazione de rapporto Censis su “Gli italiani
a tavola: cosa sta cambiando” nel sottolineare che “il cibo ha ormai un alto valore
simbolico, perché incarna l’identità e promuove la distintività di un territorio ma
entrano in gioco anche valori etici e sociali dei consumatori”. “Acquistare prodotti a chilometri zero è anche un segnale
di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci
circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale - ha notato Moncalvo nel sottolineare -. Una
responsabilità sociale che si è diffusa tra
i cittadini nel tempo della crisi con la crescita ai mercati contadini che in Italia che
sono diventati non solo luogo di consumo
ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”.
TUTTI GLI APPROFONDIMENTI SUL SITO WWW.ILPUNTOCOLDIRETTI.IT
IL
PUNTO COLDIRETTI
ECONOMIA Boom
32
26 OTTOBRE - 2 NOVEMBRE 2016
di richieste per le misure di insediamento dei Piani di sviluppo rurale
Psr Giovani, presentate 14 mila domande
Sono quattordicimila le domande
sinora presentate per accedere ai
bandi per i giovani agricoltori dei
Psr regionali. L’analisi viene dalla
Coldiretti e conferma l’importante ruolo dei Piani di sviluppo
rurale per avvicinare i giovani al
settore primario. A questi valori
sono peraltro da aggiungere
quelli potenziali delle regioni in
cui il bando non è ancora stato
aperto. Sino al 2020 sono comunque attesi circa 20 mila nuovi insediamenti
garantiti
dalle
opportunità fornite dai Psr 20142020. In questi ultimi mesi quasi
tutte le regioni italiane hanno
aperto il bando, ultima in ordine
di tempo la Valle d’Aosta che ha
pubblicato proprio in questi
giorni il provvedimento in materia. In termini di risorse finanziarie, le regioni hanno già stanziato,
sino ad ora, circa la metà dell’intero budget disponibile sino al
2020. In molte di queste lo stato
di avanzamento della spesa sembra ancor più avanzato, come ad
esempio in Sardegna (80% delle
risorse utilizzate), Calabria (76%)
o Lombardia (70%). Complessivamente, le regioni hanno messo
a disposizione, fino a questo momento, 390 milioni di euro specificatamente
destinati
all’intervento rispetto al totale
previsto nei 7 anni per l’intervento di 823 milioni. Visti i positivi risultati registrati, alcune
regioni, come ad esempio la Toscana e l’Emilia Romagna, hanno
infatti ritenuto opportuno aprire
nuovamente il bando per la seconda volta nell’ambito della
nuova programmazione 20142020. Un novità rilevante introdotta di recente nei bandi è
l’innalzamento dell’età per l’accesso all’intervento da 40 anni
sino a 41 non compiuti. La possibilità di accedere congiuntamente ad altri interventi previsti
nel Psr, come ad esempio, la Misura Formazione, servizi di consulenza, Investimenti aziendali e
Pei rende l’intervento per l’insediamento giovani ancor più interessante. I dati illustrati
evidenziano il crescente interesse
dei giovani verso il settore agricolo e mostrano l’importanza del
sostegno fornito dalle Politiche di
sviluppo rurale (Psr 2014-2020)
per l’insediamento di nuovi giovani nel settore primario. Per tale
motivo la Coldiretti è attiva a livello territoriale e nazionale al
fine di sostenere i giovani interessati allo sviluppo della propria attività imprenditoriale con attività
informative e di supporto per
l’accesso a tutte le opportunità
dei Piani di Sviluppo rurale. In
Batteriosi del kiwi, ok alla Laminarina
Il Ministero della Salute ha autorizzato l’estensione di impiego della sostanza attiva Laminarina
(nome del formulato Vacciplant) alla coltura del
kiwi per un periodo di 120 giorni (scadenza 3 febbraio 2017) per il controllo dell’avversità Batteriosi o cancro batterico (Pseudomonas syringae
pv. Actinidiae). Questo organismo nocivo è stato
inserito nella Lista d'Allerta dell'Eppo (European
and Mediterranean Plant Protection Organization)
a seguito dei gravi danni causati in alcuni paesi
L’anno peggiore per la diffusione della malattia
dell’actinidia è il 2008, con l’individuazione in
Italia di Pseudomonas syringae pv actinidiae. Dasono stati fatti molti progressi, anche sul fronte
della ricerca e della conoscenza ma non è si è ancora fuori dall’emegerza. Dal 2010 ad oggi sono
stati estirpati circa 210 ettari di actinidia solo in
Emilia-Romagna – secondo il Servizio fitosanitario della Regione -. Il picco nel 2013 con circa
100 ettari, mentre nel 2014 sono stati poco più di
50 ettari. Questo significa che rispetto ai primi
anni la situazione è migliorata. Ma la malattia è
ancora presente nei frutteti quindi bisogna mantenere alta la soglia di attenzione.
Innovazione, concorso di idee al Sud
Il Ministero delle Politiche agricole ha bandito il “Concorso di
idee per l'innovazione nell'agricoltura del Sud” concernente il
tema dell'innovazione. L’iniziativa, promossa nell'ambito del
Programma Rete Rurale Nazionale, ha l’obiettivo di stimolare la
creazione e la condivisione di soluzioni nuove per l'agroalimen-
tare del nostro Meridione. I beneficiari dell’iniziativa sono le persone fisiche o giuridiche che
possono partecipare singolarmente o congiuntamente anche
mediante raggruppamenti o associazioni, indicando in tale caso il
soggetto capogruppo. Ogni idea e
innovazione proposta può essere
del tutto originale o ripresa da altri
contesti territoriali e/o settoriali e
riadattata per risolvere un problema specifico e/o rilevante per
l’agricoltura e territori rurali del
Sud Italia e/o per promuovere
un’opportunità dell’agricoltura
dei territori rurali del Sud Italia.
Le domande potranno essere presentate entro le ore 14 del 22 dicembre 2016.
AMBIENTE
Bio, aumenta
il fabbisogno
di fitofarmaci
naturali
I principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari autorizzati in agricoltura biologica, secondo i dati dell’Istat, sono
notevolmente diminuiti nel periodo 20032014. Il trend potrebbe apparire una contraddizione se paragonato alla superficie
coltivata a bio che era nel 2003 pari a
1.052.002 ettari e, quindi, inferiore a
quella raggiunta nel 2014, con 1.387.913
ettari. Come mai, quindi, al crescere della
superficie coltivata a biologico il quantitativo dei principi attivi contenuti nei fitosanitari autorizzati in biologico è
diminuito? La principale causa è dovuta
al fatto che negli anni sono state introdotte
limitazioni all’uso dello zolfo oggi ammesso in agricoltura biologica solo in
forma bagnabile e non anche polverulenta
così come i limiti quantitativi all’uso del
rame. Inoltre, le società produttrici di fitofarmaci hanno introdotto sul mercato
formulazioni sempre più concentrate.
Anche per quanto riguarda i fertilizzanti
distribuiti, consentiti in agricoltura biologica, il trend 2003-2015 è in drastico aumento. Nel complesso, l’agricoltura
sostenibile sia essa biologica che integrata
ha necessità di avere a disposizione un
maggior numero di sostanze attive di origine naturale i cosi detti bioprodotti. Una
nuova frontiera nella difesa delle colture
è proprio quella di individuare delle molecole di origine naturale a ridotto impatto
ambientale. Al momento, si stanno effettuando numerosi studi su diverse biomasse ad attività biologiche che hanno
condotto all’uso di farine ed olio di semi
di Brassica carinata, aglio, cipolla, peperoncino, proproli ed altre che potrebbero
essere prodotte esclusivamente al fine di
essere impiegate come materie prime per
l’estrazione dei principi attivi necessari
per ottenere i bio-fitofarmaci. Anche la nicotina è stata oggetto di sperimentazione
per la sua azione insetticida, ma non potrebbe essere ammessa in biologico.
TUTTI GLI APPROFONDIMENTI SUL SITO WWW.ILPUNTOCOLDIRETTI.IT
26 OTTOBRE - 2 NOVEMBRE 2016
ECONOMIA Italia
IL
PUNTO COLDIRETTI
leader con 48,8 milioni di ettolitri ma calano ai minimi i consumi interni
Crolla nel 2016 la produzione mondiale di vino
Crolla la produzione mondiale di
vino che fa segnare nel 2016 un
calo del 5% per un totale stimato in
259,4 milioni di ettolitri, tra i livelli
più bassi dal 2000, con l’Italia che
si pone saldamente al comando con
48,8 milioni di ettolitri (-2%). È
quanto afferma la Coldiretti sulla
base delle previsioni dell’Organizzazione Mondiale della vite e del
vino (OIV) che colloca al secondo
posto la Francia con 41,9 milioni di
ettolitri (-12%) e la Spagna con 37,8
milioni di ettolitri (+1%). Il successo della produzione Made in
Italy è accompagnato però dal calo
dei consumi interni che sono scesi
al minimo storico dall’Unità di Italia con il Belpaese che scende dal
podio dei principali Paesi consumatori sul quale salgono nell’ordine
Germania, Francia e soprattutto gli
Stati Uniti che con una crescita vertiginosa negli ultimi anni sono diventati il maggior consumatore di
vino nel mondo con oltre 30,1 milioni di ettolitri, secondo una analisi
della Coldiretti. Il livello di produzione rimane elevato e cresce del
2% negli Stati Uniti d'America che
con 22,5 milioni di ettolitri si collocano al quarto posto e in Australia
dove si raggiungono i 12,5 milioni
di ettolitri grazie alla crescita record
del 5%. Stabile la produzione in
Cina stimata in 11,5 milioni di ettolitri mentre l'America del Sud ha
sofferto le conseguenze degli eventi
climatici con l’Argentina che regi-
stra un forte calo della produzione,
con 8,8 milioni di ettolitri vinificati
nel 2016 (-35% rispetto al 2015),
mentre il Cile, con 10,1 milioni di
ettolitri vede diminuire la produzione del 21% rispetto al 2015.
Anche il Sud Africa registra un calo
del 19%, con una produzione di 9
milioni di ettolitri. In ripresa cono
invece i consumi di vino stimabili
in una forchetta che oscilla attorno
ai 243 milioni di ettolitri con un
+2%. Negli ultimi anni si è verificata una vera rivoluzione del
mondo del vino a partire dall’Italia
dove i consumi interni sono scesi al
minimo dall’Unità d’Italia. Il risultato è che la quantità di vino Made
in Italy consumato in Italia è risultata addirittura inferiore di quella
bevuta fuori dei confini nazionali
con l’Italia. Negli Stati Uniti sono
particolarmente apprezzati il
Chianti, il Brunello di Montalcino,
il Pinot Grigio, il Barolo e il Pro-
secco che piace però molto anche in
Germania insieme all’Amarone
della Valpolicella e al Collio. Lo
spumante è stato il prodotto che ha
fatto registrare la migliore performance di crescita all’estero nel
2016 con le esportazioni che con un
aumento del 21% nei primi sette
mesi del 2016. Nella classifica delle
bollicine italiane più consumate nel
mondo ci sono nell’ordine il Prosecco, l’Asti, il Trento Doc e il
Franciacorta che ormai sfidano alla
pari il prestigioso Champagne francese. All’estero non sono ma state
bevute tante bollicine italiane con la
Gran Bretagna che è diventata nel
2016 il primo mercato mondiale di
sbocco delle spumante italiano che
con un aumento record del 42% si
pone davanti agli Stati Uniti dove
comunque si rileva un +23%, mentre in posizione più defilata si trova
la Germania dove si registra una sostanziale stabilità delle vendite.
Agrumi, pronto il piano di rilancio ma servono tempi certi
Si è tenuto il tavolo tecnico agrumicolo, convocato
per fare il punto sulla situazione e sulle strategie di
intervento a favore del comparto agrumicolo. Il Ministero delle Politiche agricole ha rimarcato l’importanza di rilanciare la produzione agrumicola
nazionale e sottolineato come le iniziative orizzontali in ambito fiscale, avviate dal governo negli ultimi e nei prossimi mesi, porteranno ad un
abbattimento della pressione fiscale anche nel settore agrumicolo. Non sarà predisposto un piano
agrumicolo, ma un più snello piano strategico finalizzato a definire i punti di azione. Il vivaismo agrumicolo è considerato fondamentale per le misure
che verranno attivate. I 5 punti di intervento, considerati prioritari, ma non esaustivi sono: la tutela del
reddito dei produttori, anche attraverso, come visto,
l’alleggerimento della pressione fiscale (1), la lotta
alla tristezza degli agrumi (2), l’ incremento dell’aggregazione del settore anche attraverso un rafforzamento delle OP agrumicole (3), la riconversione
varietale (4), la promozione, anche attraverso azioni
coordinate con la GD. E’ previsto il riconoscimento
in conferenza stato-regioni dell’organismo interprofessionale Ortofrutta Italia che può rappresentare un
ulteriore strumento per alcune attività promozionali
e non. Altri aspetti importanti sono quelli relativi
alla stagionalità e alla distintività del prodotto italiano, anche attraverso una l’etichettatura dei trasformati. Coldiretti ha evidenziato il problema del
mancato reddito per le imprese in fase di reimpianto
e riconversione varietale, ha sollecitato l’applicazione della norma sull’aumento della percentuale
di succo nelle aranciate e l’approvazione di una misura di etichettatura di origine obbligatoria dell’origine degli agrumi utilizzati nei trasformati. Inoltre
si è chiesto che l’amministrazione si faccia parte attiva a Bruxelles nel processo di revisione della normativa sulla salute delle piante, in modo da avere
un sistema di maggiore garanzia contro l’ingresso
di patogeni non presenti in Ue e la contemporanea
apertura dei mercati che ancora non sono raggiungibili con gli agrumi italiani. E’ stata poi richiesta la
definizione delle tempistiche, dei responsabili e dei
capitoli di spesa per ogni misura, con la convocazione di riunioni periodiche per verificare cosa è
stato fatto e cosa no. Infine rilancio delle Dop/Igp
agrumicole con utilizzo delle risorse previste dall’Unione.
Cresce il fronte per la defiscalizzazione delle opere a verde
Cresce un consenso diffuso attorno
all’ipotesi di misure che portino alla
defiscalizzazione delle opere a
verde, sulla falsa riga del modello attivato per le ristrutturazioni edilizie.
Diverse iniziative intendono promuovere e rafforzare nel nostro
Paese una sana e diffusa cultura del
verde, attraverso la previsione di
specifici incentivi per la realizzazione di interventi di riqualificazione
e recupero di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di proprietà privata da destinare a zone
verdi, che abbiano come effetto, tra
l'altro, quello di incrementare il valore ecologico e ambientale delle
zone densamente edificate ovvero di
recuperare quello estetico e paesaggistico di spazi privati spesso caratterizzati da degrado e abbandono,
nonché l’emersione del lavoro som-
merso e dell’abusivismo. Queste misure andrebbero a concretizzare
quanto indicato anche nel Piano Nazionale del settore florovivaistico,
approvato dalla conferenza stato-regioni, ma mai attuato, relativamente
alla possibilità di utilizzare la leva
degli sgravi fiscali per intervenire sul
verde privato con un meccanismo simile a quello previsto per il risparmio energetico, le abitazioni, i
mobili o gli elettrodomestici, etc.. Un
simile meccanismo avrebbe un non
trascurabile impatto economico, innescando virtuosi investimenti che
non solo migliorano l'arredo complessivo delle nostre aree urbane soprattutto periferiche - e, comunque, dei nostri centri abitati, ma generano anche occupazione e valore
aggiunto con benefici per i cittadini,
le imprese, ma anche lo Stato.
TUTTI GLI APPROFONDIMENTI SUL SITO WWW.ILPUNTOCOLDIRETTI.IT