Leggi l`articolo completo

Download Report

Transcript Leggi l`articolo completo

Copyright © R. Golia
GNATOLOGIA
LA CORRELAZIONE DENTE-CORPO:
RAPPORTO FRA LO STATO OCCLUSALE
DEL PAZIENTE E LA PRESENZA DI SINTOMI
SPECIFICI ALL'OCCLUSIONE ANOMALA
* G. Massaiu
** G. Toxiri
* libero professionista, Sassari
** libero professionista, Cagliari
Sommario: Gli autori presentano i risul-
Parole Chiave: gnatologia, topografia
tati di anni di esperienze sul campo circa
la presenza di una correlazione fra zone
occlusali specifiche e sintomi "associati",
che traggono giovamento dall'eliminazione delle interferenze nelle stesse.
Ugualmente verrà presentata la topografia occlusale che spiega, quando il problema "accessorio" proviene dalla bocca,
quali siano le zone specifiche dell'occlusione sulle quali bisogna operare, per fare
scomparire i sintomi specifici.
occlusale, sintomi associati, molaggio selettivo, interfezenze occlusali
Key words: gnatology, occlusal topography, associated symptoms, selective grinding, occlusal interferencies
Summary: The authors are presenting
L’ occlusione
the results of years of experiences in the
field,
about correlation between specific occlusal zones and "associated"
symptoms, that get benefit to eliminate
their interferences. At the same time,
they are going to present the "occlusal
topography" explaining which specific
occlusal zones they must operate to make
disappear specific symptoms, when
"additional problems" come from mouth.
Introduzione
fisiologicamente corretta
canonicamente pretendeva la presenza di
guide incisive e canine funzionanti, e assenza di contatti fra i denti dei settori posteriori
in protrusiva, disclusiva e retrusiva (10-14).
Attualmente, secondo gli studi di P.
Planas(3), si cerca di determinare invece una
masticazione bilanciata bilaterale con angoli funzionale masticatori (AFMP) minimi e
simmetrici. (figg. 1-2-3)
In tal modo si determina la stabilità mandibolare in una chiusura consona al sistema
neuro-muscolare del paziente sia in tritura-
Vol. III Maggio - Giugno 2006
43
Copyright © R. Golia
GNATOLOGIA
Fig. 1: Registrazione dell'AMFP
(angolo funzionale masticatorio Planas)
Fig. 2: Disclusione destra
Fig. 3: Disclusione sinistra
zione del cibo, sia in deglutizione (7).
Tutto questo è auspicabile avvenga naturalmente, ma praticamente è solo alla fine del
molaggio sia su elementi naturali che protesici che classicamente miriamo ad ottenere:
il fisiologico rilassamento muscolare, cinetiche articolari armoniche, una migliore anatomia occlusale.
plesso, dove i vari organi ed apparati interagiscono fra loro (8). Questo determina che
un qualunque intervento su una parte del
corpo può esitare in situazioni favorevoli o
patologiche a carico di strutture site anche a
distanza. Tale quadro porta a rivalutare la
gnatologia e le implicazioni che la sua corretta esecuzione può determinare sul paziente nella quale questa viene applicata (4-6).
La gnatologia deve essere considerata quindi l'ABC dell'odontoiatria, in quanto qualunque intervento, ad esclusione della chirurgia
e dell'igiene orale, deve sempre tenere conto
delle "semplici" regole del rispetto dell'occlusione(5). Partendo da queste basi, ci si
può facilmente rendere conto che il nostro
intervento può, da un lato liberare il paziente da una serie molteplice di sintomi che
spesse volte si trascina da anni, dall'altro,
per il mancato rispetto delle norme su citate,
causare, in maniera sfortunatamente inconscia, eguale comparsa di sintomatologia che
difficilmente viene correlata con l'incongruo
intervento odontoiatrico (9). Tali tentativi di
soluzione portano spesso il paziente a rivolgersi separatamente in ambienti specialistici
non odontoiatrici (fisiatria, ortopedia, neurologia, ORL), senza venirne a capo,
Esperienze cliniche
E' l'esperienza quotidiana che deriva da anni
di lavoro sul campo, acquisita grazie alle
basi avute in dono dalla kinesiologia odontoiatrica (12-13), grazie agli insegnamenti
del dr. G.M. Esposito, che mano mano ci ha
fatto scoprire tali sorprendenti correlazioni.
Lo studio della gnatologia classica del dr. M.
Molina (11) prima e di quella clinica del dr.
E. Bernkopf (1) dopo, sino ad arrivare alla
Considerazioni fisiopatologiche
Riabilitazione Neuro Occlusale di p. Planas,
sono servite per integrare tali conoscenze
L'approccio più moderno al paziente, è inteteoriche con la pratica clinica e l'esperienza
so oramai non più come denti da "curare" o
personale. poter applicare quotidianamente
da "mettere", ma come a un organismo comle leggi canoniche del rispetto dell'occlusio44
Vol. III Maggio - Giugno 2006
Copyright © R. Golia
G. Massaiu - G. Toxiri: La correlazione dente-corpo:Rapporto fra lo stato occlusale del
paziente e la presenza di sintomi specifici all'occlusione anomala
ne nella risoluzione di una gran numero di
situazioni cliniche patologiche a carico dei
nostri pazienti.
Questo ha portato a grandi soddisfazioni
nello svolgimento della nostra attività, e lo
scopo del presente articolo sarà quello di stimolare i colleghi a valutare sempre più le
correlazioni possibili e preventivabili nell'esecuzione della propria pratica quotidiana.
Il classico punto di partenza nel rapporto
medico-paziente è l'anamnesi (17-18), e noi,
nella nostra cartella che compiliamo in
prima visita, abbiamo evidenziato alcuni
sintomi per i quali, in maniera oramai
costante in questi ultimi anni, abbiamo individuato la corrispondenza reciproca fra zona
in arcata nella quale è presente il contatto
dentale anomalo, e il sintomo specifico,
quando questo dipende da tale interferenza
occlusale. Fig. 4
Il rapporto bocca-corpo
I sintomi che in maniera maggiormente ripetitiva si sono presentati in rapporto alle
interferenze occlusali, e che hanno tratto
giovamento dalla correzione delle stesse
(15-16), sono:
* parestesie notturne a carico degli arti superiori e dolori nella regione braccio-avambraccio-mani
* dolori nella regione del ginocchio e parestesie a carico dell'arto inferiore
* rachialgia
* cefalea.
D'altronde, come enuncia il dr. Bourdiol (2)
nel suo ultimo libro "CefalEMIcranie", "le
sindrome algiche sono inversamente proporzionali alla importanza della lesione meccanica. Tutti gli specialisti del settore sono
d'accordo che a volte crea meno problemi un
articolato dentale molto disordinato, ma
intonso…, di una bocca ricostruita con squadra e compasso! E continuiamo a vedere, a
questo riguardo, parecchi soggetti che soffrono e che sono stati respinti da eminenti e
seri ortodontisti, sotto il pretesto che la loro
disfunzione era minima e non necessitava
delle loro cure."
E in effetti, come vedremo, a volte è sufficiente un'unica seduta di serio molaggio
selettivo, nel rispetto dell'anatomia occlusale specifica del paziente, per risolvere definitivamente casi altrimenti forieri di notevole sofferenza e senza possibilità di soluzione
per i pazienti.
Siamo partiti dallo studio dello schema che
ha presentato il dr. G. Goodhearth circa il
rapporto fra denti e muscoli nello studio del
dente neurologico. Fig. 5
Su questa base di partenza la nostra attenFig. 4: cartella anamnestica di prima visita
zione si è focalizzata sulle sintomatologie
che erano maggiormente presenti sui pazienti, rispetto ai gruppi muscolari interessati.
Quindi: per i problemi a carico dell'arto
superiore, i muscoli correlati ai denti canino
45
Vol. III Maggio - Giugno 2006
Copyright © R. Golia
GNATOLOGIA
canina, o, altrettanto spesso, le cuspidi palatine dei premolari superiori. Fig. 6
Fig. 5: rapporto fra denti e muscoli
del dr. G. Goodhearth
e premolari superiori sono: deltoide, dentato
anteriore, coracobrachiale e gran pettorale
clavicolare, muscoli tutti importanti per la
funzionalità del complesso spalla-braccio.
Mentre i problemi al ginocchio, all'arto inferiore e a parte del rachide, sono legati ai
molari inferiori, a loro volta sono correlati ai
muscoli psoas, quadricipite femorale, gracile e sartorio, con evidenti implicazioni fisiopatologiche. Per la cefalea è invece l'esperienza clinica, legata a svariati di casi trattati con successo, che ci ha permesso di mettere in relazione specifiche zone delle superfici occlusali con i sintomi ad esse collegati.
Ed è un evento sorprendente, per il paziente,
come oramai siamo in grado, in una porzione significativa di casi, di chiedere in maniera sicura se presenta quel particolare sintomo che noi sappiamo collegato a quella particolare interferenza occlusale che abbiamo
appena evidenziato, e del quale lui assolutamente non ci aveva mai parlato.
Fig. 6: Anatomia occlusale patologica
dell'arcata superiore
Circa i molari inferiori, abbiamo notato
come le interferenze legate all'arto inferiore
sono quelle nelle cuspidi vestibolari, mentre
le creste marginali distali, e le cuspidi linguali, se interessate, sono maggiormente
correlate alla cefalea o alla rachialgia. Fig. 7
Fig. 7: Anatomia occlusale patologica
dell'arcata inferiore
Molaggio selettivo
L'eliminazione dei contatti anomali viene
classicamente eseguita secondo la tecnica
delle carte di diverso colore, come insegnaAnatomia occlusale patologica
to dal dr. M. Molina. La prima carta viene
Nello schema quì di seguito è possibile posizionata fra le arcate, e si chiede al
osservare le zone occlusali dove, se presenti paziente di eseguire tutti i movimenti, in
dei contatti anomali, possono determinare i lateralità destra e sinistra, in protrusiva e in
retrusiva. Prima il paziente eseguirà i movisintomi specifici correlati.
Praticamente rispetto all'arto superiore, le menti volontariamente, quindi saremo noi
interferenze patologiche foriere di patologia che cercheremo, in maniera forzata di
sono quelle che interessano la funzione costringere il paziente a eseguire tutti i
46
Vol. III Maggio - Giugno 2006
Copyright © R. Golia
G. Massaiu - G. Toxiri: La correlazione dente-corpo:Rapporto fra lo stato occlusale del
paziente e la presenza di sintomi specifici all'occlusione anomala
movimenti, particolarmente a farlo passare
nelle zone in cui sono presenti i contatti dentali anomali, e che lui, inconsciamente evita
in quanto fautori di patologia. Figg. 8-9-10.
quali il paziente bruxa soprattutto la notte,
quando manca il controllo corticale e che
determinano la maggior parte dei sintomi
“accessori”che traggono giovamento dal
ristabilimento dell'occlusione fisiologica
mediante la loro completa eliminazione.
Figg. 11-12
Fig. 8: Carta blu, movimenti disclusivi
Fig. 11: Punti di contatto,
rosso, superfici di contatto, blu
Fig. 12:
Punti di contatto,
rosso, superfici di
contatto, blu
Fig. 9: Carta rossa, punti di contatto
Conclusioni
Così come noi odontoiatri non possiamo
sentirci responsabili di parte di quella sintomatologia aspecifica che viene usualmente
definita "artrosi cervicale", ugualmente dobbiamo sentirci in grado di intervenire, rispettando i canoni dell'occlusione, per l'eliminaFig. 10: Guida forzata delle disclusioni
zione o il miglioramento di alcuni dei sintomi ad essa correlata. Questo perché l'espeSono queste le zone nelle quali sono presen- rienza quotidiana sta dimostrando come la
ti le interferenze realmente patologiche sui presenza di contatti dentali anomali in zone
47
Vol. III Maggio - Giugno 2006
Copyright © R. Golia
GNATOLOGIA
specifiche dell'occlusione sia in maniera
significativa correlata con la comparsa di
tali sintomi, tale da poter disegnare una
mappa in cui l'individuazione di tali zone
può servirci per pronosticare al paziente la
loro esistenza, e proporre in maniera più
serena l'opportuna terapia.
9 MASSAIU G., TOXIRI G. - Scomparsa di sintomi
"accessori" durante il trattamento delle disfunzioni
dell'ATM Dent Mod, 4: 69-76, 1998
10 MOLINA M. - Concetti fondamentali di gnatologia
moderna Ilic editrice - Milano - 1988
11 MOLINA M. - Disturbi dell'articolazione temporomandibolare Ilic editrice - Milano - 1994
12 ROCCHI G - Basi neurofisiologiche dek test muscolare kinesiologico Dent Mod, 5:109-112, 1996
13 ROCCHI - Evoluzione del test di Meersseman
Dent Mod, 7:141-142, 1996
[email protected]
www.odontoiatribiologica.it
14 SEGÙ
M., M.BOSCO, A:BACCALINI L'occlusione nei DCCM
Dental Cadmos 11 : 46-56,1997
15 VALENTINO BARTOLOMEO, PALERMITI
VITO, VALENTINO TOMMASO - Piano occlusale e
variazioni funzionali di altri distretti muscolari
Dent Mod, 5:91-94,1997
BIBLIOGRAFIA
16 -VELTRI, ROMANO, STENCO, BONO - Rapporto
tra funzione, parafunzione, occlusione e alterazione della
postura cervicale Dent Mod, 5:109-113,1994
1 BERNKOPF A., BROIA V., BERTARINI A. Approccio gnatologico agli atteggiamenti scorretti del
rachide Dent Mod, 4: 465-475, 1996
17 ZUCCHI ,E. - La cartella clinica mirata a un approccio odonto-kinesiologico R.I.S., 2: 51-56,1994
2 BOURDIOL R.J., BORTOLIN G. - Cefalee
Emicranie Edizioni Gemmer Italia - Valdobbiadene - 2000
18 ZUCCHI E. , A. CAZZANIGA, F. MISITANO, P.
SERU - La localizzazione dignostica
Attualità Dentale, 1: 6-17,1990
3 DETTORI A., CONFALONI A. - R.N.O. Evoluzione
del rapporto dinamico funzionale tra occlusione ed ATM
Mercurio Editore s.a.s. - Sorso - 2001
4 ESPOSITO G.M. - Valutazione della relazione esistente tra l'occlusione e la postura
Dent Mod, 5: 923-941, 1988
5 ESPOSITO G.M. - Le principali cause di problemi
ascendenti e discendenti che interessano l'apparato stomatognatico
Atti congresso ICAK Europe - Pisa - 24 aprile 1993
6 GUAGLIO G. , SERU P. - Un nuovo approccio al
paziente ortodontico
Bollettino di informazioni ortodontiche, 36/9: 36-42,1989
7 LIBERTUCCI M. - Il range propriocettivo tridimensionale occlusale Dent Mod: 9, 1427-1444, 1994
8 LIBERTUCCI M. - Diagnosi e terapia del " dente
neurologico ". Due casi clinici
Dent Mod, 9: 1521-1526, 1992
48
Vol. III Maggio - Giugno 2006