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CORRIERE CANADESE � MERCOLEDI 26 OTTOBRE 2016
SPORT
PER COLPA DI REGOLE ASSURDE E GOMME PLURIMESCOLE
Era Formula Uno, ora chiamatela Formula Noia
TORONTO - La Formula Uno è
noiosa. Gran premio dopo gran
premio davanti ai televisori si sbadiglia. Colpa della Ferrari che non
va, ma anche, e soprattutto colpo
del casotto combinato dalla gomme ad alto degrado e con plurimescole che ti raccomando. Ecco un
estratto di un articolo pubblicato
da Autosprint che spiega il casotto
combinato dalle gomme
Perché? Perché ha contribuito
a trasformare la Formula 1 in una
disciplina più noiosa, macchinosa
e moscia di una partita a scacchi
subacquei e perché la trovo semplicemente oscena e non degna di
uno Sport propriamente detto. Il Circus di F1 nacque e si basò
su un principio semplice semplice: mettere in pista un mezzo che
deve dare il massimo, andando più
veloce della concorrenza.
Dal 1950, quando si corse il
primo Gp, il Circus ha cambiato
continuamente tutto per cercare
di rendere lo sport più attraente.
Moli cambiamenti sono stati eccellenti, alcuni meno, ma il peggio
è venuto quando nel 2011 l’autorità
sportiva ha deciso che le monoposto debbano correre con gomme
ad alto degrado, tanto da assicurare incertezza, sorpassi a go go e
spettacolo a ogni corsa. La Pirelli non ha colpa, svolge
solo un tema dato e lo fa al meglio.
È in sala professori che la confusione impera.
Da qui ciascuna gara si è trasformata sempre più in una complicatissima e misteriosofica sciarada
tattica, che vede rarissimamente
le monoposto misurarsi perfettamente a parità di condizioni, con
ognuno che fa la sua gara con le
proprie indecifrabili strategie. In poche parole, ancor peggio
che nell’era delle benzine rabboccabili, è come ritrovarsi di fronte 22 monoposto che sono lì per
disputare ciascuna la sua prova
a cronometro con prerogative
proprie, tanto che solo del tutto
incidentalmente e casualmente ci
si ritrova a battagliare in modo diretto con qualche sparuta rivale e,
se accade, essa è il più delle volte
in condizione di mescola diversa,
quindi con prestazioni non omogenee e pertanto facilmente sorpas-
CONTRO
SPORT
I
tira e ve la smettete di rompere i
cosiddetti ai meccanici con tutti
questi cambi gomme sensazionalmente finti come una banconota
da settanta euro e, soprattutto, ve
la piantate di rompere i suddetti
cosiddetti a noi appassionati, che
abbiamo la sola pretesa di assistere
a una gara non a tutti i costi bellissima, clamorosa e spettacolare,
ma semplicemente vorremmo e
vogliamo vederci in santa pace una
corsa nuda, cruda e vera.
•••
Domenica c’è il gp del Messico,
terz’ultima prova dalla stagione
2016.
Ecco il programma Tv.
Venerdì 28 - Prove libere, 2:45
p.m. TSN2
Sabato 29 – Qualifiche, 1 p.m.,
TSN1/5
Domenica 30, la corsa, 2:55 p.m.,
TSN2
NHL
EASTERN CONFERENCE
ATLANTIC DIVISION
sata o sorpassante.
Questo non è spettacolo. No, si
tratta solo della sola condizione in
grado di garantire a 22 monoposto
che corrono su toboga il più delle
volte tortuosi, cunicolari e inguardabili, di superarsi artificiosamente grazie all’enorme differenza di
prestazioni intercorrente tra le
mescole più morbide e quelle più
dure, oltre allo stato del rispettivo
degrado. Ciò all’interno di meste processioni ispirate agli ansiogeni scopi
di risparmiare carburante, energia,
battistrada, motori, cambi, componentistica e quant’altro, come se
si corresse con prezzi da mercato
nero in tempo di guerra tra protestati con le pezze al culo, mentre i
team principal in realtà viaggiano
in elicottero, i proprietari di squadre hanno il panfilo e nel paddock
il più piccolo motorhome costa più
d’un ospedale metropolitano.
Ecco, siamo a questo da tanto,
ma tutto va ancor peggio da un
quinquennio esatto e viene accettato supinamente, come se si stesse vivendo nell’unico e nel migliore dei mondi possibili. Mutatis mutandis, è come se nel
calcio facessimo calzare ai difensori per venti minuti dei doposci
Nicola
SPARANO
l mal di denti mi è passato, sia ringraziato il padre del
padreterno, san Pio, la Madonna di Montevergine e
san Gennaro. Però ora mi si sono ingrippate le giunture che vedo e non vedo sotto il panzon.
Ho chiesto ad un mio amico ex mago dei motori se
avesse un rimedio, magari un olio che lubrificasse la “patella” del ginocchio, detta volgarmente rotula. Alberto,
la cui casata iniziò, presumo, con una nobildonna tanto
piccolina che chiamavano Mammarella, mi ha risposto:
«Con tutto il rispetto per la nostra amicizia, se avessi
questo olio magico lo darei a Sergio, così le Ferrari
finiranno di farci rosicare amaro».
Con le ginocchia a tre quarti, anche gli occhi avrebbero
bisogno di una revisione, o meglio di un paio di occhiali
nuovi. Ora indosso quelli vecchi che avevo in panchina.
Le lettere piccole le vedo e non le vedo, punti e virgola
manco pà capa. Mi sto aiutando con la lente di ingrandimento, ma avrei bisogno di uno di quei cosi, mi sembra
si chiamano monocoli, che i nonni prussiani del matto
Adolfo si incastravano sotto l’arcata sopraccigliare per
meglio guerreggiare con il nanetto della Corsica che
vedeva tutti come il fumo negli occhi, in special modo
gli anglè.
Ah, non vi ho che ho bisogno dei fanali nuovi perchè
ho perso quelli vecchi. Li ho persi nei boschi, mentre andavo per funghi, mannaggia la miseriaccia ladrona.
Quel giorno pioveva, i rami dei pini si erano fatta la doccia senza asciugarsi. Io, fesso, anzi strafesso, ed accecato
dalla passione, mi prendevo la versione boscaiola di Cime Tempestose (Wuthering Heights, famoso romanzo
e per altri venti minuti scarpe da
tacco sedici, obbligando i portieri
a parare con le presine antiustioni
al posto dei guanti, certi e giulivi
che così facendo aumenterebbero
a dismisura i gol, l’incertezza e lo
show.
Se avessero provato a stravolgere il calcio così come hanno fatto
con l’automobilismo e la Formula
1 in particolare, a quest’ora gli improvvidi legislatori sarebbero stati
appesi ai pali delle porte, bollati
per le orecchie.
Nel Circus la gente subisce senza poter protestare. Per farci piacere un Gran Premio, ci scervelliamo
a memorizzare chi sta correndo
con le gomme rosse, chi è partito
con le gialle e chi mai sta azzardando le bianche, sentendoci anche in
colpa se alla fin fine tutto ci sembra
in realtà solo più triste e grigio.
Quando sarebbe umano e intelligente limitarsi a correre con due
tipi di gomma, giusto se è sereno
o piove: una slick da asciutto e
un’intagliata da bagnato. Togliendo qualsiasi valenza alla variabile
gommosa. Perché lo Sport deve dare più
spazio all’Uomo e meno al caucciù.
Vince chi ha più piede e testa,
ai box ci va solo chi buca o si ri-
GIOCATE
Montreal
5
Tampa Bay
5
Detroit
6
Florida
5
Boston
5
Ottawa
5
TORONTO
5
Buffalo
4
PUNTI
9
8
8
7
6
6
5
3
METROPOLITAN DIVISION
GIOCATE
PUNTI
NY Rangers 6
8
Washington 5
7
Pittsburgh
6
7
NY Islanders 6
6
New Jersey
5
5
Philadelphia 6
5
Columbus
4
4
Carolina
5
4
CENTRAL DIVISION
GIOCATE
St Louis
6
Minnesota
6
Colorado
5
Chicago
6
Dallas
5
Winnipeg
5
Nashville
5
PUNTI
9
7
6
6
5
4
4
PACIFIC DIVISION
GIOCATE
PUNTI
Edmonton
6
10
Vancouver
6
9
San Jose
6
6
Anaheim
6
5
Los Angeles 5
4
Calgary
6
3
Arizona
5
2
Chicago-Calgary
Domenica
Winnipeg-Edmonton
Islanders-Minnesota
Rangers-Arizona
Anaheim-Vancouver
RISULTATI
Martedì
Toronto-Tampa Bay
Pittsburgh-Florida
New Jersey-Arizona
Boston-Minnesota
Detroit-Carolina
Philadelphia-Buffalo
St. Louis-Calgary
Dallas-Winnipeg
San Jose-Anaheim
Vancouver-Ottawa
Los Angeles-Columbus.
Lunedì
Montreal-Philadelphia
WESTERN CONFERENCE
3-2 rig
0-3
6-3
3-2
4-2
PROSSIME PARTITE
Mercoledì
Islanders-Montreal
Rangers-Boston
Edmonton-Washington Anaheim-Washington.
3-1
Gli occhiali e i porcini perduti
di Emily Bronte) in faccia. Una, due, tre ramate (verbo
virtuale derivante da rami) e poi mi sono accorto che ci
vedevo meno del solito. Sul naso non avevo più occhiali.
Guardo che ti riguardo gli ultimi posti dove ero transitato,
niente, mada, zero. Mancopacapa che li trovo. Staranno nel muschio, quello che nel Bel Paese, ed anche accà
sotto l’acero, si mette nel Presepe sotto i piedi del pastrorello e delle pecore. L’anno che viene mangari li ritrovo,
sgangherato dalle intemperie, possibilmente sotto una
ciuffo di funghi.
I funghi, l’ho detto spesso, sono la mia passione. Li
mangio in tutte le salse, ma lo sfizio è trovarli passeggiando nei boschi che di questi tempi sono bellissimi. Ma sono anche grandissimi. E se non sai dove crescono i funghi,
ti stanchi e t’incazz per niente. I fungari si farebbero
torturare prima di dirti dove sono i porcini. Il mio vicino
di casa, Tonino Porretta, l’altro giorno mi ha regalato, sia
ringraziata l’anima sua, un bel pò di chiodini ed una
ventina di porcini tali e quali a quelli che crescono nel
Bel Paese. Ma sul dove li abbia presi, acqua in bocca,
o meglio una versione fuoriviante già detta per radio.
Secondo il racconto romanzato di Tony, dopo un mucchio
di giri in boschi impenetrabili, gli era stato messo in testa
una benda, poi tolta sul luogo del... delitto. Su chi fosse
il fungaro depositario del luogo di nascita dei funghi dal
bastone, e della cappella gigante un indizio: è un amico,
laziale come me. La lista dei suoi amici fungari che conosco ha due nomi, Vittorio Coco e Santino Schizzetto. Sul radiotele-parlatore Coco non ci conto, sono anni
che promette e poi...campa cavallo. Per l’anno che viene
una speranzella ce l’avrò con Schizzetto perchè lui ha
il problema delle palle. Intendiamoci, palle intese come
bocce.
Al Ciociaro Club resistono ancora i vecchi leoni del
punto a volo e della raffa. «Se mi porti a funghi regalo
più spazio alle bocce» ho detto a Schizzetto. Lui ha subito
detto di si. Ma è un fungaro, uno che dice poco e quel
poco è anche una bugia.
**** **** ****
La storiella di oggi, e quella dei denti, sono roba vera,
lo giuro. Queste disavventure, se posso chiamarle cosi,
magari le ho allungate ed allargate un tantino. Ma sono
episodi veritieri.
Roba che capitano ai vivi. Meno male.