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Venerdì 28 Ottobre 2016
ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
Lo dice la Frankfurter Allgemeine. I costi sono molto più bassi. E i giovani sono di qualità
Varsavia, centro finanziario Ue?
Citigroup ad esempio ha già assunto 5 mila dipendenti
da Berlino
ROBERTO GIARDINA
D
opo la Brexit, chi
prenderà il posto
della City londinese
come capitale finanziaria d’Europa? I tedeschi
puntano su Francoforte,
che è in pole position, ma
la Mainhattan, la Manhattan sul Meno, vecchio gioco
di parole, ha concorrenti
insidiosi: Parigi, Dublino,
o il Lussemburgo. Nessuno
punta su Milano, ed è inutile
recriminare. Quel che conta,
nella gara per raccogliere
l’eredità dei britannici, è il
costo. L’Expo è stato un ottimo biglietto da visita, ma ha
confermato quanto si sapeva: l’Italia, non solo Milano,
è troppo cara.
Così, in gara, entra una
concorrente inaspettata,
scrive la Frankfurter Allgemeine. A Varsavia nessuno
aveva pensato, scrive il quotidiano, ma i polacchi stanno
lavorando abilmente e non
da ieri. Da diversi anni, la
Polonia è riuscita ad attirare
molte banche internazionali, creando migliaia di posti
di lavoro. L’americana Citigroup ha aperto una sede a
Varsavia con cinquemila di-
pendenti, e sono arrivate la Royal Bank
of Scotland e la Ubs,
che però ha preferito Cracovia, dove ha
creato tremila posti
di lavoro. Il Credit
Suisse ha quattromila dipendenti a
Breslavia.
La Polonia, che
continua a strepitare contro la Germania e contro Bruxelles, sa sfruttare tutti
i vantaggi offerti dalla Ue, ma non ne vuole pagare il prezzo, si
sottrae ai suoi doveri,
e non accoglie neanche un profugo. Un
doppio gioco che le
riesce bene. Le mulDa diversi anni, la Polonia (nella foto, Varsavia) è riuscita ad attirare
tinazionali hanno
molte banche internazionali, creando migliaia di posti di lavoro
creato nel paese 200
mila posti di lavoro, di cui un o tedesco, perfino l’italiano, banche, salari bassi, servizi
poco costosi. Il governo, ha
quarto nel settore bancario. grazie a papa Wojtyla.
ricordato Morawiecki, è pronI giovani italiani alla ricerca
All’inizio di settembre, il to a interventi per sostenere
di una chance non vengono
solo nella Germania di Frau vicepremier Mateusz Mora- l’addestramento del persoAngela. In migliaia si sono wiecki è andato a Londra in nale, promettendo sconti sui
stabiliti in Polonia, da Stetti- missione, per fare propagan- costi di insediamento. Una
no e Danzica sul Baltico fino da. Un politico con la giusta seduzione irresistibile, anche
alla meridionale Cracovia, esperienza, avendo lavorato se i difetti non mancano. Le
superando anche l’ostacolo per anni alle dipendenze del università polacche formano
della lingua. E la maggioran- Banco Santander. La Polonia giovani preparati e disposti
za dei polacchi parla inglese, offre ottime condizioni alle a sacrifici, almeno all’inizio
della carriera. Fin dal 2011,
se ne era accorta Goldman
Sachs, che ha cominciato fin
da allora a trasferire alcuni
uffici da Londra a Varsavia:
oggi la sede ha già 900 dipendenti, e, per fare un confronto, a Francoforte lavorano per
la Goldman appena in duecento. Certamente gli uffici in
Polonia sono più economici,
ma Varsavia offre una sede
più pratica per espandere gli
affari in Mitteleuropa.
Siamo agli inizi, commenta la Faz, e le sedi in
Polonia agiscono ancora come
distaccamenti in provincia. I
veri affari vengono conclusi
sempre altrove. E Varsavia è
alla periferia d’Europa, meno
raggiungibile di Francoforte,
ricordano i tedeschi. Inoltre
il paese non può garantire
una stabilità politica a lungo termine. Ma a Mainhattan
cominciano a preoccuparsi, e
chiedono a Wolfgang Schaüble di venire in aiuto. Il ministro delle Finanze sembra restio a intervenire per ragioni
diplomatiche: a Berlino non
si vuol dare l’impressione di
una Germania prepotente e
troppo forte in Europa, più
di quanto già non sia.
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Cinque giorni di isolamento
per degustare i migliori vini del mondo
Le rinnovabili battono
il carbone. È la prima volta
Il domaine de la Verrière, la splendida residenza in Provenza
dove si svolge l’esclusivo corso per enologi
Il sole e il vento sono più forti del carbone.
Nel 2015, per la prima volta nella storia, la capacità di produzione di elettricità da fonti rinnovabili
ha superato il carbone.
Secondo l’Aie, l’Agenzia internazionale dell’energia, lo scorso anno sono stati installati 500 mila
pannelli fotovoltaici ogni giorno nel mondo, mentre
la Cina, da sola, ha moltiplicato il settore eolico con
una media di due nuove turbine ogni ora.
In termini di generazione effettiva di energia elettrica, il carbone rappresenta ancora il 40% della
produzione mondiale, contro il 23% delle rinnovabili (due terzi delle quali proviene ancora dalle
tradizionali dighe).
Ma solare ed eolico stanno viaggiando a tutta
velocità. Nel 2021, secondo l’Aie, le due fonti rappresenteranno la metà delle energie rinnovabili e
queste ultime produrranno il 28% dell’elettricità
consumata sulla Terra.
La principale causa di questo boom è stata la caduta dei prezzi, che in cinque anni sono calati del
30% per l’eolico e del 60% per il solare.
Inoltre, il successo della Conferenza di Parigi sul clima (la Cop 21) a fine 2015 ha dato
origine a un impegno mai visto, soprattutto da parte dei paesi emergenti, la maggior
parte dei quali ha già ratificato l’accordo.
Resta il fatto che in Cina le rinnovabili non rappresentano che la metà dell’aumento annuale dei consumi energetici. Dunque, il carbone non è ancora morto.
La nuova grande sfida è rappresentata dalla tecnologia. L’arrivo di queste energie intermittenti,
con impianti che smettono di funzionare quando il
vento cala e il sole tramonta, ha sconvolto le reti
elettriche, che dovranno essere più «intelligenti».
Questo necessita di altri investimenti e dunque di
mezzi finanziari non sempre alla portata dei paesi
emergenti.
Lusso: degli spazi, del silenzio e della
natura preservata. Bellezza: delle architetture medioevali e settecentesche
restaurate e degli incantevoli dintorni,
costellati dai vigneti. Profumo: della
dolce vita provenzale.
Questi gli ingredienti dell’Extreme
Wine Experience, un programma intensivo, rigoroso - e assai oneroso - per
aspiranti enologi, che ha luogo nello
splendido scenario del domaine de la
Verrière, in Provenza.
Articolato in 7-8 ore di corso al giorno
(in inglese), inframmezzate da sessioni
(fino a 6) di degustazioni quotidiane
per la durata dei cinque giorni del corso, il corso, che si svolge sotto la guida
di due guru del settore (Clive Barlow e
Nick Dumergue), si rivolge a una platea
internazionale. Un centinaio i vini - di
tutto il mondo - testati durante i laboratori, senza contare quelli che accompagnano i pranzi e le cene tematiche elaborate dallo chef italiano della casa.
L’obiettivo del corso è l’ottenimento del
diploma internazionale del Wine Spirit
Education Trust livello 2 (per il quale
l’Extreme Wine Experience vanta un
successo del 100%) e del certificato dello stesso Ewe (degustazione, gestione
della cantina, abbinamenti ecc.).
I costi sono - ça va sans dire - all’altezza: 7.500 euro. Ma comprendono, oltre
al corso, l’ospitalità, il vitto e, naturalmente, i vini.
© Riproduzione riservata
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