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NOT I ZI ARI O IL SECONDO CONGRESSO IN T E R N A ZIO N A L E DI STO RIA D E L L A R E SIS T E N Z A Nei giorni 26, 27, 28 e 29 marzo u. s. si è tenuto a Milano, nella sala delle Co lonne del Museo della Scienza e della Tecnica, il II Congresso Internazionale di Storia della Resistenza Europea, orga nizzato dall’Istituto Nazionale per la Sto ria del Movimento di Liberazione in Ita lia, in collaborazione coi paralleli istituti esteri. Facevano infatti parte del Comita to Esecutivo del Congresso il Prof. A . Puttemans, segretario generale della Commissione internazionale per l’inse gnamento della storia, di Bruxelles, pre sidente, il Prof. E. Boltin, dell’Istituto Marxismo-Leninismo di Mosca, il Prof. L . De Jong, dell’Istituto Reale per la do cumentazione sulla guerra, di Amster dam, il Dr. J. De Launay, direttore del la Commissione internazionale per l’in segnamento della storia, di Bruxelles, il D r. H . Krausnick, direttore dell’Istituto di storia contemporanea, di Monaco di Baviera, il Prof. Marianovic, dell’Istitu to di Scienze sociali, di Belgrado, il Prof. H . Michel, segretario generale del Comi tato per la storia della seconda guerra mondiale, di Parigi, il Prof. S. Okecki, dell’Accademia delle Scienze, di Varsa via, il Sen. Parri, nella sua qualità di Presidente del nostro Istituto, ed il Prof. G. Vaccarino, dell’Università di Torino, segretario generale del Comitato. Il tema dei lavori del Congresso, « Gli Alleati e la Resistenza europea », ha sollevato un vivo interesse, documen tato dal numero degli iscritti, 364, in gran parte stranieri, provenienti da ben 19 paesi: Albania, Austria, Belgio, Bul garia, Cecoslovacchia, Danimarca, Fran cia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Israele, Jugoslavia, Norvegia, Olanda, Polonia, Romania, Stati Uniti, Unghe ria ed Unione Sovietica. Il Congresso ha avuto inizio il 26 marzo alle ore io, con un discorso in troduttivo del Sen. Parri, cui è seguito il Prof. Puttemans, che ha aperto i lavo ri, ringraziando le autorità ed i congressi sti intervenuti. Hanno poi preso la parola il Ministro Bo, che ha recato il saluto e l’augurio del Governo Italiano alla ma nifestazione, ed il Vice-sindaco di Milano, avv. Meda. Il prof. H . Michel ha quin di svolto la sua relazione generale, sul tema « Gli Alleati e la Resistenza in Eu EUROPEA ropa », insistendo sulle differenti conce zioni che guidavano i vari belligeranti, e che spiegano la maggior parte dei malin tesi sorti tra gli Alleati e la Resistenza. Dopo aver sottolineato gli elementi posi tivi e l’originalità del movimento resi stenziale, il relatore ha tracciato la sto ria dei rapporti tra quest’ ultimo e gli A l leati, facendo rilevare che, ad un « perio do britannico » di attività e di sostegno, non fece seguito, contrariamente alle pre visioni, un « periodo americano », ma piuttosto un « periodo sovietico ». La Resistenza aspirava a profonde trasfor mazioni sociali, e l’ U RSS poteva rispon dere a quest’attesa. Secondo il Prof. Michel, però, non è sicuro che Stalin non abbia frenato questo movimento ri voluzionario, mettendo l’accento piutto sto sulla « guerra patriottica ». La sedu ta pomeridiana è stata aperta da una co municazione della signora Miriam Novitch, rappresentante di Israele. Ha poi preso la parola il Prof. Franco Venturi, relatore ufficiale per l’Italia, il cui rap porto è riprodotto integralmente in altra parte di questa rivista. Al termine della relazione Venturi, il Sen. Parri ha pun tualizzato alcuni aspetti della questione: sono seguiti poi vari interventi. Nella mattinata di lunedì, 27 marzo, si sono avute le relazioni dei rappresen tanti inglese ed americano, che hanno riferito, rispettivamente, su « La Gran Bretagna e la Resistenza europea », e « La politica americana nei confronti del movimento di Resistenza europeo ». Il Prof. Deakin, relatore inglese, ha ricor dato che la storia dei rapporti britannici con la resistenza europea cominciò nel l’estate del 1940, quando fu riunito a Londra un gruppo di alti ufficiali, con lo scopo di porgere aiuto e assistenza ai nuclei di resistenti in tutta l’Europa oc cupata. Gruppi di ufficiali inglesi e grup pi di ufficiali dei vari paesi in lotta con i nazisti crearono un legame vitale tra i territori occupati e la Gran Bretagna. Il Prof. Deakin ha sottolineato, in chiusu ra, che quest’esperienza storica ha por tato gli Inglesi ad apprezzare profonda mente gli eroici sacrifici ed i risultati della Resistenza europea contro il nemi co comune. Il Prof. Norman Kogan, re latore americano, ha sottolineato che Tin- 94 Notiziario teresse del suo paese per la guerra di Re sistenza venne tenuto in freno, agli ini zi, dalla tradizione isolazionista, dall’e redità wilsoniana dei leaders americani, e dallo stesso tardivo intervento in guer ra. Solo nel 1942 gli Americani incomin ciarono ad interessarsi alla resistenza straniera, e solo nel ’43, anzi nel ’44, si impegnarono seriamente in questa dire zione. Comunque, anche allora, in gene rale furono gli Inglesi a dirigere i piani e le relazioni con la maggior parte dei movimenti di Resistenza. Nel 1944 e nel 1945, ad un interesse maggiore da parte americana per le questioni politiche euro pee, corrispose un aumento di impegno nei confronti dei movimenti resistenziali, verso i quali in generale gli Stati Uniti furono più benevolmente disposti, che non la Gran Bretagna, avendo essi mira to ad evitare in molti casi un certo con trasto con i movimenti europei più au tonomi. Nel pomeriggio, primo a parlare fu il relatore sovietico, Prof. Evgheni Boltin, che ha trattato il tema : « L ’Unione So vietica e la Resistenza in Europa nella seconda guerra mondiale ». Dopo aver esaminato i principi metodologici dello studio della storia della Resistenza, il Prof. Boltin ha rilevato la legittimità, la obiettività, la democraticità e l ’interna zionalità del movimento resistenziale; se condo il relatore, i lavoratori, ed in par ticolare la classe operaia, sono stati la forza decisiva della Resistenza. N el cor so della guerra, l’U RSS ha appoggiato la Resistenza in tutte le sue forme, indi pendentemente dalle concezioni politi che dei suoi partecipanti, con la sola ec cezione di quegli elementi che si prefig gevano obbiettivi reazionari ed antide mocratici. Dopo essersi soffermato sul l’ aiuto prestato dall’Unione Sovietica al la Resistenza in Cecoslovacchia, Polonia e Jugoslavia, e sul suo atteggiamento nei confronti della Resistenza francese ed italiana, il relatore ha messo in rilie vo la funzione decisiva dell’Unione So vietica e delle sue forze armate nel mo vimento di liberazione dei paesi dell’Eu ropa Orientale e Sud-orientale. L ’ultima parte della relazione è stata dedicata ad una breve valutazione della lotta partigiana sul territorio dell'U RSS. Alla rela zione Boltin, sono seguite, nell’ordine le relazioni, del Prof. Lastovicka, per la Cecoslovacchia, della signora Szabo, per l’Ungheria, del Prof. Gornenski, per la Bulgaria, del Prof. Goldberger, per la Romania, del Dott. Manushi, per l’ Alba nia. Una serie di interventi ha chiuso la seduta del 27. In serata, i congressi sti, gentilmente invitati dal Comune di Milano, hanno assistito alla rappresen tazione de « La Forza del Destino », al Teatro alla Scala. I lavori sono proseguiti nella matti nata di martedì 28, con le relazioni del Prof. Baudot, per la Francia, del Prof. Bernard, per il Belgio, del D r. Krausnick, per la Repubblica Federale Tede sca, del Prof. De Jong, per l ’Olanda, del Prof. Haestrup, danese, e del Prof. Bar tei, per la Repubblica Democratica Tede sca. Mentre erano in corso gli interven ti, la seduta è stata sospesa, alla notizia dell’improvvisa morte del delegato nor vegese, Prof. Sverre Kjeldstadli, di Oslo, deceduto nel suo albergo per un improv viso collasso cardiaco. Nel pomeriggio, la seduta è stata riaperta con una comu nicazione del Prof. Voiler, austriaco, cui sono seguiti gli interventi che non ave vano potuto aver luogo la mattina. Han no poi tenuto Je relazioni in programma il Prof. Okecki, per la Polonia, ed il Prof. Plença, per la Jugoslavia. Nel tar do pomeriggio, i delegati sono stati rice vuti alla Villa Comunale dal Sindaco di Milano, Prof. Cassinis. La mattina di mercoledì, 29 marzo, è stata dedicata alle conclusioni, che sono state tratte, dal punto di vista storico, dal Prof. Michel, e, per quel che riguar da la metodologia, dal Prof. Vaccarino. Dopo le repliche dei proff. Deakin, K o gan e Boltin, il Sen. Parri ed il Prof. Puttemans hanno chiuso i lavori, com piacendosi per il successo e la mole di lavoro svolta dal Congresso, ed espri mendo l’augurio che l’ intesa e la comu nanza di attività di studiosi che appar tengono a tutte le nazioni, e che profes sano le più diverse e talvolta opposte ideologie abbia ad approfondirsi sempre più, nell’auspicata continuazione dell’ini ziativa intrapresa. Nel pomeriggio, si riunì presso la se de dell’Istituto Nazionale il Comitato ge nerale di presidenza del Congresso, for mato dai rappresentanti di tutti i paesi relatori. Nel corso della riunione, è sta ta decisa la creazione di un comitato ri stretto, formato dal Sen. Parri, e dai proff. Boltin, Michel, Okecki e Putte mans, col compito di dare un seguito al presente Congresso, sia provvedendo alla pubblicazione degli A tti, sia in vista dell’eventuale costituzione di un Centro internazionale di Documentazione per la Storia della Resistenza Europea. Notiziario CONSIGLIO G EN ER A L E D E L L ’IST IT U T O L T i maggio u. s., presso la sede cen trale, in piazza del Duomo 14, si è riu nito il Consiglio generale dell’Istituto na zionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia, del quale fanno par te i delegati dei vari Istituti e deputa zioni regionali ed i rappresentanti dei Mi nisteri dell’Interno, Pubblica Istruzione e Difesa. Dopo un saluto e un ringraziamento ai convenuti, il Presidente, Sen. Ferruc cio Parri, ha dato la parola alla Prof.ssa Ceva, Segretaria dell’Istituto nazionale, che ha riferito circa le fonti di finanzia mento dell’ Istituto, la situazione della bi blioteca, in costante incremento e l’at tività dell’archivio, per il cui ordinamen to il Ministero degli Interni ha concesso un comando a mezza giornata, nella per sona del dott. Grandi, funzionario del l’Archivio di Stato di Milano. La Prof.ssa Ceva ha pure riferito sul la situazione della Rassegna, degli abbo namenti e sulle borse di studio. Il Sen. Parri ha fatto poi una breve relazione sulle iniziative prese o ancora in fase di elaborazione da parte del l’Istituto, soffermandosi particolarmente 95 sulla necessità di organizzare un pro gramma di pubblicazioni, utilizzando la sovvenzione statale dovuta alla legge del 3 marzo i960 n. 168, relativa al « con tributo straordinario agli Istituti storici per l’Età moderna e contemporanea e per il Risorgimento nella ricorrenza del pri mo centenario dell’Unità nazionale », di cui beneficia anche l’Istituto nazionale. Il Consiglio, all’unanimità, ha deliberato di affidare al Comitato direttivo dell’Istituto ogni decisione sul programma e sull’or ganizzazione del lavoro. Successivamente, i delegati regionali hanno riferito intorno all’attività dei ri spettivi istituti. Si è proceduto infine al rinnovo del Comitato direttivo dell’ Istituto, le cui ca riche sono state riconfermate all’unani mità come segue: Sen. Ferruccio Parri, Presidente: On. Marazza e Sen. Terra cini, Vice-presidenti; Prof.ssa Ceva, Se gretaria; Prof. Dal Pra, Direttore degli Archivi; A v v. Frigè, Tesoriere. Il Consiglio generale, dopo avere ap provato con voto unanime il bilancio con suntivo dell’annata i960, ed aver preso visione del bilancio preventivo per il 1961, ha concluso i propri lavori con l'augurio, espresso dal Sen. Parri, che un’altra assemblea generale possa essere riunita nel prossimo autunno. Finito di stampare il 20 giugno 1961 da « La Tipografia Monzese » - Via Palestre, 1 - Monza - T el, 23-49