60` sulla parola 30° Domenica del T.O. anno C

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60’ sulla parola
30° Domenica del T.O. anno C
La prima lettura di questa domenica è tratta dal libro del Siracide ed ha come
argomento, la preghiera. Il tema è presentato come in un piccolo catechismo: Dio
non accetta i gesti ipocriti di penitenza, Egli è sempre dalla parte del povero e
dell’oppresso ed è pronto a rispondere alla voce di chi ha il cuore umile e contrito
perché, nell’oppresso, è Lui stesso ad essere chiamato in causa.
Nella lettera a Timoteo , Paolo, consapevole che la sua vita sta giungendo al
traguardo ricorda le vicende impegnative sue e di altri, perché il vangelo fosse
proclamato. Anche se prigioniero, si sente in pace, anche adesso il suo pensiero và
al Signore che lo ha assistito in ogni momento, ed ora lo sta accompagnando
nell’ultima battaglia: “A Lui la gloria nei secoli dei secoli”.
Nella terza lettura Luca vuole farci notare, come, il nostro modo di pregare, porti a
rivelare il nostro atteggiamento autentico. Lo fa partendo da una parabola di Gesù
rivolta ad alcuni che presumevano di essere giusti e disprezzavano gli altri. Sono in
contrapposizione: un fariseo dalla vita corretta e rispettata che elenca i suoi meriti e
si appella alla giustizia del culto; e un pubblicano,- odiato perché riscuoteva le tasse
per l’impero romano-, che al contrario si pone con un atteggiamento di supplica e di
fiducia nella giustizia salvifica di Dio. Concluderà Gesù: “ A differenza del primo,
questi tornò a casa giustificato”. Riportando questo, Luca vuole ricordarci che la
salvezza non è un merito nostro ma un dono gratuito di Dio che dipende dal nostro
affidamento fiducioso alla sua misericordia. La parabola termina con una frase che
viene più volte richiamata dagli evangelisti:”Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia
sarà esaltato”. Il significato è facile da capire, Dio umilia chi si esalta ed esalta chi si
umilia, e lo fa prima di tutto lasciando a noi stessi la responsabilità delle nostre
azioni, di autopunirci o di premiarci. Cosa accade? Nel sentirsi superiori non si sente
il bisogno di confrontarsi con il mondo, con le persone che la vita lo ha messo a
fianco e ciò lo porterà ad un senso di frustrazione; invece la persona mite si
presenta ricettiva, cercherà di ampliare le sue conoscenze nel dialogo, nella
formazione, nel confronto attivo. Questa disponibilità la manterrà aperta al
cambiamento: verrà sul serio esaltata. L’incontro con il Signore, con la sua parola,
non ci lascia mai come prima, ci migliora sempre.