26/10/2016 Silvia Noferi (Capogruppo M5S Firenze): "Alluvione

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26/10/2016
Silvia Noferi (Capogruppo M5S Firenze): "Alluvione, dopo 50 anni nulla è stato fatto!"
"Il rapporto del Comitato Tecnico Scientifico parla chiaro"
“Cosa andrà a raccontare il Sindaco Nardella alla New York University? Una favola? Ormai è iniziata la
diaspora dei massimi dirigenti del PD alla corte dei potenti; dopo Renzi anche il Sindaco Nardella andrà a
farsi una gita negli States (vedi comunicato stampa http://
press.comune.fi.it/hcm/hcm5353-10_2_1-Missione+istituzionale+del+sindaco+Nardella.+Tappe.html?cm_id_details=8
). Il pretesto – prosegue la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – questa volta viene preso dalle
celebrazioni del 50° anniversario dall’alluvione di Firenze del 1966. Sarà interessante conoscere da
oltreoceano la favoletta di come “Firenze protegge il suo patrimonio culturale dalle calamità naturali e
dall’uomo” che il Sindaco Nardella racconterà alla New York University. Se non fosse sufficiente lo stato in
cui è stata ridotta la città a cominciare dalla voragine Foster al crollo del lungarno Torrigiani, dall’incuria e il
degrado ravvisabili ovunque, segnaliamo un interessante studio del Comitato Tecnico Scientifico
Internazionale che è stato istituito nel 2014 per studiare cosa è stato fatto per proteggere Firenze dai rischi di
una eventuale altra alluvione dell’Arno, o meglio cosa NON è stato fatto. Il Comitato Tecnico Scientifico
Internazionale (ITSC) è sostenuto da numerosi Enti fra cui: Regione Toscana, Comune di Firenze, Agenzia
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per la Coesione Sociale, MIBACT, Fondazione Sistema Toscana ed è composto da autorevoli membri fra cui:
professori esperti in idraulica, idrosistemi, costruzioni idrauliche e idrologia, meccanica dei fluidi, provenienti
dalle Università di Vienna, Maryland e Illinois (USA), Bologna, Genova e Firenze. Il Comitato si è riunito per
la prima volta a giugno 2014 e poi dopo aver effettuato studi e sopralluoghi, nel dicembre 2015 ha redatto un
documento che è consultabile sul sito internet http:
//toscana.firenze2016.it/il-progetto/comitato-tecnico-scientifico/. Dalla lettura di questo report si capisce
chiaramente che le autorità tutte, dalle nazionali a quelle regionali e comunali, per ben 49 anni non hanno
fatto assolutamente nulla per mettere in sicurezza la città di Firenze, i suoi abitanti, le attività produttive e il
suo immenso patrimonio artistico. Il Comitato nel suddetto report conferma che “Firenze rimane ad elevato
rischio di alluvione e che questo rischio cresce ogni giorno […] Se, in queste condizioni, un evento del tipo di
quello del 1966 dovesse accadere di nuovo, le conseguenze per le vite umane, il patrimonio artistico, gli
immobili e le infrastrutture sarebbero ben più catastrofiche di quelle che si realizzarono nel 1966”. Nel report
vengono riportati con estrema chiarezza i passi della pianificazione del territorio, dal primo, il Piano di Rischio
Idraulico (PRI) approvato nel 1999 più di trenta anni dopo la grande alluvione, il Piano di Assetto
Idrogeologico (PAI) adottato nel 2005 fino all’ultimo documento del 2015 il Piano di Gestione del Rischio
Alluvioni (PGRA), che prevedono diversi interventi fra cui, per esempio, la costruzione di dighe e bacini di
espansione, a monte e a valle di Firenze, per garantire il deflusso in sicurezza di un evento di piena come
quello del 1966, ma nulla ad oggi è stato fatto, siamo ancora alla fase dello studio. Non solo, ma i vari Piani
di Rischio sembrano osservare una progressiva perdita di importanza nell’attribuire la vulnerabilità e
l’esposizione al rischio alluvione della città di Firenze “sebbene le perdite economiche che si avrebbero a
seguito di un’alluvione quale quella del 1966 siano state stimate nello stesso PAI dell’ordine di 15.5 Miliardi €
(escludendo le vite umane ed il patrimonio artistico)”. Alla luce di quanto sopra, immaginiamo che il Sindaco
Nardella dopo quasi un anno dal report datato 26/12/2015 del Comitato Tecnico Scientifico Internazionale,
abbia il piano degli investimenti approvati dal Governo, ma ci chiediamo come mai informi prima la città di
New York invece che i diretti interessati, ossia i cittadini di Firenze. Non vorremmo essere al suo posto –
conclude la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – nel relazionare in un così alto consesso il
risultato vergognoso di politiche di governo del territorio che in cinquant’anni non sono ancora riuscite a
mettere in salvo Firenze e per questo gli mostriamo tutta la nostra solidarietà. Aspettiamo con trepidazione la
stessa relazione sugli interventi non più procrastinabili di cui vorrà onorare anche il Consiglio Comunale nella
seduta straordinaria del prossimo 4 novembre 2016. Speriamo che cinquant’anni non siano passati invano”.
(s.spa.)
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