Presentazione Powerpoint lingua come codifica della realtà teorie 1 daria.ppt

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La funzione delle parole, la
loro storia e le lingue
Il linguista Claude Hagège in Morte e rinascita delle lingue (2000) si occupa dei
mutamenti diacronici realizzati dalle lingue e, in particolare, della sparizione delle
parole.
“Il gran numero delle parole che muoiono si spiega allora con il fatto che anche le
realtà che esprimono sono scomparse”.
Tra i termini in disuso citati da Hagège:
• Cavillation – ragionamento falso, inutile sottigliezza
• Gavache – uomo miserabile e malvestito
• Patavinité – provincialismo della cultura e dello stile
Se accogliamo la tesi secondo cui muoiono quelle parole che esprimono realtà
scomparse,
come mai, se cavillation sta sparendo, sostituito da ergoterie, subtilité, chicane
o ratiocination,
permane il corrispettivo italiano cavillo?
Possiamo pensare che ciò che rimane e rende
riferimento diretto ad oggetti o ad azioni reali, ma
vitali le parole non è il
la simbolizzazione di oggetti ed azioni o di aspetti di
oggetti ed azioni che i parlanti considerano rilevanti
Turn the light on
Turn the tap on
Turn the radio on
Qui rimane l’attivazione mentre è diventato irrilevante il movimento rotatorio che
consentiva l’attivazione
(vedi S. Cariani Insegnare e apprendere il lessico in latino alla voce ‘Persistenza del significante e
slittamenti semantici’)
L’dea secondo cui
i termini esprimono interazioni simboliche tra i parlanti e la
realtà
emerge in
George Lakoff: Women, Fire and Dangerous Things (1987)
Lakoff analizza la preposizione over mostrando che i suoi significati sono legati,
di volta in volta,alle immagini (schemi d’immagine) con cui categorizziamo
ciò che percepiamo – insieme alle metafore che associamo alla situazione.
Così comprendiamo le frasi
• Sam is walking over the hill
• Sam lives over the hill
applicando lo schema source-path-goal,
ovvero mettendo in risalto il path su un oggetto di riferimento (la collina) quale
indice di over nella prima
ed il goal (intendendo ‘dall’altra parte di’) per interpretare over nella seconda.
E in italiano?
È possibile tradurre over di
Sam is walking over the hill
Sam lives over the hill
con la stessa preposizione?
Per quale motivo?
All’opposto, le frasi italiane
Il libro sulla mensola
Il libro sulla Germania
come vengono tradotte in inglese?
È possibile tradurre sulla con la stessa preposizione?
Ricordate altri esempi in cui termini inglesi e traducenti italiani siano solo
parzialmente sovrapponibili?
Che cosa possiamo inferire da questi confronti linguistici?
Quali ricadute sulla didattica hanno queste riflessioni sul lessico?
R. Ducati scrive in Lo sviluppo della competenza semantico-lessicale:
“Il lessico è un’interessante ‘spia’ della cultura, e questo sia per quanto riguarda
singole parole che si riferiscono all’ambiente, alle abitudini, alle istituzioni, ai
valori, al cibo, alle relazioni familiari, alla cortesia, ecc. sia le espressioni
fisse, quali similitudini, proverbi, metafore, ecc. […]
La conseguenza diretta di ciò è non ci può essere un rapporto univoco tra gli
elementi lessicali di una lingua e di un’altra e l’implicazione didattica è che
si dovrà sviluppare negli studenti questa consapevolezza, attraverso la
discussione e la comparazione culturale esplicita.”
U. Eco in La ricerca della lingua perfetta (1993) si interroga sul principio della
traducibilità:
“malgrado ogni lingua costituisca un modo assai rigido di vedere, organizzare e
interpretare il mondo, si assume che sia pur sempre possibile tradurre da
lingua a lingua”.
La soluzione:
“si tratta di comprendere espressioni prodotte secondo il genio di una linguafonte e inventare una parafrasi ‹‹soddisfacente›› (ma secondo quali criteri?)
rispettando il genio della lingua di destinazione”.
Per tradurre to hop, to skip, che non hanno un sinonimo in italiano, Eco
propone di scomporne il significato in primitivi, usando la tabella di Nida:
1. One or another
limb always in
contact vs. no limb at
times in contact
2.Order of contact
run
walk
hop
skip
jump
dance
crawl
-
+
_
-
-
+-
+
1-1-1
1-1-22
Not
relevant
Variable
but
rhythmic
1-3-24
2
2
2
4
1-2-1- 1-2-12
2
Or
2-2-2
3.Number of limbs
2
2
1
La traduzione di termini senza sinonimo nella lingua d’arrivo, realizzata tramite
scomposizione del significato in primitivi, è sempre praticabile?
Vi sono degli esempi a sostegno o a confutazione di questa soluzione?
Ogni lingua codifica una particolare visione del mondo, derivante dalle
interazioni che i parlanti sperimentano in ambiti precisi.
Nel confronto tra lingue diverse, vi sono aspetti utili e codificati in una
lingua ma inefficaci nell’altra e, quindi, inespressi, che risulta quasi
impossibile ricreare in forme utili alla comunicazione.
Ad es.:
I verbi di percezione inglesi – feel, smell, sound, taste, look – codificano la
modalità sensoriale coinvolta nelle ricezione dello stimolo:
it looks new, it tastes bitter, it feels smooth
In italiano, queste esperienze vengono espresse da verbi come sembrare,
essere, risultare, apparire, suonare, che non codificano il senso coinvolto,
ma spostano l’attenzione sulla qualità dello stimolo:
sembra nuovo, è amaro, è liscio
G. Dorfles in Elogio della disarmonia (1986) propone l’etimologia come chiave
per comprendere i significati delle parole e per riconoscere le differenze tra
termini di lingue diverse:
“Se possiamo accettare l’ipotesi che la traduzione aggiunga qualcosa alla
lingua tradotta, mi sembra tuttavia che aggiunga alterando profondamente
la lingua iniziale: tutti i tentativi di far coalescere tra di loro termini in
apparenza omologhi o analoghi e magari denotativamente identici,
dimostrano chiaramente quanti ‘iati semantici’ esistano tra i vocaboli delle
diverse lingue. […]
Ecco dunque, il lessema /arte/ (it. e naturalmente: /art/ fr. /arte/ sp., /art/ ing.,
ecc.) che non corrisponde affatto al tedesco /Kunst/ (e agli altri termini
analoghi di altre lingue germaniche: neederlandese, svedese) in quanto
quest’ultimo proviene dalla stessa radice di Konnen e presenta quindi una
connotazione ‘conoscitiva’ che fa difetto al vocabolo di origine latina legato
com’è a un’evidente connotazione di manualità, di tecnica artigianale.”
L’etimologia come strumento per discriminare i significati di
termini di lingue diverse:
• Make up
• Truccare
Attraverso l’etimologia, evidenziate le differenze di:
• Get through
• Risolvere
•
•
Send down
Espellere
•
•
Make up one’s mind
Decidere
La traduzione e la letteratura…
S. Sontag in Tradurre letteratura (2004) scrive:
“Circolare, per ragioni diverse e necessariamente impure, è nella natura stessa
della letteratura così come la intendiamo oggi – correttamente, credo.
La traduzione è il sistema circolatorio delle letterature del mondo. La traduzione
letteraria è, a mio avviso, un compito squisitamente etico, che rispecchia e
duplica il ruolo della letteratura stessa, vale a dire quello di ampliare le
nostre simpatie; educare il cuore e la mente; creare una vita interiore;
assicurare e approfondire la consapevolezza (con tutte le sue
conseguenze) che altre persone, diverse da noi, esistano davvero”.
Insomma:
•
•
•
•
Il lessico è un’interessante spia della cultura (Ducati)
Ogni lingua costituisce un modo assai rigido di vedere, organizzare e
interpretare il mondo (Eco)
La traduzione aggiunge qualcosa alla lingua tradotta, alterando
profondamente la lingua iniziale (Dorfles)
La traduzione letteraria è un compito squisitamente etico: assicurare e
approfondire la consapevolezza che altre persone, diverse da noi, esistano
davvero (Sontag)
Scegliete una di queste affermazioni e sostanziatela
attraverso un’indagine o una comparazione lessicale
Da una lettera pubblicata sul Corriere della Sera di lunedì 22 dicembre 2008
nella rubrica ‘Lettere al Corriere’ di Sergio Romano:
Caro Romano,
l’incapacità di trovare una traduzione adeguata ai termini inglesi ci induce
spesso a utilizzare orripilanti neologismi angloitaliani come ‹‹switchare›› alla
Gerry Scotti, o ‹‹screenare›› (esaminare) da ‹‹to screen››, ‹‹barcodare›› da
‹‹bar code››, ‹‹cecchinare›› da ‹‹check in››, o altri ancora. Un documento
‹‹scannerizzato›› altro non è che un documento in copia digitale; anziché
‹‹scannerizzarlo››, possiamo benissimo farne la scansione (digitale).
Mostricciattoli di questo tipo si possono benissimo eliminare.
A mio avviso l’italiano è perfettamente in grado di camminare sulle proprie
gambe e non ha bisogno di trascinarsi con l’aiuto di stampelle inglesi.
Il mancato utilizzo dei termini italiani equivalenti (che pure ci sono) dipende,
oltre che dalla nostra pigrizia mentale, dalla scarsa conoscenza della lingua
inglese, di cui non riusciamo a tradurre espressioni e vocaboli, e da un pari
livello di ignoranza della lingua italiana.
Tanto più si usa l’inglese quanto meno lo si conosce.
Omar Valentini
Come rispondere?
(Utilizzate le diverse prospettive di analisi fin qui esaminate (sostenendole o
confutandole), gli esempi proposti o nuovi elementi di comparazione
linguistica per supportare la vostra risposta).