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CHIESA Il Papa ha proclamato sette nuovi santi
a pagina 2
Fornitori del Vaticano
Broni Stradella Gas s.r.l.
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NOVESE
TORTONESE
a pagina 20
Casalnoceto Roberto Vecchioni per i 50 anni del Centro “Paolo VI”
"La vita che si ama è anche qui"
di FRANCESCO BONINI
OSPEDALE DI STRADELLA
F
inalmente le notizie delle assoluzioni, ovvero del
non luogo a procedere, hanno avuto un rilievo se
non simile, almeno comparabile a quello dell’avvio dei procedimenti giudiziari. Da Marino a Cota,
passando per i recenti precedenti che hanno interessato Bertolaso, De Luca e Zingaretti, a molti altri politici
e amministratori di diverso livello, la magistratura
(giudicante) ribalta le sentenze che a caldo mass media e politici, (falsi) amici o oppositori, avevano emanato con fretta sospetta, sulla base del semplice avvio
del procedimento da parte della magistratura (inquirente). Sentenze però che nell’opinione pubblica sono
già passate in giudicato. È un malcostume che dura da
più di vent’anni e coinvolge un po’ tutti gli attori di
questo circuito che spesso diventa circolo vizioso.
È tempo di smetterla, di invertire una rotta che non ci
sta portando da nessuna parte, anzi, ci tiene in stallo.
Si è colpevoli solo a sentenza passata in giudicato.
Punto. In realtà la cosiddetta scorciatoia giudiziaria ha
funzionato soprattutto come forte arma di delegittimazione, brandita a fini di lotta politica senza curarsi delle conseguenze; la qual cosa finisce col produrre una
vistosa eterogenesi dei fini per cui chi trae profitto
dalla deriva sono le forze di protesta o contestazione
“globale” al “sistema”. Per carità: tutti i reati, e in particolare quelli che commettono politici e amministratori nell’esercizio delle loro funzioni, che sono particolarmente odiosi, devono essere perseguiti, perseguiti
fino in fondo, con determinazione. Ma proprio per
questo è urgente mettere ordine nel disordine italiano,
che nasce e si sviluppa proprio nella confusione dei
piani, quello delle indagini e dei giudizi, della politica
e della magistratura, della rappresentanza e della comunicazione. Per non parlare degli interessi economico-finanziari che si aggrovigliano, si agglutinano e si
incistano nel disordine. Servirebbe uno stop, un rallentamento generale, per trovare un equilibrio, nell’interesse dei cittadini. L’accelerazione continua però sembra sia il carattere della contemporaneità. Salvo che in
questo modo non ci si concentra sui problemi, si consumano le risorse di sistema e dunque la società nel
suo complesso si impoverisce. In realtà l’unico rimedio è un surplus di qualità, degli attori e dei corpi.
Ma la qualità è oggi una merce rara, molto rara. L’unica cosa certa è che per risolvere il problema della
qualità non serve invocare un decisore supremo, ovvero secondare processi di verticalizzazione, magari suggeriti dalla finanza globale. Né invocare un supremo
censore, che garantisca la virtù degli attori e dei processi. Servono tempi lunghi. Oggi ci stiamo accorgendo che abbiamo perso tanto tempo: vent’anni e più. È
il paradosso dell’accelerazione, che alimenta aspettative e genera frustrazione. Orizzonti brevi, un po’ isterici e sincopati, consumano molte più energie e risorse
che un orizzonte più ampio e largamente condiviso. E
danno meno frutti, come oggi stiamo constatando, non
senza amarezza.
Zavattarello,
l’ultimo saluto
al partigiano Arturo
a pagina 13
a pagina 12
Vent’anni buttati via
inseguendo gli scandali
O LT R E P Ò
Mostra letteraria
dedicata
a Filippo de Pisis
Un’aula in più
alla scuola
"Sacro Cuore"
GIUSTIZIA E POLITICA
Una copia EURO 1,20
Giovedì 20 ottobre 2016
Anno XVIII n. 38
La nuova Riabilitazione
C
E
ra gremito l’Auditorium del Centro “Paolo VI” di Casalnoceto che sabato
scorso 15 ottobre ha ospitato l’evento “Un cinquantesimo in famiglia” per
celebrare il 50° anniversario della fondazione della struttura. Ospite d’onore
della serata Roberto Vecchioni. Accanto a lui il Vescovo Mons. Vittorio Viola
e il giornalista Matteo Colombo, in veste di moderatore. In allegato a questo
numero anche l’inserto speciale di 4 pagine sull’anniversario del Centro.
Matteo Coggiola a pagina 17
FELICI & TAGGATI
on un annuncio ufficiale del direttore
generale dell’ASST di Pavia, Michele
Brait, è stato aperto il nuovo reparto di riabilitazione specialistica dell’ospedale di
Broni-Stradella. La nuova unità operativa si
propone di diventare un polo di attrazione
della disciplina riabilitativa.
Tanzi a pagina 8
NOVI, DI.A.PSI E MALATI PSICHICI
"Non lasciamoli soli"
di MATTEO COLOMBO
Vecchioni e la task force per il Classico
Roberto Vecchioni al Centro “Paolo VI” di Casalnoceto presenta il suo
ultimo libro e affascina la platea soprattutto quando svela la ricchezza della nostra lingua. Il prof. non fa lezione; seduce chi ascolta spiegando che
ogni parola è un mondo che contiene una storia, delle emozioni, l’esperienza del parlante che si tramanda di tempo in tempo. Anche questo, per
lui, è un bagliore di felicità dentro “la vita che si ama” (titolo del volume
uscito per Einaudi); per lui che ha insegnato al liceo Classico e che difende strenuamente quel tipo di scuola in cui – dice – “s’imparano le parole
che non hanno confini, non hanno età, le parole che non risolvono il giorno, ma l’eternità: le parole greche, dove la fine è il principio, il silenzio
l’insieme di ogni voce”. Non è il solo a pensarla così. In Internet sta girando una petizione per salvare la traduzione del latino e del greco nell’esame di Maturità. Luigi Berlinguer, ex ministro dell’Istruzione, si è fatto
promotore dell’iniziativa opposta cioè di eliminare la “versione” delle lingue classiche, come se i classici si potessero leggere solo tradotti. Come
se non bastasse ciò che già diceva quando era ministro. Ma cancellare dall’esame di Stato certe materie comporta che i ragazzi le abbandonino e gli
insegnanti le insegnino con meno slancio, come se fossero materie minori.
Invece non possiamo comprendere l’italiano se non conosciamo la lingua
da cui proviene: non è solo questione di perdere delle parole; si perde una
struttura logica, il modo di fare funzionare il nostro pensiero. Perdiamo la
capacità di essere critici, di analizzare noi stessi, ciò che ci circonda, la
storia. Potremmo anche cambiarla la Maturità, ma non dovremmo semplificarla, banalizzarla. Ecco perché ho firmato quella petizione e così invito
a fare tutti i lettori, tutti gli studenti dei licei Classici: firmatela in blocco
(su: taskforceperilclassico.it/). Non permettete che vi portino via ciò che
siete.
MatteoColomboqb
“
Non lasciamoli soli” è il motto dell’associazione “Difesa Ammalati Psichici”, la
Di.A.Psi, composta da volontari e familiari di
persone affette da malattia mentale. Abbiamo
incontrato Patrizia Grosso (nella foto con i
volontari), presidente della Sezione Di.A.Psi
di Novi, che ha illustrato le attività.
Bertin a pagina 15
UN LUOGO, UNA STORIA
Perosi Accademico d’Italia
L
e iniziative di “Perosi 60” hanno fatto
conoscere la complessa personalità del
maestro don Lorenzo Perosi. Eppure ci sono
ancora aspetti, forse minori, meritevoli di essere scoperti...
Bergaglio a pagina 19