Il tavolo del Cda

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Transcript Il tavolo del Cda

Il Sole 24 Ore
Mercoledì 19 Ottobre 2016 ­ N. 288
Finanza & Mercati 31
Banche. Ieri il cda ha deciso di proseguire con lo schema di luglio su aumento e Npl ma anche di approfondire il progetto dell’ex ceo di Intesa
PARTERRE
Mps non chiude alla proposta di Passera
ppp
TotalErg, parte l’asta
sulle stazioni di servizio
S
i starebbe apprestando a partire, in novembre, la cessione della ca­
tena di stazioni di servizio TotalErg. Dopo il sondaggio degli scorsi
mesi con gli advisor Hsbc e Rothschild, l’asta dovrebbe iniziare entro fine anno, anche se è ancora in corso di definizione l'esatto perimetro di vendita. TotalErg possiede circa 2.600 stazioni di servizio in Italia con una quota di mercato di circa l’11 per cento. Nel 2015 la joint venture,
posseduta al 51% da Erg e per la quota restante da Total, ha registrato
utili per 144 milioni di euro, mentre nei primi sei mesi di quest’anno ha
archiviato utili per 53 milioni con un debito di 246 milioni. L’operazio­
ne potrebbe valere fino a 700 milioni, a seconda degli attività messe in
vendita. Ma chi potrebbe essere interessato alla catena di distributori?
Il boccone potrebbe provocare un salto dimensionale importante per gli operatori strategici come ad esempio Api della famiglia Brachetti Peretti, mentre per chiari motivi antitrust sembra fuori gara Eni come
pure il gruppo Q8 che sta ancora digerendo l’acquisizione delle attivi­
tà di distribuzione di carburanti Shell in Italia. Ma il deal TotalErg po­
trebbe essere soprattutto interessante per alcuni private equity come Carlyle, tra i più convinti sul dossier, ma anche Terra Firma. (C.Fe.)
ppp
Risultati migliori delle attese
Netflix vola a Wall Street
P
erformance migliori delle attese del mercato e balzo in Borsa oltre
il 19% nel corso della seduta di ieri a Wall Street. Netflix si butta alle
spalle il ricordo del tonfo (­13%) dopo la presentazione dei conti del se­
condo trimestre. Il trimestre chiuso a fine settembre è stato chiuso con
un utile in aumento a 51,5 milioni di dollari (rispetto ai 29,4 milioni di un
anno prima) e ricavi per 2,29 miliardi di dollari (1,74 miliardi un anno prima). Crescono anche gli abbonati: 3,57 i milioni di nuovi sottoscrit­
tori nel mondo, di cui 370mila nuovi abbonati negli Stati Uniti (contro
una previsione di 300mila) e 3,2 milioni fuori dagli Usa (contro la pre­
visione di 2 milioni). Nella “lettera agli shareholders” il gigante califor­
niamo del videostreaming ha evidenziato come l’impatto dei propri prodotti originali di prima visione sia stato migliore delle aspettative.
Del resto i miliardi di dollari investiti in contenuti sono stati 5 lo scorso
anno e saranno 6 nel 2017. Ora indiscrezioni parlano anche del lancio
del servizio “Download & Play” che Netflix ancora non ha. Il neo? l’uti­
le netto fa fatica a decollare. In 9 mesi a 6,35 miliardi di dollari seguono
119 milioni di utili. L’espansione internazionale c’è, ma pesa. (A. Bio.)
ppp
Virgin in crociera
con UniCredit, Cdp e Sace
pLe navi, il credito, i servizi finanziari accessori. È un maxi, e insolito, pacchetto all inclusive quello che Richard Branson ha an­
nunciato ieri sera con la sua Virgin. Dal 2020 il gruppo si darà con
rinnovato slancio alle crociere, e per farlo quasi tutto il necessario
arriverà dall’Italia: Fincantieri, come già noto, fornirà le tre navi da crociera, con la prima consegna prevista entro i prossimi quat­
tro anni. UniCredit e Cassa depositi e prestiti, invece,presteranno
i capitali necessari al magnate inglese: il valore dell’operazione
non è stato rivelato, ma si aggirerebbe oltre 2 miliardi di dollari, considerato che il prezzo medio delle navi da crociera supera i 700
milioni di dollari. Nell’equipaggio c’è anche Sace, che ha assistito i
vari soggetti nella chiusura del deal, fornendo il cosiddetto ’securi­
ty package’ insieme a Simest. «Facciamo l’onda», dice lo slogan con cui il multiforme gruppo guidato da Branson preannuncia sul
web il lancio del marchio Virgin Voyages: si salpa nel 2020, dal porto di Miami, con destinazione caraibi. (Ma.Fe.)
Riassetti. Al fondo un bond da 5 milioni
Equita, il private debt
sceglie Lameplast
pEquita ha scelto la farma­
ceutica per il suo debutto sul mercato del private debt. Nel
mirino del fondo gestito da Pa­
olo Pendenza c’è Lameplast, gruppo emiliano da 45 milioni di fatturato operativo nel
packaging e nella preparazio­
ne di prodotti farmaceutici: nell’ambito dell’acquisizione del 100% dal fondo di private equity Aksìa, Equita Private Debt Fund ha sottoscritto la prima tranche di un bond da 5 milioni emesso da Schema L, a
sua volta controllante di La­
meplast.
Il gruppo carpigiano è il tipi­
co target del private debt “do­
mestico”: troppo piccolo per finire nel radar dei grandi ope­
ratori esteri e strutturalmente non appetibile per un'opera­
zione di finanza strutturata con banche tradizionali, è in­
vece il partner ideale per un fondo di private debt italiano
in cerca di realtà dalle elevate potenzialità di crescita, che ai suoi investitori – il Fondo ita­
liano d’investimento in pri­
mis, poi banche, assicurazioni e family office – ha promesso ritorni intorno ai sei, sette pun­
ti annui, grazie a una decina di operazioni effettuate a tasso variabile e con un orizzonte temporale compreso tra i 4 e i 7
anni. In questo caso il fondo ha
acquisito un titolo della durata
di sette anni e mezzo, ma vede la possibilità di un’exit antici­
pata: «In caso di acquisizione scatterà la clausola di rimbor­
so anticipato, diversamente la generazione di cassa interna consentirà all’azienda di rine­
goziare senza problemi la po­
sizione debitoria», spiega Pendenza, ricordando che il private equity punta a una per­
manenza media nelle aziende target di quattro, cinque anni. Nel caso di Lameplast la pre­
senza di un azionista di matri­
ce finanziaria, cioè il private
equity, ha spianato la strada al­
l’operazione, ma ora il fondo di
Equita sta trattando in esclusi­
va per una nuova operazione da concludersi nelle prossime settimane, questa volta con una media impresa a controllo
famigliare: «È la dimostrazio­
ne – aggiunge Pendenza – che il
private debt è uno strumento che può essere compreso e uti­
lizzato da tutte le tipologie di imprese».
«Siamo molto soddisfatti di
quest’operazione – commenta
Alessandro Profumo, presi­
dente di Equita – in quanto pie­
namente coerente con gli obiettivi d’investimento del fondo e con la nostra vocazio­
ne ad accompagnare le azien­
de italiane nel sentiero di cre­
scita con una molteplicità di strumenti». Nel caso del pri­
vate debt la partnership è di ti­
po finanziario, ma «alle azien­
de finanziate offriamo la pos­
sibilità di fruire di tutte le com­
petenze e i servizi di Equita, dall’m&a a un'eventuale quo­
tazione», sottolinea l’ad, Fran­
cesco Perilli. Un sostegno in­
diretto viene fornito anche sui
principali temi di governance: il finanziamento per mano del fondo di private debt prevede infatti il pegno delle azioni e covenants specifici sui princi­
pali aspetti gestionali, oltre a una serrata reportistica.
Ma.Fe.
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Morelli: «Parleremo con il piano» - Confermato l’esame da parte del board lunedì 24
Marco Ferrando
pNon è un «sì», ma non è nean­
deciso di proseguire, subito dopo la presentazione del piano indu­
striale, gli approfondimenti avvia­
ti». In ogni caso «è stata infine con­
fermata la tempistica di convoca­
zione dell’assemblea dei soci entro
la fine di ottobre»; proprio la con­
vocazione dei soci era già all’ordi­
ne del giorno della riunione di ieri, ma non si è fatto in tempo a predi­
sporre la documentazione neces­
saria e dunque si farà tutto lunedì prossimo durante la nuova seduta del cda: l’assemblea, con ogni pro­
babilità, si terrà a questo punto gio­
vedì 24 o venerdì 25 novembre, la fi­
nestra dell’eventuale conversione che un «no» quello che ieri il cda di
Mps ha riservato al piano presen­
tato da Corrado Passera. Come an­
ticipato da Il Sole 24 Ore, dopo un confronto durato otto ore il board della banca ha optato ­ senza ricor­
rere a una votazione ­ per un’aper­
tura, seppur interlocutoria, allo schema di ricapitalizzazione pro­
posto dall’ex ceo di Intesa Sanpao­
lo. «Parleremo con il piano», si è li­
mitato a dire il ceo Marco Morelli, al termine del cda riunitosi nella sede milanese dell’istituto.
Secondo quanto si apprende, il
consiglio, dopo aver esaminato le diverse simulazioni effettuate da­
gli advisor Lazard e Bonelli Erede A PIAZZA AFFARI
sui due piani sul tavolo e sulle pos­ Il titolo è balzato del 12,82%
sibilità di una loro convergenza, ha sulle indiscrezioni
ritenuto di non essere nelle condi­
relative al piano Passera:
zioni di poter rifiutare pregiudi­
zialmente alcun potenziale inve­ l’ex ministro ieri è stato
stitore, e pertanto di dover prose­ convocato in Consob
guire con gli approfondimenti; an­
che perché il mercato apprezza: ieri il titolo Mps ha vesti­
to la maglia rosa di Piazza affari con
BPER
un rimbalzo del 12,82% a 0,19 euro.
Sta di fatto che a Siena c’è poco
tempo e molto da fare, quindi si tenta di procedere un passo alla volta: «Il cda ­ si legge in una nota ­ ha proseguito gli approfondimenti
in merito ai contenuti del piano in­
dustriale, che verrà approvato il prossimo 24 ottobre», e che per­ pSi terrà a Modena il 26 no­
tanto resta un punto fermo e con­
vembre (ore 9) l’assemblea dei sentirà a tutti gli investitori poten­
soci di Banca Popolare del­
ziali di fare le proprie scelte senza l’Emilia Romagna. Sul tavolo, il disallineamenti informativi. Poi si voto per la trasformazione del­
ragionerà sull’impianto del piano la banca Popolare in Spa, come di ricapitalizzazione e cessione imposto dal decreto Renzi­Pa­
delle sofferenze: al riguardo, chia­
doan. Ai soci sono concesse fi­
risce la banca, «il cda conferma la no a dieci deleghe a testa. La ferma intenzione di proseguire banca ha fissato anche il valore nell’attuazione dell’operazione di unitario di liquidazione della ricapitalizzazione e contestuale azioni in caso di recesso, pari a cessione delle sofferenze prece­
3,8070 euro. È previsto il video­
dentemente comunicata al merca­
collegamento, ma senza possi­
to», cioè lo schema Jp Morgan­
bilità di esercitare il voto, pres­
Mediobanca, ma al tempo stesso so le sedi locali di Avellino e La­
«ha preso atto dell’aggiornamento
mezia Terme (Cz). Sul fronte da parte dell’ad e degli advisors in borsistico continua intanto il merito alla proposta non vincolan­
rally del titolo: ieri la banca gui­
te ricevuta dal dottor Passera lo data da Alessandro Vandelli ha scorso 13 ottobre». Sulla quale, co­
registrato un rialzo del 5,12%.
me si diceva, c’è l’intenzione di non
L.D.
chiudere, visto che «il consiglio ha
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Il 26 novembre
il voto per la Spa
Recesso a 3,8 euro
dei bond si aprirà lunedì 28 e due settimane dopo, il 12 dicembre e quindi dopo il referendum, partirà l’aumento vero e proprio.
Al di là della nota ufficiale, ne­
cessariamente cerchiobottista, i prossimi giorni saranno intensi e delicati. Da una parte ilceo Marco Morelli lavorerà pancia a terra sul piano industriale che porterà lune­
dì in consiglio, dall’altro le diplo­
mazie lavoreranno per chiarire al­
cuni elementi ritenuti determi­
nanti del piano Passera: chi sono gli investitori, ad esempio, ma an­
che il gradimento della Bce non­
ché le possibilità di una conver­
genza con l piano di Jp Morgan e Mediobanca, chiaramente fedeli all’impianto costruito a fine luglio con l’allora ceo Fabrizio Viola.
Il piano presentato da Corrado
Passera, che ha spinto il titolo del Monte a Piazza affari, è stato ogget­
to di un colloquio del manager in Consob. L’authority l’ha convoca­
to nel pomeriggio per approfondi­
menti, e dopo una mezz’ora l’ex ceo di Intesa è uscito dalla sede ro­
mana insieme al presidente, Giu­
seppe Vegas: «Può essere un pro­
getto bellissimo che, se va come deve andare, vedrebbe l’Italia uscirne alla grande». Di più non ha
detto, anche se secondo quanto trapelato vedrebbe l’arrivo di 3,5 miliardi di risorse fresche. Passera disporrebbe di una lettera d’intenti
di alcuni investitori istituzionali ­ l’unico pr ora noto è il fondo Atlas di Bob Diamond ­ per un ammon­
tare di circa 2,5 miliardi; un altro miliardo sarebbe previsto come aumento in opzione ai soci attuali, mentre non si prevederebbe alcu­
na conversione dei bond. Come nel piano A si punterebbe alla ma­
xi­cartolarizzazione di crediti in tandem con il fondo Atlante, per un importo superiore ­ 32 miliardi anziché 27,7 ­ ma soprattutto in una
fase immediatamente successiva, e non contestuale, all’aumento. In questo modo, secondo lo schema Passera, le quote (cioè la tranche junior dei titoli cartolarizzati) del­
l’Spv finirebbero a tutti i nuovi azionisti del Monte, e non a quelli attuali.
.@marcoferrando77
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Il tavolo del Cda
Vicepresidente
indipendente
Roberto
Isolani
Consigliere
indipendente
Stefania
Bariatti
Consigliere
indipendente
Maria Elena
Cappello
Consigliere
indipendente
Alessandro
Falciai
Consigliere
indipendente
Fiorella
Kostoris
Massimo
Tononi
Presidente
DIMISSIONARIO
Marco
Morelli
Amministratore
delegato
Consigliere
indipendente
Stefania
Truzzoli
Fiorella
Bianchi
Consigliere
Daniele
Bonvicini
Consigliere
indipendente
Lucia
Calvosa
Consigliere
indipendente
Béatrice
Derouvroy
Bernard
Consigliere
Antonino
Turicchi
Consigliere
Christian
Whamond
Consigliere
Il rinnovo. In alto mare la ricerca del successore di Tononi, l’ipotesi del traghettatore Turicchi
Per la presidenza occhi sul Tesoro
pL’arrivo della nuova proposta targata Passera ha inserito un ulterio­
re elemento di complessità in una si­
tuazione già non semplice per il Monte dei Paschi di Siena, che tra un
mese vedrà anche le dimissioni del suo presidente. La successione di Massimo Tononi è tema che riguarda gli azionisti più che la banca, ma senz'altro l'apertura di un nuovo fron­
te non aiuta a trovare una quadra.
La ricerca del nuovo presidente sa­
rebbe ancora in alto mare. Come no­
to, Fondazione Mps, Axa e la Millen­
nium partecipazioni di Alessandro Falciai hanno affidato a Spencer Stuart l'incarico per la selezione, ma secondo diverse fonti vicine ai soci sa­
rebbero arrivati più «no» che «sì» da parte dei potenziali candidati: la pol­
trona, piuttosto scomoda e quasi cer­
tamente a tempo, non fa gola a molti, anche perché da statuto sono tagliati fuori tutti gli over 70. Lo stesso motivo
per cui un candidato potenzialmente più che adeguato, l’ex ministro Fabri­
zio Saccomanni, ha ricevuto l'alt di al­
cuni soci, tra i quali la Fondazione Mps: troppo complicato (e rischioso)
modificare lo statuto sulla questione anagrafica in un'assemblea già parti­
colarmente delicata. Mentre gli head hunter proseguono nella propria atti­
vità, si starebbe valutando anche una soluzione interna, che prevederebbe lapromozione a presidente di uno de­
gli attuali consiglieri, con la prospetti­
va di traghettare la banca nei mesi dell'aumento e cedere poi il testimo­
ne a una persona scelta dai nuovi azio­
nisti post­aumento: i candidati natu­
rali, in questo caso, potrebbero essere
Alessandro Falciai, anche se la vigi­
lanza non gradisce la figura dell'azio­
nista­presidente o l'attuale vice presi­
dente, Roberto Isolani, che però si sa­
rebbe dichiarato indisponibile visti i numerosi impegni oltre a Mps. Nelle ultime ore un'altra ipotesi su cui si sta­
rebbe ragionando per ora sulla carta è
quella di Antonino Turicchi: il mana­
ger, con un curriculum da direttore della Cdp fino al 2009, poi direttore esecutivo del Comune di Roma e pre­
sidente di Alstom Italia, è stato eletto un anno e mezzo fa nella lista dei fran­
cesi di Axa, ma intanto nel maggio scorso è diventato direttore generale con delega alle privatizzazioni al Te­
soro. D'altronde proprio il Tesoro, che è primo socio di Mps, dovrà espri­
mere il proprio gradimento sul nuovo
presidente, nonché decidere quale condotta tenere in assemblea.
Ma.Fe.
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Credito. Stretta sulla cessione di Npl per circa 1,1 miliardi di euro ­ A breve la presentazione alle agenzie di rating
Carige torna a escludere l’aumento
Raoul de Forcade
Nel frattempo i vertici di Cari­
ge si concentrano sul piano indu­
di cessione dei non performing striale per il riassetto dell’istitu­
loans ed emerge che la prima to, in merito al quale l’ad Guido tranche di npl, da dismettere en­ Bastianini ha aggiornato i mem­
tro l’anno, arriverà a breve alle bri del cda nei giorni scorsi.
agenzie di rating e ammonterà a
A quanto risulta, dopo la scel­
circa 1,1 miliardi. Intanto i vertici ta di Prelios come servicer per
della banca mantengono la linea avviare la cessione della prima
del piano industriale, che esclu­ tranche di crediti deteriorati, il
de un nuovo aumento di capitale processo di dismissione ha avu­
dell’istituto genovese, nono­ to un’accelerazione. La due dili­
stante le voci di mercato secon­ gence avviata dalla società, se­
do le quali la Bce potrebbe chie­
dere una ricapitalizzazione (sa­
rebbe la terza) a Carige, al termi­ IL PIANO INDUSTRIALE
ne dello srep (supervisory Entro fine anno saranno
review and evaluation process) chiuse 36 filiali
in corso. Per ora, a quanto risul­
Via all’incorporazione
ta, l’organismo di vigilanza non
avrebbe manifestato alcuna di Carige Italia
nella capogruppo
presa di posizione ufficiale. pCarige accelera sul processo
condo rumors, procede spedita e
nelle prossime settimane sarà presentato un portafoglio npl da
oltre un miliardo alle società di
rating. Queste ultime hanno il
compito di stabilireuna valuta­
zione sia per quanto riguarda l’emissione dei titoli relativi ai
crediti deteriorati, sia per l’otte­
nimento della gacs (garanzia sulla cartolarizzazione delle sof­
ferenze) da parte del Mef. La
scelta di Prelios, che già aveva svolto il ruolo di servicer per
Banca popolare di Bari, consen­
te di imprimere maggiore spedi­
tezza al processo perché le agen­
zie di rating hanno già espletato,
in quell’occasione, il processo di
due diligence sul servicer previ­
sto dalla procedura.
Il fatto che la prima tranche di
npl in cessione sia superiore a
quanto preventivato (la banca Carige
aveva, in precedenza, indicato in 900 milioni l’ammontare del­ Andamento del titolo a Milano
la fase uno della dismissione e in 0,33 0,325
0,306
altri 900 quello della fase due),
fa pensare che anche la seconda
tranche possa essere aumenta­ 0,32
ta. Il lavoro di classificazione degli npl, con i raggruppamenti
per tipologie dei crediti deterio­ 0,31
rati, è stato portato avanti dalla
banca e poi sottoposto a verifica
da Prelios che, oltre a valutare la 0,30
validità della classificazione
calcola anche le curve di ritorno
degli npl.
0,29
Ma la banca si sta concentran­
do anche su altri punti del piano industriale. In primis sull’annun­
ciato riassetto delle filiali: entro 0,28
16/09
18/10
l’anno saranno chiusi 36 sportelli.
Si sta inoltre procedendo al­
l’affidamento in outsourcing
della piattaforma Ict di Carige e
all’avvio delle attività legate al­
la piattaforma multicanale, che
consentirà di collegarsi alla
banca con diversi device (ta­
blet, computer, smartphone).
Carige ha anche messo a punto
una business unit, la Reoco (re­
al estate owned company) dedi­
cata alla gestione delle attività
immobiliari.
Infine è confermata l’incor­
porazione entro l’anno di Cari­
ge Italia in Carige: quest’ultima
sta attendendo l’autorizzazione
di Bankitalia all’operazione. Ie­
ri, intanto, Gabriele Volpi, azio­
nista dell’istituto genovese, ha
comunicato alla Consob di de­
tenere il 6% di Carige attraver­
so Compania Financiera Lone­
star. Sempre ieri il titolo della
banca ha chiuso a 0,3055 euro,
segnando +1,6%.
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Salvataggi. Cinque banche tedesche esposte per 64 miliardi sul settore dei trasporti marittimi pesantemente indebitato e in forte crisi
Rischio-shipping per le Landesbank
Fabio Pavesi
pC’è una tempesta che ri­
l’era del bail in questa evenien­
za rischia di essere un nuovo grande guaio per la cancelliera
Merkel già alle prese con la cri­
si di Deutsche Bank. L’allarme sull’ondata di nuove perdite in
arrivo per le 5 grandi banche regionali tedesche l’ha lancia­
to nei giorni scorsi l’agenzia di
rating Moody’s. In un report ha
messo in fila le situazioni più
critiche quanto a volumi re­
cord di esposizioni.
I numeri snocciolati dagli
analisti dell’agenzia di rating
sono inquietanti. Le 5 Lande­
sbank più esposte hanno pre­
schia di abbattersi con frago­
re sulle Landesbank tede­
sche. La pesante crisi mondia­
le dell’industria dei trasporti
marittimi, fiaccata dalla so­
vracapacità e dalla guerra al
ribasso dei prezzi, può avere
pesanti ricadute sul sistema
bancario tedesco, il più espo­
sto a livello mondiale sui cre­
diti allo shipping. L’insieme delle banche te­
desche vanta un’esposizione
di 81 miliardi di prestiti a un’in­
dustria pesantemente indebi­
tata. E di questi 81 miliardi ben 64 miliardi sono appannaggio di sole 5 grandi Landesbank I NUMERI
che rischiano di vedere pro­ Dvb Bank ha concesso prestiti
fonde svalutazioni dei crediti al settore per 14,2 miliardi
inesigibili dello shipping che
a fronte di un capitale di base
eroderanno la già bassa reddi­
tività e rischiano di azzerare in di solo 1,1 miliardi:
alcuni casi il patrimonio. Nel­ 12,4 volte il patrimonio
stiti al solo settore dello ship­
ping per il 350% del loro Tie1 (il
capitale di base). Con punte da
far venire i brividi. La sola Dvb
Bank ha concesso prestiti al­
l’industria dei container via mare per 14,2 miliardi a fronte di un capitale di base di solo 1,1
miliardi: l’esposizione inque­
sto caso è addirittura di 12,4 volte il suo patrimonio. La Bre­
mer Landesbank vanta un rap­
porto di ben 4,7 volte il suo ca­
pitale (esposizione per 6,9 mi­
liardi con un Tier1 di 1,5 miliar­
di). La Hsh, che ha già trasferito nella prima metà del
2016 ben 5 miliardi di sofferen­
ze nello shipping a un veicolo speciale fuori bilancio, ha co­
munque ancora 23,9 miliardi di prestiti verso il settore con
un capitale di soli 6,1 miliardi.
Valori più “fisiologici” si ri­
scontrano per Kfw Ipex (i cre­
diti al settore dei trasporti na­
vali valgono 2,7 volte il patri­
monio) e la NordDeutsche Landesbank Girozentral (2,3 volte il capitale). Come si vede
l’esposizione è gigantesca su
un settore quello dello ship­
ping che ha da poco visto il fal­
limento della prima compa­
gnia coreana e settima a livello
mondiale, la HanJin, che è
crollata sotto il peso di una
montagna di debiti che non era
in grado di ripagare. Quei pre­
stiti si trasformano così in sof­
ferenze per le banche creditri­
ci che a loro volta dovranno fa­
re svalutazioni nei loro bilan­
ci. È questo lo scenario cupo
che attende al varco le 5 landes
tedesche che hanno finanziato
oltremisura il settore. E i se­
gnali delle difficoltà sono già
emersi. Sempre Moody’s sti­
ma che per le 5 banche regio­
nali sotto osservazione il tasso
medio delle sofferenze sullo I numeri
L’esposizione allo shipping
Esposizione
allo shipping
Tier 1 capital
in mld di euro
Hsh Nordbank AG
23,9
6,1
Norddeutsche Landesbank GZ
19
8,4
Dvb Bank S.E.
14,2
1,1
Kfw Ipex­Bank Gmbh
7,2
2,7
Bremer Landesbank
Kreditanstalt
6,9
1,5
Fonte: Moody’s Investor service
shipping sia del 30%. Sui quei 64 miliardi di volumi di presti­
ti concessi dalle 5 banche quasi
20 miliardi sarebbero quindi a rischio di non rientro. Se do­
vesse accadere si prospettano guai seri sul capitale per que­
ste banche. Si dovrebbe a que­
sto punto ricapitalizzare sotto
la morsa del bail in. Del resto
che l’esposizione al settore dei
trasporti via mare fosse il Tal­
lone d’Achille del sistema del­
le grandi banche regionali del Nord della Germania era noto da tempo. La stessa Hsh ancora
esposta come si è visto per 23,9
miliardi ha già beneficiato in passato di una serie di misure di salvataggio pubblico, tra cui
una ricapitalizzazione di 3 mi­
liardi di euro, una garanzia di rischio di 10 miliardi di euro concessa dai Länder di Am­
burgo e dello Schleswig­
Holstein e una garanzia di li­
quidità di 17 miliardi di euro. È bastato allora, domani potreb­
be non essere più sufficiente.
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