GIAN DOMENICO COSMO ELENA CEVA VALLA

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GIAN DOMENICO COSMO
Non possiamo lasciare senza una parola commossa di ricordo Gian Domenico
Cosmo, mancato improvvisamente il 6 novembre 1957, mentre era in viaggio nell’America Centrale per una missione commerciale. Era figlio di Umberto Cosmo,
succeduto ad Arturo Graf nella cattedra di letteratura italiana all’Università di Torino,
studioso apprezzatissimo di Dante e del movimento francescano. Umberto Cosmo,
di spiriti indipendenti, fu denunciato per reato di leso fascismo ed inviato al confino.
Gian Domenico seguì le vie indicate dall’insegnamento paterno ed appartenne an­
ch’ egli alla schiera gloriosa della giovane G. L . del Piemonte, anch’egli perseguitato
e combattente per la libertà. Dopo la liberazione portò agli studi economici ed
amministrativi una solida preparazione, un metodo rigoroso di ricerca e di scru­
polosa documentazione.
Restano alcuni suoi studi relativi all’ economia piemontese, soggetto a lui parti­
colarmente caro, ed alle imprese pubbliche italiane. I suoi scritti portano l’ impronta
della probità fondamentale del suo carattere, alla quale aggiungeva intelligenza aperta,
ricca cultura ed una gentilezza d ’animo che rendono a chi lo conobbe sempre vivo
e profondo il rimpianto.
N e custodisce la memoria la giovane donna che aveva sposato non molti mesi
prima della fine crudele.
F. P.
ELENA CEVA VALLA
La storia e la storiografia di una nazione, che non si esaurisca nella ricerca acca­
demica, è memoria viva dei sacrifici che sono il prezzo della conquista o della ricon­
quista della libertà e della indipendenza della patria. E’ per questo che deve trovar
posto in questa Rassegna l’omaggio commosso alla memoria di Elena Ceva Valla,
mancata a Milano il 13 dicembre 1958, vedova di Umberto Ceva, martire della
libertà italiana, suicidatosi nel carcere di Regina Coeli nella notte di Natale del 1930.
Elena Ceva Valla fu pari in dignità al sacrificio del marito: educatrice efficacissima
prima dei figli e poi di schiere numerose di allievi che ne serbano il ricordo più
luminoso. Con lo stesso silenzioso coraggio affrontò i tempi duri di sofferenze del
fascismo e le prove della lunga malattia. 11 compianto profondo della Rassegna va
ai figli Edoardo e Lucio e alle sorelle di Umberto Ceva.
F. P.