Qual è il grano migliore per la nostra terra?

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MONDOVÌ, 25 GIUGNO 2014 - N. 26
curiosità Dodici tipologie diferenti di frumento seminate in un solo campo a Carrù
Qual è il grano
migliore per la
nostra terra?
ANDREA LOBERA
CARRÙ
Il Monregalese si è visto
sempre più coinvolto, negli
ultimi anni, nell’ambito dei
contratti di filiera per il conferimento di cereali, ofrendo
sempre maggiori occasioni
di valorizzazione delle produzioni locali, e consentendo agli agricoltori di trovare
la migliore collocazione sul
mercato di prodotti interamente controllati, tracciati e
di qualità. La stipula del contratto con i mulini “Gabutti”
di Carrù e “Stenca” di Cortemilia anche per la varietà di
frumento tenero “Graindor”
ne è l’esempio più rappresentativo: un’opportunità per i
cerealicoltori monregalesi,
non solo in quanto garantisce il ritiro del prodotto conforme alle disposizioni contrattuali, ma perché il prezzo
finale del prodotto viene
calcolato sulla media delle
quotazioni massime del frumento tenero in borsa, con
l’aggiunta rispettivamente di
un premio qualità per quei
frumenti che, da analisi qualitativa, abbiano raggiunto
parametri di qualità superiore e di un premio per le partite che abbiano evidenziato una rilevante percentuale
proteica. Diventa quindi anche essenziale il fattore della qualità del prodotto, oltre
che quello della quantità. Ed
è qui che entra in gioco l’assistenza dei tecnici Catac di
Coldiretti, che hanno il compito di seguire tutta la fase di
coltivazione dei cereali e mediante bollettini specifici, avvisi e visite in azienda, di tutelare ed ottimizzare tutte le
operazioni che saranno determinanti per l’ottenimento di cereali di qualità. «In
quest’ottica – spiega il tecnico Coldiretti, Andrea Garelli
– s’inserisce anche la realizzazione di un campo varietale a Carrù, in collaborazione con l’azienda agricola di
Guido Filippi, con l’obiettivo
di creare nuove opportunità
di filiera». Per questi motivi,
giovedì mattina Coldiretti ha
organizzato, per tutti gli imprenditori agricoli associati,
una visita al campo varietale di Carrù, in modo da poter essere aggiornati su tutte
le novità tecniche e varietali.
«In questo campo abbiamo
seminato una dozzina di varietà di frumento diferenti
– spiega il proprietario, Guido Filippi –, seguendo, per
ognuna delle porzioni, la medesima procedura. L’obiettivo è capire la potenzialità del
nostro terreno, individuando
le varietà che, oltre a quelle
di già assodata e comprovata
qualità, dimostrino spiccate
attitudini qualitative e quantitative, resistenza fitosanitaria adeguata ed adattabilità
alla zona di coltivazione. Già
ora, ad una semplice occhiata, possiamo vedere che alcune tipologie di grano non
hanno resistito alle recenti forti piogge, mentre altre
paiono non averne risentito».
Ma il momento clou sarà, ovviamente, la raccolta. «Sarà
più impegnativa – continua
Filippi –, perché dovremmo
eseguire una dozzina di trebbiature diferenti, ognuna
per ogni “striscia” coltivata,
seguendone con attenzione i
confini».
«Poi, i vari raccolti verranno pesati per l’analisi quantitativa e, successivamente,
analizzati dal punto di vista
qualitativo – conclude Garelli
–. Tutti i parametri andranno attentamente valutati dall’agricoltore e dal tecnico di
riferimento, in modo da selezionare le varietà migliori
con uno sbocco commerciale
adeguato all’impegno profuso in tutte le fasi di coltivazione e controllo».
Quindici nuovi “maestri del lavoro”
Un’altra onorificenza per i 15 nuovi “maestri del lavoro”, dopo
la “Stella al merito del lavoro” ricevuta il primo maggio a Torino.
E’ la prestigiosa Targa d’onore, donata dalla Camera di Commercio di Cuneo. La cerimonia di consegna si è svolta sabato
14 giugno, presso la sede dell’Ente Camerale cuneese. Questi i
“Maestri” premiati con targa d’onore: Giorgio Babbiotti, Miroglio Group Alba; Mario Barale, Michelin Cuneo; Giuseppe Beccaria Michelin Fossano; Remo Bertello Confartigianato Bra;
Renato Bofa, Miroglio Fashion Alba, Liliana Cavallo Confartigianato Bra, Luisa Cimadom Michelin Fossano, Gaetano Galia
ditta Tomatis Caraglio, Francesca Giachino Miroglio Fashion
Alba, Ivana Guzzon Ferrero Alba; Ermanno Massucco, Merlo
San Defendente; Pierluigi Sacco, Miroglio Textile Alba; Mario
Scavino, Ferrero Alba; Giovanni Uda, Ferrero Alba. Durante l’incontro il Consolato cuneese ha anche premiato, con un
“Crest” personalizzato, sei colleghi “maestri” che hanno superato i venti anni di iscrizione alla Federazione. Sono: Vittorio Bonollo di Cuneo, Dario Bracco di Sommariva Perno, Carla Quazzo Camera di Feisoglio, Domenico Chiavazza di Sommariva
Bosco, Luigi Ferrero di Alba e Sergio Ornato di Mondovì.
Langhe
Escluse le colline del
Dolcetto: «Ma anche noi
ci sentiamo nell’Unesco»
ANDREA LOBERA
DOGLIANI
Ce l’hanno fatta. I paesaggi
vitivinicoli di Langhe, Roero
vitivinicoli
e Monferrato sono patrimonio mondiale dell’umanità.
Un riconoscimento, quello
dell’Unesco, atteso da quasi dieci anni e arrivato da un
Paese lontano, il Qatar, quasi
a simboleggiare l’universalità di essere annoverati nella
World Heritage List. Insieme a loro, infatti, ci sono, tra
gli altri, la via degli Inca in
Sudamerica, la via della seta
in Asia e il centro storico di
Gedda in Arabia Saudita,
paesaggi dal fascino immortale. Ce l’hanno fatta, tra alti
e bassi, ed è una vittoria di un
territorio, di una regione, di
un’intera nazione. Sì, perché
con questo riconoscimento, il
numero dei siti “tricolore” patrimonio artistico e ambientale dell’Unesco fa toccare all’Italia il record mondiale. Il
nostro Paese è, infatti, quello
che conta il maggior numero di siti nell’elenco (50), più
altri cinque della lista del Patrimonio culturale immateriale. I paesaggi vitivinicoli di
Langhe-Roero e Monferrato
La delegazione piemontese a Doha esulta alla notizia del riconoscimento Unesco
editoria Primo posto al monregalese Ettore Fili con “Provincia di Mondovì nel ‘700”
dalla prima pagina
Premio letterario “Marchesato
di Ceva”: oltre 250 opere
Gioielli nascosti
CEVA
(d.s.) – Ceva sabato è stata protagonista di un grande
avvenimento culturale che
ha visto la presenza in città
di artisti provenienti da tutta Italia. Al Teatro “Marenco” si è tenuta la premiazione della prima edizione del
Premio letterario internazionale “Marchesato di Ceva”,
organizzato dal Comitato
culturale “La Superba” (che
promuove anche il prestigioso “Premio Recco”), in collaborazione con il Comune di
Ceva. Alla premiazione presente il presidente del Comitato, Massimo Peloso, il
presidente di giuria Giorgio
Raviolo, la neo assessore alla
Cultura Mara Garelli, il prof.
Aldo Intagliata e il presidente del Comitato culturale “Via
Marenco” di Ceva Ezio Calvo.
Le opere che sono giunte a
Ceva per la partecipazione al
concorso sono state 250 e gli
artisti partecipanti sono stati
giudicati dagli organizzatori
“di buon livello”.
«Grande
Grande
soddisfazione
– spiega il presidente Raviolo
– per l’ottimo riscontro della
prima edizione. Le 250 opere pervenute da tutta Italia di
buon livello, rappresentano
una base di partenza per le
prossime edizioni. La presenza a Ceva di autori da Roma,
Foggia, Trento, Brescia e al-
tre località permette di far conoscere anche turisticamente
la città. Ringraziamo pure gli
esercizi commerciali sponsor e
il Comitato culturale “Via Marenco”».
Ogni categoria ha visto una
“mini classifica” che ha portato al vincitore assoluto per ogni
sezione. La sezione “A” riguardava la poesia singola inedita
ed è stata vinta da Rita Muscardin (Savona, “Storia di un
bambino soldato”); la sezione
“B” (poesia edita) è andata a
Gianluca Endemini (Mondovì, “La vertigine di un sogno”); la sezione “C” (narrativa
inedita) a Giammario Odello
(Nucetto, “Malizie ingenue di
un bambino”); la sezione “D”
(narrativa edita) a Mario Relandini (Roma, “Pater meus”);
la sezione “E” (saggistica inedita) a Vincenzo Panzeca (Mosso - Biella, “La scuola dei Ds”);
laa sezione “F” (saggistica edita)
a Ettore Fili (nella
nella foto, Mondovì, “La Provincia di Mondovì
nella seconda metà del Settecento”); la sezione “G” (racconti
in giallo) a Carlo Felice Tassini
(Finale Emilia, “La segale cornuta”); la sezione “H” (fotogra-
fia) a Giovanni Conti (Olginate- Lecco). I premiati che sono
giunti a Ceva da tutta Italia per
l’occasione, sono stati accompagnati nella mattinata di sabato dal presidente del Comitato
“Via Marenco” Ezio Calvo per
tà.
una visita guidata alla cit
città.
sanità
Tutti i Pronto soccorso dell’Asl in rete
Da martedì 24 giugno è attivo il nuovo applicativo IEOPERA, con l’integrazione delle procedure sui DEA e Pronto soccorso dell’Asl CN1. Un importante passo avanti per la
messa in rete degli Ospedali. «Oggi si viaggia su applicativi
distinti nei due presidi di Mondovì-Ceva e Savigliano-Saluzzo – spiega il direttore generale Gianni Bonelli –. Con la
nuova procedura, invece, tutte le attività di Dea e di Pronto
soccorso saranno in rete e integrate con il fascicolo sanitario
elettronico e altre procedure aziendali come il dossier clinico, l’anagrafe, i laboratori analisi, le radiologie, oltre all’Inps
per le certificazioni delle malattia e, presto, l’Inail».
rappresentano poi un record
in se stessi. È la prima volta,
infatti, che l’Unesco riconosce un paesaggio vitivinicolo quale bene unico al mondo, nemmeno Champagne o
Borgogna possono vantarlo.
È un risultato prezioso che
raforza il posizionamento a
livello di mondiale di alcune
delle produzioni vitivinicole
più pregiate e apprezzate, oltre a riconoscere l’essenzialità
dell’agricoltura e degli agricoltori quali sentinelle nella
conservazione del paesaggio.
E l’ingresso nella lista Unesco, ovviamente, ha dato la
culto”, qualcosa può andare inevitabilmente perduto. Non si può stare dietro a tutto. E
poi non tutte le cappelle sono di pregio tale da
salvarle ad ogni costo… Indubbiamente non
siamo a Firenze o a Roma o a Venezia… siamo nel basso Piemonte che però non delude
mai quando mette a disposizione capolavori
del Quattrocento, rari esempi di romanico,
molto barocco più o meno suggestivo… E’ l’arte che ci è familiare, che ha il suo profilo interessante, che comunica comunque messaggi e
richiami che conquistano. Un esempio, personale. In estate ho avuto spesso la opportunità
di celebrare l’Eucaristia il sabato sera nell’antica pieve di Sale S. Giovanni, risalente all’anno 1000, presso il cimitero. E’ un autentico e
raro gioiello di romanico completo, in tutto e
per tutto. Ebbene l’assemblea che vi si raccoglie, nella penombra, mentre dal rosone della
facciata arrivano i raggi del sole al tramonto,
ad illuminare il celebrante, assapora un’atmosfera unica. Provare per credere. Gli antichi
avevano gusto. Che noi possiamo e dobbiamo
ereditare. Un frammento appena di quanto si
può scovare d’attorno. Grazie a chi ci crede con
coraggio, lungimiranza, sacrifici e dedizione.
E per tutto questo ci vogliono restauri, recuperi, ripristini… unitamente a pubblicazioni
specifiche, quindi a percorsi di visita guidata,
ad occasioni per sostare in angoli inediti e sorprendenti… Su questo fronte, nonostante la
crisi, si registra una vitalità incoraggiante, in
cui protagonista è soprattutto il volontariato,
con al fianco le Istituzioni locali nella misura
del possibile. E le iniziative attivate in diocesi
per “Itinerari del sacro” e per “Città e cattedrali”, con adattamenti alla nostra realtà, sono lì a
dimostrare che la sensibilità è difusa, che l’interesse cresce, che la gente si muove e si mobilita. Non è il caso di passare in rassegna gli
eventi che si allestiscono, in particolare adesso
che scoppia l’estate. Le nostre pagine ne scrivono in abbondanza e nel dettaglio. Qui si sottolinea il fenomeno, che è confermato dalle
decine e decine di “Volontari per l’arte” che si
sono preparati – su iniziativa della diocesi – a
farsi guide nel custodire e nel valorizzare piccoli-grandi monumenti di arte cristiana delle
nostre terre. E tutte le visite guidate hanno il
loro pubblico variegato, che si lascia incantare ed intrigare sempre di più. Quindi non si
vive turisticamente di sola enogastronomia.
C’è ben altro di cui andare fieri e da mettere a
disposizione, raccogliendo il testimone da un
passato che ci regala pezzi di valore. Forse è
un fatto culturale, oltreché religioso, quello di
coltivare questo sguardo attento ai nostri capolavori di periferia. Se ci sintonizziamo su
queste lunghezze d’onda, possiamo dare un
colpo d’ala alla qualità del nostro vivere anche
per chi viene a scoprire i nostri angoli di provincia, tutt’altro che disprezzabili.
c.a.
zona franca
Di riforma in riforma
Nessun dorma!
ma attenzione a ogni norma!
Proposta di emendamento
alla legge di riordino del Senato
Con un semplie e non oneroso
cambio di consonante
(dalla M alla P)
anziché IMMUNITÀ si legga
IMPUNITÀ