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Corso DPI in dotazione al Servizio – ottobre 2016
CENNI SUL CORRETTO UTILIZZO DEI DPI
Corso DPI in dotazione al Servizio – ottobre 2016
Quadro normativo :
1) definizioni art. 74 c1 D.Lgs 81/08 – art 1 D.Lgs 475/92: “ .. qualsiasi attrezzatura destinata
ad essere indossata allo scopo di proteggere il lavoratore contro uno o più rischi suscettibili di
minacciare la sicurezza .. compresi gli accessori ...”
2) esclusioni dal D.Lgs 475/92: DPI per forze armate, per il salvataggio persone a bordo di navi
per autodifesa, uso privato contro avversità atmosferiche, caschi o visiere per utilizza
2) titolo III capo II D.Lgs 81/08
3) finalità : art. 75 : “ ...devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o
sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione o DPC o misure e metodi di
organizzazione del lavoro ...”;
4) protezione da rischi multipli
5) criteri per l'individuazione e l'uso art. 79 : l'allegato VII costituisce un riferimento ai fini della
scelta dei DPI. In All. VII p.to 2 “elenco indicativo e non esauriente della attrezzature di
protezione individuale “ ( creme berretti ditali ginocchiere ..) - p.to 4 “ indicazioni non esaurienti
per la valutazione dei dispositivi di protezione individuale” per ogni dpi p.ti 1-9 vengono
elencati i “rischi da cui proteggere” e “ rischi derivanti dal dispositivo”
6) vigilanza : art. 23 comma 1 D.Lgs 81/08 (divieto di fabbricazione, vendita noleggio di DPI
non conformi alle disposizioni legislative regolamentari vigenti) – art. 13 comma 3 D.lgs
475/92 (procedimento di segnalazione al MISE):
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DPI in dotazione al servizio:
Allegato VII:
- l'utilizzo dei DPI introduce a
sua volta rischi derivanti dal
loro uso:
esempio relativo a dpi
calzature
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- compito del DDL dirigenti , preposti la valutazione degli ambienti di lavoro e l'individuazione dei
rischi
- L'utilizzo dei DPI introduce rischi derivanti dall'utilizzo del dispositivo
- scelta di DPI efficienti ed loro uso efficace
- DM 02/05/2001: individuazione e uso dei DPI
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Commercializzazione di DPI:Obblighi dei fabbricanti/rappresentanti:
- DPI di tutte le categorie : dichiarazione conformità + marchio CE
- DPI di 2°/3° categoria : attestato di certificazione rilasciato da organismo di controllo
autorizzato
- DPI 3° categoria: controllo del prodotto finito (annuale)/controllo del sistema di qualità
- art 14 Dlgs. 475/92 (amministrativa – arresto/ammenda - arresto)
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Contenuti della dichiarazione di conformità
(allegato VI D.Lgs 475/92)
- Ragione sociale, indirizzo completo se c'è un
mandatario indicare anche la ragione sociale e
l'indirizzo del mandatario.
- descrizione del DPI (marchi tipo, numero di serie
ecc)
- nome e indirizzo dell'organismo notificato
- nome e funzione del firmatario abilitato a
impegnare il fabbricante o il mandatario di
quest'ultimo.
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Contenuti della nota informativa
1.4 Nota informativa del fabbricante
- nome e all’indirizzo del fabbricante o del suo mandatario nella
Comunità, ogni informazione utile concernente:
a) le istruzioni di deposito, di impiego, di pulizia, di manutenzione, di revisione e di
disinfezione. I prodotti di pulizia, di manutenzione o di disinfezione consigliati dal
fabbricante non devono avere nell’ambito delle loro modalità di uso alcun effetto nocivo
per i DPI o per l’utilizzatore;
b) le prestazioni ottenute agli esami tecnici effettuati per verificare i livelli o le classi di
protezione dei DPI;
c) gli accessori utilizzabili con i DPI e le caratteristiche dei pezzi di ricambio appropriati;
d) le classi di protezione adeguate a diversi livelli a rischio e i corrispondenti limiti di
utilizzazione;
e) la data o il termine di scadenza dei DPI o di alcuni dei loro componenti;
f) il tipo di imballaggio appropriato per il trasporto dei DPI;
Dpi soggetti a
invecchiamento
g) il significato della marcatura, se questa esiste (vedi punto 2.12);
h) se del caso, i referenti delle direttive applicate conformemente all’articolo 12-bis,
comma 1;
i) nome, indirizzo, numero di identificazione degli organismi notificati che intervengono
nella fase di certificazione dei DPI.
0075
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- Art. 3 D.Lgs 475/92 : I DPI immessi sul mercato devono rispondere ai RES di cui all'allegato II
D.lgs 475/92;
- Art 2 D.Lgs 475/92 : i DPI che rispondono ai requisiti delle norme armonizzate si presumono
conformi ai RES di cui all'allegato II. In assenza di norme armonizzate sono pubblicate in
apposito decreto le norme tecniche nazionali compatibili con il soddisfacimento dei RES.
Nel caso in oggetto la durata non è espressa in termini oggettivi di tempo, ma in termini di
requisiti prestazionali da mantenere
Allegato II D.Lgs 475/92 – punto 2.4 : DPI
soggetti a invecchiamento
Norma armonizzata Uni EN 471
… se le prestazioni previste per il DPI allo stato di nuovo
possono diminuire notevolmente in seguito ad
invecchiamento, su ogni esemplare o componente
intercambiabile di DPI immesso sul mercato deve
figurare la data di fabbricazione e se possibile quella di
scadenza …...
…….
La resistenza alla trazione in direzione della trama e
dell'ordito deve soddisfare i requisiti
seguenti:
- la resistenza alla trazione (in N) divisa per la massa
specifica del tessuto (in g/m2)
deve essere ≥2 con un minimo di almeno 400 N;
- Solidità del colore al lavaggio, al sudore, allo
sfregamento
…….
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- Uni EN 471: indumenti di segnalazione ad alta visibilità: tabella di corrispondenza fra i RES
dell'All II D.lgs 81/08 contemplati nei punti della citata norma armonizzata:
Come si vede la norma non copre tutti i RES (50 res), ma solo 9
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- osservazioni:
- abiti da lavoro e DPI: I lavoratori devono indossare abiti da lavoro adeguati all'attività
esercitata, gli abiti di lavoro a cui aderiscono materie nocive non devono essere riposti insieme
con altri capi di lavoro o DPI. I Dpi a cui aderiscono materie nocive come l'amianto non devono
causare una contaminazione fuori dall'area di lavoro (non riutilizzabili).
- art. 20 D.Lgs 81/08 c. 2 lettera d) “i lavoratori devono utilizzare in modo appropriato i DPI
messi loro a disposizione ..”
- art. 20 D.Lgs 81/08 c. 2 lettera e) “… i lavoratori devono segnalare immediatamente al DDL, al
dirigente al preposto eventuali difetti dei DPI messi loro a disposizione ....”
- art. 20 D.Lgs 81/08 c. 2 lettera h) “i lavoratori devono partecipare ai programmi di formazione
e di addestramento..”
- art. 20 D.Lgs 81/08 c. 2 lettera b) “i lavoratori devono osservare le disposizioni e le istruzioni
impartite … ai fini della protezione collettiva e individuale ..”
- verifica esigibilità : l'assegnazione dei DPI deve essere ragionevolmente esigibile, tenendo
conto di limitazioni e disturbi dell'utilizzatore. L'assegnazione del DPI deve tenere conto della
costituzione fisica dell'utilizzatore
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Protezione dell'udito: livelli sonori superiori al valore limite di esposizione di 87 dB(A) possono
provocare danni all'udito. Nel caso l'esposizione al rumore superi l valore inferiore di azione pari
a 80 dB(A)il DDL mette a disposizione dei lavoratori i DPI, nel caso l'esposizione al rumore sia
pari o superi Il valore superiore di azione 85 dB(A) il DDL esige l'utilizzo dei DPI oltre ad adottare
misure tecniche organizzative oltre alla segnalazione delle aree.
Gli otoprotettori si dividono in 2 grandi macrocategorie: attivi e passivi. Fra quelli attivi esiste una
grande varietà di caratteristiche (l'attenuazione sonora non è costante ma funzione del livello
sonoro, il principio di funzionamento è quello di catturare il rumore ambientale e restituirlo
all'interno modificato in funzione delle necessità (attenuato linearmente, attenuate solo le
frequenze del rumore e non quelle della comunicazione), sono implementabili le funzioni di
comunicazione necessarie all'attività lavorativa.
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DPI in dotazione al servizio: otoprotettori PERCAP CE EN 352
1) Caratteristiche : SNR 24 dB (attenuazione sonora semplificata)
(H:27dB, M:20dB, L:18 dB) attenuazione alle alte – medie e basse frequenze (metodo HML)
2) selezione : requisiti di attenuazione sonora – comfort – disturbi medici
3) si deve scegliere un protettore che riduca il livello del rumore all'orecchio del portatore sotto
del livello di azione giornaliera(art. 189/81 80 dB(A) valore medio ponderato su 8 ore LEX, 8h
definito dalla norma ISO 1999/90 p.to 3.6)
4) per effettuare tale scelta la norma ISO 4869 indica 4 metodi, la scelta del metodo più
appropriato è in funzione della tipologia di rumore da attenuare (rumori costanti – fluttuanti –
impulsivi )
5) l'attenuazione ideale è collocata fra -5 e -10 dB del livello di azione di 80 dB
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DPI otoprotettore:
A2) metodo della banda d'ottava calcolo livello pressione acustica ponderata L'a
sotto il protettore acustico
L'a = 10 log Ʃ 10 0,1(Lf + Af + Apvf)
A3) metodo H,M,L
Si basa su 3 livelli di attenuazione H,L,M calcolati a partire dai dati di
attenuazione per banda d'ottava del protettore auricolare si calcola la riduzione
prevista del livello di rumore PNR
PNR = M – (H-L)/4*(Lc-La) dB
Supponiamo di avere un rumore con queste caratteristiche (costante):
Frequenza (Hz)
Livello per banda d'ottava (dB)
125
84
250
86
500
88
1000
97
LAeq = 104 dB (livello equivalente ponderato A)
LCeq = 103 dB (livello equivalente ponderato C)
Lc – La = -1 dB
PNR = 20 – (27-18)/4 * (-1) = 23 dB
Il valore di pressione acustica ponderata A effettiva nell'orecchio
L'Aeq = LAeq – PNR = 104 -23 = 81 db
2000
99
4000
97
8000
96
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DPI otoprotettore:
A2) metodo SNR : il livello di pressione acustica ponderata A prevista sotto il protettore
auricolare L'a può essere calcolato sulla base del livello di pressione acustica ponderata C sul
luogo di lavoro Lc secondo
L'Aeq = LCeq - SNR
Supponiamo di avere un rumore con queste caratteristiche (costante):
Frequenza (Hz)
Livello per banda d'ottava (dB)
125
84
250
86
500
88
1000
97
2000
99
4000
97
8000
96
LAeq = 104 dB (livello equivalente ponderato A)
LCeq = 103 dB (livello equivalente ponderato C)
il valore di SNR viene indicato sul libretto dell'otoprotettore SNR = 24 dB pertanto
Pertanto L'a = 103 – 24 = 79 dB
Valutazione idoneità otoprotettore L'a < Lact e Lact -15 dB pertanto l'attenuazione sonora è
“accettabile”
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DPI otoprotettori:
Il periodo di utilizzo influisce
esponenzialmente sul livello di
protezione complessivo su una giornata
lavorativa di 8 ore:
Esempio :
- rumore stazionaro LAeq,8h = 105 dB
- SNR otoprotettore = 30 dB
- utilizzo su 8 ore il rumore effettivo
sull'orecchi L'Aeq,8h = 75 db
- mancato utilizzo per 30' su 8 ore
complessive di lavoro
- utilizzo su 7,5 ore il rumore effettivo
sull'orecchio L'Aeq,8h = 93 db
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DPI Giubbotto ad alta visibilità : livello di prestazione 2 – 2 relativo ai rischi visibilità diurna e
notturna. Il principio di funzionamento è il potenziamento della visibilità dell'operatore mediante
grandi aree capaci di incrementare il contrasto con lo sfondo dell'ambiente circostante. I colori
sono stati scelti per soddisfare i requisiti di alta visibilità su gran parte degli sfondi in situazioni
urbane e rurali alla luce del giorno (giallo).
In condizioni di oscurità la visibilità è ottenuta con la luce riflessa dalle bande retroriflettenti
posizionate in punti definiti degli indumenti, quando queste sono investite da un fascio di luce
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- Il primo numero corrisponde alla metratura in m2 del materiale di fondo fluorescente
- il secondo numero indica la metratura in m2 di materiale retroriflettente
- la durata dipende dallo stato di conservazione, e usura, per la pulizia e manutenzione
provvedere al lavaggio a bassa temperatura (30°), non lavare con cloro, non stirare, non lavare
a vapore, sostituire quando deteriorato.
- la durata della vita dipende dallo stato di usura
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DPI di II categoria
Protezione dei piedi : sono dispositivi che proteggono il piede dai pericoli meccanici (caduta o
rotolamento di oggetti, cocci di vetro, oggetti acuminati, trucioli, ecc) – pericoli termici freddo,
calore, scintille – pericoli chimici (acidi, soluzioni alcaline, solventi, detergenti, refrigeranti) –
pericoli elettrici (contatto con attrezzature sotto tensione, scariche elettrostatiche – pericoli di
altro genere (scivolate, inciampi, storte, ecc)
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SB: calzatura sicurezza requisiti base (S1-S3)
FO: resistenza agli
idrocarburi della suola
E: assorbimento energia zona tallone
P: resistenza alla perforazione
WRU: resistenza assorbimento acqua zona
tornaio
HRO: resistenza al calore del contatto della
suola
SRC requisiti antiscivolo
20T22C: codice calzatura
SOLE
500 V
Leva di azionamento estrazione veloce
Protezione dei piedi :marcatura SB FO E P WRU HRO SRC
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DPI scarpe
Uni EN Iso 20345
DPI Scarpe : esempio di marcatura
- S1: puntale resistente ad un urto di 200 J e una pressione
di 15 kN
- P : resistente alla perforazione del fondo della calzatura
(>= 110 Kg)
- SRC : SRA + SRB requisito antiscivolo
- data di produzione 02/2015
- E : assorbimento di energia nella zona del tallone
- A : calzatura antistatica
Altri requisiti eventualmente possibili (simboli comuni che si possono
riscontrare in una calzatura)
- FO : resistenza agli idrocarburi della suola
- WRU : penetrazione ed assorbimento d'acqua del tornaio
- CI : isolamento dal freddo del fondo della calzatura
- data di produzione 02/2015
- E : assorbimento di energia nella zona del tallone
- A : calzatura antistatica
- calzature agroalimentari ed ambienti sanitari ( conformi HACCP )
- calzature dissipative per ambienti EPA
- calzature elettricamente isolanti su impianti a bassa tensione
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Elenco dei requisiti supplementari
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Sono DPI a protezione del corpo contro pericoli meccanici, chimici, biologici, fisici (umidità,
polveri, lavori all'aperto, fuoco, parti meccaniche in movimento, ecc). Tutti gli indumenti di
protezione contro prodotti chimici pericolosi, radiazioni ionizzanti, ecc sono di III categoria.
All'interno di tale categoria sono definiti 6 livelli di protezione (tipi)
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Le prove di tenuta della norma EN ISO 13982:
- Lo standard per i prodotti di Tipo 5 consente un'infiltrazione fino al 15% in 8 tute su 10 testate,
ciò significa che è ammessa una grande variabilità di prestazioni all'interno della stessa
marcatura
- 2 tipologie di contaminazione: penetrazione e permeazione
- dpi di 3° categoria
- la tuta in dotazione Dupont Classic Xpert ha le seguenti certificazioni:
Tipo 5B e 6B (penetrazione solidi liquidi)
EN 14126 barriera contro agenti infettivi
EN 1073-2 protezione contro contaminazione radioattiva
EN 1149-5 protezione antistatica su entrambi i lati
Protezione chimica
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I “tipi” delle marcature CE:
- tipo 1 (1a,1b,1c) definisce i requisiti minimi, i metodi di prova, per gli indumenti di protezione da
agenti chimici impermeabili ai gas, dotati di respiratore ecc;
- tipo 2 : indumenti di protezione da agenti chimici non impermeabili ai gas;
- tipo 3 : indumenti di protezione da agenti chimici impermeabili ai liquidi;
- tipo 4 : indumenti di protezione da agenti chimici impermeabile ai liquidi nebulizzati;
- tipo 5: indumenti di protezione da agenti chimici resistenti alla penetrazione di particelle solide
in sospensione nell'aria;
- tipo 6 : indumenti di protezione da agenti chimici a performance limitate che comportano
leggere esposizioni a nebulizzazioni, spruzzi limitati a bassa pressione
Esempio :
Scelta di una tuta per la protezione in caso di utilizzo da acido solforico, non esiste una sola tuta
a) in quanto questa sostanza è utilizzata in concentrazioni molto varie e sono possibili altresì diversi livelli di esposizione. Per concentrazione <
20% e pressioni < 0,12 bar tyvec classic può andare bene.
b) Per soluzioni concentrate e una pressione fino a 2 bar occorre utilizzare Tychem C.
c) Per pressioni e concentrazioni superiori occorre utilizzare Tychem F
In sostanza la protezione adeguata va scelta non solo sul tipo di sostanza ma anche sulla sua concentrazione, pressione e temperatura
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Tuta Tyvek modello CHF5
- categoria di certificazione III
- dichiarazione conformità alle norme EN ISO 13982 – EN 13034
- versione cucita:
- protezione chimica tipo 5 per la tenuta alle particelle
- protezione chimica tipo 6 per la tenuta agli spruzzi
- versione saldata
- protezione chimica tipo 4 per la tenuta agli spruzzi
- protezione chimica tipo 5 per la tenuta alle particelle
- protezione chimica tipo 6 per la tenuta agli schizzi
Precauzioni : DM 06/09/1994 : “ ….tutte le volte che si lascia la zona di lavoro sarà necessario
sostituire gli indumenti protettivi ...”
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DPI tuta Tyvek :
Caratteristiche : il Tyvec è un materiale scoperto dalla Dupont con notevoli proprietà :
antistrappo, resistente all'acqua, acidi e basi, non tossico e riciclabile.
Etichettatura di quelle in dotazione
- Cat III livello di protezione salvavita
- livello di protezione secondo EN Iso 13982 : 5B
- livello di protezione secondo EN 13034 : 6B
- livello di protezione contro le particelle radioattive : EN 1072: livello 2
- livello di protezione di tipo antistatico e resistenza superficiale EN 1149 sse l'indumento viene
messo a terra
- livello di protezione dal rischio biologico EN 1073 : 2
- livello di protezione da agenti chimici per particolari applicazioni occorre avere polsi, caviglie,
cappuccio e copricerniera nastrati
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Protezione delle vie respiratorie: proteggono chi le indossa da polveri, gas, vapori o aereosol
che contengono sostanze o microorganismi nocivi alla salute, fatto salvo che prima di scegliere
di utilizzare i DPI occorre valutare la possibilità di adottare misure tecniche e organizzative volte
a sostituire le sostanze o le procedure pericolose
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I filtri sono classificati principalmente in due grandi categorie : filtri antipolvere e filtri antigas,
questi ultimi spesso sono combinati con un antipolvere utilizzato come prefiltro. L'efficienza del
filtro è espressa da un parametro “la classe”efficienza filtrante comporta anche una maggiore
resistenza respiratoria
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DPI mascherina APVR : Honeywell M/L FFP3 NR D EN 149/2001 CE 0194
E' una maschera a filtri per particelle (per particella si intendono dispersioni in aria di polveri,
fibre, fumi e nebbie)
- un parametro è l'efficienza cosi definita se la concentrazione di inquinante nell'atmosfera è
Cesterna, l'efficienza E è
– E = (C a valle del filtro/ C esterna) * 100
La norma definisce 3 classi di efficienza E : P1,P2,P3
Significato dei simboli
- NR non riutilizzabile dopo un turno di
lavoro
- D significa che il filtro ha superato il test
di intasamento con la polvere di dolomite
- TIL : perdita totale verso l'interno non
dovute alla capacità filtrante
- FP = Ce/Ci
- FPN (corrispondente al TILmax : fattore
di protezione nominale
- FPO fattore di protezione operativo
tipicamente 30
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DPI mascherina APVR : Honeywell M/L FFP2 NR D EN 149/2001 CE 0194
Caratteristiche maschera in dotazione (facciale filtrante monouso):
- utilizzabile nei settori tessili, edili, industria meccanica legno, agricoltura, farmaceutica, ecc.
- livello massimo di utilizzo Ce <= 50 * TLV => FPO = Ce/TLV = 50
- non utilizzabile in operazioni antincendio, in presenza di gas o vapori o con concentrazioni di
ossigeno < 17%
- dpi di 3° categoria
- ciclo di vita 5 anni
- FPO tipico = 30 ossia in condizioni operative e non in prove di laboratorio la concentrazione
dell'inquinante all'interno è circa 30 volte inferiore alle concentrazioni dell'inquinante all'esterno
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DPI maschera filtrante :
Esempio : inquinate ossido di calcio CaO
presente nella calce per uso edile
- frasi di rischio R37 – R38 – R41
- TLV -TWA : 2 mg/m3
- Cmp :concentrazione media ponderata
riferita a 8 ore 9 mg/m3
Fattore protezione minimo richiesto: FPO = Cmp/TLV = 9/2 = 4,5
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Casco per elettricisti la norma DIN
EN 50365 comprende i requisiti
della DIN EN 397
Gli indumenti proteggono dagli effetti provocati dalla caduta o proiezione
di oggetti, così come dagli urti contro parti fisse o ostacoli. I pericoli
considerati nella loro progettazione sono : pericoli meccanici, termici
(particelle incandescenti, ecc) pericoli elettrici, pericoli chimici,
impigliamento di capelli in organi in movimento
II categoria
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Gli indumenti proteggono dagli effetti provocati dalla caduta o proiezione
di oggetti, così come dagli urti contro parti fisse o ostacoli. I pericoli
considerati nella loro progettazione sono : pericoli meccanici, termici
(particelle incandescenti, ecc) pericoli elettrici, pericoli chimici,
impigliamento di capelli in organi in movimento
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DPI Casco : Il modello è conforme alla norma EN 397 “caschi da industria”
Esistono diverse tipologie di DPI di protezione della testa:
1) copricapo antiurto per l'industria EN 812 sono destinati a proteggere chi li indossa dagli effetti
di un urto della testa contro un oggetto duro e immobile la cui gravità sia tale da causare
lacerazioni o ferite superficiali;
2) elmetti di protezione per l'industria EN 397 sono destinati a proteggere il capo contro lesioni
che possono essere provocate da oggetti in caduta
3) elmo per i VVFF UNI EN 443 sono destinati a proteggere il capo dai pericoli che potrebbero
insorgere durante le operazioni condotte dai vigili del fuoco
4) poi esiste tutta una serie di DPI del capo destinati per le discipline sportive e per le attività di
tempo libero definite da norme specifiche (sci alpini, ciclismo, canoa, lavori in quota, ecc)
5) altri DPI per la protezione del capo: Cuffia destinata a racchiudere i capelli contro i pericoli di
impigliamento, presenza di fiamme, o materiali incandescenti – cappucci dpi flessibile destinati a
proteggere il capo dal rischi saldatura (UNI 11611) calore fiamme (UNI 11612) e rischio chimico
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DPI Casco :
- Il casco in dotazione non è adatto per la conduzione della bicicletta in
quanto trattasi di altra norma (EN 1078)
- non è adatto per i lavori in quota (art. 111/81)
- non è adatto ad alpinismo (norma EN 12492) ed equitazione
La norma EN 397 oltre al rischi meccanici contempla il rischio elettrico
Le marcature richieste sono:
- CE0340 : codice organismo notificato per l'approvazione di tipo
- 1000 V AC : tensione massima di contatto con parti elettriche
- - 20 °C : massima temperatura di lavoro per basse temperature
- + 150 °C : massima temperatura di lavoro in ambienti caldi
- data di costruzione 0912 : mese e anno di fabbricazione
- il costruttore raccomanda di sostituire i caschi in termoplastica dopo
5 (4) anni dalla data di costruzione
Attitudine del
prodotto a lavori
in presenza di
tensione elettrica
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Un DPI contro le cadute comprende sempre : 1) punto di ancoraggio, 2) sistema di collegamento
con assorbitore, 3) imbragatura con almeno un attacco dorsale, 4) casco con sottogola (EN 397).
Il cordino EN 358 è progettato sia per assicurare in sicurezza l'utilizzatore sul punto di lavoro
(posizionamento sul lavoro), che per impedire all'utilizzatore di raggiungere una posizione in cui
possa verificarsi una caduta (trattenuta). È importante notare che il dispositivo individuale non
soddisfa, da progetto, i requisiti previsti per l'arresto caduta
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DPI Cordino “regolabile di posizionamento sul lavoro”:
- quello in dotazione è un cordino di posizionamento
- norma di riferimento EN 358
- CE 0333 : codice organismo notificato
- lunghezza 2 metri
- materiale costruzione: poliamide
- data di costruzione : 27/15 (settimana/anno)
- durata del dispositivo : al massimo 10 anni
- matricola: 20622948
- non deve essere utilizzato per arrestare le cadute
- verifiche prima dell'utilizzo (cintura + cordino regolabile)
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DPI Cordino “regolabile di posizionamento
anticaduta
posizionamento
- UNI EN 358 : progettato sia per assicurare in sicurezza l'utilizzatore sul punto di lavoro
(posizionamento sul lavoro), che per impedire all'utilizzatore di raggiungere una posizione in cui
possa verificarsi una caduta (trattenuta).
- UNI EN 361: imbragature per il corpo composta da cinghie, fibbie e accessori e con la finalità
di sostenere tutto il corpo di una persona e tenerla durante una caduta e dopo l'arresto di una
caduta
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- Durante lo svolgimento di lavori in
posizionamento il rischio caduta non è possibile
escluderlo, pertanto i requisiti dell'imbragatura
Uni EN 361 e di attacco con resistenza > 12kN
sono richiesti.
Durante lo svolgimento di lavori in trattenuta
valgono le medesime considerazioni se siamo
su PLE in quanto il rischio catapultamento o
ribaltamento piattaforma è sempre presente
DPI Cordino “regolabile di posizionamento sul lavoro”:
- altri utilizzi: linea vita temporanea UNI EN 795 classe B (temporanea orizzontale flessibile).
L'assorbitore di energia può essere montato sia sul cordino che sulla fune
- posizionamento su PLE
- posizionamento su impianti (controlli, ispezioni ecc)
Corso DPI in dotazione al Servizio – ottobre 2016
La non idoneità dell'aggancio EN280 non rappresenta l'unica limitazione allo svolgimento di
lavorazioni con pericolo di caduta, è sempre presente il rischio ribaltamento della PLE in
seguito al carico dinamico rappresentato dalla caduta
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DPI Cordino UNI EN 358:
modalità di utilizzo
- il cordino deve essere utilizzato con una imbragatura completa di
cintura di posizionamento Uni EN 358
- altezza libera di caduta : se esiste un pericolo di caduta verificare
prima di ogni utilizzo che esista una altezza libera minima sotto i piedi
dell'utilizzatore pari a (con una massa di 100 Kg e un fattore di caduta
2 (Fc= altezza caduta/lunghezza corda)
D = (2L+ 1,75) + 1 mt = 6,75 mt.
- il punto di ancoraggio abbia resistenza >= 12 kN (sia posto al di
sopra dell'operatore – si trovi in uno degli assi verticali al piano di
lavoro
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DPI imbragatura :
caratteristiche:
- marcatura Uni EN 358 – Uni EN 361
- data di fabbricazione : 25/15 (settimana/anno)
- punti di attacco sternale e dorsale solo questi punti
servono per connettere un sistema di arresto caduta EN
361
- punti di attacco per posizionamento sul lavoro e trattenuta
EN 358
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Le conseguenze di una caduta dall'alto sono in genere gravi, la scelta del DPI appropriato
unitamente alla formazione e addestramento
Protezione contro le cadute dall'alto:
Categoria di certificazione III
Conformità alle norme UNI EN 358 – UNI EN 361
Data di fabbricazione: settimana/anno
Durata massima consigliata 10 anni
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Protezione contro le cadute dall'alto:
Categoria di certificazione III
Conformità alle norme UNI EN 358 – UNI EN 361
Data di fabbricazione: 25/15 (settimana/anno)
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DPI imbragatura :
caratteristiche:
- i punti di attacco
laterale per il
posizionamento
vanno utilizzati
entrambi assieme
- il punto di attacco
posteriore di
trattenuta è da
utilizzare unicamente
per impedire
all'utilizzatore di
raggiungere un luogo
dal quale la caduta è
possibile
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Pittogrammi per
l'uso corretto
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DPI imbragatura :
caratteristiche:
- marcatura Uni EN 358 – Uni EN 361
- data di fabbricazione : 25/15 (settimana/anno)
- punti di attacco sternale e dorsale solo questi punti
servono per connettere un sistema di arresto caduta EN
361
- punti di attacco per posizionamento sul lavoro e trattenuta
EN 358
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UNI EN 358 : elenco dei RES Allegato II D.Lgs 475/92 coperti dalla presente norma
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Protezione per mani e braccia: proteggono gli utilizzatori dai seguenti pericoli: meccanici,
termici, chimici (sostanze velenose, infettive, corrosive o irritanti), biologici, radiazioni,
sporcizia, elettrici. Quasi tutti i guanti con protezione chimica e biologica sono di III
categoria (I categoria per i guanti in crosta)
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Applicazioni particolari: guanti per l'utilizzo delle motoseghe – guanti per saldatori
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- Tipologie di guanti in funzione del tipo di protezione e
relative norme tecniche
- pittogrammi per guanti secondo norma EN 420
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Guanti Ultrane Grip & Proof 500 MAPA
Caratteristiche:
- materiale : nitrile conforme alle norme EN 420 (requisiti generali) e EN 388 (abrasione strappo
perforazione)
- categoria di certificazione 2
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Guanti Ultrane Grip & Proof 500 MAPA
Principali campi di utilizzo:
- manutenzione in ambienti umidi: acqua, olio, grassi, idrocarburi – manipolazione di lastre di vetro, lamierini,
piccoli pezzi acuminati, parti meccaniche oleose – impermeabile all'olio (previene dermatiti)
- precauzioni: non indossare con mani bagnate – non raccomandato alle persone sensibili ai ditiocarbammati
e alle proteine del lattice – le prestazioni sono garantite fino a 5 cicli di lavaggio – non contiene sostanze
estremamente preoccupanti (SVHC) in concentrazioni superiori allo 0,1% ne sostanze riportate in allegato
XVII regolamento 1907/2006 (Reach)
- (UNI EN 388) prove di resistenza all'abrasione, strappo e perforazione - esempio di prova di resistenza alla
perforazione: velocità di discesa del punzone 10cm/min fino allo spostamento del provino di 5 cm – forze
di compressione non superiori a 50 Kg
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Guanti Ultrane Grip & Proof 500 MAPA
Principali campi di utilizzo:
- manutenzione in ambienti umidi: acqua, olio, grassi, idrocarburi – manipolazione di lastre di vetro, lamierini,
piccoli pezzi acuminati, parti meccaniche oleose – impermeabile all'olio (previene dermatiti)
- precauzioni: non indossare con mani bagnate – non raccomandato alle persone sensibili ai ditiocarbammati
e alle proteine del lattice – le prestazioni sono garantite fino a 5 cicli di lavaggio – non contiene sostanze
estremamente preoccupanti (SVHC) in concentrazioni superiori allo 0,1% ne sostanze riportate in allegato
XVII regolamento 1907/2006 (Reach)
Indice di protezione contro rischi
chimici e microorganismi
Elenco prodotti chimici oggetto
dei test
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Grado di protezione contro i rischi
termici
Grado di protezione contro il rischio
chimico
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Protezione degli occhi: durante il lavoro gli occhi sono esposti a vari pericoli: meccanici,
ottici (raggi ultravioletti, infrarossi, laser, ecc), chimici, termici (calore freddo, metallo
fuso), biologici, fisici in genere (raggi x, archi elettrici, ecc)
Norma tecnica di riferimento Uni EN 166
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Occhiali instinct
Honeywell
caratteristiche:
- certificazione EN 166 – EN 170
- marcatura: 2C – 1.2 HON 1 FTKN
- significato marcatura: 2C protezione UV (filtro UV con buon riconoscimento dei colori)
- 1.2 livello di protezione riferito al 1° numero
- HON : identificativo del produttore
- 1 : classe ottica 1 (uso continuo, occasionale, eccezionale)
- F : resistenza all'impatto (sfera acciaio di 6 mm diametro scagliata alla velocità di 45 m/s –
impatto a bassa energia)
- T : resistenza all'impatto (se preceduta dalla lettera F la montatura regge l'impatto a basse
temperature)
- K: resistenza all'abrasione (dovuta a danni superficiali dovuti a particelle sottili)
- N : resistente all'appannamento
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Specifiche marcatura:
Le specifiche riguardano
anche la montatura alla
medesima sono riservate
alcune funzioni di
protezione (resistenza
meccanica agli urti e alle
proiezioni, protezione da
spruzzi)
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Estratto classi di requisiti Uni EN 166
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Specifiche marcatura:
ultima lettera marcatura
lenti
Specifiche marcatura: elementi di
supporto lenti
Pericoli considerati :
- passaggio laterale di polveri, altre
sostanze
- robustezza meccanica per impatti
esterni