vico equense questa sera incontro alla pizza a metro sul referendum

Download Report

Transcript vico equense questa sera incontro alla pizza a metro sul referendum

15/10/2016
VICO EQUENSE QUESTA SERA INCONTRO ALLA PIZZA A METRO SUL
REFERENDUM, A RISCHIO LA SOVRANITA' POPOLARE
Vico Equense, Penisola Sorrentina. Questa sera ci sarà un incontro sul Referendum Costituzionale con il
professor Briganti e Puglia e Cirillo del Movimento Cinque Stelle alle 18 alla Pizza a Metro. Positanonews
rimane neutrale e apolitico come sempre, ma come direttore del giornale sono per il NO. Parto da un
principio basilare che è quello della affidabilità e dei precedenti, ebbene se parliamo del Governo per
noi Renzi può fare quello che vuole, discutibile o meno che sia, abbiamo avuto pure Berlusconi, quindi
siamo li, ma se parliamo di mettere mano alla Costituzione , frutto anche della Resistenza con una
classe politica alta, No. Inoltre i precedenti sono la riforma delle province, dovevano essere soppresse
stanno ancora li , è cambiato solo il sistema, i cittadini non votano più, si votano solo loro, la casta vota
la casta, insomma i consiglieri comunali, cioè i rappresentanti politici, votano i consiglieri provinciali o
della Città Metropolitana come si chiama ora. Secondo i Comitati per il NO, questa “riforma” –
insieme agli effetti alla legge elettorale Italicum nella versione attuale – mette a rischio il principio
costituzionale della sovranità popolare e la democrazia stessa.
“Le ragioni del no” si fondano anche sul contesto in cui nasce la “riforma” e il combinato disposto con la
legge elettorale “Italicum”.
Vediamo gli effetti della riforma secondo i Comitati per il NO, in primo luogo, in caso di vittoria
dei Sì, grazie all’abnorme premio di maggioranza concesso dall’Italicum – nella versione attuale che
potrebbe essere modificata dal Parlamento – alla Camera, tutti i poteri sarebbero concentrati nelle mani
di una sola forza politica (anche con un consenso molto limitato) e del suo leader: questo modifica – di
fatto – la forma di governo, passando da una democrazia parlamentare a una “democrazia plebiscitaria”
o “di investitura”.
2.Altro argomento contrario: il Senato non sarà abolito, ma trasformato in un ramo del parlamento non
eletto dai cittadini, né realmente rappresentativo dei territori, pur mantenendo notevoli funzioni
legislative (tra cui nuove possibili riforme costituzionali) e partecipando all’elezione dei più importanti
organi dello Stato, presidente della Repubblica, giudici della Corte Costituzionale e membri del Consiglio
Superiore della Magistratura.
3.In materia della formazione delle Leggi, per i Comitati per il NO la Riforma presenta un testo, scritto
male, a tratti incomprensibile e ambiguo, che complicherà enormemente, invece di snellire, l’iter delle
leggi, senza portare, nonostante i proclami, significativi risparmi sui costi della politica.
4.Infine i Comitati per il NO l’Italia necessita sicuramente di riforme e revisioni anche costituzionali in
senso maggioritario, ma nello spirito del “bilanciamento tra i poteri e del rafforzamento della
partecipazione popolare e della rappresentanza. “ Elementi fondamentali che con l’Italicum non solo
non vengono salvaguardati ma risultano al contrario mortificati. Basti pensare al mantenimento del
“meccanismo per i capilista (si parla di 100 seggi) che restano nominati dalle segreterie dei partiti e
che di conseguenza, salvo una piccola parte, privano i cittadini del potere di scegliere i loro rappresentanti.
I fautori del NO sostengono che con la legge elettorale Italicum e la Riforma della Costituzione sinora delineata da
Renzi e dalla maggioranza governativa, con le eccezioni della minoranza PD, si continuerà ad avere un Parlamento
prevalentemente di nominati e non di eletti e un sistema assurdo che vale per la maggioranza e, paradossalmente,
risulta ancor più stringente per l’opposizione, in netto contrasto con le indicazioni date dalla Corte costituzionale, che si
pronuncerà sulla legge elettorale “Italicum” dopo il Referendum costituzionale di domenica 4 dicembre .