il Tribunale la condanna a 30 mila euro di multa

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Transcript il Tribunale la condanna a 30 mila euro di multa

Parla male al figlio dell'ex
marito: il Tribunale la condanna a
30 mila euro di multa
Spesso sono i figli minori
le vere vittime dei divorzi e delle separazioni: contesi,
utilizzati come oggetto di scambio, costretti a sorbirsi le frecciate
e gli insulti che un genitore rivolge all’altro. Quindi sono loro i
primi che vanno tutelati e difesi. La conferma è arrivata dal
Tribunale civile di Roma con la sentenza di ieri che ha condannato una
mamma che parlava male dell’ex-marito a pagare 30 mila euro di multa .
Per il giudice non ci sono scuse che attenuino le responsabilità di un
genitore: il coniuge separato è prima di ogni cosa genitore davanti
ai propri figli, e quindi deve tutelare la serenità e il diritto alla
gestione e tutela da parte di entrambi i genitori del proprio figlio.
Il diritto-dovere anche in caso di separazione o divorzio di tutelare
il rapporto con i figli e di intervenire nella loro educazione, .
Il Tribunale civile di Roma nella vicenda in questione ha accertato
che il genitore in questione – la madre che aveva l’affidamento del
minore – non ha cercato di riavvicinare il figlio al padre
“risanandone il rapporto nella direzione di un sano e doveroso
recupero necessario per la crescita equilibrata del minore, ma al
contrario ha continuato a palesare la sua disapprovazione in termini
screditanti nei confronti del marito“.
Una condotta condannabile
nella pratica e non soltanto nella teoria. Il compito della madre, si
legge nella sentenza, sarebbe proprio quello di lavorare per
“consentire il giusto recupero del ruolo paterno da parte del figlio“,
soprattutto nella sua posizione di “genitore collocatario“, cioè
quello con il quale il figlio vive quotidianamente.
Il verdetto del giudice civile è accompagnato da un monito: il
protrarsi della condotta sanzionata “potrà portare alla
riconsiderazione delle condizioni di affido“. Spiegato con parole
semplici, è condizione “sine qua non” per mantenere l’affidamento in
caso di divorzio o separazione, avere un comportamento non solo
rispettoso, ma volto al rafforzamento dei rapporti tra genitori e
figlio .
“Non è la prima volta – dichiara l’avvocato Chiara Ingenito, esperta
di diritto di famiglia –
che un Tribunale si esprime in questo senso
; la forza di questa sentenza, la 18799/2016, che definisco storica, è
quella di aver punito un comportamento del genere con una sanzione
davvero consistente e aver rimarcato l’importanza del diritto alla
bigenitorialità: diritto dei figli, dovere dei genitori, tutelato
anche dall’Unione Europea“. Un precedente, questo, che certamente
creerà giurisprudenza in materia.