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Gran Bretagna e il questionario a
scuola: “Siete italiani, napoletani o
siciliani?”
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Posted on Ott 12, 2016
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Marcello Pacifico, sindacalista e docente a contratto di Storia medievale, reputa
irriguardoso e frutto della mancata conoscenza della storia nazionale e d’Europa, la
Non obbedisce agli ordini, Del Deo fa
fuori Matarese
decisione di formulare quei moduli d’iscrizione: sono sacrosante le proteste degli studenti
e delle famiglie per quanto avvenuto. Come sono doverose le scuse di Londra.
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“Ma lo sanno in Britannia che a partire dal 1061 i normanni, con a capo Ruggero d’Altavilla,
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dei 5 lavoratori ischitani”
prima di conquistare l’Inghilterra, furono artefici della creazione del Regno di Sicilia,
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Evidentemente, in Inghilterra e in Galles ignorano la storia del nostro meridione, di cui
anche i loro avi sono stati artefici. Perché gli stessi popoli conquistatori provenienti della
Normandia, successivamente si recarono nel Regno Unito: in entrambe le terre portarono
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sottraendolo agli Arabi?”. Così commenta Marcello Pacifico, sindacalista e docente a
contratto di Storia medievale, le sacrosante proteste prodotte dai nostri connazionali in
Inghilterra e Galles, oltre che dell’ambasciata d’Italia nel Regno Unito, a seguito dei moduli
d’iscrizione messi on line da alcune circoscrizioni scolastiche dei due Paesi nelle quali è
presente la distinzione etnico-linguistica riservata ai bambini provenienti dall’Italia.
Pacifico ha seguito fin dall’inizio il percorso che ha portato il patrimonio arabo-normanno
a essere dichiarato patrimonio dell’umanità, partecipando a diverse conferenze in Italia e
all’estero fin dalla presentazione della sua candidatura nel 2009 accolta dal Parlamento.
Oggi reputa irriguardoso, ma soprattutto frutto della mancata conoscenza della storia
nazionale e d’Europa, la decisione di formulare dei moduli d’iscrizione con sopra scritto
“Italiani”, “Italiani-Siciliani” e “Italiani-Napoletani”.
“Queste persone – dichiara il docente – ignorano il fatto che ci sono certi Paesi che hanno
una matrice comune. Sono sacrosante le proteste degli studenti e delle famiglie per quanto
avvenuto. Come sono doverose le scuse di Londra. Evidentemente, in Inghilterra ignorano
la storia del nostro meridione, di cui anche i loro avi sono stati artefici. Catalogare gli
italiani in questo modo, dimostra prima di tutto la mancanza di conoscenza delle proprie
origini: le nostre, come le loro. Perché gli stessi popoli conquistatori provenienti della
Normandia, successivamente si recarono nel Regno Unito: in entrambe le terre portarono
cultura e nuove leggi. Quindi – conclude Pacifico – nel discriminare il Sud Italia calpestano
anche le loro origini”. [fonte anief]
La nota dell’ambasciata italiana a Londra: “L’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito è oggi
intervenuta per richiedere la modifica di talune categorizzazioni regionali riferite all’Italia
comparse sui moduli online per l’iscrizione scolastica in alcune circoscrizioni in Inghilterra
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napoletano” e “italiano-siciliano”. L’Ambasciata ha protestato con le Autorità britanniche,
richiedendo la rimozione immediata di tali categorizzazioni.
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