Scuola, Anief: Ecco perché il Regno Unito discrimina il Sud Italia

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Scuola, Anief: Ecco perché il Regno Unito
discrimina il Sud Italia, dividendo gli alunni tra
italiani, napoletani e siciliani ignora la matrice
europea medievale
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Ugo Giano
Scuola
docente a contratto di Storia medievale, reputa irriguardoso e frutto della mancata
conoscenza della storia nazionale e d’Europa, la decisione di formulare quei moduli
d’iscrizione: sono sacrosante le proteste degli studenti e delle famiglie. Come sono
doverose le scuse di Londra. Ma in Inghilterra e in Galles ignorano la storia del nostro
meridione, di cui anche i loro avi sono stati artefici. Perché gli stessi popoli
conquistatori della Normandia, successivamente si recarono nel Regno Unito: in
entrambe le terre portarono cultura e nuove leggi. Quelle stesse leggi, alla base dello
stato moderno, nacquero con le assise di Ariano Irpino, prima delle provvisioni di Oxford
e le costituzioni di Clarendon.
“Non si comprende perché nel Regno Unito gli studenti del meridione d’Italia devono
dichiarare la loro residenza, quando tra il 1061 e il 1065 dalla Normandia lo stesso popolo
dei normanni prima di insediò nel Sud Italia e poi nella Gran Bretagna”: a dirlo è Marcello
Pacifico, sindacalista e docente a contratto di Storia medievale, commentando le più che
lecite proteste prodotte dai nostri connazionali in Inghilterra e Galles, oltre che
dell’ambasciata d’Italia nel Regno Unito, a seguito dei moduli d’iscrizione messi on line
da alcune circoscrizioni scolastiche dei due Paesi nelle quali è presente la distinzione
etnico-linguistica riservata ai bambini provenienti dall’Italia.
“Ma lo sanno in Britannia che a partire dal 1061 i normanni, con a capo Ruggero
d’Altavilla, prima di conquistare l’Inghilterra furono artefici della creazione del Regno di
Sicilia, sottraendolo agli Arabi?”, dice il professor Pacifico, che ha seguito fin dall’inizio il
percorso che ha portato le opere arabo-normanne a essere dichiarate patrimonio
dell’umanità, partecipando a diverse conferenze in Italia e all’estero fin dalla
presentazione della sua candidatura nel 2009 accolta dal Parlamento.
Oggi reputa irriguardoso, ma soprattutto frutto della mancata conoscenza della storia
nazionale e d’Europa, la decisione di formulare dei moduli d’iscrizione con sopra scritto
“Italiani”, “Italiani-Siciliani” e “Italiani-Napoletani”: “queste persone – sostiene il
docente – ignorano il fatto che ci sono certi Paesi che hanno una matrice comune. Sono
sacrosante le proteste degli studenti e delle famiglie per quanto avvenuto. Come sono
doverose le scuse di Londra. Evidentemente, in Inghilterra ignorano la storia del nostro
meridione, di cui anche i loro avi sono stati artefici”.
“Catalogare gli italiani in questo modo, dimostra prima di tutto la mancanza di
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(AGENPARL) – Roma, 13 ott 2016 – Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e
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conoscenza sulle proprie origini: le nostre, come le loro. Perché gli stessi popoli
conquistatori provenienti della Normandia, successivamente si recarono nel Regno
Unito: in entrambe le terre portarono cultura e nuove leggi. Quelle stesse leggi, che
diedero luogo allo stato moderno, nacquero con le assise di Ariano Irpino, prima delle
provvisioni di Oxford e le costituzioni di Clarendon. Per non parlare del fatto che più di
una principessa inglese, fu anche regina di Sicilia tra il XII e il XIII secolo. Basterebbero
studiare un po’ di storia per comprendere le radici medievali della storia europea: in tal
modo, sarebbe a tutti chiaro che che così facendo – conclude Pacifico – oggi in
Inghilterra e Galles, discriminando il Sud Italia, calpestano pure le loro origini”.
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