Giornale completo

Download Report

Transcript Giornale completo

o t t o b Re 2016
Anno 22 - n. 246
Se vuoi aiutare
il tuo giornale
per i tuoi
acquisti
preferisci
i nostri
inserzionisti
Se vuoi aiutare
il tuo giornale
per i tuoi
acquisti
preferisci
i nostri
inserzionisti
(disegno di Sergio Bernasconi: Niguarda anni ‘30)
“Zona Nove” è su www.niguarda.eu (archivio) e su www.zonanove.com (giornale online)
GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - PRATOCENTENARO - ISOLA
Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02/39662281, e-mail: [email protected] - Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997
Editore: Associazione Amici di “Zona Nove” - via Val Maira 4, Milano - Stampa: Litosud s.r.l. via A. Moro, 2, Pessano con Bornago (Mi).
Direttore: Luigi Allori. Redazione: Clara Amodeo, Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli, Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Primo Carpi, Valeria Casarotti, Roberta Coccoli, Beatrice Corà, Riccardo Degregorio, Teresa
Garofalo, Antonietta Gattuso, Sergio Ghittoni, Roberto Lana, Angelo Longhi, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Gero Urso. Collaboratori: Laura Albani, Valia Allori, Davide Casale, Stefano Bartolotta, Silvia Benna Rolandi, Maria Piera
Bremmi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Daniele Cazzaniga, Augusto Cominazzini, Luca Corbellari, Silvia Cravero, Ivan Crippa, Silvia Faggiano, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Luigi Luce, Sergio
Maestri, Valeria Malvicini, Franco Massaro, Giorgio Meliesi, Michele Michelino, Luigi Muzzi, Pamela Napoletano, Stefano Parisi, Antonio Pizzinato, Giovanni Poletti, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer,
Vittorio Sardo, Fabrizio Ternelli, Dario Vercesi, Norman Zoia. Presidente dell’Associazione Amici di “Zona Nove”: Giovanni Poletti. Pubblicità: Flaviano Sandonà (tel. 02/39662281). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).
ono più di centomila gli
S
emigranti che si sono sparsi in Europa e nelle Americhe
l’anno scorso, facendone arrivare il totale a quasi 5 milioni.
Non vengono dalla Siria o
dalla Nigeria, dove le popolazioni allo stremo cercano un’alternativa alla fame e alla guerra. Sonoi giovani che, come negli Cinquanta i terroni che dal
Sud venivano al Nord in cerca
di lavoro, emigrano dall’Italia
alla ricerca all’estero di una
prospettiva di vita. insomma,
fatte le debite proporzioni, anche gli italiani emigrano per
necessità come gli africani.
Ma allora come mai a quelli
di noi che vorrebbero erigere
dei muri per respingere i profughi, quando la Gran Bretagna minaccia di espellere gli
stranieri - anche gli italiani che lavorano nel loro Paese, la
cosa non piace per niente? La
verità è che, se non ci organizziamo in Italia e in Europa
per accogliere definitivamente
e con rispetto umano quanti
non possono più tornare nei
loro Paesi martoriati, scatteranno gli egoismi, le paure, le
incomunicabilità, le contrapposizioni. Le istituzioni, dal
governo nazionale al più piccolo comune d’Italia, devono
darsi un piano che, invece del
rifiuto istintivo, faciliti l’integrazione pacifica e solidale. In
modo che gli italiani possano
esprimere nei confronti dei
profughi quella stessa solidarietà che, anche nella nostra
zona, stanno dimostrando
per i terremotati (pag. 3). In
questo senso che fa Milano?
Per capirlo abbiamo intervistato l’assessore Pierfrancesco Majorino
(pag. 3).
Il depuratore di Niguarda produce
dagli scarichi fognari biometano per le auto
(disegno di Gero Urso)
Emigranti?
MUNICIPIO 9
Intervista all’assessore pag. 4
Deborah Giovanati
VASCA AL PARCO NORD
Intervista all’on.
pag. 5
Daniela Gasparini
FULVIO TESTI
Aumentano
gli incidenti gravi
pag. 6
MEDAGLIE D’ORO
Ai nostri
pag. 6
partigiani
AMIANTO
Giustizia
o ingiustizia?
pag. 8
BIODIVERSITÀ
Il consuntivo
del Festival
pag. 8
AMARCORD
La Niguarda
pag. 11
sovversiva del 1913
Chi guida un’auto a metano riduce l’inquinamento atmosferico.
E se nelle bombole c’è il biometano prodotto
negli impianti di depurazione delle acque fognarie, è il massimo.
Ebbene, a Niguarda, tutto ciò è realtà, anche se per ora in fase sperimentale.
SETTEMBRE ‘16
SETTEMBRE ‘15
2
SETTEMBRE ‘16
39
pag. 5
SETTEMBRE ‘15
Che cosa sta facendo il Comune per gestire al meglio,
anche nella nostra zona, gli aumentati flussi di migranti?
pag. 3
SETTEMBRE ‘16 0
SETTEMBRE ‘15 0
Viva il 70° della Costituzione della Repubblica
ULTERIORE SCONTO 10%
Per serramenti in PVC
presentando
“ZONA NOVE”
1
70
Giovanni Beduschi
a matita appuntita come un freccia del Robin Hood del fumetto ha
L
colpito ancora. Stavolta il bersaglio sono quanti - in Comune, in
Regione e al governo nazionale - stanno realizzando la vasca di lami-
nazione al Parco Nord, convinti che sia utile contro le esondazioni del
Seveso nonostante che molti sindaci, tecnici, ambientalisti e cittadini la
denuncino come inutile, anzi dannosa per l’ambiente e la salute. I letto-
ri sanno di cosa stiamo parlando perché in questi mesi abbiamo dato
conto, speriamo correttamente, delle varie posizioni in merito. Ma ora
l’intervento di Giò mette un punto fermo. (Zorro Nove)
Referendum costituzionale del 4 dicembre
Le ragioni del SÌ
Le ragioni del NO
Per superare il bicameralismo paritario Finalmente l’Italia
cesserà di essere l’unico paese europeo in cui il Parlamento è
composto da due camere eguali, con gli stessi poteri e praticamente la stessa composizione. Il superamento del cosiddetto
“bicameralismo paritario” servirà per ridurre il costo degli apparati politici e per rendere l’attività del Parlamento più rapida ed efficace. La Camera dei Deputati darà e toglierà la fiducia al governo, il Senato rappresenterà prevalentemente le
istanze e i bisogni di comuni e regioni.
Per avere leggi in tempi più rapidi Troppo spesso i cittadini hanno atteso per anni riforme e risposte concrete, che
sembravano non arrivare mai. Se vincerà il Sì, finalmente le
proposte di legge non dovranno più pendolare tra Camera e
Senato, nella speranza che prima o poi si arrivi a un testo condiviso fino alle virgole. Tranne che per alcune limitate materie, di norma la Camera approverà le leggi e il Senato avrà al
massimo 40 giorni per discutere e proporre modifiche, su cui
poi la Camera esprimerà la decisione finale.
Per ridurre i costi della politica Verrà ridotto il numero dei
parlamentari, perché i senatori passeranno da 315 a 95 (più 5 di
nomina del Presidente della Repubblica) e non percepiranno indennità; il Cnel verrà abolito, e con esso i suoi 65 membri; i consiglieri regionali non potranno percepire un’indennità più alta di
quella del sindaco del capoluogo di regione e i gruppi regionali
non avranno più il finanziamento pubblico.
(da www.bastaunsi.it)
La riforma del Senato, concomitante con la nuova Legge elettorale, fa evolvere il sistema in senso antidemocratico perché
restringe la rappresentanza, riduce i poteri dei cittadini, incide sull’esercizio della sovranità popolare (i cittadini non eleggeranno più i senatori) che è consacrata nella prima parte della Costituzione.
Il sistema non viene alleggerito, ma anzi complicato: non viene
eliminato il bicameralismo perfetto, ma vengono escogitati una serie di
sistemi e di rapporti tra le due Camere che complicheranno tutto e
creeranno contrasti e problemi per la Corte Costituzionale che dovrà
dirimere potenziali conflitti.
Secondo la ragioneria generale dello Stato le spese sono ridotte di solo 50 milioni, così poco perché resteranno in piedi tutte le
strutture organizzative, di personale e di studio del Senato, che sono le
più rilevanti; e perché è certo che poi ci vorranno le diarie e i rimborsi
spesa per i Senatori (Sindaci o Consiglieri regionali nominati dai segretari di partito tra i consiglieri regionali) per le loro trasferte a Roma.
Non si riduce il numero dei parlamentari seriamente perché
non lo si fa in modo proporzionale tra Deputati e Senatori, ma si incide solo sul numero del Senato ridotti a solo 100 e nominati dai segretari dei partiti.
Si rinforza oltre misura il potere dell’esecutivo. Si realizza una
concentrazione di potere inaudita, nel rapporto riforma del Senato-legge elettorale, finendo per prospettare, sotto il mito della governabilità,
il dominio di un solo partito (o peggio, di un solo uomo: il segretario del
partito vincitore al ballottaggio).
(da www.anpi.it)
L’apericinema del Novotel
rriva l’apericinema (aperitivo più film) al Novotel di viale Suzzani.
A
L’hotel apre infatti alla zona 9 proponendo gli aperitivi del giovedì
non solo per i clienti ma per tutti i cittadini. E, in collaborazione con il
Mic, lo fa in modo originale. Propone cioè di visionare, durante la degustazione dell’aperitivo, le più belle sequenze cinematografiche dedicate
al cibo. Inoltre temi musicali provenienti dalle più famose colonne sonore creeranno la giusta atmosfera, mentre all’ingresso ci si potrà fare
una foto con... Marcello Mastroianni e Leonardo Di Caprio!
Apericinema verrà proposto, alle 19, il 13 ottobre, il 27 ottobre e il 29
novembre, nel lounge bar dell’hotel e nell’annesso giardino con piscina.
CRONACA
NERA
di Ortensia
Bugliaro
• Americano rapinato nel cuore della movida Un turista
americano di 40 anni è stato derubato intorno alle 4.30 dopo una
serata trascorsa nella zona dei locali della movida milanese, in
via Tocqueville. L’uomo, prima minacciato mentre camminava in
strada da uno straniero, veniva poi derubato del cellulare e dei
contanti non quantificati che aveva con sé. (9 settembre)
• Ponale e Sarca: nella notte due auto in fiamme Due auto incendiate nella notte del 25 settembre tra via Ponale e viale Sarca. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere i due roghi. Dai primi accertamenti della polizia le fiamme potrebbero essere di origine dolosa. Le auto distrutte dall'incendio sono rispettivamente di un sessantanovenne e di un
quarantunenne con precedenti penali. Nessuno è risultato
ustionato o intossicato.
• Rapine in farmacia: 18 colpi dai domiciliari Il 26enne
Pedro Miguel Gomez De Freitas, brasiliano tossicodipendente
responsabile fino al 2012 di 12 rapine in farmacia, era inserito
in un programma di recupero che prevedeva la permanenza ai
domiciliari durante la notte e al lavoro presso una cooperativa
sociale di giorno. Il che gli permetteva di assentarsi periodicamente dal lavoro per dedicarsi ancora alla sua specializzazione:
ora infatti la polizia lo ha arrestato e imprigionato contestandogli tra febbraio e maggio di quest’anno almeno 18 rapine in altrettante farmacie, alcune delle quali nella nostra zona.
l 17 settembre scorso è morta Osvalda Camisasca. Nata a
Istaffetta
Dergano nel 1920, a ventitré anni entrò nella Resistenza come
di collegamento tra le fabbriche di Milano. Sposata con
Luigi Alloni, della Brigata Garibaldi V sezione Breda, e incinta
del figlio Sergio, continuò imperterrita la sua attività di staffetta.
Le Cucine Economiche
e “Cucine Economiche” di v.le Monte Grappa sono un esemL
pio di architettura sociale a Milano, nella nostra zona (arch.
Luigi Broggi 1883). Qui venivano offerti a prezzi molto bassi i
pasti a operai e famiglie non abbienti. Il palazzo, situato vicino
al Naviglio Martesana e oggi zona di ricchi edifici verticali di
ogni tipo, dagli anni ’70 non è più una sorta di mensa ma ospita diverse attività socio-culturali per anziani e il grande refettorio è usato come salone delle feste. Per chi ama l’aspetto della
Milano d’altri tempi, questo edificio neoromanico - fatto con materiali poveri tipici della tradizione lombarda - val bene una sosta per ammirarlo e visitarlo.
Nessuno
muore sulla terra
finché vive nel cuore
di chi resta.
Cesarina Picozzi
8.1.1940 17.9.2016
Terzo anniversario
della scomparsa di
Mario Favulli
20.10.2013 20.10.2016
Ancora viviamo con te e di te
“Ti amerò di più
ogni giorno in più”
(Anna)
Serviamo Milano dal 1959
Funerali completi
Cremazioni - Trasporti
Esumazioni - Lavori cimiteriali
Sconti per i residenti
Maurizio Gammone
Cell. 392.3350550
Via Luigi Ornato, 18 - 20162 Milano
Tel. 02.36560014 - Fax 02.36560090
mail: [email protected]
www.onoranzefunebriniguarda.it
Che cosa sta facendo il Comune per gestire al meglio,
anche nella nostra zona, gli aumentati flussi di migranti?
Michele Cazzaniga
igranti sì, miM
granti no. Fuggono dalla guerra e
dalla miseria o vengono da noi per approfittare della nostra ospitalità? Dobbiamo avere paura
della loro diversità
e rifiutare loro un
aiuto o vanno accolti come vittime innocenti delle brutture del mondo e come esseri umani indifesi? Vogliamo che donne, anziani,
bambini e ragazzi si integrino nelle
nostre comunità o vogliamo rispedirli
ai loro Paesi distrutti dove quasi sicuramente troverebbero la morte? Le nostre istituzioni, in primo luogo il Comune, che cosa stanno facendo per gestire
al meglio questa situazione drammatica, per cui attualmente nella nostra città
sono ospitati circa 3.600 profughi?
Risponde alle nostre domande Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche
sociali del Comune di Milano.
Il tema dei migranti da sempre scatena la “pancia” della gente. Noi invece cerchiamo di sttivarne la “testa”. Qual è la situazione a Milano?
Da mesi stiamo affrontando un flusso
di migranti che ha cambiato caratteristiche: non si tratta più di profughi
transitanti, cioè che arrivano a Milano
per poi ripartire dopo massimo 4 o 5
giorni, ma di persone che arrivano nella nostra città e, vedendo sbarrate le
frontiere con Francia, Svizzera e Austria, decidono di restare in Italia e fare richiesta asilo. È un loro diritto e lo
stabilisce il Trattato di Dublino che regola la loro permanenza nel territorio
dell’Unione Europea obbligandoli a fare richiesta di asilo nel Paese in cui
sbarcano. In tre anni, precisamente
dal 18 ottobre 2013, sono transitati da
Milano oltre 106.000 profughi tutti
giunti spontaneamente dal Sud, con
treni e pullman senza nessuna organizzazione e segnalazione da parte del
Ministero dell’Interno.Gli arrivi con
questa modalità continuano ancora
oggi, ogni giorno,mettendo a dura prova il sistema di soccorso a carattere
umanitario messo in piedi dal Comune, da Caritas e dal Terzo settore. Attualmente a Milano sono ospitati, secondo diversi livelli di accoglienza, circa 3.600 tra profughi, richiedenti asilo
e titolari di protezione internazionale.
Sono accolti in centri grandi o, secondo
il modello dell’accoglienza diffusa, in
strutture più piccole. L’acco-glienza è
affidata ad associazioni del Privato sociale individuate tramite gara, attraverso una convenzione con la Prefettura e utilizzando esclusivamente fondi del Ministero dell’Interno. Molte
Onlus stanno operando attualmente
su base volontaria accogliendo i profughi gratuitamente.
Il Sindaco di Milano ha scritto
una lettera indirizzata al Governo
per spiegare quello che dovrebbe
essere cambiato. Ci spiega nel dettaglio quali sono i punti di criticità e quali i possibili correttivi
per gestire questa diaspora che
non può più essere catalogata come un’emergenza?
Le criticità riguardano certamente
l’assenza di un piano efficace di gestione e ripartizione sul territorio delle
migliaia di migranti che giungono,
quasi sempre salvati dalle navi delle
Marina militare, nel nostro Paese.
Milano è la meta di moltissimi di loro
che giungono qui senza nessun tipo di
organizzazione. Inoltre quando organizzati non sono sufficientemente ripartiti sul territorio al di fuori della
città. Se Milano fa la sua parte, sono
molti i Comuni che invece non fanno
nulla. Accogliere è considerato dalla
nostra città un dovere e non solo morale, ma tutti devono dare il proprio
contributo, accogliendo anche piccole
quote o mettendo a disposizione delle
strutture. Abbiamo più volte sollecitato Regione Lombardia a prendersi
qualche responsabilità offrendo proposte concrete anziché dire sempre e solo di no, ma non abbiamo avuto nessuna collaborazione o proposta concreta.
La vicenda del campo base di Rho dove avevano alloggiato i lavoratori dell’area Expo è esemplare. Esiste una
struttura, vuota, attrezzata per 550
persone, pronta da mesi e fuori dal già
congestionato territorio comunale di
Milano. Non siamo riusciti ad utilizzarla nonostante sia una struttura
perfetta per ospitare temporaneamente profughi e persone in emergenza
abitativa perché sfrattate. È vero non
siamo più di fronte a una emergenza,
ma a un fenomeno sempre più complesso che ci pone di fronte alla necessità di compiere scelte adeguate che rispettino la dignità delle persone che ci
chiedono aiuto, molte delle quali sono
donne con bambini, e nel contempo rispettando il diritto dei cittadini milanesi, che in questi anni hanno dimostrato grande solidarietà, di vivere in
una Milano accogliente anche per loro.
Beppe Sala ha parlato di oltre
100mila migranti accolti dalla nostra metropoli. Numeri che dimostrano, ancora una volta, la gran(continua a pag. 4)
Per i terremotati amatriciane benefiche
Antonietta Gattuso
ono tante le iniziative in Zona
S
9 a favore delle popolazioni
colpite dal terremoto del 24 agosto. Domenica 2 ottobre, alla
scuola di via Cesari, si è per esempio svolto un evento cui hanno
partecipato più di mille persone.
È stata una giornata stupenda,
all’insegna della solidarietà. Sono state coinvolti tra gli altri le
Associazioni Genitori di Cassinis
Cesari e Passerini, il Comitato di
Quartiere, tre compagnie teatrali
(CesariOni, QuintAssenza, PuntoZero), cantanti in erba (Laura
Salvi con il maestro Francesco
Sicari) e attori professionisti (Marta Marangoni e Fabio Wolf), il
gruppo di acquisto GasTronomi,
il Comitato Soci Coop, i maestri di musica Antonio Bonfiglio,
Walter Bagnato e Denise Mirra e poi “I Papermen”. Tanti negozianti hanno donato i generi alimentari utilizzati per il pranzo, società sportive e oratori hanno prestato gli strumenti, chef professionisti come Andrea Provenzani del Ristorante Il Liberty hanno
preparato piatti deliziosi. Tra gli sponsor, oltre ai citati: Maga
Furla-Sammontana-Oratorio Prato-Peroni-Parrocchia S. Martino-Rugby Milano-Scuola Cesari-La Casa del miele-La CanevaRistopiù-Vinicola Mauri-Tigros-Doria latticini di Andria-Chicci in
capsule. Anche il sindaco di Municipio 9, Giuseppe Lardieri, ha
preso parte all’iniziativa.
Il ricavato dell’”Amatriciana Benefica” - quasi dodicimila euro verrà donato all’Istituto Capranica di Amatrice (che comprende
classi dalla materna al liceo), ricostruito nei continers dalla Protezione Civile di Trento. Infine si
ringraziano la neo preside Alessandra Ortenzi della Vittorio
Locchi, la quale ha tenuto i
contatti con la preside del Capranica, e il Consiglio d’Istituto
per aver concesso il giardino
della Cesari.
• MIlle amatriciane dalla
Parrocchia di San Dionigi
Anche la Parrocchia San Dionigi
in Pratocentenaroci ha organizzato l’iniziativa “Un’amatriciana insieme”, un cena in oratorio cui sabato 17 settembre hanno partecipato 400 persone,
e la domenica sono stati preparati 160 sacchetti, contenenti
l’occorrente per 4 porzioni di amatriciana (sugo-spaghetti-pecorino), in tutto 1000 porzioni! Le offerte raccolte sono state
consegnate alla Diocesi di Ascoli Piceno, nella persona del
Vescovo Mons. Giovanni D’Ercole. Dalla parrocchia un ringraziamento a tutte le persone che hanno collaborato al successo
dell’iniziativa e ai commercianti che hanno donato parte delle
materie prime.
C’è qualcosa di vecchio… di nuovo…
di VINTAGE
Arcobaleno
compra - vendita usato
Milano - Via Reguzzoni 4
Tel. 02 6428414
Orario di apertura
dal martedì al sabato tutti i pomeriggi
dalle ore 15 alle 19
Martedì - Venerdì - Sabato
anche al mattino dalle 10 alle 12,30
Esposizione gratuita dei vostri oggetti
Municipio 9: la parola all’assessore jolly Deborah Giovanati
Andrea Bina
eborah Giovanati
D
neo eletta al Municipio 9 con un ragguardevole numero di preferenze e subito con un
ruolo importante affidatole dal presidente Giuseppe Lardieri.
Prime sensazioni nel
ruolo di Assessore?
Sono molto onorata del ruolo che mi é
stato affidato e delle deleghe che il presidente Lardieri mi ha voluto conferire.
Sento tutto il peso della responsabilità
di dover dare la migliore risposta ai tanti problemi che cittadini o associazioni
mi stanno sottoponendo. Con la riforma
delle zone in municipi é stato introdotto
il ruolo dell’assessore. É un ruolo nuovo
che ha tra gli altri anche l’importante
compito di instaurare una serie di rapporti con gli assessori comunali, atteso
che molte decisioni vengono prese ancora a livello centrale e ben poche sono le
prerogative decisionali del Municipio.
Le deleghe a lei assegnate spaziano
dall’educazione all’istruzione, alle
politiche sociali, alla salute e alla
casa. Ci espone, per ognuna di esse,
quali saranno le linee di indirizzo
su cui verterà la sua azione politico/amministrativa, ovviamente di
concerto con quanto deliberato dalle commissioni consiliari municipali che fanno riferimento al suo assessorato? Non le sembra un po’
troppo per una sola persona?
Educazione/istruzione: si vogliono sostenere tutte le iniziative volte alla diffusione della cultura, della creatività, dell’arte e della nostra tradizione popolare e
religiosa all’interno delle scuole e dei
centri aggregativi. Vorremmo promuovere altresì i progetti relativi all’educazione civica, al rispetto dell'ambiente, del
decoro urbano e per la prevenzione delle
diverse patologie che i nostri giovani si
trovano ad affrontare (ludopatie, dipendenze da droghe ecc.). Riteniamo fondamentale promuovere le azioni di supporto per l’inclusione nella scuola degli
alunni con disabilitá e di sostegno degli
alunni con disturbi dell’apprendimento o
con bisogni educativi speciali. Politiche
sociali: si vogliono favorire e sviluppare
forme di collaborazione e supporto a chi
(segue da pag. 3)
de generosità ed efficienza milanese. Come è stato possibile accogliere con dignità e umanità tutte
queste persone, riducendo al minimo tensioni sociali e problemi
di ordine pubblico?
È avvenuto grazie alla capacità e all’operatività delle migliori realtà milanesi che si occupano dell’accoglienza di
persone in difficoltà. Insieme abbiamo
organizzato i primi centri attivando
fin da subito una convenzione con la
Prefettu-ra che assicurasse il sostegno
economico da parte dello Stato. Da ormai tre anni abbiamo soccorso migliaia di persone in fuga dalla guerra,
dalle torture e dalla miseria grazie all’aiuto di tantissimi operatori e volontari, mediatori e medici volontari. Milano non si è mai tirata indietro grazie
alla presenza costante del Comune,
del Terzo settore e del volontariato e
già opera nel nostro territorio con riconosciuta e ammirata professionalità in
moltissimi settori dei servizi alla persona. Promuoveremo quindi le associazioni, i servizi o le libere aggregazioni di
persone che lavorando fattivamente sul
territorio e offrendo servizi concreti per
la persona possano, con l’aiuto sussidiario del Municipio, costruire reti di solidarietà sociale. Salute: vorremmo promuovere iniziative volte a migliorare la salute delle fasce più deboli, ad esempio per
gli anziani sul tema dell’alimentazione,
prevenzione dei casi di depressione o di
demenza senile. Altresì vorremmo supportare le associazioni che svolgono un
ruolo fondamentale di informazione e di
sostegno al malato e suoi familiari. Casa: oltre a volermi interfacciare con Aler,
MM e l’assessore Rabaiotti sul tema, abbiamo fortemente voluto nel nostro
Municipio 9 una commissione straordinaria sulla casa con in compito di censire il numero di alloggi di Aler e MM, il
numero di alloggi occupati abusivamente, il numero di alloggi che necessitano
di manutenzione ordinaria e straordinaria e il numero di alloggi da assegnare
nello stato di fatto ex L.R. 1/2011 art. 13
c. 6 bis. Senza alcun dubbio le deleghe
sono impegnative in quanto investono
degli ambiti di principale rilievo per il
bene dei cittadini. Nel mio ruolo sono
proficuamente supportata dai presidenti
di commissione relative alle mie deleghe
nonché dal presidente Lardieri.
La riforma del Decentramento ha
istituito la figura dell’assessore di zona: come intende relazionarsi con le
commissioni consiliari e con il consiglio di Municipio? E per quanto riguarda il rapporto con le associazioni presenti nei nostri quartieri? Abbiamo la fortuna di avere una miriade di realtà, sociali e culturali, che
negli ultimi anni hanno fatto rete…
Sono ancora in corso di definizione da parte della direzione centrale decentramento i
ruoli e i compiti precisi di giunta, commissioni e consiglio. In questo momento di
transizione e di definizione dei processi sto
collaborando con i presidenti di commissione per decidere insieme i principali temi
da trattare nelle commissioni stesse al fine
di costruire soluzioni concrete per i cittadini. Sul rapporto con le numerose associa-
zioni che operano sul nostro territorio ritengo di fondamentale importanza poterle incontrare, con molte di queste ho già
potuto avere un primo approccio e rimango a disposizione di chiunque voglia incontrarmi. Il welfare del nostro territorio,
infatti, é caratterizzato da una storia e da
un presente ricco di una vivacità che ha
saputo rispondere in modo positivo e propositivo ai diversi bisogni dei cittadini.
La nostra zona è ricca di case Erp
che notoriamente hanno svariati
problemi. Come intende affrontare
il non facile tema dei rapporti con
Mm, Aler, la questione delle occupazioni abusive e la gestione degli
sgomberi, con conseguente presa in
carico, da parte dei servizi sociali
comunali, dei nuclei familiari, specie se in presenza di minori?
Come noto il Municipio non ha alcuna
competenza di fatto per risolvere le problematiche relative alle occupazioni abusive, alla gestione degli sgomberi e quindi alla presa in carico dei servizi sociali comunali delle famiglie fragili. Nessuna delega in tal senso é stata demandata ai
Municipi con il nuovo regolamento (così come il precedente CdZ non poteva fare nulla di concreto su questi temi). Posto ciò il
Municipio puo dare un contributo fattivo
per le problematiche delle case popolari
partendo dai vari censimenti e mappature
che ho poc’anzi descritto nei compiti della
Commissione Emergenza casa. Inoltre non
mancheremo di partecipare ai lavori dell’assessore comunale competente, continuando a segnalare le criticità delle case
popolari evidenziate dai cittadini.
Per quanto concerne le altre deleghe,
visto che sono state approvate sia le
linee di indirizzo delle commissioni
sia la ripartizione dei fondi fino alla
fine dell’anno, ci può esporre le più
significative iniziative e progetti che
dovrà seguire e/o coordinare?
I contributi sulle iniziative presentate
dalle associazioni, relativamente alle
mie deleghe, o per la realizzazione di
eventi non sono ad oggi ancora stati deliberati e quindi erogati, a causa dei lunghi tempi tecnici impostici dalla ragioneria centrale. Pertanto non posso fare altro che invitarvi a rimanere connessi con
il sito del Municipio 9 per venire informati sulle iniziative dei prossimi mesi.
grazie ai tanti cittadini che hanno mostrato vicinanza e rispetto verso i profughi, nonostante le difficoltà nel gestire nella nostra città una presenza
sempre così numerosa. Dal mese di novembre secondo quanto disposto dal
Ministero della Difesa sarà utilizzata
la caserma Montello come luogo di accoglienza. È una soluzione che ci permetterà di realizzare un’assistenza migliore
e più dignitosa alleggerendo la presenza
in alcuni centri ora sovraffollati.
Per quanto riguarda la zona 9 come siamo messi? Ci sono problemi
specifici da affrontare?
In zona 9 non sono collocate le principali strutture di accoglienza. Esiste un
piccolo centro, il Remar di via Pedroni,
che sta accogliendo richiedenti asilo
dando supporto al sistema che conta
una quindicina di strutture in tutta la
città. A proposito di accoglienza però
non si può dimenticare la bellissima
esperienza vissuta anche la scorsa
estate presso la parrocchia di Bruzzano
che ha accolto, grazie all’apporto di
Casa della Carità, un centinaio di richiedenti asilo nell’oratorio del quartiere. Sono stati ospitati dalla comunità
vivendo per un mese e mezzo insieme
ai residenti e partecipando alle attività
estive. Un bell’esempio di solidarietà.
Siamo certi infatti che conoscere più da
vicino queste persone e queste famiglie,
vedere i bambini che iniziano ad avere
una vita più serena andando a scuola e
giocando a loro volta con altri bambini
smuova ancora di più quel sentimento
di accoglienza che a Milano non è mai
mancato. Da parte dei migranti c'è
una grande volontà di restituire quanto hanno avuto perciò numerosi hanno
accettato la proposta di svolgere attività utili per i quartieri in cui sono
ospitati. Per questo si impegneranno
nella cura e pulizia delle aree verdi e
dei parchi e in alcuni servizi di assistenza domiciliare.
Il depuratore di Niguarda produce
dagli scarichi fognari biometano per le auto
hi guida un’auto a metano contribuiC
sce ad abbattere l’impatto ambientale
dei propri spostamenti, siano essi lavorativi o ludici. In questo senso, se nelle bombole c’è il biometano, quello prodotto negli
impianti di depurazione delle acque fognarie, è il massimo. Ebbene a Milano,
nella nostra Niguarda, tutto ciò è realtà,
anche se per ora in fase sperimentale.
Ormai sempre più spesso leggiamo che i
rifiuti, che molto spesso mettono in ginocchio le nostre città, se ben gestiti possono
diventare una risorsa preziosa.
A Milano, campione europeo insieme a
Vienna nella gestione della raccolta differenziata, nei giorni scorsi un’auto ha fatto
il pieno di gas metano, o meglio biometano,
prodotto con i reflui fognari trattati nel depuratore di Niguarda-Bresso. La sperimentazione è nata da un accordo tra il
gruppo Cap (Consorzio Acqua Potabile), l’azienda pubblica che gestisce il servizio integrato della città metropolitana di Milano,
ed Fca (Fiat Crysler Automobiles).
Anna Aglaia Bani
Grande enfasi alla sperimentazione è stata data da tutti gli attori scesi in campo
per trasformare in realtà questo sogno.
“Sta per nascere il primo distributore italiano di biometano a chilometro zero da reflui fognari”, spiega Alessandro Russo, presidente del Cap. “Trasformare i depuratori
in bioraffinerie in cui dall’acqua sporca nascono nuovi prodotti, riaprire i canali e le
rogge costruiti nel medioevo per ridurre
l’impatto delle bombe d’acqua, sono tutte
tessere di un mosaico di sostenibilità che si
può realizzare in tempi brevi”.
Secondo i calcoli del Cap, il solo depuratore
di Niguarda-Bresso potrebbe produrre 341
tonnellate di biometano, sufficienti ad alimentare 416 veicoli che percorrono 20 mila
chilometri l’anno. Con un costo di produzione di 0,58 euro al chilo, circa un terzo in meno del metano oggi acquistabile sul mercato.
Un esperimento che interessa il gruppo Fca
che ha 12 modelli di auto a gas pronti ad an-
dare a biometano e che testerà le prestazioni delle vetture alimentate con i reflui
di Milano. “Solo dal sistema dei rifiuti urbani si potrebbero ricavare 670 milioni di
metri cubi di biometano: è il 70% della
produzione nazionale di metano e il 2%
del consumo”, commenta Andrea Barbabella, responsabile energia della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
E non è finita qui perché, ad esempio, per
raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani occorre aumentare la
quota di frazione organica sottratta allo
smaltimento: se si arrivasse a raccogliere il
72,5% dei rifiuti bio prodotti dalle famiglie
italiane, da qui al 2020 potrebbe svilupparsi
una vera e propria filiera di produzione del
biometano facendo muovere, con gli scarti
della cucina, tutta la flotta di automezzi della nettezza urbana. Ma facciamo un passo
alla volta e per il momento godiamoci questo
grande risultato conseguito dall'impianto
che, per altri versi, tanti grattacapi ha causato ai nostri quartieri.
ESONDAZIONE DEL SEVESO
Daniela Gasparini, deputato ed ex sindaco di Cinisello
“Le vasche non sono una soluzione rispettosa dell’ambiente”
uesto mese, riguardo
Q
allo spinoso tema
della messa in sicurezza
del Seveso e con la costruzione delle vasche di
laminazione, diamo voce
a Daniela Gasparini, deputato del Partito Democratico nonché ex Sindaco di Cinisello Balsamo, che sta cercando, assieme ad altri deputati, di modificare il progetto “vasche di laminazione”.
Onorevole Gasparini, lei che è stata sindaco di Cinisello e assessore della Provincia di Milano, conosce bene il Seveso.
Che idea si è fatta del progetto “vasche
di laminazione”?
Fermo restando che la priorità è dare una risposta urgente ai cittadini di Niguarda, non
mi convince la soluzione trovata perché è la
più arretrata. Fare dei grandi buchi per contenere l'esubero dell’acqua è una soluzione “primitiva” e non risolve alla radice il problema.
Quando ero in Provincia il tema del completamento dello scolmatore nord-ovest era all'ordine del giorno e poteva essere una soluzione definitiva per quanto riguarda la protezione dei
cittadini di Niguarda, ma non c’è mai stata
una concertazione tra Regione, Comune di
Milano ed Enti preposti alla gestione delle acque per affrontare coerentemente e nel tempo
il tema della gestione delle acque e della loro
tutela. Infatti manca una autorità di riferimento (responsabile di bacino o di fiume) che
coordini tutte le diverse responsabilità degli
Enti. Lungo il Seveso si affacciano molti
Comuni, ci sono tre (Como, Monza, Milano)
Province diverse, la Regione e, per affrontare i
diversi problemi del Seveso e quelli che il
Seveso crea, servirebbero diverse “azioni” coordinate tra di loro, cosa che non mi risulta sia
mai avvenuta, a partire prima di tutte dalla
mancata opera di regia della Regione.
Chi è contro le vasche, in particolare di
quella al Parco Nord, dice che prima bisogna bonificare il fiume e poi si può
pensare alle vasche, come soluzione
temporanea. Oppure, secondo lei, le va-
Michele Cazzaniga
sche vanno fatte subito, a prescindere
dalla qualità delle acque?
La pulizia delle acque del Seveso va fatta subito. Su questo non ho dubbi. Anche l'assessore di Milano Marco Granelli mi ha confermato che questo non è un obiettivo secondario rispetto alla realizzazione delle vasche. Mi sono
fatta l’idea che, anche per un periodo limitato,
alcune vasche potrebbero essere realizzate
per evitare l’esondazione del Seveso a Niguarda. Però un conto dire alle popolazioni che
si realizzano le vasche come “risposta all’emergenza” ma che l’obiettivo è di ricercare
una soluzione radicale che permetta di riconvertire le vasche destinandole ad altre funzioni, un altro è dire loro che risolvo il problema
creando danni ambientali ad altri e comunque “fuori dal mio giardino”. Certo è che la vasca nel Parco Nord non serve per rispondere
all'emergenza; infatti il progetto di Aipo non la
prevedeva. Io sottolineo poi che fare una vasca
a ridosso di un centro abitato, in una area di
altissima densità di popolazione e nel Parco
Nord, è una scelta incoerente soprattutto se
non è del tutto necessaria.
Siamo in attesa di conoscere come si
concluderà il procedimento, avviato dalla Procura di Milano, per accertare le responsabilità dei 1500 scarichi abusivi
che hanno trasformato il Seveso in una
fogna a cielo aperto. Importanti saranno
quindi anche modi e tempi imposti dalla
Magistratura per ripulire le acque del
fiume. La decisione della Magistratura
potrà cambiare il progetto di Aipo,
Governo, Regione e Comune di Milano?
Il problema della pulizia delle acque del
Seveso si pone a prescindere dalla realizzazione delle vasche di laminazione. È una vergogna che nel 2016 ci sia ancora chi non depura
le acque e versa acque inquinate nel fiume.
Questa è la più grande emergenza e mi domando come mai, prima ancora della
Magistratura, la Regione Lombardia non sia
intervenuta per tutelare la salute dei cittadini
e dell'ambiente! Comunque penso che la
Magistratura potrà aiutare a risolvere il problema perché chi inquina deliberatamente deve essere punito oltre che essere costretto a rimuovere le cause dell'inquinamento.
Lei e altri deputati di Milano e Provincia siete impegnati per modificare il
progetto “vasche di laminazione”. Come pensate di modificare questo progetto, tanto osteggiato dai Comuni di
Senago e di Bresso, nonché dall’Ente
Parco Nord, tenendo presente che gli
abitanti di Milano, in particolare quelli
di Niguarda, hanno il diritto di vivere
in sicurezza e all’asciutto?
Io e gli onorevoli Matteo Mauri ed Ezio Casati
ci siamo mossi per sollecitare un’“azione di sistema” convinti che le vasche non sono una soluzione avanzata e rispettosa dell’ambiente.
Occorre un grande progetto per una gestione
e tutela delle acque del Seveso a partire dalla
decisione della Regione Lombardia di dotarsi
di una legge per l’invarianza idraulica. Ecco i
punti: a) priorità assoluta alla pulizie delle acque del Seveso; b) avvio immediato di azioni
che per far percolare l’acqua nei terreni evitando così che, in caso di eventi meteorologici
straordinari, si riversino tutte nel fiume (penso per esempio alle migliaia di mq di asfalto
per parcheggi che abbiamo realizzato in modo
che fossero impermeabili perché così volevano
le norme sanitarie e che oggi potrebbero essere resi permeabili visto che le auto moderne
non hanno più perdite di olio o benzina come
nel passato); c) completamento del raddoppio
del canale scolmatore Nord/Ovest; d) realizzazione delle vasche strettamente indispensabili per questa fase transitoria e tra queste non
c’è di sicuro la vasca del Parco Nord. Penso che
l'incontro con i Sindaci dell’asta del Seveso,
che il sindaco di Bresso Ugo Vecchiarelli sta
programmando, sia un momento importantissimo per avviare una nuova fase di collaborazione e per prendere coscienza che questo problema non si risolve senza una nuova diversa
responsabilità e consapevolezza di tutti gli attori in campo, a partire dalle Istituzioni e a finire ai cittadini che dovrebbero essere resi più
coscienti del valore della tutela delle acque.
NIGUARDA
ATTREZZATURE
TOELETTATURA alimenti
VENDITA ANIMALI
Orario continuato: 9/19.30
Chiuso il lunedì
Via Paolo Rotta, 4 - 20162 Milano
(ang. Via Ornato) Zona Niguarda
Tel./Fax 02.66.10.48.18
www.argopetshop.it - [email protected]
Studio Legale
avv. Elisabetta Gusso
Risarcimento danno sinistri stradali,
controversie di lavoro, sfratti,
recupero crediti,
separazioni/divorzi
Milano Niguarda - Via Ornato 65
Cell. 338.4650727
Dott.ssa Cristina Cascitti
Commercialista e Revisore Contabile
Apertura Partite IVA
Gestioni contabili
Adempimenti fiscali
Professionisti e Società
Milano Niguarda - Piazza Belloveso
Si Riceve Su Appuntamento
Cell. 324.8187248
AFFORI
IL TAPPEZZIERE
Riparazioni e Rifacimento
Divani, Poltrone, Sedie,
Tende per interni,
Riparazione e sostituzione
tapparelle
Lavori accurati
Materassi - Zanzariere
Via Luigi Ornato 13
Tel. 02.6887767
Cell. 333.2483564
ISTRIA
OTTICA
PA R I S I
v.le Zara, 147 angolo p.le Istria
tel. 02/680031
Il Colombo
Termoidraulica
Impianti idraulici
Riscaldamento - Scaldabagni
Condizionamento - Gas
Via Gaetano Osculati, 17
20161 Milano
Tel. 0287073255/Fax 0287073256
Cell. 338.2611745
e-mail: [email protected]
PRATOCENTENARO
Pasticceria e
Caffetteria Vinti
Produzione propria
Via Val Maira 4
Tel 02.6438259
Pane per passione
Tutti i tipi di pane,
di farro, di segala,
di kamut e la michetta
tipica milanese.
In questo mese:
Pan dei morti
secondo una vecchia ricetta
Via P. Di Calboli 3 - Milano
Tel. 02.6425552
NOTIZIE DI
ONA/1
Intervista a Maurizio Carnazzola ex Comandante di Polizia Locale.
“Controllo del vicinato”
una rete tra cittadini
Lorenzo Meyer
Antonietta Gattuso
zione (o l’impiego del cellulare) che causa il 30% dei sinistri, l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza, il mancato rispetto dei
semafori o dell’obbligo di dare precedenza e i colpi di sonno. Ricordo
strada, sfrecciano come se stessero guidando nell’autodromo di poi che il 70% degli incidenti avviene nelle città e che essi causano
Monza. Per chi abita lungo il viale Fulvio Testi non è una novità, il 40% dei decessi per sinistri stradali.
specie nelle notti d’estate, sentire tuonare i motori di auto e moto Crede che l’installazione di dissuasori, come autovelox e Tche ad altissima velocità tentano di anticipare il rosso del semafo- red (dispositivo che rileva la violazione del semaforo), posro successivo. In questa situazione pericolosa è inevitabile quindi sa aumentare la sicurezza?
che possano capitare degli incidenti. Se poi coinvolgono veicoli che Tali apparecchiature hanno dimostrato la loro efficacia. Lo prova
stanno viaggiando ad alta velocità il rischio per la vita delle perso- l’esperienza del Comune di Milano con l’istallazione a partire dal
ne aumenta. Negli ultimi mesi è sotto gli occhi di tutti come gli in- marzo 2014 dei sette autovelox su alcuni assi viari in città: su quecidenti gravi siano aumentati; tra maggio e giugno sono state tre le sti viali nel 2015 si è registrata una diminuzione del 63% dei sinipersone che hanno perso la vita e numerosi sono stati i feriti dall’i- stri stradali rispetto al 2013 e del 77% di incidenti con feriti rispetnizio dell’anno. Per fare un punto della situazione abbiamo sentito to al 2014. Peraltro nel piano di nuove pose di autovelox previste
Maurizio Carnazzola, residente nella nostra zona, che durante la dalla nuova amministrazione comunale, proprio in viale Fulvio
sua attività professionale è stato Comandante della Polizia Locale. Testi si prevede l’attivazione di un nuovo apparato che aiuti ad auDall’inizio dell’anno sono stati almeno 6 gli incidenti gravi mentare la sicurezza.
Quali altre misure crede siano necessarie per migliorare la
avvenuti su Fulvio Testi. Perché questa escalation?
Questo incremento di sinistri stradali sul nostro viale corrisponde situazione attuale?
purtroppo a una tendenza negativa a livello nazionale (+ 1,4% di Ritengo che la sicurezza stradale debba essere tutelata sia in
incidenti mortali) che si è registrata nel corso del 2015 per cui gli termini di prevenzione che di repressione delle scorrettezze dei
guidatori. Occorrono più incisive
incidenti sono attualmente in ricampagne di divulgazione di
presa rispetto al trend costantebuone pratiche per gli utenti
mente in calo dei 15 anni precedella strada in linea con la caudenti. Si tratta di un dato in contela e la sicurezza necessarie per
trotendenza con gli obbiettivi
evitare di essere vittime (utenti
del Piano della sicurezza stradadeboli della strada come i pedole, documento programmatico
n’auto ribaltata al centro della strada. Una seconda ferma al
ni e i ciclisti) o di causare sinistri
con cui il governo e amministralato
della
corsia.
Vigili
del
fuoco
che
cercano
di
liberare
i
festradali. Va rafforzata inoltre
zioni coinvolte si sono impegnariti dalle lamiere. Siamo in viale Fulvio Testi dopo la mezzanotl’attività di presidio delle strade
te in linea con le direttive eurote del 29 settembre. Le due auto si sono schiantate tra loro all’alda parte delle pattuglie della
pee, a dimezzare la sinistrosità
tezza dell’università Bicocca e una delle due, dopo lo scontro, si è
Polizia Locale con posti di constradale nel periodo dal 2010 al
ribaltata nel mezzo della strada. Tre le persone ferite: due donne
trollo per verificare le modalità
2020. Analizzando l’elenco degli
(25 e 37 anni) e un uomo (26), nessuna in pericolo di vita.
di guida e le violazioni più periincidenti rilevati sul nostro viale
• Maciachini: auto schiacciata fra due tram Sempre nella
colose (guida in stato di ebbrezsi può arguire che non siano doserata del 29 settembre una Fiat Punto si è scontrata contro un
za, velocità non conforme, uso
vuti alla conformazione struttudei cellulari durante la guida,
rale di questa arteria di scorriun tram della lina 4 in piazzale Maciachini angolo via Valassina.
copertura assicurativa del veicomento ma probabilmente ai
L’autista potrebbe aver voluto azzardare un sorpasso, non accorlo, sistemi di ritenuta compresi
comportamenti alla guida. Dalle
gendosi del sopraggiungere di un altro convoglio in direzione opquelli destinati ai bambini, stato
statistiche emergono le principosta. Non ci sono stati feriti gravi
di usura dei veicoli).
pali cause di incidente: la distra-
partito a Niguarda il controllo di vicinato, il primo in assoluto a
È
Milano. Si comincia con nove cartelli posizionati nelle vie Dei Conti
Biglia, Antonio Maffi, Antonio Cesari e Bosisio, segnali che indicano
Testi, aumentano gli incidenti gravi. Che fare?
asse Zara-Testi rappresenta da sempre una criticità riguardo
L’
alla sicurezza stradale. Molto spesso infatti su questa arteria
automobilisti e motociclisti, senza nessun rispetto del codice della
Testi: auto ribaltata
dopo uno scontro
U
“area video-sorvegliata e soggetta al controllo del vicinato”. È un esperimento che consiste nel creare una rete, per far sì che le persone si sentano parte di una comunità. È il primo passo per risolvere problemi, per
contrastare furti, isolamento e illegalità grazie alla solidarietà civica.
“Il miglior antifurto è il tuo vicino” questo è lo slogan dei promotori dell’iniziativa, ovvero il Comitato di Quartiere Niguarda, l’Associazione di
promozione sociale QuiNiguarda e l’Associazione Controllo del vicinato. Si punta sulla “sicurezza partecipata”, per migliorare la qualità della vita dandosi da fare in prima persona, aiutandosi tra vicini, segnalando e confrontandosi faccia a faccia, prima ancora di chiedere aiuto
alle istituzioni. Il primo messaggio, come spiega Giampiero Iacomini
del Comitato di Quartiere, è rivolto ai cittadini i quali vengono invitati
a tenere gli occhi aperti su ciò che succede e il secondo è per le istituzioni affinché continuino il percorso iniziato.
Sabato 24 settembre si è tenuto un incontro, a cento giorni dall’avvio
del progetto, presso lo spazio culturale “MY G”, durante il quale si è
svolta la cerimonia di inaugurazione del primo cartello sito in via
Cesari. Sono intervenuti: Beatrice Uguccioni, ex presidente del CdZ 9
e attuale vice-presidente del Consiglio Comunale; per il Municipio 9 il
Sindaco Giuseppe Lardieri, l’assessore alla sicurezza Andrea Pellegrini
e il consigliere Aurelio Bizzotto. Presenti anche rappresentanti delle
forze dell’ordine. Uguccioni, che ha presenziato alla cerimonia poiché il
progetto era partito lo scorso anno col supporto dell’ex CdZ, ha sottolineato che i protagonisti sono i cittadini che si prendono cura della propria città e collaborano con le istituzioni così come Lardieri che ha sottolineato quanto la sicurezza partecipata sia fondamentale.
L’Italia premia 5.911 partigiani. Tutti i nomi di Niguarda, Prato e Isola
Angelo Longhi ([email protected])
l Ministero della Difesa decise
ILiberazione
per il 70° anniversario della
(25 aprile 2015) di
premiare i partigiani/e combattenti ancora viventi con la “Medaglia della Liberazione”, quale
simbolo di gratitudine dello Stato italiano verso coloro che si misero personalmente in gioco per
riscattare la libertà di tutti. E
che riuscirono a cacciare gli occupanti nazisti e a sconfiggere i loro alleati, i servi fascisti della
Repubblica di Salò, liberando tutte le città del Nord Italia prima che arrivassero gli eserciti alleati e facendo loro trovare le
città con i sindaci insediati e operanti.
L’Anpi da sola segnalò 5.911 partigiani combattenti ancora viventi grazie alla diffusa e vitale rete delle sue sezioni. Forse il
Ministero non se ne aspettava così tanti, tant’è che le premiazioni per i milanesi arrivano solo oggi a oltre un anno e mezzo
dal 25 aprile 2015.
Il 15 ottobre nella Sala del Conservatorio ci sarà la cerimonia di
premiazione. Chi fosse interessato a partecipare mi contatti. Io accompagnerò i partigiani e i loro familiari alla premiazione come
presidente della sezione Anpi di Niguarda insieme ai presidenti
delle sezioni di Affori, Bovisa, Dergano, Prato, Isola.
Inoltre siete tutti invitati il 22 ottobre alle 15.30 presso il Centro
Culturale della Cooperativa di via Hermada 14 ai festeggiamenti
e alla “prima” ufficiale di un corto, un documentario/intervista di
35 minuti dal titolo: “Carlo Rovelli, nome di battaglia Rovo. Un
partigiano della Val grande”, realizzato nel 2016 da Nico Tordini,
ricercatore storico della resistenza in Val Grande. Saranno disponibili anche i video su Giuseppe Colzani (Rai news 24) sulla
Resistenza a Niguarda, e su Dante Reggi, per lunghi anni presidente dell’Anpi niguardese, allora renitente alla leva e latitante alla macchia nelle campagne cremonesi per non servire sotto i fascisti di Salò.
Di seguito i nomi dei premiati delle sezioni di Niguarda, Prato
Centenaro, Isola.
• Carlo Rovelli (Niguarda) classe 1925, figlio di un esule comunista fuggito per le persecuzioni fasciste, a 17 anni entra nei gruppi d’assalto in val Grande dove si distingue per il coraggio e lo
sprezzo del pericolo.
• Giuseppe Colzani (Niguarda) classe 1927. Fa parte delle
Brigate del Popolo, formazione cattolica che ha operato a Niguarda
sotto la direzione di Don Macchi, l’unica memoria rimasta dell’insurrezione niguardese insieme a Zatta.
• Rino Zenti (Niguarda) classe 1924. Imi (internato militare italiano) fatto prigioniero dai tedeschi a Bolzano dopo l’8 settembre,
deportato in Austria, ha rifiutato di aderire alla Repubblica
Sociale di Salò e per questo motivo ha dovuto subire 20 mesi di prigionia e di lavori forzati in condizioni durissime anche se non paragonabili ai campi di sterminio.
• Elio Oggioni (Prato) classe 1926. Già da giovanissimo è attivo
all’Isola Garibaldi con gruppi cattolici antifascisti. Dopo l’8 settembre il 17enne aderisce alle Brigate del Popolo e partecipa attivamente al movimento di Resistenza e Insurrezione dell’area di
Milano Niguarda.
• Lodovico Cesati (Prato) classe 1922. Militare in Grecia, tenta
rischiosi rapporti con i partigiani greci. La minaccia di fucilazione
si trasforma dopo l’8 settembre in deportazione in Germania.
Anche nella nuova situazione il suo integro antifascismo ha modo
di manifestarsi: rischia nuovamente la fucilazione nel carcere di
Spandau. Riesce infine a fuggire e a partecipare alla liberazione di
Berlino, dalla parte giusta.
• Umberto Fiorenzoni (Prato) classe 1924. Di famiglia di tradizione socialista, dopo l’8 settembre il 19enne raggiunge senza indugio i partigiani della formazione Cantiglio, a San Giovanni
Bianco (Bg). Catturato dai tedeschi viene torturato e infine deportato a Dachau. Da questo campo sarà infine “utilizzato” in un campo di lavoro coatto situato vicino a München.
• Adriana Centurelli (Prato) classe 1926. Staffetta. Nel ‘43
il fratello maggiore Giulio è già impegnato nella lotta partigiana operaia (clandestina) di Bresso e di Milano. Adriana, sorella 17enne, non esita a sostenerlo con grande coraggio e determinazione. Nasconde armi, porta documenti… interviene con
prontezza, da vera staffetta, salvando dalla cattura il fratello,
nascondendo le bombe a mano sul suo corpo. Adriana ci ha lasciato il 22 giugno 2016.
• Margherita Belotti (Isola) classe 1917, comunista.
Esponente dei Gdd (Gruppi di Difesa della Donna). Nei primi
mesi del 1944 è incaricata di portare la stampa clandestina
nelle valli dell’Ossola e in agosto riesce a sfuggire ad una retata dei fascisti nella sua casa di viale Bligny. Entrata in clandestinità, Margherita assume il nome di battaglia di Rina e raggiunge le formazioni partigiane combattenti della Valtellina.
Per alcuni mesi opera come staffetta mantenendo i contatti tra
il comando di Milano e le formazioni partigiane del lecchese e
della Valtellina. Nel febbraio ‘45, durante una notte trascorsa
a Milano, viene arrestata dai fascisti e interrogata nella sede
della brigata Ettore Muti in via Rovello. Viene trasferita in seguito a Lecco e poi nel carcere di Como, dove si trova al momento della Liberazione.
Visti e fotografati
Immagini di Franco Massaro
Margherita bianca - Leucanthemum vulgare
GLI APPUNTAMENTI DEL MESE
Margherita gialla - Topinambur (Helianthus tuberosus)
FILMS IN
ONA
a cura di Grazia Morelli
a cura di Silvia Cravero
Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale.
Visti nelle sale di Skyline, Multisala Bicocca e cinema Rondinella
l VENERDÌ 14 OTTOBRE
l DOMENICA 23 OTTOBRE
Mostra Auto-ritratti, di G. Urso, presso
Art Action
via Dante 15/A, Bresso Spazio Bresso Cultura “Ex Ghiacciaia”
Piazzetta di via Cavour, Bresso. Fino al 16/10.
Museo Interattivo
Il fascino segreto di Marlene Dietrich, alle 15,
del Cinema (Mic)
Angelo (E. Lubitsch); alle 19, Bitter Sweet
V.le Testi 120
Synphony, Il Dr. Jekyll e Mr. Hyde (V.
Fleming).
Alle 21, L’insostenibile leggerezza dell’essere,
Centro Culturale
con A. Torterolo, in preparazione alla visita
della Cooperativa
guidata del 17 novembre a Palazzo Reale.
Via Hermada 14
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
Cinelub Family, alle 15, Robinson Crusoe (V.
Kesteloot, B. Stassen).
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
Buon Compleanno Mic, alle 15, Boyhood (R.
Linklater).
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 120
Teatro Verdi
Via Pastrengo 16
Buon Compleanno Mic, alle 16.30, La città
incantata (H. Miyazaki).
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 120
Centro Culturale
della Cooperativa
Via Hermada 14
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 120
Bitter Sweet Synphony, alle 19, The
Dressmaker, il diavolo è tornato (J.
Moorhouse).
Alle 21, L’armonia dell’universo, la rivoluzione scientifica apre la strada alla storia moderna, con R. Cattania.
Buon Compleanno Mic, alle 14, Il petroliere (P. T. Anderson); alle 17, In the Mood
For Love (Wong Kar-wa); alle 19,
Mulholland Drive (D. Lynch).
l SABATO 15 OTTOBRE
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 120
La Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Teatro degli
Arcimboldi
Il fascino segreto di Marlene Dietrich, alle
17.30, Capriccio spagnolo (J. von Sternberg).
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 120
ArgommTeatro
Via Graziano Imp. 40
Cinelub Family, alle 15, La volpe e la bambina (Luc Jacquet); alle 17, Marlene DietrichHer Own Song (D. Riva).
Alle 16, per bambini dai due anni, Creare l’incanto, Teatro, danza, musica, con R. D.
Mancini, D. Longo, M. Fanzaga.
Alle 21.30, Concerto Rock, con Ingranaggi
della Valle.
Alle 16.30, Danza, Les Ballets Trockadero de
Monte Carlo.
l DOMENICA 16 OTTOBRE
l LUNEDÌ 17 OTTOBRE
Centro Culturale
della Cooperativa
Via Hermada 14
Teatro Verdi
Via Pastrengo 16
Alle 21, Attualità di Voltaire, con G. Botturi,
letture di E. Galli. Anche il 24/10.
Alle 21, La lavatrice del cuore - Lettere di genitori e figli adottivi, di E. Erba, con M. A.
Monti, Fino al 19/10.
l MARTEDÌ 18 OTTOBRE
Teatro della
Cooperativa
Alle 21, La scuola non serve a nulla, di e con
A. Taurino. Fino al 23/10.
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 120
Alle 17, Dalai Lama. Il quattordicesimo (F.
Mitsuishi). Anche il 22/10, alle 15, e il 23/10,
alle 17; alle 19, Alabama Monroe-Una storia
d’amore (F. Van Groeningen).
l GIOVEDÌ 20 OTTOBRE
l VENERDÌ 21 OTTOBRE
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 120
La Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Aspettando il Dalai Lama, alle 15, Monk
with a Camera. The Life and Journey of
Nicholas Vreeland (G. Santi e T. Mascara); alle 17, Happiness (T. Balmès). Anche il 22/10,
alle 17, e il 23/10, alle 17; Il fascino segreto di
Marlene Dietrich, alle 19, L’angelo azzurro (J.
von Sternberg).
Alle 21, Serata Milonga.
l MARTEDÌ 25 OTTOBRE
l MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE
Alle 21, Il cielo in una pancia, di F. Sangalli,
con A. Faiella, regia di A. Lisco. Fino al 6/11.
l GIOVEDÌ 27 OTTOBRE
l SABATO 29 OTTOBRE
La Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 21.30, Concerto rock, con il Bacio della
Medusa.
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 120
Cinelub Family, alle 15, Agenda Brasil 2016
- Rio 2 - Missione Amazzonia (C. Saldanha).
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 120
Bitter Sweet Synphony, alle 19, La migliore
offerta (G. Tornatore).
l DOMENICA 30 OTTOBRE
l GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE
l VENERDÌ 4 NOVEMBRE
Alle 21, Brit Floyd - The World’s Greatest
Teatro degli
Pink Floyd Show.
Arcimboldi
V.le dell’Innovazione, 20
Alle 21, La molto tragica storia di Piramo e
Teatro della
Tisbe che muoiono per amore, adattamento e
Cooperativa
regia di R. Sarti, con F. Fabiani, Mi. Lopez
Via Hermada 4
Homen, M. Marangoni, R. Mola. Fino al
20/11.
l SABATO 5 NOVEMBRE
La Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 16, mostra fotografica “Magica Milano”;
alle 21, Concerto di canzoni milanesi, con
Bicocca linea 7.
La verità di Internet
• La verità sta in cielo (
) Genere: drammatico. Regia: Roberto
Faenza. Cast: Riccardo Scamarcio, Maya Sansa, Greta Scarano,
Valentina Lodovini. Anno: 2016. Roma. 22 giugno 1983. Emanuela
Orlandi, cittadina vaticana, figlia quindicenne di un messo pontificio,
sparisce. Si aprono le indagini, si fanno oscure ipotesi, vengono coinvolti i “poteri forti”, ma resta sempre e solo una certezza: Emanuela non
ha più fatto ritorno a casa. Parecchi anni dopo, per far luce sullo scandalo di “Mafia Capitale” una tv inglese invia nella capitale una giornalista di origine italiana, Maria, per raccontare tutto quello che ebbe inizio quel giorno. Il film si addentra in uno dei casi più torbidi della vita
della Capitale, in cui si intrecciano gli interessi del Vaticano, della
Banda della Magliana, del Banco Ambrosiano, dello Ior, dello Stato italiano e dei servizi segreti.
• Deepwater Horizon (
) Regia: Peter Berg. Cast: Mark
Wahlberg, Kurt Russell, Sue-Lynn Ansari, Kate Hudson, Dylan
O’Brien, Ethan Suplee, Gina Rodriguez, John Malkovich, Brad Leland,
J.D. Evermore, Douglas M. Griffin. Anno: 2016. Il 20 aprile del 2010, sulla Deepwater Horizon, una piattaforma di perforazione che stava realizzando un pozzo nelle acque profonde del Golfo del Messico, si verificò
un’esplosione che provocò un incendio e innescò un’immensa fuoriuscita di idrocarburi dal fondale marino, che portò a gravissime conseguenze ambientali nel Golfo del Messico, particolarmente per le coste della
Louisiana. il film è la storia dei 126 lavoratori che si trovavano a bordo
e che si sono trovati catapultati nel giorno più brutto della loro vita,
spinti a trovare il coraggio per combattere contro un inarrestabile inferno di fuoco nel bel mezzo dell’oceano e cercare di salvarsi l’un l’altro.
• Cafè Society (
) Regia: Woody Allen. Cast: Parker Posey, Steve
Carell, Jesse Eisenberg, Judy Davis, Kristen Stewart, Blake Lively, Kelly
Rohrbach, Anna Camp, Corey Stoll, Paul Schneider, Don Stark, Tony
Sirico, Ken Stott, Lev Gorn. Anno: 2016. New York 1930. Bobby
Dorfman, avendone abbastanza della sua famiglia, decide di trasferirsi e tentare la fortuna a Hollywood, dove suo zio lo assume come ragazzo delle commissioni. Si innamora di una ragazza che sfortunatamente è già fidanzata, ma con la quale nasce una profonda amicizia. Un
giorno però lei si presenta alla sua porta dicendogli che il suo fidanzato l’ha lasciata. Da quel momento la vita sentimentale di Bobby prende una nuova direzione...
• Il sogno di Francesco (
) Regia: Renaud Fely. Cast: Marcello
Mazzarella, Alba Rohrwacher, Elio Germano, Jérémie Renier, Olivier
Gourmet, Eric Caravaca, Yannick Renier. Anno: 2016. Assisi, 1209.
Francesco ha appena subito il rifiuto da parte di Innocenzo III di approvare la prima versione della Regola, che metterebbe i fratelli al riparo dalle minacce che gravano su di loro. Intorno a lui, tra i compagni
della prima ora, l’amico fraterno Elia da Cortona guida il difficile dialogo tra la confraternita e il Papato: per ottenere il riconoscimento
dell’Ordine, Elia cerca di convincere Francesco della necessità di abbandonare l’intransigenza dimostrata finora.
• Internet: Il futuro è oggi (
) Regia: Werner Herzog. Cast:
Lawrence Krauss, Kevin Mitnick, Elon Musk, Sebastian Thrun,
Lucianne Walkowicz. Anno: 2016. Che cos’è Internet oggi? Che ruolo ha
nelle nostre vite e come influirà sul nostro futuro? Il genio del cinema
Werner Herzog ci guida nell’esplorazione del favoloso mondo digitale
contemporaneo, in dieci atti che analizzano ciascuno una delle numerose facce di questa realtà complicata e onnipotente che è il Web, alla
scoperta dei suoi lati meno conosciuti tra robotica e hacking, nuovi fenomeni psicologici e dinamiche sociali, rischi e meraviglie.
mediocre
discreto
bello
imperdibile
FARMACIA FULVIO TESTI
Viale Fulvio Testi, 90 - Milano
Telefono: 026420052
[email protected]
Ottobre ricco di eventi!!
•Venerdì 14 giornata Skinceuticals
•Martedì 18 Postural Day
•Venerdì 21 check up gratuito nutrizionista
•Venerdì 28 e sabato 29 dopo l’estate check up dell’equilibrio dell’organo pelle
Chiederci informazioni, Ti aspettiamo!
* I servizi sopra elencati verranno effettuati
previo appuntamento
Nov
Servità!!
iz
fora
tura io
lobi
NOTIZIE DI
ONA/2
Festival della Biodiversità: com’è andata?
Intervista a Giuseppe Manni, presidente dell’ente Parco Nord
Per le morti da amianto
giustizia o ingiustizia?
Lorenzo Meyer
Michele Michelino
i è conclusa il 19 settembre la decima
S
edizione del Festival della Biodiversità. La manifestazione, organizzata come
sempre dall’ente Parco Nord Milano, era
dedicata quest’anno ai valori e agli intenti stabiliti dall’Onu che ha proclamato il
2016 “Anno Internazionale dei Legumi”.
Per farne un bilancio abbiamo intervistato Giuseppe Manni, presidente dell’ente
Parco Nord Milano.
Presidente Manni, complimenti per le 10 candeline del festival. Che edizione è stata quella di quest’anno?
Siamo soddisfatti. Il Festival si è concluso sia con un bilancio pienamente positivo in termini di partecipazione del pubblico (confermate le
20.000 presenze del biennio precedente a Expo 2015), che di qualità e
quantità della programmazione (130 appuntamenti, + 20% rispetto al
2015) e di diffusione mediatica.
Quali sono stati gli eventi principali che hanno caratterizzato
la manifestazione?
Direi che il grande successo dell’iniziativa si è potuto respirare in tutti
e cinque i luoghi del festival. Presso il Parco Nord Milano, dove hanno
avuto luogo la maggior parte degli eventi, il clima di festa e di interesse ha reso possibile lo svolgimento armonioso di tutte le attività proposte. Tra le tante novità, si sono però voluti riproporre al pubblico gli
eventi più amati e divenuti essenza stessa del festival, come gli aperitivi naturalistici, lo sleeping concert, i mercatini “dal produttore al consumatore” a cura di Slow Food, la corsa “Run& Life” e i numerosi spettacoli teatrali itineranti nel parco. Eventi che hanno ancora una volta
riacceso grandi emozioni nel pubblico. Al Mic - Museo Interattivo del
Cinema (1.000 presenze) è stata presentata una ricchissima rassegna
cinematografica a tema ambientale con documentari e alcune anteprime; film abbinati a degustazioni di legumi animati dalla presenza in
sala dei registi. Oxy.gen, il padiglione dedicato al Respiro della scienza
(300 presenze), ha invece ospitato gli appuntamenti di divulgazione
scientifica rivolti ad un pubblico non specialistico prevedendo una sor-
ta di forum per condividere le buone pratiche per il benessere del nostro corpo. Le
altre due sedi del festival, che hanno registrato 2000 presenze, si sono concentrate sulle iniziative per le famiglie
con laboratori per grandi e piccini all’OrtoComune Niguarda e visite libere
e guidate ai percorsi botanici presso il
Museo Botanico e Villa Lonati.
Quali sono stati i principali
obiettivi raggiunti dalla manifestazione?
Con il Festival della Biodiversità 2016 abbiamo raggiunto due scopi. Il primo è quello di essere riusciti con successo a parlare del tema annuale dell’Onu, che quest'anno era dedicato ai legumi, alla loro importanza per la nostra nutrizione, per la fertilità dei suoli e
per un’agricoltura davvero sostenibile. Il secondo di aver festeggiato 10 anni di Festival della Biodiversità al Parco Nord Milano, questo, obiettivo non scontato. Le difficoltà finanziarie dei Comuni negli ultimi anni hanno messo a dura prova la continuazione del
Festival. Se siamo arrivati alla decima edizione è perché abbiamo
avviato delle bellissime collaborazioni che hanno arricchito la manifestazione. Basti pensare al Mic-Museo Interattivo del Cinema e
a Slow Food che a sua volta è riuscito a coinvolgere ristoratori e produttori, all’Associazione OrtoComune Niguarda, al Settore Parchi
del Comune di Milano che ha aperto le serre di Villa Lonati e il
Museo Botanico, a Zambon con Oxy.gen: tutti questi enti costituiscono ora un Comitato organizzatore solido e affiatato
Si è trattato quindi di un gioco di squadra vincente.
È stato proprio così. Oltre all’ente Parco Nord Milano, nel ruolo di organizzatore dell’evento, la decima edizione del Festival della Biodiversità è stata resa possibile grazie a un largo partenariato di enti pubblici e privati, tra cui, Regione Lombardia, Ersaf, Comune di Milano,
Università Bicocca, Università degli Studi di Milano, Fondazione
Cineteca Italiana, Zambon, Slow Food, Cooperativa Abitare con il supporto di Gruppo Cap e Fondazione Aem-Gruppo A2A.
Nasce la Consulta delle Associazioni Parco Nord
l 4 luglio si è insediata la Consulta Permanente delle Associazioni
IAssociazione
Parco Nord, che ha eletto proprio presidente Luciano Grecchi dell'
Amici Parco Nord, coadiuvato da un esecutivo di altri
quattro rappresentanti di altrettante associazioni.
Di che cosa si occuperà la Consulta? Il suo scopo è di ampliare la partecipazione dei cittadini e dell’associazionismo, per l’attuazione delle
politiche dell’Ente Parco e per la salvaguardia, lo sviluppo del Parco
stesso, nonché di pratiche diffuse di eco-sostenibilità ambientale, di socialità, di miglioramento degli standard di vita. D’altro canto dovrà essere l’antenna di ricezione dei pareri, di osservazioni, anche critiche, di
idee dei cittadini, dei fruitori del Parco e dell’associazionismo che pos-
sano costituire uno stimolo verso l’Ente Parco e le altre Istituzioni.
Dopo la pausa estiva è ripresa l’attività per strutturare meglio l’organismo, anche con il contributo funzionale e logistico dell’Ente Parco,
ed estendere i rapporti con altre associazioni e forme di volontariato
delle quali è ricco il territorio. Primo appuntamento organizzato dalla Consulta, molto riuscito, un confronto pubblico, nell’ambito del
Festival della Biodiversità, sul tema “Gestione delle acque piovane,
problema o opportunità?” con docenti del Politecnico e ingegneri ambientali del Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale. Sembra
quasi superfluo dirlo ma si è parlato del Seveso, delle esondazioni,
delle vasche di laminazione e dell'invarianza idraulica.
23 settembre a Roma presso il Senato si è tenuto il convegno “I proIUnalcedimenti
penali per i tumori professionali: Giustizia o Ingiustizia?”.
tematica che riguarda anche la nostra zona con i processi in corso contro i dirigenti di importanti aziende in cui l’esposizione continua
e senza protezione alle polveri d’amianto ha provocato la morte per mesotelioma di numerosi operai.
I lavori sono stati introdotti dal senatore Felice Casson, il quale ha ricordato che “chiunque si sia occupato di procedimenti giudiziari che abbiano come oggetto i tumori professionali conosce perfettamente l’estrema difficoltà che s’incontra nell’affrontare una problematica che è
molto complessa, sia dal punto di vista tecnico che da quello legale”. Per
tutta la giornata si sono confrontati su questo complesso argomento,
tecnici, magistrati con opinioni spesso discordi e di difficile interpretazione. Ciò si traduce in sentenze di natura opposta (assoluzione o condanna) a tutti i livelli dell’ordinamento giudiziario, dai giudizi di prima
grado del tribunale alla quarta sezione della Cassazione. Questi processi coinvolgono migliaia di persone, fra deceduti, malati e familiari, che
hanno diritto di avere una risposta chiara e univoca, anche perché in
tutta Italia si stanno celebrando importantissimi processi su questi temi, in specie sui mesoteliomi da asbesto.
Il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, che vanta fra i suoi iscritti diversi cittadini della Municipalità 9,
è intervenuto con una relazione dal titolo ”Al lavoro è peggio che in
guerra”, portando le esperienze delle vittime dell’amianto nei processi,
alcuni ancora in corso, contro la Breda/Ansaldo e la Pirelli evidenziando le problematiche che incontrano le vittime nella lotta per ottenere
giustizia, sia nei tribunali che nei confronti dell’Inail.
Il Comitato ha ricordato che una delle parole d’ordine che hanno sempre sostenuto in fabbrica fin dagli anni ‘70 gli operai della Breda è stata: “La salute non si paga - la nocività si elimina”. Questo fu uno dei motivi per cui gli operai si scontrarono con il padrone (che dava la paga
più alta per i lavori nocivi), e anche con il sindacato che barattava salario e salute. Ma la lotta si faceva anche fra gli stessi lavoratori, con alcuni che vedevano nell’indennità di nocività la possibilità di arrotondare il salario, incoscienti dei pericoli che correvano.
Infine il Comitato ha ricordato che per il medico di fabbrica anche
gli operai con problemi respiratori erano costretti a lavorare in ambienti nocivi, evidenziando che questa concezione è tuttora dominante, perché nei processi penali e civili si continua a monetizzare
la salute e la vita umana.
Infine il Comitato ha chiamato i senatori e deputati presenti a condividere due obiettivi: 1) varare una legge che sancisca che i disastri ambientali, gli infortuni, le morti sul lavoro e le malattie professionali non vadano mai in prescrizione e siano considerati crimini contro l’umanità. 2) risolvere il conflitto d’interessi dell’Inail (oggi questo ente è quello che certifica e riconosce la malattia professionale e allo stesso tempo stabilisce se deve indennizzare) intervenendo sui ministri competenti, affinché Inail riconosca i diritti delle vittime esposte a sostanze nocive senza costringerle a lunghe e
costose cause, e sia un ente terzo e non l’Inail a certificare la malattia (lasciandogli solo il compito di indennizzare).
Alla Bicocca nel supermercato del futuro Un punto interrogativo in viale Suzzani
tra robot ed etichette intelligenti
Il distributore inattivo che fine farà?
Giorgio Meliesi
antissimi visitatori di Expo avevano speriT
mentato le etichette intelligenti e i robot commessi che si muovevano con i loro bracci elettronici tra ceste di frutta e ortaggi. Il progetto del supermercato del futuro - nel padiglione del Cibo del
futuro di Coop - era stato realizzato in collaborazione con il Mit Senseable city lab di Boston e lo
studio Carlo Ratti Associati. E serviva per dare
un’idea di come funzionerà un supermercato fra
una decina d’anni, o giù di lì.
Qualcosa di simile in realtà è già (quasi) reale.
Coop, infatti, riaprirà a Milano, entro la fine dell’anno, il supermercato già sperimentato a
Expo. Lo ha annunciato il presidente dell’insegna della Gdo, Marco Pedroni, nel corso della
presentazione del Rapporto Coop 2016: “Nei
prossimi mesi apriremo un nuovo punto vendita dove ripartiremo dagli elementi del concept
di Expo - ad esempio le etichette interattive, ndr
- adeguati a un contesto commerciale reale, quotidiano e permanente”.
Il nuovo supermercato sorgerà all’interno del
complesso commerciale Bicocca Village. Sarà
ampio circa mille metri quadrati, di cui 300 circa dedicati alla ristorazione.
Ortensia Bugliaro - Beatrice Corà
proprietario del garage di viale Suzzani
Idi l90,“Zona
il signor Fabio Pedrazzini, segnala a noi
Nove” quanto sta accadendo accanto
alla sua attività.
Pedrazzini ci dice: “Il distributore di benzina
Erg (uno spazio di 58 x 8 mt.), come da foto-
grafia, è chiuso dal dicembre 2014 e attualmente si trova in condizioni di completo abbandono. Ho provato a interpellare la Erg più
volte, ma sono usciti soltanto una volta a pulire in quasi due anni. Si lamentano anche i cittadini che abitano qui vicino perché, oramai,
quel posto è diventato una sorta di discarica,
raccogliendo spazzatura di ogni genere e diventando una zona maleodorante. È stata chiamata anche Amsa ma la maleducazione di tanta
gente e la crescita di erbacce e cespugli rendono ingombrante anche il marciapiede”.
Il sig. Pedrazzini chiede un intervento urgente della Erg e si domanda anche, una volta a
posto, di chi sarà quel tratto di superficie confinante con il suo giardino (sopra il garage):
della Erg o del Comune di Milano?
“Laviamoci le mani”: un murales
contro le infezioni multiresistenti
Università Bicocca: gli antinfiammatori
aumentano i rischi per il cuore?
Michele Cazzaniga
Luigi Luce
tema è la “battaglia” contro le infezioni
Iglilmultiresistenti
e non solo. Infezioni che
ospedali di tutto il mondo si trovano a
combattere, soprattutto in aree intensive come ad esempio quella del nostro Niguarda.
Gli strumenti in nostro possesso non sono
molti ma sicuramente il lavaggio delle mani di operatori sanitari, visitatori e pazienti
stessi, è quello più efficace per evitare la
diffusione di tali infezioni. Anche la Regione
Lombardia ritiene questo un grosso problema che richiede una forte sensibilizzazione
di tutte le figure coinvolte. Ma come ottenere questo risultato?
A Carlo Anelli, coordinatore infermieristico
dei reparti di terapia intensiva del Blocco
Sud del Niguarda, è venuta in mente la possibilità di utilizzare il linguaggio dei murales. e ha quindi contattato due studenti del-
l’Istituto Galvani, Leonardo Santambrogio
e “Pencho” (pseudonimo di Pencho Todorov
Georgiev), che si sono già occupati in passato di “abbellire” i muri del plesso scolastico
di via Gatti.
I due artisti si sono subito resi disponibili,
manifestando grande entusiasmo di fronte
alla possibilità di poter dipingere “legalmente” una parete di un’importante istituzione quale è l’Ospedale Niguarda.
Il risultato di 5 giorni di lavoro, come si vede, è un messaggio di grande d’impatto posto all’ingresso del reparto, la Terapia
Intensiva del Blocco Sud, quindi visibile a
tutti. Speriamo serva... non solo a coloro che
si trovano a passare per quei reparti ma a
tutti. Lavare bene e spesso le mani è una
buona pratica che dovrebbe essere adottata
da tutti. Meditiamo gente, meditiamo.
lleviano il dolore ma potrebbero far maA
le al cuore. Sono i Fans (Farmaci antinfiammatori non steroidei), prescritti in
Italia a milioni di persone come anti-dolorifico e anti-infiammatorio in caso di artrite,
ma anche per il mal di denti e il dolore in
genere. A sostenerlo è uno studio appena
pubblicato sul “British Medical Journal” e
coordinato da Giovanni Corrao, docente di
Statistica medica all’università Bicocca, che
ha analizzato in 92.000 ricoveri ospedalieri
in Europa 27 Fans che è giunto alla conclusione che il rischio di ricovero ospedaliero
per scompenso cardiaco è strettamente dipendente dal dosaggio. Il rischio è maggiore
per 7 principi attivi tradizionali - diclofenac, ibuprofene, indometacina, ketorolac,
naprossene, nimesulide e piroxicam - e due
inibitori della COX-2, etoricoxib e rofecoxib.
Anche se diversi studi in passato hanno messo in evidenza i possibili rischi dell’uso di Fans e
Coxib per il cuore non sempre gli esperti sono
d’accordo. “Questo studio, commenta Francesco Romeo, presidente della Società Italiana
di Cardiologia, si basa su un approccio a mio
avviso sbagliato perché si tratta di un’analisi
statistica che non prova l’esistenza di alcun
nesso fisiopatologico”. L’invito, dunque, è alla
prudenza. “È vero che alcuni Fans e Coxib
possono influire, per esempio, nel gioco tra
prostaglandine e ciclossigenasi peggiorando il
meccanismo di formazione della placca e la
capacità di autoregolazione della vasodilatazione ma non per questo si può concludere che
questa classe di farmaci provochi lo scompenso cardiaco”. In ogni caso sono farmaci eccellenti ma che vanno usati con cautela e con dosaggi adeguati senza abusarne.
APPUNTAMENTI CULTURALI
a cura di Luigi Luce
Al Teatro della Cooperativa una stagione in bici
Valeria Casarotti -Teresa Garofalo
lla bicicletta, il mezzo di locoA
mozione più piacevole, ecologico e salutare a cui si augura di
poter vincere il Nobel per la pace
a Oslo, è dedicato quest’anno il
cartellone del Teatro della
Cooperativa. Molte grandi città
quali Parigi, Londra, Zurigo, Copenhaghen, Adelaide, Seoul e Città
del Messico hanno una politica lungimirante a favore delle due ruote il cui noleggio è gratuito. E non parliamo poi di Berlino dove si sta
ultimando un condominio progettato ad hoc per i ciclisti i quali, grazie a speciali ascensori, potranno senza mai scendere di sella raggiungere il salotto di casa e il giardino creato sul terrazzo comune.
Notevole il fatto che i 42 appartamenti siano già stati tutti venduti!
Malgrado l’aumento del bike sharing e di alcune (poche) piste ciclabili, Milano non si dimostra molto amica della bici quindi Renato
Sarti, ciclista ante litteram, ha voluto dare visibilità al problema dedicando proprio alla bicicletta la nuova stagione teatrale 2016-2017
del Teatro della Cooperativa con un cartellone “a misura d'uomo e di
pedale contro il logorio della vita moderna”.
Protagonisti della scena sono anche quest’anno giovani attori e registi bravissimi che puntano lo sguardo sulle tante problematiche
del nostro tempo con ironia mai banale suscitando aperte risate e
qualche amara riflessione. Potremo però ancora rivedere alcuni intramontabili “cavalli di battaglia” della produzione Teatro della
Cooperativa e attori del calibro di Giulia Lazzarini, Bebo Storti, Elio
De Capitani, Debora Villa insieme a tantissimi altri artisti. Continuerà la collaborazione con altre realtà teatrali milanesi come
l’Elfo, il Parenti, il Piccolo, il Carcano, il Filodrammatici, il Teatro
Ringhiera, la Manifattura K. e Puntozero del Carcere Beccaria.
La stagione inizia all’insegna del
sorriso con “Guida estrema di
puericultura ovvero Sfasciare il
bambino non vuol dire farlo a
pezzi”, uno sproloquio divertente
e un po’ folle di una puericultrice
interpretata da Alex Cendron
che si prodiga in consigli improbabili alle neo mamme. Il monologo,
con la regia di Renato Sarti, sarà in cartellone dal 4 al 16 ottobre
mentre dal 18 al 23 dello stesso mese Antonello Taurino, “docente
precario di giorno, attore precario di sera”, ci racconterà come sia difficile oggi per un prof sopravvivere nella “Buona Scuola”. Questo
“viaggio tragicomico tra i paradossi della scuola di ieri e della Buona
Scuola di oggi, forse la peggiore riforma mai varata nella storia repubblicana, tra antiche rigidità burocratiche e nuove follie kafkiane”
susciterà nel pubblico tante risate ma anche tante incazzature. Si
riderà anche con “La molto tragica storia di Piramo e Tisbe che
muoiono per amore”, in scena dal 4 al 20 novembre, un testo che
Renato Sarti ha molto liberamente tratto dal “Sogno di una notte di
mezza estate” di Shakespeare reinventando in modo divertente la
storia trasferita ai nostri giorni. Protagonisti infatti 5 donne, dipendenti di un'impresa di pulizia più El Cumenda, proprietario della
stessa, che cercano di mettere in scena la tragedia skakespeariana
provocando nel pubblico, invece che lacrime e commozione, grande
ilarità. Un inizio travolgente che apre le porte a una programmazione annuale ricca e variegata di cui avremo modo di parlare nei prossimi mesi. Ora tutti a teatro e chi ci va in bicicletta sarà premiato.
Come? Per avere la risposta e le informazioni su eventi, costo dei biglietti e abbonamenti, anche quest’anno allettanti, telefonare a 02
6420761 o consultare [email protected].
Il Giappone in mostra all’Hangar Bicocca
i chiama “Situations” la prima retrospetS
tiva che dal 30 settembre Hangar
Bicocca dedica a uno dei personaggi più significativi dell’arte contemporanea giapponese. Curata da Vicente Todoli, direttore artistico per Pirelli Hangar, la mostra rappresenta un evento eccezionale proponendo oltre venti installazioni realizzate da Kishio
Suga dal 1969 ad oggi. Nato nel 1944 l’artista, che vive e lavora a Ito in Giappone, ha
esposto con enorme successo in diverse istituzioni internazionali ed è considerato uno degli esponenti più significativi dell’arte contemporanea e del movimento Mono-ha. Dopo una
laurea in pittura alla Tama Art University di Tokio, aderisce infatti al
Mono-ha, letteralmente “La Scuola delle cose”, che si sviluppa in
Giappone tra il 1969 e il 1972, utilizza per le opere materiali semplici
sia naturali sia provenienti da produzioni industriali e indaga le relazioni tra uomo e materia, tra oggetti e spazio circostante, caratteristiche tematiche e formali che avvicinano il movimento alle grandi sperimentazioni che negli stessi anni nascono a livello internazionale come
la Post-Minimal Art e la Land Art negli Stati Uniti e l’Arte Povera in
Italia. Ripensate e riadattate dall'artista in funzione della specificità
dello spazio che le accoglie le opere di Suga esposte nei vasti spazi delle Navate dell’Hangar sono costituite da una grande varietà di materiali raccolti nei boschi o nei capannoni industriali e spesso ricercati in
loco: tessuti, legno, rami, pietre, lastre di zinco, cavi metallici, pali di
bamboo. Per la qualità e le nuove caratteristiche tali opere, diversificandosi dalle formali e precedenti installazioni, possono giustamente essere definite “site-specific”.
La mostra è visitabile fino al 29 gennaio 2017. (Teresa Garofalo)
I Giganti: un’opera d’arte
perduta e ritrovata
n occasione della diciassettesima Milanesiana, la rassegna cultuILaboratorio
rale ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, sono stati esposti nel
Bertaiola di via Ornato 78 a Niguarda, per una visita dedicata a un ristretto numero di persone, i magnifici gruppi marmorei
dello scultore Antonio Maraini (padre di Fosco e nonno di Dacia), rappresentanti nudi atletici a grandezza naturale. I dieci altorilievi in
marmo di Carrara commissionati da Guido Donegani e scolpiti negli
anni '20 provengono dal palazzo Montecatini che si trovava all’attuale numero civico 18 di via Turati. Smantellati, ridotti in pezzi già negli anni ’30 e abbandonati per decenni nei terreni del dopolavoro dei
dipendenti Montecatini in Bovisasca, sono stati ricuperati da Rodolfo
Bertaiola, alla cui sensibilità e passione va attribuito il ricupero, il restauro e la conservazione di queste potenti opere d'arte.
I Giganti sono stati finalmente restituiti al pubblico per la prima volta il 12 luglio, in occasione della Milanesiana, con una visita condotta da Vittorio Sgarbi. A breve Rodolfo Bertaiola, in collaborazione con
il Centro Culturale della Cooperativa (02/66114499) aprirà di nuovo,
eccezionalmente, il proprio Laboratorio per una visita guidata, a numero chiuso su prenotazione. Bertaiola stesso, affiancato dalla giornalista Erica Arosio, accompagnerà i visitatori narrando il “percorso”
dei Giganti. Un regalo ai niguardesi, agli abitanti di Zona 9 e alla
città tutta.
Chick Corea & Gary
Burton al Blue Note
Al Centro Culturale della Cooperativa
scienza, jazz, musica lirica, web e inglese
• L’insostenibile leggerezza dell’essere. Questo è il titolo della serata
che il 14 ottobre riporterà al Centro Culturale la storica dell’arte Anna
Torterolo per un incontro in preparazione alla visita guidata del 17 novembre a Palazzo Reale per la mostra “Hokusai, Hiroshige, Utamaro. Luoghi e
volti del Giappone”. La mostra esplora lo stile dell'arte giapponese, mettendolo in relazione con le correnti artistiche europee, che alla fine dell’800 risultarono spesso stravolte dal contatto con un’arte così diversa. Dal
Simbolismo alle Avanguardie, da Gauguin a Van Gogh, da Matisse a
Picasso, l’arte giapponese ha rappresentato una svolta nello stile, nel gusto
e nel pensiero occidentale.
• Venerdì 28 ottobre, in collaborazione con il Centro Filippo Buonarroti, relatore Riccardo Cattania, un incontro dedicato a L’Armonia dell’Universo. Fra fisica, filosofia e religione ove la rivoluzione scientifica
rompe la dittatura spirituale della Chiesa e apre la strada alla storia moderna. A partire dai secoli a cavallo dell’anno mille un grande fermento culturale annuncia lo sviluppo della scienza. I grandi navigatori esplorano
nuovi mondi, Copernico mette in discussione il sistema tolemaico e Keplero
enuncia le tre leggi che descrivono il movimento dei pianeti intorno al sole.
Galileo porta argomenti a sostegno della teoria copernicana e viene processato, Fermat e Cartesio fondano la Geometria Analitica, mentre Newton
descrive la meccanica terrestre e celeste.
• Venerdì 11 novembre si parlerà di jazz grazie a Stefano Bassalti: Jazzevoluzione dello stile infatti sarà il tema della serata. Partendo dalle orchestre da ballo degli anni ‘20 con arrangiamenti e organico standardizzato, arriveremo alle orchestre degli anni ‘70 con repertorio jazz-rock. Una ti-
pica Big band è composta da 12 a 25 musicisti con sassofoni, trombe, tromboni e una sezione ritmica. In contrasto con i piccoli jazz combos nei quali
la musica è improvvisata, la musica suonata dalle Big Band è “arrangiata”
o preparata su spartito con degli “a solo” previsti nell’arrangiamento.
• Riparte “Web per tutte le età” con i tutor di Informatica Solidale. Sono
riprese le lezioni di approfondimento mentre sono aperte le iscrizioni al corso base dedicato agli utenti a livello zero, che inizierà il 17 ottobre.
Info/iscrizioni: 02/66114499.
• Corso di lingua inglese Lunedì 1 ottobre - open day dalle 19 alle 20,30
- presentazione dei corsi tenuti dal prof. Francesco Roncacci. Inizio dei corsi lunedì 7 novembre per terminare alla fine di maggio.
• Gis Zona Nove Con l’autunno e la riapertura dei teatri riprende l’attività del Gis Zona 9, punto di riferimento per gli spettacoli offerti in promozione dal Teatro alla Scala e dal Teatro degli Arcimboldi.
Per la Scala si aspettano a giorni le nuove proposte dal Servizio Promozione
Culturale del teatro per presentare ai soci Gis i percorsi per la stagione
2016/2017. Veniamo ora al Teatro degli Arcimboldi: sono stati ottenuti prezzi convenzionati e last minute per “Zelda” e “Beyond Bollywood”, mentre
per ottobre si segnala il ritorno dei Ballets Trockadero de Monte Carlo, la
famosa compagnia di danzatori americani. Raffinati e divertentissimi tornano con tre memorabili balletti: il secondo atto di “Il Lago dei Cigni”, “Go
for Barocco” e “Raymonda’s Wedding” Per novembre è in programma il musical “Sister Act”. A dicembre torna “Lo Schiaccianoci” nella versione balletto classico mentre a gennaio sarà su ghiaccio. Info: 02/66114499. Per entrare nella “lista GIS teatri”: [email protected].
Cinema e musica alla Casa di Alex
Associazione Culturale Casa di Alex, che
L’
già da qualche anno si distingue per la
sua attività di concerti di musica di qualità,
aggiunge un'altra “chicca” all'interno della
sua attività di promozione culturale in zona
9: la riproposizione di classici del cinema muto, accompagnati da un commento sonoro eseguito “live” da una band di rock psichedelico.
L'intento è ricreare quella atmosfera magica
di un tempo in cui le proiezioni cinematografiche
venivano accompagnata dal vivo dalla musica. In
questo contesto la bellezza delle immagini, inalte-
rata nel tempo, ritrova nuova vitalità accompagnata dalle sonorità moderne del collettivo musicale “bluEsForCE”, una band di 5 elementi dalle sonorità moderne che dà nuove e inaspettate sfumature a immagini
immortali. Il tutto è reso possibile dalla collaborazione con il progetto
“Cinestesia” di Pavia che già da molti anni realizza questo tipo di eventi
e che Casa di Alex ha deciso di adottare per offrire quest'ennesima occasione culturale ai cittadini della nostra zona.
Primo appuntamento: “Il gabinetto del dottor Caligari” (1920) di R.
Wiene, sabato 22 ottobre, alle 21.30, presso la sala di via Moncalieri 5.
Info www.alexetxea.it - [email protected] - 3337968861.
Se vuoi aiutare il tuo giornale
per i tuoi acquisti
preferisci i nostri inserzionisti
no dei più importanti duo nella storia del jazz: Chick Corea al
U
piano e Gary Burton al vibrafono, in ben quattro concerti tenutisi al Blue Note agli inizi di settembre, per presentare “Hot House”,
il loro ultimo lavoro discografico. Un lavoro intenso in cui il duo rivisita gli standard di otto noti compositori, da Monk a McCartney. Per
Corea un ritorno al Blue Note dopo ben tredici anni, quando il 19
marzo 2003 tenne a battesimo l’apertura del locale milanese. Di origini italiane, Corea vanta un curriculum impressionante: basti dire
che tra il 1968 e il 1977 ha inciso ben sette dischi con Miles Davis, tra
i quali si segnala “Bitches Brew”. Burton è invece uno dei pochissimi
vibrafonisti conosciuti al mondo, dotato di una tecnica che gli permette di suonare come se fossero tre persone a farlo. (Stefano Parisi)
Variazioni Expo
La mostra fotografica
di Stefano Parisi
bbiamo il piacere di segnalare una mostra di Stefano Parisi, fotoA
grafo e collaboratore di “Zona Nove”, che si terrà a Voghera fino al
28 ottobre in Piazza Duomo 53, dal titolo “Variazioni Expo”, con il patrocinio del Comune di Voghera e di Unicef.
Come scrive Pio Tarantini, “Stefano Parisi del suo lavoro su Expo ha
selezionato una ventina di immagini divise in parti uguali tra bianco e
nero e colore volendo sottolineare una sorte di sintesi tra le une, realizzate su pellicola, e le altre, quelle a colori, realizzate in digitale. Questo
aspetto riguarda il linguaggio perché in fotografia le scelte tecnico-operative sono importanti per il significato formale che determina e contraddistingue il prodotto visivo stesso. Ecco allora che nelle fotografie a
colori è evidente la scelta dell’autore di cogliere atmosfere e sensazioni
visive travalicando il realismo descrittivo di padiglioni e ambienti e cercando dentro di essi segni, accostamenti, citazioni che, pur nella quasi
astrattezza, riportano sempre all’esperienza umana: la presenza dell’uomo in ambienti atipici, più che vedersi, si intuisce da alcuni segni
disseminati come tracce che riempiono di senso luoghi e ambienti dall’apparenza a volte surreale. Nelle fotografie in bianco e nero invece la
presenza umana è molto consistente e anima questi luoghi così come
sono stati vissuti”. (Antonietta Gattuso)
ARTE E CULTURA
a cura di Luigi Luce
“Quel grattacielo nel bosco”, un libro di Fabio Clerici
Valeria Casarotti-Teresa Garofalo
l nuovo libro del poeta e scrittore milanese
Iconti,
Fabio Clerici è un’originale raccolta di 20 racin cui protagonisti sono le montagne con
le loro cime imponenti, i boschi ombrosi che profumano di legno e di muschio, i sentieri silenziosi e solitari, luoghi che grazie a suo padre l'autore ha imparato a conoscere e ad amare fin da
bambino e che richiamano a valori materiali e
spirituali più percorribili. Sono storie di vita, molte autobiografiche, altre favolistiche che contrappongono le problematiche alienanti legate
alla realtà frenetica delle nostre città, a un ideale di vita più vicino alla natura come era quando “non esisteva il Bosco Verticale perché i boschi nelle periferie esistevano davvero”. “La montagna - leggiamo in
uno dei racconti - non segue il correre del tempo, figlio del delirio metropolitano, ma vive delle semplici regole naturali, scandite dallo svolgersi delle stagioni. Non serve il calendario, il passare del tempo in natura lo si coglie dai colori e dai profumi che variano. Ed è qui, nella natura, che l'uomo può riflettere, pensare, farsi delle domande e trovare
risposte, capire quanto sia piccolo l’uomo e sia grande l’universo”.
Come può un grande appassionato della natura come lei sopravvivere a Milano?
"Milano è la mia città, quella in cui sono nato, in cui vivo e lavoro. È una
città che offre tanto soprattutto dal punto di vista lavorativo e culturale, anche se a mio parere è una cultura abbastanza elitaria, guarda ai
grandi eventi e ai grandi personaggi, si apre poco a chi avrebbe comunque qualcosa da dire. Negli anni è molto cambiata nell'aspetto e anche
nella sua anima, nella sua gente. Ha perso la sua identità. Trasformata
dalla logica materiale del denaro Milano si sviluppa in altezza nei grattacieli del terziario, giganti che conquistano porzioni di cielo, simboli di
potere. Tutto si cementifica fagocitando i quartieri popolari, la storia e
le tradizioni. Da questa realtà metropolitana così degradata e nevrotica in cui si inseguono obiettivi che altri ti impongono e dove i rapporti
interpersonali sono sempre più rari e impoveriti e non c’è il tempo per
vedere e capire ciò che ci circonda io mi difendo immergendomi nella
natura. E lì tra boschi, sentieri e silenzi riesco ad assaporare ogni attimo e tutto ciò che colgo con i miei sensi i profumi del sottobosco, quello
della legna che brucia, dei pini e della resina, l'odore della neve, la voce
del vento o dei ruscelli, il ticchettio della pioggia sulle foglie, il sapore dei frutti selvatici o del latte appena munto, il cielo stellato
di notte, ogni cosa evoca un pensiero, mi permette di penetrare nel
bosco del mio io interiore, riscoprire la mia identità e acquisire la
consapevolezza di essere parte importante del Creato, bene universale e dono grandissimo e unico”.
Venti brevi racconti di gradevolissima lettura che oscillano tra passato
e presente come un’altalena della memoria, storie raccontate con sensibilità e sfumature che ci emozionano e ci portano alla riscoperta di
quei valori che nelle grandi città spesso sono dimenticati e che creano
l’emarginazione: l’amicizia, la solidarietà, la spontaneità, l’attenzione e
l’aiuto concreto a chi è in difficoltà. E che l’attenzione verso gli altri sia
per Fabio Clerici un valore basilare lo dimostra anche il fatto che questo testo per le caratteristiche della sua impaginazione e scrittura è un
libro “per tutti”, anche per chi ha difficoltà di lettura e per le persone
con dislessia, un disturbo dell'apprendimento che rende difficile la decodifica del testo scritto. E questo grazie a semplici accorgimenti: allineamento del testo sulla sinistra, tipo e grandezza dei caratteri puliti e
lineari, spaziatura aumentata fra le righe come suggerito da Andrea
Mangiatordi, dottore di ricerca in “qualità della vita nella società dell'informazione” ed esperto di accessibilità presso l’Università Bicocca.
Ma il libro riserva ancora sorprese... “Ho coinvolto in questa avventura
due amici i cui racconti si inseriscono nella parte narrativa: Rosanna
Balocco, scrittrice e poetessa che ne ‘La stella marina’ propone un’avventura in cui protagonista è il mare, e Pino Dellasega, atleta delle
Fiamme Gialle di Predazzo, cartografo, maestro di sci, campione nazionale di Orienteering, che ne ‘Il Cristo Pensante delle Dolomiti’ racconta le peripezie affrontate per realizzare il sentiero trekking di
un percorso dolomitico. Infine la parte conclusiva di questo piccolo
manuale di educazione emotiva riporta ‘Le ricette del bosco’, undici ricette ispirate da altrettanti miei racconti. Sono piatti poveri che
utilizzano ingredienti propri della cultura contadina, le erbette, gli
asparagi selvatici, le uova, i formaggi, le mele e i frutti di bosco.
L’autrice di queste golosità è Gilda Belloni, una cara amica di gioventù e nota food blogger che attraverso queste semplici ricette, in
sintonia con la filosofia dei racconti, ci ricorda che il nostro benessere interiore passa anche attraverso la buona tavola”.
I corsi di pittura di Jaccarino. E molto altro ancora
Roberta Coccoli
l 1°ottobre, il pittore Claudio Jaccarino ha inaugurato la mostra
Istessa
di ritratti su carta al Bar Isola, di Via Confalonieri 9, e nella
data è stata inaugurata anche la mostra “Paesaggi in viaggio”, al Type di via Borsieri 34. E per ottobre, in Zona Isola, presso l’atelier di Via Borsieri 12, ritornano i Corsi di Pittura con
Claudio Jaccarino e il Laboratorio di Cromografia.
Quello di passeggiare e fermarsi a raccogliere un luogo e un momento con il proprio pennello, è proprio del maestro Jaccarino, che
ha già ripreso, con i suoi allievi, le tradizionali gite alla scoperta di
città e posti da rappresentare. E così sarà anche per il 29 e 30 ottobre, il 26 e 27 novembre e il 17 e 18 dicembre, date previste per altre gite, magari a Venezia, “camminando senza meta, a zonzo, senza fretta, con il taccuino, la matita, gli amici, ascoltando i colori e il
rumore dei passi sulle Fondamenta, lo sciacquio dell’acqua nei canali, il lento trascorrere della luce...”.
Le iscrizioni sono aperte anche per i Corsi di disegno dal vero con modella, nell’atelier “L’Osservatorio Figurale”, creato nel 1990 dal maestro
Enrico Lui: l’appuntamento è per il venerdì sera dalle 20 alle 22 e il sabato mattina dalle 11 alle 13: due ore di disegno, con pose brevi da 1015 minuti l’una, per favorire l’espressività del gesto.
Incontri personali, lezioni a piccoli gruppi, e ogni fine mese uno stage “en plein air” nei parchi di Milano, e tra le calli di Venezia: acquarello, corsi di Segno e Colore, corsi per ogni età e con ogni strumento: matita, carboncino, china, pastelli, acquarelli, acrilici, collage,
monotipi, libri d’artista: un luogo dove l’arte si mischia alla poesia,
un’isola nell’Isola, in via Borsieri 12.
Info: Laboratorio di Cromografia, via Borsieri 12 (secondo cortile interno, citofono 105, MM Isola) - [email protected] - tel. 3200576383.
• Inaugurazione dell’atelier di Nadia Torchia L’invito su
Facebook è perentorio: “Tu! Tu! e Tu, e anche Tu, Tutti ma proprio
Tutti, vi vorrei all’inaugurazione del mio studio “Arte 273”. Sabato 15
ottobre, ore 17,00, presso Viale Suzzani 273. Venite, sarete i benvenuti!” Questo è quanto scrive la pittrice Nadia Torchia sul suo profilo
Facebook: e allora non resta che partecipare all'inaugurazione del suo
nuovo atelier, e godere delle nuove sorprese che ha in serbo per noi!
Info: www.facebook.com/nadia.torchia.9
• Pantagruele Teatro: al via i nuovi corsi Sono ancora aperte le
iscrizioni alla scuola di teatro “Pantagruaele Teatro”, che offre la possibilità di provare esperienze creative, formative e di crescita personale. Si offrono corsi di recitazione, danza e tango, canto, dizione e
predoppiaggio, cabaret, regia, scrittura creativa, scrittura per il business, comunicazione di successo.
Info: presso la scuola, in Via Taormina 11 - http://www.pantagrueleteatro.it/ - [email protected] - 3339881367.
• Ritornano i corsi gratuiti
di Biodanza Dopo il successo
della scorsa stagione, tornano
i “PerCorsi di Biodanza”, gratuiti e promossi dal 9° Municipio, al Centro Aggregazione
Multifunzionale (Cam) di Via
Ciriè 9, tenuti da due simpatiche sorelle, Katia e Aurora
Cesarano. Ma cos’è la Biodanza? La biodanza è un sistema che integra intelligenza, affettività e movimento. Non è necessario saper ballare, perché lo scopo è quello di liberare le proprie tensioni e riscoprire le proprie risorse sull’onda della musica. Questo sistema sviluppa
la capacità di essere sé stessi, di ritrovare i propri ritmi naturali e di
vivere con intensità. Le iscrizioni sono ancora aperte e il corso, già
partito il 26 settembre, proseguirà fino al 19 dicembre, ogni lunedì
mattina dalle 11 alle 12,30.
Info: Aurora Cesarano - Centro Diurno Pangea - 02.6470169 - [email protected].
• Aperte le iscrizioni al Coretto di Santa Cecilia Il Coro di
Santa Cecilia, fondato ormai 45 anni fa, e sempre seguito dai bambini della nostra zona, ha riaperto le iscrizioni per il nuovo anno accademico. Il “Coretto” si riunisce tutti i sabati dalle 14.30 alle 15.30 nel
salone del piano seminterrato della Scuola Parrocchiale di Viale
Suzzani 64. Se al vostro bambino piace cantare, se alla vostra bimba
piace intonare ogni giorno nuovi motivetti, se c’è voglia di conoscere
nuovi amici e scoprire un nuovo modo di vivere la messa domenicale
e nuove canzoni, accompagnateli al “Coretto”!
Info: Rosamelia Cargnel tel. 02 6424029.
Lamberto Mancini, direttore del Touring Club
all’Associazione Culturale Studi Grafici
Teresa Garofalo
ra le realtà culturali più interessanti delT
la nostra zona un posto di rilievo lo occupa l’Associazione Culturale Studi Grafici,
ospitata nella scuola degli Artigianelli
Pavoniani, in via Crespi 30. Nasce nel 1945,
subito dopo la Liberazione, a opera di un
gruppetto di artisti e tipografi riuniti una sera sulla terrazza dell’appartamento di uno di
loro, Carlo Dradi, grafico, pittore, pubblicista
e docente. Il gruppo dà vita all'associazione
“Centro di Studi Grafici di Milano” con obiettivi molto precisi: promuovere lo studio attinente alle arti grafiche, accrescere le conoscenze dei soci tramite mostre, convegni, viaggi, stabilire rapporti con enti culturali e artistici, anche stranieri.
Gli inizi sono difficili, non c’è ancora una sede ma la voglia di fare è
tale che già il 16 dicembre ‘45, ospite dell’Università Popolare in
corso Venezia, il Centro, oggi Associazione Culturale Studi Grafici,
organizza una prima “conversazione” pubblica e nel 1963 ottiene
dall’amministrazione comunale la medaglia d’oro alla cultura.
Settant’anni di attività che hanni portato l’Associazione a essere un
punto di riferimento nel mondo dell’editoria milanese. Oltre ai corsi di formazione grafica e oggi anche di informatica, propone workshop cui partecipano studenti, imprenditori ed esperti nel settore
grafico, mostre, concorsi e incontri.
Tanti e prestigiosi gli ospiti che negli anni hanno animato queste serate aperte
ai soci ma anche al quartiere e alla città.
Un pubblico attento e partecipe, richiamato dall’argomento e dal nome prestigioso del relatore, è stato anche quello
che martedì 27 settembre ha seguito
la conferenza di Lamberto Mancini,
direttore del Touring Club Italiano.
Attraverso il suo intervento abbiamo potuto ripercorrere le tappe più significative della storia avventurosa di questa Associazione che, fondata nel 1894 da 57 velocipedisti con una missione precisa (“viaggiare, esplorare, conoscere”), ha contribuito in modo significativo non solo allo sviluppo
del turismo, ma anche alla crescita economica e socio-culturale
italiana tanto da essere oggi considerata un fiore all’occhiello
per il nostro paese. E ciò grazie all’intelligenza e all'intraprendenza degli uomini che l’hanno guidata, persone lungimiranti,
attente al cambiamento e disponibili alle innovazioni. Un passato splendido, e il futuro? “Il Touring ha sempre saputo guardare
lontano ed essere all'avanguardia - afferma con entusiasmo
Mancini. - Continuerà quindi a impegnarsi per contribuire alla
crescita culturale dei cittadini, alla tutela e alla valorizzazione
di questo nostro bellissimo mondo”.
Vera Paganin a New York
nella Preghiera della Pace
ra le commemorazioni dell’11 settembre a New York particolarT
mente toccante è stata la rappresentazione della Table of Silence.
Nata cinque anni fa da un’idea della coreografa Jacqulyn Buglisi, è una
scenografica e molto toccante Preghiera per la Pace che coinvolge più
di cento ballerini vestiti di bianco. Accompagnati da canti e suoni di
flauti, campane e percussioni i ballerini hanno terminato con uno spettacolare innalzamento delle braccia verso l’alto nell’ora esatta in cui il
primo aereo ha colpito il World Trade Center. Vista in live streaming in
tutto il mondo, la Table of Silence dal 2011 ha sempre fatto parte della commemorazione dell’11 settembre ma è approdata anche in altre
località, in Italia ad Assisi e Perugia.
Tra i ballerini di varie scuole e compagnie, provenienti da molti Paesi,
c’erano anche due italiane: Vera Paganin, giovane niguardese che vive
a New York, e la sua amica Linda Bombelli.
“Ho partecipato a questo progetto già nel 2014 - racconta Vera - chiamata dalla direttrice della Martha Graham School, e ho pensato che
sarebbe stata una bella e importante esperienza collaborare a un progetto di Jacqulyn Buglisi: una manifestazione di pace che coinvolge un
grande numero di persone. Quest’anno Table of Silence era anche dedicato a Micaela Masella (la responsabile pubbliche relazioni al Teatro
Carcano uccisa nell’esplosione dell’appartamento in via Brioschi lo
scorso giugno, ndr), che ho conosciuto molto bene quando studiavo al
Carcano. Un motivo in più per partecipare. Ed è stato molto emozionante: a ogni passo immaginavo di ricostruire città, curare ferite e distruggere muri, in empatia con tutte le persone che hanno visto e vissuto direttamente questi drammi.” (Riccardo Degregorio)
Alla Kasa dei Libri
svolazza una libellula
rrrrrrr… vola Eli la libellula” è il titolo della mostra curata da
“F
Matteo Ferrario e Salvatore Virgillito dal 5 al 28 ottobre ospite
della Kasa dei Libri. Nata dalla matita di Laura Bellini Eli, dolce e imbranata libellula, è la protagonista di divertenti avventure tutte a disegni raccolte in alcuni libri per ragazzi pubblicati dalle Edizioni
Valentina. Alla mostra sono legati laboratori per bambini e una serie di
appuntamenti sul tema del volo. Il 12 ottobre alle 13 Stefano Zuffi parlerà del temerario volo di Icaro nell’arte, il 19 saremo incantati dalle
storie di ippogrifi e di viaggi sulla luna fantasticati dall’Ariosto, il 25 è
la volta di Giuliano Boccali che ci condurrà alla scoperta dei tanti voli
nell’antica e misteriosa India e… dulcis in fundo il 28 in orario ancora
da definire l’attrice Giulia Lazzarini racconterà l’emozionante esperienza quando interpretando Ariel, lo spirito dell’aria nella “Tempesta”
di Shakespeare, attaccata a un sottile filo volteggiò lieve sul palcoscenico del Piccolo Teatro. Info: tel. 02 66989018. (Teresa Garofalo)
Gli Auto-Ritratti
di Gero Urso
ra gli eventi culturali organizzati dal Comune di Bresso in occaT
sione dell’inaugurazione della nuova Biblioteca la mostra “AutoRitratti” dedicata a Gero Urso, artista fantasioso ed eclettico, caposcuola del “neuf naïf” e prestigioso autore di murales. A fare da cornice all’evento dall’8 al 16 ottobre uno spazio molto particolare, lo
Spazio Cultura “Ex Ghiacciaia” nella piazzetta di via Cavour.
Sensibile narratore del reale, Gero Urso con colori forti e smaglianti,
con libertà e intelligente ironia sa immortalare e trasmettere la vita
di tutti i giorni, i volti e le situazioni della quotidianità. I suoi paesaggi, le ballerine, gli animali, i clown, le donne, i momenti di festa avvolti in un’atmosfera di sogno, sembrano fantasie poetiche. La semplicità tuttavia è solo apparente e dietro i racconti dipinti di questo artista attento e versatile è possibile leggere un mondo fatto spesso di
abbandoni, di povertà, di emarginazione e solitudini. È evidente anche nelle tredici tele del ciclo “Auto-Ritratti” esposte in questa mostra
in cui gli sguardi dei personaggi, chiusi, quasi prigionieri nello stretto abitacolo delle loro piccole Smart, lasciano intravedere il desiderio
di libertà e l’angoscia del vivere in un mondo alienante, come quello
di oggi, che non dà spazio alle relazioni e ai rapporti umani e fa sentire l’uomo “solo” pur fra tanta gente. Una pittura poetica, di grande
effetto, notevole per la sua incisività. (Teresa Garofalo)
AMARCORD
a cura di Antonietta Gattuso
La Niguarda sovversiva del 1913
La vecchia Cassinis è scomparsa
Si aspetta quella nuova
Quello che qui vi presentiamo condensato, e che potete leggere per esteso sul nostro sito web (zonanove.com),
è uno degli scritti che hanno fatto diventare Sergio Bernasconi la nostra memoria storica. Con i suoi racconti storici egli ci fa respirare la stessa aria di allora con lo sguardo bonario di chi a quelle storie ci tiene. Perchè
sia chiaro: qualsiasi cosa facciamo o pensiamo oggi, noi veniamo da lì. E così Bernasconi dà voce ai niguardesi di allora, alla loro umile vita di operai e contadini alle prese con una vita di fatica e a volte di stenti.
Complici le idee di giustizia, libertà ed eguaglianza sociale diffuse dal socialismo queste persone si ribellarono e cercarono di ottenere quei diritti che più tardi furono iscritti nella Costituzione nata dalla Resistenza: diritto al lavoro, allo studio, all’uguaglianza di trattamento. (Angelo Longhi)
Sergio Bernasconi
l Novantotto a Niguarda. Con queste parole inizia la
INiguarda,
prima di due lettere conservate presso L’Anpi di
una del 13 luglio e l’altra del 6 agosto 1913,
L’abbattimento della vecchia Cassinis si è concluso da diversi giorni. Sono state smaltite anche le macerie.
I lavori stanno procedendo bene. Adesso si attende la fase di ricostruzione, che sarà eseguita dalla stessa
ditta che ha lavorato finora.
Bussero: porta il pranzo da casa
Allontanata dalla mensa
i era seduta in mensa per consumare, assieme
S
ai suoi compagni di classe, il pranzo portato da
casa, ma è stata accompagnata a mangiare in
un’altra aula. Lo denuncia la famiglia di una bambina che frequenta l’elementare di via Da Bussero,
dove ci sono dei genitori che
rinunciano al servizio mensa e chiedono di poter cucinare il pranzo che mangiano a scuola i figli.
“Manifestata l’intenzione di
esercitare il diritto al consumo da casa da parte di nostra
figlia - ha scritto Marilù Santoiemma, mamma della bimba ma anche una delle rappresentanti delle commissioni mensa - il 14 settembre le è stato permesso di consumare il pasto con la propria classe e la
maestra”. Il giorno dopo, i responsabili di Milano ristorazione dicono che la cosa non si può fare nel refettorio. E la piccola viene accompagnata altrove.
"Mia figlia ha pianto ed è rientrata in classe in evi-
dente stato di prostrazione, come ha notato l’insegnante”. Da Milano Ristorazione rispondono che si
limitano a far rispettare quanto indicato dall’assessorato. E la posizione di Palazzo Marino è netta:
“Per salvaguardare i principi
di socializzazione e integrazione durante il momento
del pasto, nel rispetto delle
normative igienico sanitarie,
si invitano i dirigenti scolastici e i responsabili delle
unità educative a far rispettare le disposizioni del Comune relative alla fruizione
del servizio”. Disposizioni in
cui si dice che è vietato introdurre nei refettori cibo dall’esterno. “È un dibattito
puramente ideologico che riguarda poche decine di
persone - dice la vicesindaco e assessore all’Educazione, Anna Scavuzzo -. La maggioranza delle famiglie riconosce anche il momento della refezione
scolastica come educativo. La scuola è una comunità le cui regole vanno rispettate”.
La mensa scolastica non è salutare?
Proviamo a cambiarla!
Associazione macrobiotica no profit “L’Ordine
L’
dell’Universo”, con sede nei pressi di Piazzale
Maciachini, in Via Bellinzaghi 17, da anni promuove un’alimentazione sana e consapevole. Il 14 ottobre, alle 18,30, presso l’Auditorium Gaber del
Palazzo Pirelli di Via Filzi 22, presenterà il progetto “Coordinamento Cambiamo la Mensa”, nato da
un'idea della presidente dell'Associazione, Elena
Alquati, e subito condivisa dal dottor Franco
Berrino, dell'Istituto dei Tumori, che da anni studia
i danni di una cattiva alimentazione sul corpo
umano. Il progetto si prefigge di dare inizio a un
cambiamento nelle mense scolastiche degli ospedali, delle case di cura, ecc…, partendo proprio dalle scuole. Il progetto, che si intitola “Una buona
mensa a tutela della salute - Qualità, bontà ed
equilibrio nei piatti dei nostri bambini. È possibile?
Sì, si può fare”, vedrà la partecipazione, oltre che
della presidente e del dottor Berrino, anche di un
pediatra, un cuoco e altri esperti.
L’obbiettivo è informare sulle criticità delle mense
scolastiche, e quindi cambiare le linee guida ministeriali sulla ristorazione scolastica, promuovere il
ritorno delle cucine nelle scuole, promuovere un'alimentazione più sana, evitando anche merendine
non adatte, o bevande zuccherate, partendo da studi specifici che si preoccupano di salute nei bambini, anche attraverso l'alimentazione, e creando
menù a misura di bambino. (Roberta Coccoli)
Info: www.lordinedelluniverso.it - 02-39443353 coordinamentocambiamolamensa.wordpress.com.
scritte da un giovane niguardese, Emilio, a suo cugino
Enrico Ghezzi, abitante nelle case della cooperativa in
via Ornato al 7, ma provvisoriamente a Napoli dove
sta espletando il servizio militare. Un Enrico Ghezzi
suo discendente abita anch’esso nel nostro quartiere.
In queste due lettere sono descritti in tempo reale fatti e misfatti accaduti a Niguarda in quella “calda” estate del 1913. Vediamo il periodo storico in cui sono maturati questi eventi niguardesi.
L’11 ottobre 1911, il corpo di spedizione italiano di 35
mila uomini, agli ordini del generale Caneva, sbarca
sulle coste libiche per la conquista di Tripoli: è guerra.
Nel novembre 1912 nasce
l’Usi (Unione Sindacale
Italiana) per iniziativa di
sindacalisti rivoluzionari.
L’Usi si pone come alternativa alla CGdL (Confederazione Generale del
Lavoro). Nel 1913 si acuisce la crisi economica
mondiale, che in Italia colpisce duramente le industrie. Si assiste alla più
forte emigrazione nella
storia d’Italia e scoppiano
scioperi e manifestazioni
contro i responsabili degli
“eccidi di proletari” di Baganzola (PR), Comiso (RG),
Rocca Gora (Roma). A Milano il 19 aprile ha inizio lo
sciopero degli operai delle fabbriche automobilistiche:
Isotta Fraschini, Bianchi e Alfa. L’agitazione, guidata
dall’Usi, si estende alle categorie di operai meccanici e
di quelli addetti ai servizi pubblici. Non avrà però l’appoggio della CGdL e della Camera del Lavoro. Ma il 19
maggio l’Avanti! appoggia lo sciopero e critica le posizioni della CGdL. Il 27 e 28 maggio la tensione si accentua per l’adesione dei tranvieri allo sciopero. I dirigenti dell’Usi sono arrestati e le loro condanne provocano un nuovo sciopero generale cittadino di 3 giorni a
partire dal 13 giugno. Le agitazioni però continueranno per tutta l’estate.
L’eco dei tumulti milanesi arriva anche a Niguarda,
paese a forte concentrazione operaia e perciò considerato dalla questura “zona a rischio”. Nel libro nero dei
carabinieri niguardesi sono ben noti nomi, cognomi e
soprannomi dei sindacalisti e militanti socialisti, a cominciare dal sindaco Luigi Allievi, che con Achille
Ghiglione ha già affrontato le cannonate del generale
Bava Beccaris nel 1898, subendo condanne ad un anno di reclusione e 300 lire di multa.
Il 16 giugno, alle 11 del mattino, i carabinieri della caserma di Niguarda entrano in azione. I primi a essere
arrestati sono Rovelli Emilio, Casati Davide e altre due
persone appena uscite dal “circolo, un covo di sovversivi”. Anche Basilico Ernesto e Colombo Giuseppe (detto
Pinoeu), che del circolo sono i gestori, vengono arrestati a mezzogiorno quando, chiuso per la pausa, stanno
rientrando in famiglia per il pranzo. Quando la notizia
dell’arresto arriva alle loro orecchie le loro madri, disperate, si precipitano alla caserma reclamando l’immediata liberazione dei loro figli. In pochi minuti tutta
Niguarda è davanti alla caserma gridando “vigliacchi”
all’indirizzo dei carabinieri e chiedendo a gran voce la
liberazione degli arrestati che avviene solo dopo l’intervento del sindaco Allievi e dell’assessore anziano Luigi
Sala. Al momento la “bufera” sembra finita. Ma nel tardo pomeriggio con Campi Pietro e Meda Vincenzo ricominciano gli arresti. Quest’ultimo oppone resistenza e
viene colpito a sciabolate con la parte piatta dell’arma.
Ritorna l’assembramento davanti alla caserma con il
solito coro: “vigliacchi, vigliacchi!”.
Ormai è sera e i carabinieri per stroncare l’assedio
chiedono rinforzi a Milano. Quando questi arrivano
adottano la strategia di attacco “già sperimentata in
Libia”: accerchiare il paese e poi caricare violentemente le persone da tutte le direzioni. L’assedio viene stroncato in 15 minuti. Alcuni degli assedianti dispersi a colpi di sciabola inguainata cercano rifugio nel circolo ma
i carabinieri sfondano le porte e li picchiano. Alle 22 i
carabinieri sono i padroni di Niguarda. I denunciati sono 19 di cui 18 arrestati e uno, Luigi Moneta (detto
Ganassa), a piede libero.
Il processo ai 19 ribelli, fissato per sabato 2 agosto, dura tre giorni. Il giorno di apertura del dibattimento,
malgrado lo sciopero generale, mezza Niguarda è presente fuori del tribunale, però solo una trentina di persone oltre a parenti e testimoni riesce a entrare nella
piccola aula. L’intera udienza serve per le deposizioni e
gli interrogatori dei testimoni (pro e contro) interrotti da accesi battibecchi
tra il sindaco, il Pm e i carabinieri specie con l’appuntato Morettino apostrofato dal sindaco Allievi con un “spudorato bugiardo”, per aver compilato un verbale dei fatti falso per cui il povero Gogna
risulta imputato con l’accusa di aver condotto due
carriole piene di sassi agli
assedianti della caserma.
Dal canto suo il Pm s’impegna a tutelare l’onore dei carabinieri cercando di dimostrare (secondo lui) che il popolo niguardese è un’accozzaglia di anarchici, rivoluzionari, delinquenti, sempre in prima linea nei tumulti. Tanto da voler incriminare anche il sindaco Allievi, il quale si è sempre comportato a schiena dritta nel contestare le falsità dei
verbali dei carabinieri.
Martedì 5 agosto è il giorno delle sentenze, dopo le arringhe del Pm per l’accusa e degli avvocati difensori
Degli Occhi, Sereni, Bonavita e Bruzzesi, che chiedono
l’assoluzione con formula piena per tutti gli imputati.
Le sentenze sono in linea con le richieste del Pm.
Assolti: Ronchi Ambrogio, Tagliabue Felice, Santambrogio Paolo, Aurita (?) Paolo detto Tambrel, Moneta
Luigi detto Ganassa. Condannati: Monti Enrico detto
Lechèta a 22 giorni di carcere per il reato di gesto offensivo nei confronti di pubblico ufficiale graduato (gli
ha agitato sotto il naso il pugno sinistro con le dita indice e mignolo tesi); Gogna Paolo (?) a 45 giorni di carcere per aver messo la gamba in modo da far cadere un
carabiniere (ma giudicato non colpevole per le carriole
di sassi), Campi Pietro, Rimoldi Francesco, Meda Giuseppe, Rigamonti Angelo, Ronchi Antonio, Radice
Vincenzo detto Nasela, Ronchi Mario detto Menelik,
Pagani Giuseppe, Beltramini Oreste, Ghezzi Ambrogio, Nava Stefano, Radice Giuseppe, tutti condannati a
50 giorni per aggressione a pubblico ufficiale.
Perché il 16 giugno 1913 a Niguarda ci furono da parte dei carabinieri tanta violenza, arresti indiscriminati e condanne al carcere contro dei pacifici lavoratori?
Forse la risposta la si può trovare in un commento alle condanne dei sindacalisti dell’Usi pubblicato
sull’Avanti! il 14 giugno e firmato dal direttore Benito
Mussolini allora ancora socialista: “Queste sentenze
dimostrano che nella società capitalistica la proprietà
privata sta al di sopra di tutto, essa è inviolabile, alla
sua inviolabilità vengono immolate innumerevoli vite
umane e tutto è lecito in sua difesa. Da queste mostruose sentenze di classe deve scaturire per il proletariato la persuasione che nella società capitalistica esso
non possiede altro che le catene alle quali è bloccato.
Tentare di infrangere queste catene vuol dire scatenare tutte le più basse vendette della classe privilegiata.
L’operaio possiede una libertà sola: quella di morire di
fame. Tutto il resto gli è proibito.”
Niguarda luglio 2016
SPORT IN
ONA
a cura di Roberto Braghiroli
a cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi
Dialogo di inizio campionato
L.: Allora car el me
casciavitt la stagione
2016-17 è ormai iniziata. Cosa pensi del
tuo Milan? La campagna acquisti non
sarà stata memorabile ma comunque
avete iniziato bene,
non credi? Poi avete
quel Suso che secondo me è molto forte.
Uno dei pochi che nel
nostro campionato
salta l’uomo.
M.: Mah, Suso deve
ancora dimostrare
Joao Mario
quello che vale: giocare nel Genoa, con
tutto rispetto, è un conto, giocare nel Milan è un altro…
Vedremo quando ci saranno le partite importanti se riuscirà
a essere decisivo. Sinceramente, non mi pare che abbia la stoffa del campione, ma spero di sbagliare. Per il resto… Che dire? Avevamo bisogno di un centrale forte, che facesse crescere Romagnoli, e vicino a lui c’è Paletta, con quel neoacquisto
paraguayano che vegeta in panchina… A centrocampo ci voleva qualcuno di personalità e abbiamo preso un tizio di cui
non ricordo il nome che non gioca da febbraio… E in attacco
siamo sempre Bacca-dipendenti. Se confronti questa squadra
con quella dell’ultimo anno, gli unici nuovi titolari sono
Paletta e Suso, sai la libidine! Direi che è stato un mercato
pessimo, al contrario del vostro...
L.: In effetti era da tanto che non si vedeva una campagna acquisti simile. Banega, Joao Mario e Candreva sono veramente tre ottimi giocatori e a mio parere oggi il centrocampo titolare dell’Inter non è inferiore a nessuno in Italia. Abbiamo invece dei problemi in difesa e sugli esterni. Murillo sembra involuto mentre Santon, D’Ambrosio e Nagatomo non sono proprio dei fenomeni.
M.: Questo è vero, ma già si parla di nuovi arrivi per gennaio.
Di’ la verità, allo scudetto ci credete. Del resto, avete battuto la
Juve, che comunque sembrerebbe sempre di un altro pianeta…
L.: In effetti, ahimè, credo che il titolo al 90% sarà ancora bianconero. Noi siamo una squadra in costruzione con una nuova
società. È inevitabile che avremo degli alti e bassi. Per il futuro invece le prospettive appaiono interessanti. I nuovi proprietari cinesi del gruppo Suning sembrano avere intenzioni serie.
A proposito, quando vedremo finalmente i “vostri” cinesi?
M.: Chi lo sa, forse a novembre, nel giorni dei morti… Oppure
a Carnevale… Io sono felice di essere nato milanista, ma in
questa situazione vi invidio: tutto sommato, i vostri passaggi da Moratti ai cinesi sono stati lineari e abbastanza trasparenti. E l’ultima campagna acquisti mostra
la volontà della nuova proprietà di investire. Noi,
invece, siamo da mesi spettatori passivi di una
brutta telenovela…
L.: Tornando alle nostre squadre sia Milan
che Inter hanno allenatori nuovi. Che cosa ne pensi di Vincenzo Montella?
M.: A me piacciono gli
allenatori che hanno
le loro idee sul calcio
ma le sanno anche
adeguare ai giocatori
di cui dispongono. In
questo, Montella ha
cominciato bene, volando più basso di
quanto sicuramente
vorrebbe, attenuando quella vena offensiva che gli piace
tanto. Ma è ancora
Suso
presto per vedere come saprà plasmare la squadra. Così come per il vostro Frank
De Boer, del resto, che mi pare sia il primo allenatore olandese sulla panchina dell’Inter.
L.: Confermo, mai nessun allenatore orange ha varcato i cancelli di Appiano Gentile. È una novità, se positiva o negativa
solo il tempo lo dirà. È arrivato a Milano il 9 di agosto e quindi ha bisogno di tempo. Quello che trovo veramente vergognoso è come sia stato bastonato dalla stampa dopo la prima
sconfitta, il 21 agosto contro il Chievo. Dipinto più o meno come un fesso, uno dei titoli più buoni è stato “Frank di burro”
del Corriere dello Sport, dopo il quale persino Sandro Piccinini telecronista di Mediaset si è sentito costretto ad intervenire: “Vedo belle bastonate per De Boer dopo una partita. Dura
la vita in Italia per chi non ha amici nei giornali”. Insomma,
torniamo alla prostituzione intellettuale cara a Josè
Mourinho, nulla di nuovo sotto il cielo.
M.: Oh Madonna, siete ancora lì, a piangervi addosso sul
“potere mediatico” come una Fiorentina qualunque? Guarda
che quando le altre squadre parlano di “potere mediatico”
inseriscono, con noi e la Juve, pure voi… Non c’è niente da
fare, voi bauscia non cambierete mai. Non mi stupisco che vi
identifichiate con Mourinho, uno che predica bene e razzola
proprio male, che quando perde non sa fare altro che polemizzare con il mondo intero o mettere le dita negli occhi come fece con il povero Tito Vilanova, vice di Guardiola al
Barca: un bel personaggio, sportivo, corretto, un esempio per
i giovani… Lasciamo stare, va’... Tornando al calcio giocato,
oltre al “sogno scudetto” cosa vorresti da questa stagione?
L.: Il sesto scudetto bianconero di fila sarebbe “la morte nera” ma bisogna ammettere che è anche l’ipotesi più probabile. In ogni caso una squadra come l’Inter deve cercare di arrivare in fondo sia in Europa League che in Coppa Italia
ma se dovessi scegliere non avrei dubbi: qualificazione
alla Champions League. Sarà però molto dura, dovremo combattere contro Napoli, Roma… e naturalmente Milan.
M.: Sì, certo… E con questa barzelletta che non mi
fa ridere salutiamo i nostri affezionati lettori…
Niguarda Calcio
Il direttore sportivo Mauro Bolis indica la strada
da seguire per le due squadre Allievi e le due
Giovanissimi: “Nel giro di due anni l’obiettivo
è disputare un campionato regionale. Ma la
soddisfazione più grande è vedere i ragazzi contenti”
iù di cento tesserati e grandi ambizioni.
P
In poche parole, ecco la preagonistica del
Niguarda Calcio, ovvero le due squadre Allievi e le due Giovanissimi, su cui la società, nelle parole del suo direttore sportivo Mauro
Bolis (vedi foto), ripone grandi ambizioni:
“Con gli Allievi 2000, guidati da Paolo Melzi
con l’aiuto di Gaetano Cacioppo, abbiamo
ambizioni di alta classifica e abbiamo molta
fiducia anche negli Allievi 2001, guidati dal nuovo mister Luca
Biolcati, proveniente come alcuni dei suoi ragazzi dal Football Sesto”.
Ma se gli Allievi puntano in alto, i Giovanissimi non sono da meno,
sia i nati nel 2002 guidati da Attilio Barbieri - definito da chi lo conosce bene “un’enciclopedia del calcio provinciale” - affiancato da
Stefano Corrà, e i 2003 di Simone Perotto coadiuvato da Franco De
Luca. “Per queste due squadre l’obiettivo è quello di raccogliere, nel
giro di un paio di anni, i frutti dell’ottimo lavoro svolto finora, cercando di vincere un campionato che ci consenta di accedere a un campionato regionale, categoria persa in malo modo dalla precedente gestione della società”, racconta ancora Bolis.
Ma non sono solo i risultati delle squadre il metro per giudicare
il lavoro di una società sportiva dilettantistica, come spiega orgoglioso il direttore sportivo: “Questi ragazzi, che hanno dai 13
ai 16 anni, sono con noi da molti anni, alcuni di loro addirittura
da quando avevano 7-8 anni. Ci sono alcuni ragazzi che, pur sapendo di avere poche chance di scendere in campo nelle partite
ufficiali, cosa che a inizio stagione spieghiamo regolarmente,
scelgono ugualmente di restare in squadra insieme ai propri
amici e compagni. Il gradimento che riscontriamo è la soddisfazione più grande: al centro del nostro progetto c’è sempre la serenità dei ragazzi ed è questo, credo, che distingue la nostra società, che dimostra di saper conciliare gli obiettivi sportivi con
un’attenzione anche agli aspetti umani e sociali”.
BELLEZZA IN
ONA
a cura di Franco Massaro
Si festeggia, e non solo,
al Parco Nord
a cura di Franco Bertoli
Movida di quartiere low cost
arola di origine spagnola nata per ben
P
altri motivi, ha assunto di recente il significato di “ambiente movimentato” legato
prettamente alla vita notturna giovanile
dei grandi centri urbani. A Milano la “movida” è rimasta per anni circoscritta al quartiere di Porta Genova dove i locali hanno goduto della situazione con guadagni spesso
astronomici. Da qualche tempo sono entrate in competizione i quartieri dell’Isola e
dell’Arco della Pace che stanno diventando i
nuovi punti di riferimento della “movida”
milanese. Purtroppo, quale che sia l’area interessata, la costante è il costo elevato delle
consumazioni. Sono quindi nati dei punti di
“movida low cost” che sfruttano aree pubbliche ove i giovani e/o, spesso, comunità straniere si recano a movimentare a costo quasi nullo le serate del fine settimana. Nella
nostra zona gli spazi utilizzati a questo scopo sono normalmente due: il campo di Via
Racconigi (foto 1) e la sommità della Collina
dei Ciliegi (foto 2). E qui nasce il problema.
Essendo aree ignorate dal controllo munici-
pale, non valgono le regole comunali con lo
stop alla musica alle 24 o la vendita oltre
certi orari di bevande alcooliche, lattine e liquidi in vetro. Qui tutto è lasciato alla personale gestione dei partecipanti, con conseguenze spiacevoli, facili ad immaginare, visto i resoconti degli abitanti che ci hanno
segnalato il problema. Sarà il caso che la
nuova Municipalità entri nel merito del
problema al più presto cercando di porre
delle regole affinchè i disagi attuali vengano, in futuro, minimizzati.
on sembra, almeno a chi lo frequenta raramente, che ci sia tanN
ta vita al Parco Nord e invece ci sono le attività più diverse e inaspettate. Parlo, in primo luogo, delle feste come quella per il compleanno di Gabriele, simpatica e ben riuscita, dove alcuni genitori
avevano preparato dei giochi per i bimbi coinvolgendoli completamente, anche se erano di età diverse.
Ci sono poi le partite di calcio, con i Gelsi per porta, nei prati grandi,
mentre in quelli più piccoli c’è chi si esercita nelle arti marziali. Nel
pratone vicino al teatro si ritrovano per le gare di fine anno dei ragazzi di alcune scuole della città. Non parliamo poi dei podisti, gruppetti che si fanno i 10 km di corsa, altri che sfrecciano con i pattini o in
bici, ma parliamo di attività, più rare, come i cercatori di funghi e
quelli che, invece, cercano le erbe per la cucina, come la Mentuccia o
la Silene vulgaris, conoscenze portate qui da tutta Italia.
Non voglio dimenticare un altro gruppetto, importante: i fotografi dilettanti! Questi ultimi, al cui gruppo appartengo, si interessano non
solo delle foto, ma anche della flora e della fauna del Parco, con un occhio sempre aperto per le novità.
([email protected])
Acli: corso di italiano
per la carta di soggiorno
l circolo Acli di Pratocentenaro in collaborazione con il Comune orgaIzione
nizza un corso gratuito di italiano per stranieri di 40 ore in preparaal test per ottenere la carta di soggiorno. Il corso si terrà ogni sabato dalle 14,30 alle 17,30. Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria
del Circolo Acli di Viale Suzzani, 73, tel. 3334955141 - 3405401094.
Piccolo Conservatorio
Aperte le iscrizioni ai corsi
iprendono i corsi musicali aperti a tutti i cittadini, giovani, bambiR
ni ed anche adulti. Tanti anni di didattica, un amore per la musica e per la chitarra. Corsi musicali di: Chitarra acustica, Chitarra elet-
1
2
trica e di basso elettrico. Lezioni in orari pomeridiani e serali, anche di
sabato. Due sedi per le lezioni nella nostra zona: “La casa di Alex”, Via
Moncalieri, 5; “Fabbrica dell’Esperienza”, Piazza San Giuseppe, 12
(Bicocca).
Info: M° Alex Schiavi 338-87.60.289 - [email protected].
DAL SENATO DELLA REPUBBLICA
Al referendum del 4 dicembre io voto Sì, perché…
Franco Mirabelli (senatore della Repubblica del Pd)
n questi anni si è allargata la distanza
Isi iltra
cittadini e politica: è entrato in crirapporto trai cittadini e le Istituzioni,
la loro stessa credibilità. Su questo hanno pesato la lentezza con cui si riescono
a dare risposte ai cittadini, le mille complicazioni burocratiche e una politica costosa che appare lontana dai bisogni delle persone e che è spesso autoreferenziale. Tutto ciò rischia di indebolire, questo
si, la qualità della nostra democrazia.
Per questo, di fronte a una crisi delle nostre Istituzioni, in questa legislatura ci
siamo impegnati a riformare la seconda
parte della nostra Costituzione. Non si mettono in discussione i valori e i principi contenuti nella prima parte, che sono sacri e immodificabili. Si tratta, al contrario, di modificare, così come gli stessi
Costituenti avevano previsto, la seconda parte proprio per poter meglio realizzare i principi contenuti nella prima, rendere le Istituzioni
più efficaci nella risposta ai problemi del nostro tempo. La riforma
costituzionale approvata dalle due Camere dopo più di due anni di
discussione e i sei passaggi parlamentari previsti dalla carta costituzionale, cerca di rispondere a queste esigenze e cerca di rilanciare il
patto tra cittadini e Istituzioni che serve sia al Paese sia ad impedire
derive populiste o autoritarie.
Il 4 dicembre i cittadini saranno chiamati a esprimersi con un
Referendum sulla riforma approvata. Si vota si o no: al superamento del bicameralismo paritario (ci sarà solo una Camera a dare la fiducia al Governo e a fare gran parte delle leggi evitando le lungaggini dei continui passaggi da una Camera all'altra e il Senato rappresenterà le Autonomie Locali e le Regioni); alla riduzione del numero
dei parlamentari (si cancellano i 313 senatori e si crea il Senato delle autonomie con 100 componenti che non hanno indennità essendo
già Consiglieri regionali o Sindaci); al contenimento dei costi di funzionamento delle Istituzioni (oltre agli stipendi dei 315 senatori, c'è
l'abolizione del Cnel (consiglio nazionale dell’economia e del lavoro), i
tetti agli stipendi dei Consiglieri regionali e alle spese di funzionamento degli stessi Consigli regionali); alla revisione del titolo V della
seconda parte della Costituzione (non ci saranno più materie concorrenti tra Stato e Regioni e materie come il turismo o i trasporti, che
hanno valore e dimensione nazionale, torneranno di competenza dello Stato). Ci sono poi altre cose importanti. Per esempio si
interviene per abbassare il quorum di validità dei referendum
abrogativi, se si raccolgono 800mila firme, per evitare che il non
raggiungimento del quorum impedisca l'espressione dei cittadini, si introduce il referendum propositivo di indirizzo e si garantiscono tempi certi per la discussione in parlamento delle leggi
di iniziativa popolare. Non c'è invece alcuna modifica dei poteri
del Presidente del Consiglio e del Governo, pertanto la nostra
resterà una Repubblica parlamentare.
Credo che si debba promuovere l’informazione e il confronto sul
merito della riforma. Abbiamo l’occasione di intervenire su molti dei problemi di cui ci siamo lamentati per anni e che hanno
reso questo Paese più difficile e faticoso. Non si vota sul Governo
come ha chiarito il Presidente del Consiglio e non si vota sulla
riforma elettorale che il Parlamento si è già impegnato a modificare. E non si vota per scegliere tra questa riforma e una riforma diversa, ma per dire Sì a questa riforma approvata in
Parlamento o lasciare tutto com’è oggi. Spero che il 4 dicembre
la maggioranza non abbia paura di cambiare.
DALL’ANPI PROVINCIALE
Al referendum del 4 dicembre io voto No, perché…
Roberto Cenati (presidente provinciale dell’Anpi)
n ponte verso il nulla”, è il tito“U
lo dell'articolo del Financial
Times dedicato al testo di revisione costituzionale Renzi-Boschi sul quale saremo chiamati a pronunciarci il 4 dicembre prossimo. Secondo il giornale
inglese la revisione, se approvata dagli
elettori, “farà poco per migliorare la
qualità del governo, della legislazione,
della politica.”
La presa di posizione della testata inglese smentisce dunque le previsioni apocalittiche prospettate dal presidente del
Consiglio nel caso di vittoria del No al referendum e costituisce un'autorevole conferma del nostro giudizio negativo sulla legge di revisione costituzionale, varata, non dimentichiamolo, da un Parlamento di non eletti, ma di designati dai partiti,
grazie a una legge elettorale, il Porcellum, dichiarata incostituzionale dalla Consulta.
Una prima osservazione riguarda il taglio dei costi della politica, che
ridurrebbe da 315 a 100 il numero dei senatori sul quale il Governo
sembra avere incentrato la propria campagna referendaria. Va rilevato, a questo proposito, che le modifiche costituzionali non possono
essere concepite per semplici ragioni di risparmio di spesa, come si
dichiara addirittura nel titolo della legge di revisione che costituirà
anche il testo del quesito referendario. Il buon funzionamento delle
istituzioni non è un problema di costi, bensì di equilibrio tra organi
diversi e di potenziamento, non di indebolimento delle rappresentanze elettive. La riduzione del numero dei senatori, prevista dalla legge
di revisione, porterebbe a un risparmio di soli 50 milioni secondo la Ragioneria generale dello Stato, dato che rimarrebbe inalterata la struttura preposta all'assistenza dei 100 senatori che
per espletare il loro mandato dovranno recarsi a Roma. Un risultato efficace si sarebbe ottenuto tagliando lo stipendio di senatori e deputati, senza toccare la Costituzione repubblicana,
oppure riducendo proporzionalmente anche il numero dei deputati che invece rimane inalterato (630).
Un' altra argomentazione dei sostenitori del Sì è riferita al fatto che
la legge di revisione garantirebbe una maggiore stabilità dei governi.
La stabilità a nostro avviso, non dipende da imperfezioni della nostra
Carta costituzionale, ma solo dalla coesione delle maggioranze politiche che sostengono i governi. Riteniamo comunque che la stabilità
non è un valore assoluto, perchè un governo non lo si può giudicare
dalla sua durata, ma dalla sua buona politica. E poi chi l’ha detto che
mantenere al potere per 5 anni (a causa del premio di maggioranza
abnorme) un governo che fosse di incapaci, sia una buona idea?
La legge di revisione abolisce solo le elezioni per il Senato che
verrà eletto dai Consigli regionali e non più dai cittadini. Per il resto il Senato resta vivo e vegeto, con tutta la costosissima burocrazia retrostante. Il bicameralismo paritario non viene dunque
superato, anzi si rende ancora più farraginoso il cammino legislativo. Al posto di un solo procedimento legislativo bicamerale, l’articolo 70, proposto nella legge di revisione e scritto in maniera illeggibile, ne prevede addirittura dieci.
È falso affermare che cambiando ben 47 articoli della Costituzione
non si abbia un impatto sui principi fondamentali. Se vincesse il Sì ci
troveremmo di fronte a un Senato che pur privo dell'investitura popolare eserciterebbe comunque importanti funzioni. Il primo a esse-
re toccato sarebbe quindi l'articolo 1 della Costituzione: “La sovranità
appartiene al popolo”. È inoltre non corretto affermare che la revisione costituzionale non cambi la forma di governo. La trasformazione
risulta dall'intreccio tra revisione costituzionale e legge elettorale che
prevede un esagerato premio di maggioranza (340 deputati su 630)
alla lista che raggiunge il 40% dei voti o, nel caso nessun partito raggiunga tale percentuale, alla vincente tra le due liste che partecipano al ballottaggio. Così una minoranza esigua può dominare il sistema intero, senza l'intralcio di un Senato non più eletto dai cittadini.
La democrazia costituzionale ne risulterebbe stravolta. I cittadini rimarrebbero senza voce: con un Senato non più eletto dal popolo ma
da consiglieri regionali che si eleggono fra loro, con una Camera dove domina una maggioranza artificiale creata distorcendo l'esito del
voto. Una Camera in cui una simile maggioranza può dominare le
istituzioni, estendendo la sua influenza alle stesse istituzioni di garanzia. Se questo scenario dovesse prevalere saremmo di fronte ad
un rafforzamento del potere esecutivo e la nostra non sarebbe più
una Repubblica parlamentare.
È da decenni che gli Italiani stanno attendendo cambiamenti.
L'attesa non riguarda però la Carta Costituzionale che è gia stata modificata 16 volte, anche in modo sbagliato. Basti ricordare
la revisione dell'articolo 81 con la quale si è introdotta la legge
di pareggio di bilancio. L'attesa è per il cambiamento del Paese,
per riforme che rendano la vita di ognuno degna di essere vissuta. Ma per far questo non si può pensare di stravolgere la
Costituzione nata dalla Resistenza. Il Paese lo si cambia attuando la Costituzione nei suoi principi e nei suoi valori fondamentali, a cominciare dall'art.1 che recita “L'Italia è una Repubblica
democratica fondata sul lavoro”.
DA PALAZZO MARINO
Un unico progetto per la riqualificazione dei sette Scali Ferroviari della città
Beatrice Uguccioni (Vicepresidente del Consiglio Comunale)
Bruno Ceccarelli (Presidente della Commissione Consiliare Comunale Urbanistica – Edilizia Privata – Sistema Agricolo Milanese)
i riapre il dibattito e
S
ritorna nelle Commissioni Consiliari Comunali congiunte Urbanistica e Mobilità quest’ultima presieduta dal Consigliere Carlo
Monguzzi - il grande tema degli Scali Ferroviari cittadini.
La loro riqualificazione
contribuirà a cambiare
il profilo della città di
Milano. Se, da un lato, occorre procedere speditamente, in modo da
poter restituire alla cittadinanza spazi che ora sono luoghi abbandonati che, inevitabilmente, rischiano quindi di concorrere al degrado,
dall’altro è necessario riaffrontare la discussione, coinvolgendo massimamente il Consiglio Comunale e i milanesi.
Si tratta di avere una visione strategica dei sette Scali - Farini, Greco,
Lambrate, Porta Romana, Porta Genova, San Cristoforo e Rogoredo
- valutandoli nel loro insieme, in una prospettiva non solo cittadina
ma metropolitana.
Abbiamo effettuato 6 Commissioni per approfondire gli aspetti
legati alle infrastrutture viarie, nonché agli attuali e ai futuri
collegamenti atti a ricucire i quartieri; siamo stati presso lo
Scalo Farini, quello di Porta Romana, di Porta Genova e di san
Cristoforo ed altri sopralluoghi seguiranno; abbiamo promosso
un confronto con i nove Municipi che devono essere protagonisti di questo percorso, per poter scrivere insieme le Linee Guida
che definiranno i confini del nuovo accordo tra Comune, Ferrovie Italiane e Regione Lombardia.
Noi e tutto il Gruppo Consiliare del Pd abbiamo ben chiaro che la sfida è quella di ridisegnare una parte importante della Milano dei
prossimi anni. Per questo crediamo che si debba cogliere questa opportunità per raggiungere alcuni obiettivi - chiave.
In primo luogo va sostenuta la creazione di parchi a disposizione dei
cittadini, raccordandoli con gli altri spazi verdi data l’enorme estensione delle aree e la loro centralità.
Coerentemente con la scelta di definire le vocazioni dei singoli Scali,
nel disegno complessivo e metropolitano, vanno valorizzati gli interventi di edilizia sociale, spesso in affitto calmierato, per dare risposte
alle esigenze diffuse, garantendo un mix sociale nella definizione della loro distribuzione.
Va quindi ripensato il percorso della mobilità ferroviaria cittadina tra
gli Scali, per rafforzare la creazione di un anello di collegamento al
servizio della città e di quanti si muovono tra Milano e la sua area
metropolitana.
Infine, dal momento che la realizzazione di interventi di questa portata ha necessariamente un cammino di diversi anni, dovremo poter
concordare un uso temporaneo degli spazi che dia nuove opportunità
alla città e a chi la vive e ne accresca l’attrattività, in coerenza con
quanto l’attuale amministrazione sta facendo.
Soltanto tenendo insieme le esigenze dei cittadini e la visione strategica ed internazionale di Milano potremo raggiungere un obiettivo
che lasceremo alle prossime generazioni.
Vista l’importanza del tema e l’iter virtuoso che si sta sviluppando,
sarà nostra premura aggiornare sui vari passaggi.
La Casa del Miele si è rinnovata
al “Panificio Antonio Cella” (1925) di Via De Calboli, “La Casa
Ilansieme
Del Miele” è stata una delle prime botteghe storiche riconosciute nelnostra Zona, dopo la delibera comunale n 2220 del 2004 che ha dato le linee guida per l'Albo delle Botteghe Storiche, alle quali si sono aggiunte, successivamente, anche la “Calzature Beretta” (1927) di Via
Ornato, la “Premiata Trattoria Arlati” (1936) di Via Nota, e la “Trattoria
Toscana da Aldo” (1950) di Viale Sarca.
E ora la “Casa del Miele” si è rinnovata! Infatti, da gennaio, la nota “drogheria dei milanesi” di viale Zara 132, zona piazzale Istria, si è aperta
alla convivialità creando uno spazio apposito per bere un caffè, gustare tisane e infusi, assaggiare stuzzichini e pietanze varie, in un clima
casereccio e allo stesso tempo interessante perché ricco di storia. È stato, quindi, creato un piccolo, ma comodo soppalco, attrezzandolo con sedie e tavoli, per circa 20 posti a sedere, che ben si adattano al luogo.
Incontriamo Simona Fregoni, attuale titolare de “La Casa del Miele”.
Perché questa innovazione?
I tempi duri si sono sentiti anche da noi, non ci sono politiche di sostegno ai piccoli commercianti, e così mi sono inventata qualcosa di nuo-
vo. Ho voluto dare al locale un accento in più, senza però stravolgerne
la funzione storica, che è quella di drogheria, così cara ai clienti un po’
meno giovani, che qui trovano sempre quel particolare ingrediente per
le loro torte, o quello specifico elemento per le loro ricette, e ancora cibi
biologici e genuini, ma offrendo anche ai più giovani la possibilità di
uno spazio di convivialità: da gennaio, ogni venerdì e sabato sera, fino
alle 23, offriamo aperitivi, cene e piatti sfiziosi, o piccoli dopocena, spesso promuovendo cultura e appuntamenti.
Quali eventi avete promosso?
Per esempio abbiamo ospitato la presentazione di libri, la lettura di
poesie e brani, l’ascolto di musica, come le serate revival dedicate a
David Bowie e Prince, ma anche piccoli concerti con chitarra classica, e
piccole rappresentazioni sceniche. E in luglio abbiamo anche offerto la
possibilità di pranzare da noi, con primi e secondi piatti, menù selezionati, con particolare attenzione alle allergie alimentari e alle richieste
di clienti vegetariani, e con pane integrale biologico, a pasta madre.
Promuoviamo un’alimentazione sana e naturale e cerchiamo di offrire
attenzione alle relazioni umane. Per vivere l’atmosfera di una bottega
storica, ora c'è anche “La Casa del Miele”! (Roberta Coccoli)
Info: La Casa del Miele, Viale Zara 132, tel. 02.6081447
www.facebook.com/Drogheria-la-Casa-del-Miele.
CONSULENZA LEGALE
Il rimborso del canone Rai
Avv. Alessia Castellana
a quest’anno paga il
D
canone Rai - tassa
per il possesso della televisione - chi ha intestata un’utenza elettrica nella propria residenza per il proprio nucleo
familiare e per tutti gli
apparecchi
televisivi
posseduti.
L'importo annuale del
canone è di € 100 euro e
le prime sei rate sono
state addebitate sulle
fatture emesse dal mese
di luglio, mentre le ulteriori quattro rate saranno incluse
nelle mensilità successive.
Benché la nuova normativa introduca la presunzione di
detenzione del televisore per chi è intestatario di un’utenza elettrica, vi sono ipotesi in cui la tassa non è dovuta,
con conseguente legittimazione a richiedere di rimborso
di quanto addebitato.
Le ipotesi di esenzione riguardano chi ha compiuto 75 anni ed abbia un reddito complessivo familiare non superiore a € 6.713,98; gli agenti diplomatici, i funzionari o impiegati consolari, i funzionari di organizzazioni internazionali e i militari stranieri, nonché coloro che abbiano
presentato la dichiarazione di non detenzione di apparecchi televisivi.
La possibilità di ottenere il rimborso sussiste solo se, entro lo scorso maggio, questi abbiano inviato la dichiarazione sostitutiva all’Agenzia delle Entrate; in difetto dovranno pagare per l’anno in corso, ma potranno presentare la
domanda di esenzione per il prossimo anno, entro il 31
gennaio 2017.
Il diritto al rimborso spetta anche a chi, pur avendo pagato il canone mediante addebito sulle fatture per l’energia
elettrica, lo abbiano corrisposto anche con altre modalità
(es. addebito sulla pensione o sulle fatture relative ad
un'utenza elettrica intestata ad un altro componente del-
la stessa famiglia anagrafica).
La richiesta motivata di rimborso, da presentare
all’Agenzia delle Entrate, può essere inviata sia a mezzo
raccomandata, sia online o tramite gli intermediari abilitati.
L’Agenzia delle Entrate provvederà ad effettuare le verifiche sulle istanze ed il rimborso avverrà quindi sulla prima bolletta utile entro 45 giorni dalla ricezione, da parte
delle imprese elettriche, delle informazioni per il rimborso da parte dell’Agenzia delle entrate.
Lo Studio offre la propria professionalità nell’assistenza
alla compilazione e alla trasmissione delle domande di
rimborso e delle dichiarazione di esenzione.
Avv. Alessia Castellana V.le Premuda 16 Milano, Tel.
02.36768630 [email protected]
Avvocato Alessia Castellana, V.le Premuda 16, Milano,
tel 02.36768630, [email protected].
ODONTOIATRIA
Troppi preventivi sono rischiosi
Nunzio M. Tagliavia
isti i tempi è comprensibile che molti pazienti facciano diversi
V
preventivi prima di iniziare i lavori. Ma scegliere il dentista
con il criterio del ribasso di prezzo non è esente da rischi seri. Il primo è che il potenziale paziente si concentri esclusivamente sul costo delle prestazioni mettendo in secondo piano le qualità delle prestazioni del professionista che le propone. E spesso i pazienti con
molti preventivi hanno le idee confuse. Altro rischio è che il paziente potrebbe incorrere, durante questo “tour del preventivo”, in qualcuno che gli prometta mirabolanti cure odontoiatriche con il solo
scopo di “piazzare” un preventivo. Creando false aspettative. È
dunque comprensibile che quando si eseguono interventi complessi su una situazione di partenza non adatta nell'immediato a certe
terapie, nel giro di un tempo relativamente breve il paziente perderà molti soldi con le cure odontoiatriche.
E come fa un paziente a capire che le cure a lui proposte sono corrette per il suo caso? Il buon senso può aiutare, facciamo un esempio: costruiremmo mai la nostra casa su un terreno sabbioso?
Magari accanto a una discarica? Sicuramente no. Lo stesso vale per
la bocca. Metteremmo delle viti implantologiche (i pilastri di una
casa) dove l'osso non è sicuro (terreno sabbioso) e in una situazione
igienica orale scadente (la discarica vicino casa)? Le risposte sono
evidenti, ancor di più se il dentista è corretto nell'esporgli la sua situazione. Per quanto riguarda i prezzi, si è già detto che non devono essere l'unico criterio di scelta, e vanno tenuti nella giusta con-
siderazione. E comunque, pur non essendoci un tariffario ufficiale,
ci si può riferire a quello dell'Andi (Associazione Nazionale Dentisti
Italiani, dentistalowcost.it/tariffario ANDI.pdf) che rimane il più
completo e autorevole. E da lì capire se il preventivo proposto sia
dentro margini accettabili. Per i prezzi vale anche il principio “più
grande, più costa”. Questo principio banale significa che più una
struttura è grande e lussuosa, maggiori potranno essere i prezzi,
per il semplice motivo che gli alti costi di gestione devono rientrare, a parità di qualità di prestazioni.
Conseguenza di tutto ciò è che ci sono certi pazienti, con situazioni
di partenza disastrose, testardamente convinti di poter ricevere subito certe terapie impegnative perché nessuno glielo ha sconsigliato (colpevolmente o con negligenza). Se poi, in questo “tour del preventivo”, mirato ad avere lo stesso piano di cure ma un prezzo più
basso, il paziente trova un professionista coscienzioso che si oppone, e gli consiglia di effettuare le stesse terapie, se non prima di aver
osservato un cambiamento del comportamento, questo paziente potrebbe giudicare negativamente questo parere negativo.
Addirittura come una carenza professionale di quell’odontoiatra. Si
forma quindi un pregiudizio che rende difficile la comunicazione
con il paziente. Queste dinamiche fuorvianti sono forse uniche nell'ambito delle specialità mediche (a eccezione della medicina estetica) e dipendono da una forte concorrenza diventata quasi esclusivamente commerciale nel settore. Per la presenza di strutture
odontoiatriche a impronta esclusivamente aziendale, e per la forte
influenza del web e dei media nei processi decisionali dei richiedenti cure odontoiatriche. Basta cercare nei motori di ricerca il termine “implantologia”, per esempio, e intuire la cifra di denaro investito in pubblicità che da qualche parte dovrà pur rientrare. Infine,
l'ultimo suggerimento che possiamo dare al paziente che deve scegliere è quello di non basarsi solo sulle catene odontoiatriche con i
marchi, ma rivolgersi anche agli studi professionali con nome e cognome con uno o più professionisti. Molto probabilmente in questi
studi la cultura dell'ascolto e del giusto consiglio al paziente sono
ancora salvi.
Disponibili finanziamenti a Tassi Agevolati o Tasso
Zero per le vostre cure dentali.
Fino a € 4000 nessun documento di reddito richiesto.
Dottor Nunzio M. Tagliavia, Medico Chirurgo Odontoiatra, Medicina Estetica del Viso - Via Luigi Mainoni
D’Intignano 17/a, - 20125 Milano - Telefono 026424705,
Cellulare 3921899921 [email protected], www.dentistalowcost.it, www.fillermilano.com.
NATURA E SALUTE
Via l’acidità con i rimedi naturali
Paola Chilò
i è capitato spesso di osservare nel mio lavoro, come le persoM
ne, il cui disturbo principale fosse la pesantezza e l’acidità di
stomaco, si lamentassero anche di momenti sgradevoli, appartenenti al passato, vissuti durante il ritrovo a tavola, con problemi
esposti a pranzo oppure vere e proprie discussioni a cena. Pertanto
ogni qualvolta si presentava nella vita quotidiana una situazione
che richiedeva uno scontro o un conflitto, lo “stomaco si faceva sentire”. Infatti i disturbi digestivi, cosi come le patologie infiammatorie dell’apparato digerente, sono tra le prime malattie cui è stata riconosciuta una eziologia psicosomatica.
Gli esperimenti di laboratorio accertano ormai una netta correlazione fra “stress” e lesioni gastriche. Lo stomaco è dunque uno degli organi più sensibili alle sollecitazioni di tipo emotivo.
Analizzando le sue funzioni si comprende bene la ragione per cui
questo organo è cosi esposto alle somatizzazioni: esso è “la fucina
dentro la quale si digerisce il mondo”. È indebolito dalle fasi di passaggio della vita durante le quali viene minata la nostra capacità
di trasformare e di trasformarci. Il mal di stomaco, l’acidità, la dispepsia sono sempre esiti somatici in risposta a un rapporto diffici-
le con l’ambiente che risulta conflittuale, tortuoso, frustrante.
L’acido cloridrico è un fuoco che ha come scopo l’elaborazione di ciò
che introduciamo… anche di “rospi da ingoiare”! Quando è in eccesso e attacca le mucose significa che siamo di fronte a una mancata
direzione esterna dell’energia trasformatrice, che si autocensura.
Mentre ogni volta che ascoltiamo le nostre intuizioni o desideri e ci
parliamo con parole dolci fidandoci di noi, alleggeriamo lo stomaco.
Ritrovare la leggerezza e il nostro potere creativo aiuta più di ogni
farmaco.
Le erbe rivolte a risolvere l’infiammazione gastrica sono: l’Altea e
la Liquirizia, poiché ricche di tannini, flavonoidi e amidi dall’effetto
idratante e rigenerativo. L’altea contiene mucillagini che formano
un gel protettivo, mentre la liquirizia riequilibra la secrezione acida. Anche il Finocchio e il Fico hanno effetti calmanti e antispasmodici regolando la motilità gastrica ed il senso di gonfiore.
Vi è poi il problema opposto, dove il fuoco viene spento con il risultato di digerire male, sviluppando gas e nausee poiché il cibo rimane a lungo nello stomaco. A questo proposito Zenzero e Cumino sono i rimedi ideali per le loro proprietà anticarminative e antifer-
mentative, capaci di contrastare le bolle gassose e di velocizzare lo
svuotamento gastrico.
Una tazza di infuso di zenzero e cumino a fine pasto aiuta la corretta digestione. L’Angelica invece, insieme all’Aloe, è un ottimo rimedio per i dolori crampiformi da ulcera, in quanto spasmolitica e
sedativa e risulta efficacissima sempre insieme all’aloe che ha un
potere cicatrizzante. Ovviamente l’alimentazione è estremamente
importante per ristabilire un quadro di miglioramento, cercando di
eliminare gli alimenti acidi e infiammanti come le spezie, salumi e
alcolici in caso di iperacidità, e aiutando in caso di dispepsia con alimenti che non fermentino troppo. Ma come sostengo da sempre,
ogni individuo ha necessità di un analisi globale che riporti su più
piani il giusto equilibrio del suo stato mente/corpo.
Paola Chilò, Naturopata esperta in riequilibrio alimentare con orientamento psicosomatico - Per informazioni o appuntamenti: Tel. 3396055882 - Studio
Naturopatia in Via Terruggia 1, 20162 Milano - e-mail [email protected].
Un plauso a “Il Battistrada” che in 40 anni di strada ne ha fatta tanta!
Valeria Casarotti -Teresa Garofalo
ante le aziende storiT
che della nostra zona,
anche se purtroppo a causa della crisi alcune sono
state costrette a chiudere.
Tra quelle ancora attive c’è
“Il Battistrada” di via De
Martino a Pratocente-naro, di proprietà della famiglia Locatelli, che da quarant’anni si prende cura
delle nostre quattroruote.
“La mia famiglia - ci racconta il sig. Donatello, dal 1997 alla guida dell’attività - può essere definita una famiglia di gommisti. Ha
iniziato mio nonno che dopo aver lavorato per anni alla Pirelli ha
aperto una piccola bottega in proprio. Nel 1962 mio padre ha avviato un suo negozio di pneumatici in un altro luogo della città,
per spostarsi poi nel ‘76 qui a Niguarda nella sede attuale. E allora di gommisti in zona non ce n’erano, noi siamo stati i primi.
Poi anch’io, pur avendo studiato grafica pubblicitaria, sono entrato a lavorare con mio padre. Così nel tempo la nostra attività
pian piano si è ampliata e consolidata e proprio questo mese fe-
steggiamo il quarantesimo anno della nostra presenza in zona”.
Quale è il segreto del vostro successo?
“La nostra prima regola è quella di trattare l’auto del cliente come se
fosse la nostra e questo a lungo andare paga perché i clienti si sentono sicuri e tornano. Abbiamo clienti trasferiti in altre città, a Novara,
a Como fino a Lugano che ancora si fanno seguire da noi, perché hanno la garanzia del materiale, dei suggerimenti ottimali per loro, del
lavoro eseguito con scrupolo e precisione. Altra nostra prerogativa è
quella di essere attenti alle innovazioni tecnologiche e alle nuove esigenze della clientela. Una volta le gomme si cambiavano a mano,
adesso bisogna avere un’attrezzatura di ultima generazione come tester, equilibratrici elettroniche, computer e via di seguito altrimenti
si è tagliati fuori. Abbiamo anche ampliato la gamma dei nostri servizi. Non interveniamo più solo sulle gomme, ma ci occupiamo della
meccanica leggera della vettura, di tagliandi completi, freni, marmitte, climatizzatori, ammortizzatori. È necessario nel nostro campo essere sempre aggiornati e tutti noi che lavoriamo qui seguiamo regolarmente corsi di aggiornamento, tutti gli anni. Un ulteriore punto di
forza è per noi essere legati alle grandi case come Pirelli, Goodyear,
Michelin, Dunlop e avere convenzioni con enti quali l’Ospedale
Maggiore, l’Università Bicocca, l’Atm, l’Amsa, le Poste Italiane,
Esselunga, il Banco Popolare, la Polizia Locale, i Carabinieri.
In quanti siete a svolgere tutta questa mole di lavoro?
“Attualmente siamo circa una decina tra fissi e lavoratori stagionali. Colgo anzi l’occasione per ringraziare per la loro professionalità tutti i miei dipendenti, Andrea, Daniele, Dimitri, Gianni,
Luciana, Luciano, Luigi, Roberto e Silvia. Un pensiero particolare
lo rivolgo a Marco Giavazzi che ha collaborato con noi per 9 anni
ed è venuto a mancare nello scorso aprile. È sicuramente anche
grazie a loro che Il Battistrada ha potuto progredire, essere segnalato sulle riviste più note del settore come Al Volante,
Automobilismo, Tutto Motori e ottenere riconoscimenti tra cui la
medaglia d’oro con la quale nel 2006 siamo stati premiati dalla
Camera di Commercio di Milano. Una bella soddisfazione per i
tanti investimenti fatti e il tanto lavoro svolto da tutti noi”.
Quindi ora si festeggia alla grande…
“In effetti già nello scorso maggio in occasione della festa dell’oratorio della chiesa di Pratocentenaro abbiamo voluto condividere la nostra felicità per questo anniversario distribuendo gadget,
è stata una specie di “pre-festa”. Alla nostra clientela in tutti questi mesi stiamo offrendo sconti, calendari, ombrelli, borse, cappellini, magliette, ogni cosa con il nostro logo ma la vera festa, quella con brindisi e rinfresco la stiamo organizzando per sabato 5 novembre. Naturalmente siete tutti invitati”.
Iscriviti all’Associazione Amici di
Per la vostra pubblicità
su questo giornale
telefonate
a Flaviano Sandonà
Tel/Fax/Segr. 02/39662281
Cell. 335.1348840
ONA NOVE
Socio ordinario Euro 15,
Sostenitore Euro 25.
Per iscriversi rivolgersi
presso la sede del giornale
in via Val Maira 4.
SULL’ASILO
DI PIAZZA DEI DAINI
Sono un attento lettore del vostro
giornale e volevo chiedervi se avete notizie dell’apertura dell'asilo di
piazza dei Daini e del ripristino
della piazza. Il Corsera nell’edizione del 14 agosto preannunciava
l'apertura ma ad oggi il cantiere
della piazza e l’asilo sono chiusi.
Lettera firmata (settembre)
• La struttura che ospiterà la nuova scuola di piazza dei Daini è ormai pronta: nelle prossime settimane sarà consegnata da Palazzo
Marino all’Università Bicocca, che
ne assumerà la gestione per destinarla a una scuola dell’infanzia
sperimentale, che promette di diventare un punto di riferimento
importante per le politiche educative dei bambini da zero a sei anni.
La scuola avrà, infatti, la supervisione scientifica del Dipartimento
di Scienze Umane per la formazione “Riccardo Massa” che già coordina il nido “Bambini Bicocca”,
aperto dall’ateneo nel 2006. In attesa che si perfezioni l’iter di accreditamento con il Comune di
Milano - che a partire dall’anno
scolastico 2017-2018 vedrà la na-
scita di una scuola dell’infanzia per
almeno 60 alunni - la struttura
ospiterà attività di formazione e laboratori per insegnanti del territorio, per studenti di Scienze della
Formazione primaria e Scienze
dell’Educazione, iniziative di incontro e formazione con i genitori, e laboratori con i bambini. Ha detto la
vicesindaco e assessore all’Educazione, Anna Scavuzzo: “La nuova
scuola non andrà solo ad implementare l’offerta dei servizi all’infanzia del Municipio 9, ma costituirà anche un polo di formazione
per il personale educativo e un luogo
di incontro con le famiglie che vorranno prendere parte alle iniziative
che animeranno la struttura nei
prossimi mesi”. L’immobile sito in
piazza dei Daini 6, realizzato dalla
società Pirelli a scomputo oneri di
urbanizzazione, è costituito da un
edificio di un piano fuori terra di circa 830 metri quadrati e da un ampio cortile interno recintato.
L’IGIENE
AL CTO/1
Vorrei ringraziarvi per avere dato
spazio sul numero di settembre alle
mie osservazioni relativamente al-
1
l’igiene al Cto di Via Bignami. Per
dovere di cronaca tenevo a segnalare che, successivamente al mio
invio delle fotografie, che avete anche voi pubblicato con la mia lettera, all’Assessorato Sanità della
Regione Lombardia, lo stesso ente
nella persona del Direttore Generale Welfare mi ha risposto testualmente: “La ringraziamo per averci
segnalato la situazione, Abbiamo
invitato l’azienda Socio Sanitaria
Territoriale competente a farsi carico del problema per la sua risoluzione”. E infatti, dopo due giorni, i
rifiuti sono stati sgomberati e l’area é ritornata pulita. Missione
compiuta, dunque.
Nadia Trevisan (settembre)
L’IGIENE
AL CTO/2
A seguito della lettera della Sig.a
Nadia Trevisan da voi pubblicata
sul numero di settembre, preme
specificare quanto segue sperando
di trovare spazio di rettifica rispetto
quanto riportato dalla cittadina. La
fotografia riprende una parte della
zona del cortile di servizio del presidio ospedaliero, dove, per motivi logistici dati dall’ampia superficie car-
2
reggiabile e dallo scarso flusso pedonale, sono posti i punti di raccolta di
carta e rifiuti urbani. Tali punti di
raccolta sono quotidianamente presidiati dai nostri addetti alle pulizie
che, ogni giorno alle 18 provvedono
al ritiro. Contestualmente alla segnalazione della cittadina, avvenuta nella settimana di ferragosto, la
direzione ospedaliera ha verificato
che l’accumulo di cui la Sig.a è stata
testimone è dovuto al fatto che trattandosi di periodo di ferie, i ritmi del
ritiro hanno subito un rallentamento dovuto alle ferie del personale,
pur garantendo il rispetto dell’igiene. A seguito della notifica da parte
della cittadina, la Direzione ospedaliera ha provveduto a far spostare il
punto di raccolta in un’area del medesimo cortile ancor più lontana dal
percorso dei pazienti, mantenendo
l’attenzione, che il presidio di gestione dei rifiuti non fosse visibile dalle
stanze di degenza, come già garantito dal precedente posizionamento,
volutamente posto nel cortile laterale dell’ospedale e in una zona di
servizio.
Alice Cosma
Ufficio Comunicazione Cto
(settembre)
DOVE COMANDANO
LE ERBACCE
Nella foto 1 e 2, duecento metri di
marciapiede in zona Bicocca dove la
natura selvaggia la fa da padrona.
Daniela Alessandrini (settembre)
SPOSI
E AUTISTI
Foto 3: Bellissima carrozza in attesa
deli sposi in via Monterotondo. Foto
4: Ornato angolo Terruggia, i menefreghisti della sosta rendono sempre difficile la vita degli altri, autisti
Atm compresi.
Antonio Squeo (settembre)
SEVESO
CHE PASSIONE
Le piogge intense dell’estate appena trascorsa non hanno fatto
esondare (troppo) il Seveso, secondo un trafiletto di “Zona Nove”.
Che però in un articolo poco lontano annuncia l'inizio dei lavori per
le contestate e costose vasche di
laminazione, da qualche anno invocate (da qualche impresa) per
disperdere il Seveso a nord di
Milano (con inconvenienti per
Senago, Bresso e altri incolpevoli
comuni e con spese pubbliche che
3
potrebbero trovare una migliore
destinazione). Se le strutture esistenti sono sufficienti (con piccole
migliorie) e basta usare un po' di
attenzione, specialmente quando
piove nei giorni festivi, perchè
sprecare, come sempre, gli scarsi
fondi messi a disposizione dei
Comuni?
Giusto Buroni (settembre)
AUTO
IN FIAMME
Devo informare che nella notte
del 23/9 una grossa automobile è
stata data alle fiamme in viale
Sarca a pochi metri dalla Collina dei Ciliegi. L'incendio si è
consumato completamente e ciò
significa che le pattuglie cui è affidata la sicurezza (notturna)
del quartiere non sono passate
per almeno un paio d'ore, né tantomeno i pompieri. Intanto la
vettura bruciata che da quattro
anni occupa la via Tassoni ancora nessuna autorità la fa spostare e sarà per molto tempo ancora oggetto di foto artistiche. Non
siamo certo un quartiere dormitorio: infatti chi dormirà più?
Giusto Buroni (settembre)
4
tel. e fax. 02/39662281 – e-mail: [email protected]
OO DI ONA
ONA FRANCA
a cura di Sandra Saita
a cura di Roberta Coccoli
I sogni infranti di Stella
Un appello urgente
are lettrici, cari lettori, questo primo mese di auC
tunno “Zona Franca” vuole raccontarvi una storia vera, una delle tante storie che ci devono far riflettere e meditare, perché se una vita serena non è
di tutti, il diritto al lavoro deve essere una priorità.
La storia inizia negli anni ‘70, anni in cui, alla cascina di Affori, quando si liberavano dei locali senza
servizi venivano ad abitare famiglie del Sud.
Famiglie con tanti figli che, insieme nel cortile, diventavano una sola famiglia. Fra tanti bambini c’era Stella, bionda, che giocava sempre con i miei figli.
Passano gli anni e Stella, quando si liberano due
stanze, decide di sposarsi. Mancavano 10 giorni al
matrimonio e, forse per un cortocircuito, un incendio
distrugge tutto, mobili e corredo. Stella comunque si
sposa e va a vivere con i genitori. Nascono due gemelli ma, verso gli otto anni, uno muore. Ci si perde
di vista. La rivedo in via Paolo Rotta in bicicletta, è
preoccupata. Separata, viveva con il figlio, con un lavoro di sole 4 ore e lo stipendio non bastava. Mi faccio premura di accompagnarla all’ospedale vicino a
casa sua per presentare domanda all’impresa di pulizie (è un periodo che assumono personale). La rivedo dopo due anni e le chiedo del lavoro (certa che l’avessero assunta), lei mi risponde che non l’hanno
mai chiamata! La stessa mattina ritorniamo all’o-
spedale e ci dicono di inoltrare un’altra domanda.
Quando, a distanza di tempo, la rivedo (non hanno
mai risposto alla sua domanda) e rimango con lei delusa perché Stella è “madre con un figlio a carico”.
Passano ancora anni, l’ho rivista lo scorso autunno,
forse meno; ci abbracciamo perché per me è sempre
rimasta “Stella” la bambina che è cresciuta alla cascina di Affori. Parla della sua vita travagliata, di
tante preoccupazioni, senza gioie. Poi, prima di salutarci lei, con le mani, mi stringe le braccia e con le lacrime agli occhi mi dice: “Sandra, dimmi, perché sono nata, dimmi perché sono nata”.
Settembre 2016. Sono sulla 52 da Affori che ritorno
a casa. Incontro la madre di Stella, dopo tanti anni.
Parliamo di salute e le chiedo come stanno tutti i
suoi figli. Con voce sommessa mi risponde: “Mi è
morta una figlia 4 mesi fa, la Stella, un infarto a 46
anni. La mia Stella”. Risento le mani di Stella sulle
mie braccia, le sue lacrime. “Sandra dimmi perché
sono nata, dimmi perché sono nata”. Sì, si può morire di dolore e di infinite tribolazioni. La storia di
Stella mi porta a pensare che mancano, come c’erano allora, “gli uffici di collocamento” dove, all’iscrizione, c’era un cartellino, un numero, e bisognava timbrare ogni mese. Così storie come questa sarebbero
state risolte “come priorità”! Ciao Stella, grazie.
iceviamo la seguente richiesta d’aiuto da
R
parte dell’“Associazione Coccobello Miao
& Bao” della nostra zona che in questo periodo ha tanti pelosetti in stallo: “Carissimi, siamo a ottobre e purtroppo continuiamo a trovare tanti gatti abbandonati com’è d’uso prima delle ferie estive. La nostra Associazione
si occupa anche di questo, ossia di trovare
una casa e una famiglia per questi sfortunati
animaletti, magari non già più cuccioli, ma
buoni e coccolosi al loro pari: a volte troviamo
gatti al di sotto dei due anni che subiscono il
trauma dell’abbandono, eppure sono dolcissimi, e tanto bravi.
Vi preghiamo di aiutarci con donazioni per
sterilizzazioni, vaccini, esami, ecc… che stiamo già affrontando per loro. Per chi desidera
dare un aiuto all’Associazione, per acquistare
cibo e cure ai pelosetti, vi invitiamo a sostenerci con l’iscrizione (tessera annuale 20,00
€), o altra offerta, tramite “poste pay” n° 5333
1710 1191 3494, intestata alla nostra tesoriera Claudia Andrea Manicone (codice fiscale:
mnccdn95l47f205c)”.
Info: [email protected] oppure
cell 340/4130114.
Da Amilcare, in via Imbonati, cucina casalinga degli anni sessanta
ll’inizio di via Imbonati, al civico 11, circondata da locali cinesi, suA
damericani e nordafricani, spicca una delle ultime vere trattorie
milanesi. Manfredi Amilcare, cucina casalinga si legge sul biglietto da
visita. Ed è proprio così.
Ambiente semplice, con arredi da vecchia trattoria, per un locale nato
alla fine degli anni cinquanta dove, entrando, ti senti riportato indietro
negli anni. Bancone bar con pedana, tavoli in fòrmica con tovaglie bianche, pareti foderate in legno perlinato, un vecchio telefono grigio, grande simpatia e familiarità dei gestori sono le caratteristiche della trattoria. Oltre naturalmente alla cucina.
Oggi la gestione è affidata ad Amedeo e Gilberto, figli dell’anziano titolare di origine in realtà cremonese, con le mogli Rodolfa e Patrizia.
Il locale è molto frequentato, sia a mezzogiorno che alla sera, con una
clientela assai variegata: manager e impiegati (con la riqualificazione
urbanistica di questi ultimi anni la zona è oggi piena di uffici),
operai, professori, gente del quartiere, famiglie, single, giocatori di
curling (quello strano sport con pietre e scope che si gioca sul
ghiaccio), giovani e meno giovani, artisti. Molti gli habitué e sulle
pareti sono in bella vista le foto di alcuni di questi avventori. A
mezzogiorno è sempre pieno e non si prenota, la sera si può chiedere di riservare un tavolo.
Ma parliamo della cucina. Il menù è classico, con la lista scritta con la
macchina per scrivere ogni giorno. Primi piatti semplici, a seconda del
giorno possiamo trovare pasta, tortellini e gnocchi con diversi condimenti. Secondi molto più vari e legati alla stagione. In gran parte di carne, alla griglia ma non solo: pollo, coniglio, brasato con polenta, scaloppine al vino bianco, roast beef all’inglese, vitello tonnato, l’immancabile cotoletta, gallina lessa, fegato, nodino e filetto ai ferri, costata.
Porzioni abbondanti. Formaggi o torte di pasticceria per chiudere. Il
rapporto qualità/prezzo è ottimo: si può mangiare con 15 euro.
La chiusura settimanale cade di domenica, forse anche per permettere ai titolari di vedere le partite, ahimè dell’Inter, i cui colori occupano gran parte del locale. E dal lunedi mattina si riprende, con un
caffè, la lettura della Gazzetta dello Sport e i commenti al campionato. Perché da Amilcare la sensazione è proprio quella di mangiare in famiglia, come una volta erano tutte le trattorie, luoghi di aggregazione dove potersi fermare anche solo per scambiare due parole. Oggi bisogna andare a cercarle ma, per fortuna, se ne trova ancora qualcuna. (Riccardo Degregorio)
Manfredi Amilcare, via Carlo Imbonati, 11 - tel. 02.6081008 - M3 fermata Maciachini a 50 metri - chiuso la domenica.
NICODOMUS S.I. DI CALLÀ N.
Tel. 0266106087
Fax 0266106486
e-mail: [email protected]
www.nicodomus.it
Bus 42
MM5
Tram 5-7-31