Contro le sanzioni, in Crimea sfidando Ucraina e Palazzo

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Contro le sanzioni, in Crimea sfidando Ucraina e Palazzo Chigi | 1
giovedì 13 ottobre 2016, 17:00
Contro le sanzioni, in Crimea sfidando Ucraina e
Palazzo Chigi
Delegazione di politici regionali, imprese, Unioncamere in Crimea per affari contro il parere di Palazzo Chigi
di Redazione
Che la vicenda delle sanzioni dell’Occidente contro la Russia fosse uno dei tasselli più scottanti della nuova guerra fredda
che si sta consumando tra USA e Unione Europea da una parte e Federazione Russa dall’altra era già chiaro da mesi. Ora, in
un momento in cui i venti di Guerra Fredda tra Russia e Usa soffiano più violenti che mai, un nuovo tassello nella crisi
viene incastonato proprio sul capitolo sanzioni. Una delegazione di Consiglieri regionali di Veneto, Lombardia,
Liguria, Emilia Romagna e Toscana, è partita oggi per una missione in Crimea che durerà fino a domenica 16
ottobre. Le Regioni protagoniste sono le stesse che nei mesi scorsi si erano mobilitate contro le sanzioni, e alcune, Veneto,
Lombardia, Liguria, avevano adottato risoluzioni per sollecitare il Governo italiano (e, attraverso Roma, Bruxelles) a
riconoscere l'annessione della Crimea alla Russia e richiedere la cancellazione delle sanzioni contro Mosca. La
missione è stata organizzata dal Consigliere regionale Stefano Valdegamberi, eletto nella Lista Zaia, e primo firmatario
una Risoluzione, presentata il 20 aprile scorso e poi approvata il 18 maggio -con il disappunto di Ucraina e Roma-, alla quale
hanno fatto seguito quelle delle altre Regioni del Nord protagoniste della ‘rivolta glocal contro le sanzioni’ imposte dalla UE.
La missione, ci dice Valdegamberi, “è una forma di protesta da parte delle regioni del nord contro la politica del
Governo Renzi, che continua ad essere totalmente succube alle decisioni dell' Ue”. Il Veneto, insieme alle alle altre Regioni
del Nord che hanno approvato risoluzioni in tal senso ma anche insieme alla Baviera e al Parlamento francese, "ha da tempo
chiesto l'abrogazione delle sanzioni ma in questo clima di 'russifobia' che sta ulteriormente incrementando le tensioni, siamo
rimasti inascoltati". Il Consigliere aggiunge che "i danni economici che derivano da questa politica scellerata ricadono sulla
parte produttiva delle imprese del Nord Italia”. E Valdegamberi conferma la protesta arrivata dall'Ambasciata
ucraina a Roma. La quale ha inviato una lettera di diffida ai Consiglieri. Nella lettera si sostiene che i membri della
delegazione stanno violando il codice penale ucraino con le conseguenze previste. “E' una minaccia reale. E'
inammissibile che un Paese terzo interferisca con le attività politiche di rappresentanti di altri Paesi", denuncia
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su
http://www.lindro.it/contro-le-sanzioni-in-crimea-sfidando-ucraina-e-palazzo-chigi/
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Valdegamberi insieme al Collega Luciano Sandona. La missione, ci spiega, è diventato un caso diplomatico: “anche
Palazzo Chigi è intervenuto: invitandoci a non andare”, invito, prosegue Valdegamberi, respinto al mittente.
Compongono la delegazione non soltanto politici, bensì anche imprenditori -gran parte dei nomi sono riservati per non
esporre le aziende- e rappresentanti di Unioncamere Veneto. L’Ente camerale si trincea dietro il ‘no comment’,
rimandando alla conclusione della missione qualsiasi dichiarazione. Il sindaco di Padova dovrebbe firmare un accordo di
gemellaggio con Simferopoli. Le aziende rappresentante nella delegazione lavorano in settori diversi: depurazione delle
acque, produzione di strutture metalliche e di acciaio, cibo e prodotti alimentari per animali domestici come pure mangimi
per pesci e bestiame. Particolare interesse è stato mostrato dai produttori di vino, sostengono gli organizzatori, nella
delegazione vi saranno tre aziende vinicole ed è prevista la visita alla famosa cantina Massandra. In discussione vi è l'idea
di avviare una produzione congiunta russo-italiano di vino in Crimea. Durante la missione (che tocchera' Sinferopoli, Yalta e
Sebastopoli), sono previsti colloqui anche con i vertici delle autorità locali di Crimea sulle prospettive per
l'abolizione delle sanzioni ant-russe e la firma di accordi politici ed economici. Durante la tre giorni, i delegati,
conferma Valdegamberi, "avranno l'occasione di incontrare gli imprenditori di Crimea, conoscere il business climate e le
possibilità di investimento nella regione". Lo "scopo della visita è lo sviluppo della cooperazione in campo economico e
culturale, come pure il rafforzamento delle relazioni con la Russia, in particolare la Crimea". Il presidente del Forum di Yalta,
Andrei Nazarov, ha dichiarato che con questa visita si vuole dimostrare il «potenziale di investimento della Crimea. Ci
aspettiamo che questo viaggio porti a risultati non solo politici, ma anche economici», ha aggiunto Nazarov.
Alcune delle imprese, fanno sapere gli organizzatori della missione, hanno già partecipato al forum di Yalta, svoltosi ad
aprile. Allora, il Ministro dello Sviluppo economico della Repubblica di Crimea, Valentin Demidov, aveva presenziato alla
firma di un memorandum d'intesa tra Dmitri Abramov, della 'Corporazione per lo sviluppo della Crimea', e Davide
Sarnataro, Segretario Generale della Camera di commercio Italia-Eurasia. Il memorandum è stato firmato allo scopo di
arrivare alla creazione di progetti d'investimento congiunti e per rafforzare le relazioni di partenariato, ha scritto
la stampa russa. All'evento avevano partecipato anche rappresentanti del Ministero dell'Agricoltura, della Salute e
dell'Ambiente della Repubblica di Crimea. Secondo fonti riferite dall’agenzia stampa ‘AGI’, dal 2017 la Russia darà
incentivi a fondo perduto sulla Crimea e anche il business italiano si sta muovendo in vista di questo. Il
problema rimangono non solo le sanzioni -che nel 2014 l'Ue ha imposto sugli investimenti, i servizi e gli scambi con la
Crimea e Sebastopoli dopo l'annessione da parte di Mosca- ma anche la situazione complessa dal punto di vista giuridicolegale, dovuta al fatto che l'Italia non riconosce la penisola come territorio russo. “Da qui l’attivismo con passo felpato di
Palazzo Chigi sulle Regioni che esprimono rappresentati in questa missione per nulla gradita a Roma”, ci sottolinea una
nostra fonte in Farnesina. All'incontro saranno presenti le massime autorità politico-economiche della Crimea, dal primo
Ministro Sergej Aksenov e i sindaci di Simferopoli. Il vicecapogruppo della Lega Nord in Regione Lombardia Jari Colla, ci
conferma: “La questione è molto seria, investe sia la politica estera europea, che quella economica. I Consiglieri
regionali si schierano in merito all' abrogazione di tutte le sanzioni contro la Russia, visti i danni economici generati dalle
sanzioni, assurde ed inefficaci. L'iniziativa non risulta essere gradita al Console Generale d'Ucraina Andrii Kartysh, a
Milano”, che citando l'articolo 332 del codice penale d'Ucraina, informa i Consiglieri sulle conseguenze a cui potrebbe
andare incontro. La visita in Crimea violerebbe il regolamento d'entrata ed uscita dalle aree d'Ucraina
temporaneamente occupate e le relative direttive dell' Unione Europea. "Prendo atto”, ci dice Colla, "delle
preoccupazioni del Consolato, ma vado comunque, specificando che il Consiglio regionale Lombardia sarebbe
disponibile ad un dialogo, utile allo scioglimento delle ragioni di entrambe le parti. Il Consiglio regionale ha approvato, lo
scorso 7 luglio, una mozione che chiede di riconoscere quanto espresso dal popolo della Crimea attraverso il referendum di
indipendenza e di porre fine alle sanzioni nei confronti della Federazione Russa". Colla conclude ricordando che la
delegazione si recherà nella penisola di Crimea "in pieno spirito con quanto espresso in quel documento". Valdegamberi
precisa che la delegazione si reca in Crimea con la copertura politica delle Regioni rappresentate ad eccetto di
quella dell’Emilia Romagna, per la quale è presente il Consigliere regionale del Carroccio Stefano Bargi. Partono "senza
l'appoggio politico dell'Emilia-Romagna" con l'obiettivo di creare un "ponte" verso la Russia, per lanciare un segnale in vista
di una riapertura del dialogo con Vladimir Putin. Bargi, determinato avversario delle sanzioni economiche e dello stallo
attuale nei rapporti diplomatici, precisa che è un impasse che hanno voluto la Ue e gli Usa, «ma che sta avendo, per via
delle sanzioni, importanti contraccolpi per la bilancia commerciale dell'Emilia-Romagna, in termini di perdite nell'export».
L'Emilia-Romagna è «la seconda regione più colpita a causa della sanzioni economiche, dietro alla Lombardia, con 771
milioni in meno di fatturato". Le perdite, sottolinea il Consigliere, "hanno colpito tutti i settori industriali, dalla manifattura
(per esempio, la moda), all'agricoltura e l'agroindustriale, fino alla meccanica di precisione. La Regione, nonostante cio' e'
l'unica dell'area nord (piu' la Toscana) a non avere preso una posizione chiara contro le sanzioni, che ci sono state imposte.
Malgrado questo, è nostra intenzione cercare di ricucire un clima di fiducia verso il nostro Paese, andando nel contempo a
toccare con mano la situazione in Crimea. Per capire quanto di quello che viene detto dall'Onu e dalla politica internazionale
corrisponda al vero». Imprenditori e unioncamere "vaglieranno le possibilità di collaborazione commerciale e non solo con la
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Crimea, così da essere pronti appena le sanzioni verranno meno", ma c’è da credere che collaborazioni potrebbero
partire già anche nei prossimi mesi. E Valdegamberi anticipa che tra qualche giorno, a seguito di questa missione, ci
“sarà un annuncio importante”, sottolineando che si, il vero danno le sanzioni lo creano all’Europa, e, per quanto
rigurda l’Italia le regioni del Nord sono le più colpite. Le sanzioni dell'Occidente influiscono molto poco sulla Russia,
hanno più che altro un impatto in termini di possibilità di accesso del Paese alla tecnologia, aveva detto il Presidente russo,
Vladimir Putin nel corso del forum economico 'Russia Calling'. «Vedo una minaccia nel voler limitare il nostro accesso alla
tecnologia: questo danneggia l'economia mondiale nel suo complesso, non solo l'economia russa, perchè l'economia russa è,
senza dubbio, una parte importante dell'economia globale».
di Redazione
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