La vera Pizza rafforza la Cucina italiana

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Editoriale
La vera Pizza rafforza la Cucina italiana
La pizza è un orgoglio nazionale di cui, fuori dai nostri confini, non sempre sono noti o
riconosciuti i natali. Italia a Tavola si sta impegnando a sostenere le iniziative più interessanti,
come il contest #pizzaUnesco
Tradizione e ricerca. Tecniche di cottura e selezione delle farine. Questi i
punti cardinali che definiscono la realtà della pizza oggi, il piatto più tipico
della Cucina italiana, ma anche il più imitato e stravolto al mondo. Per non
parlare del fatto che con “mamma” è la parola italiana più conosciuta. Un
vero orgoglio nazionale di cui però, fuori dai nostri confini, non sempre
sono noti o riconosciuti i natali ...
A cercare di rimettere ordine in un contesto un po’ confuso, ci sta
finalmente pensando la petizione #pizzaUnesco, che mira ad ottenere il riconoscimento di
Patrimonio dell’Umanità per l’arte dei pizzaioli napoletani. Un passaggio che ancor più, e meglio,
di quello ottenuto per la dieta Mediterranea, potrebbe innescare un ciclo virtuoso capace di
valorizzare a cascata un po’ tutta la filiera agroalimentare italiana. Per raggiungere questo risultato
manca ormai davvero poco: l’obiettivo del milione e mezzo di firme, raccolte in almeno 100
Paesi, è ormai vicino. Ma certo più sostegno daremo all’iniziativa, più probabilità di successo
avremo.
Ben vengano dunque tutte le iniziative capaci di richiamare attenzione attorno alla pizza. E in
effetti da tempo crescono gli spazi dedicati dai media e dai social a questo piatto, anche se a volte
c’è un po’ di contraddizione fra la comunicazione che si attiva e la realtà.
La pizza va assolutamente sdoganata da quel limbo che la vedeva come un alimento di secondo
piano, occasione di divertimento e incontro fra amici. Bisogna però stare attenti a non stravolgere
la sua peculiarità. Ben vengano le pizze gourmet, una delle nuove frontiere della cucina italiana.
Ma deve essere chiaro che la pizza è un cibo popolare. E tale deve restare.
Non parliamo solo di costo finale (che dipende dalle materie prime della farcitura). Ci riferiamo
proprio alla sua essenza, a quello che l’ha fatta diventare un simbolo dell’Italian style, così come i
piatti o i vini più ricercati. Ognuno ha il suo ruolo, e in questo sta la grandezza e la forza delle
Cucine italiane. La pizza da Napoli si è adattata nelle varie zone d’Italia per consistenza, dimensioni
e impasti. Ma tolte alcune deformazioni, resta sempre una pizza. Non facciamola diventare una
specie di piatto per pietanze troppo elaborate (che alcuni pizzaioli magari non saprebbero
preparare correttamente).
Come Italia a Tavola vogliamo impegnarci sempre più a tutelare e promuovere la vera pizza. Lo
faremo sostenendo le iniziative più interessanti in questa direzione (pensiamo all’ottima riuscita
del contest #pizzaUnesco a Napoli nei giorni scorsi) e impegnandoci direttamente in attività di
aggiornamento e informazione rivolte ai pizzaioli, ai quali vogliamo in prospettiva offrire le stesse
opportunità di crescita professionale che oggi hanno cuochi o pasticceri, per ricordare i
professionisti più direttamente impegnati nella somministrazione di alimenti.
Concorsi tarocchi o celebrazioni esagerate per creare miti inutili (come certi chef...) non servono
alla pizza e nemmeno all’Italia.
Alberto Lupini
10 ottobre 2016
www.italiaatavola.net
www.giornaledellisola.it - ottobre 2016