Articolo - Dinamo Sassari

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«Dinamo sempre al top,
l i l i Milano è la più tosta»
Alessandro Cittadini torna a Sassari da avversario con la Germani Brescia
«Nel 2010 avevamo l'entusiasmo della neopromossa, come noi oggi»
di Andrea Sini
I SASSARI
Era in campo il giorno della prima, storica vittoria in serie A,
contro Caserta. C'era quando la
Dinamo ha staccato il biglietto
per i primi playoff scudetto di
sempre e quando ha fatto tremare l'Armani Milano, sbancando il Forum in garal. Non
da protagonista, magari, perché quella per lui non era stata
un'annata facile.
Cinque campionati dopo,
Alessandro Cittadini torna a
Sassari con un'altra maglia: sabato sera sarà in campo al palazzetto da capitano della neopromossa Germani Brescia, reduce dal larghissimo successo
sulla Red October Cantù. Venti
punti di scarto e la sensazione
che, come spesso accade, a inizio stagione le neopromosse vadano assolutamente trattate
con cautela. «L'entusiamo c'è,
non posso negarlo. E in questo
momento sentiamo la spinta di
una città che è tornata nella
massima serie dopo 28 anni di
assenza», racconta l'esperto
centro di origine perugina, classe 1979.
«Però - prosegue Cittadini non dobbiamo farci trarre in inganno da quella vittoria. A loro
mancava il play titolare, noi abbiamo conservato una parte
consistente della vecchia guardia ma il nostro quintetto è tutto nuovo e dobbiamo migliorare. Insomma, il nostro obiettivo
è salvarci e sappiamo che sarà
molto dura, perché in questo
campionato non ci sono squadre materasso e ogni partita nasconde grosse insidie».
A Brescia, fatte le debite differenza, l'ex giocatore della nazionale (97 presenze, un argento
agli Europei e un oro ai Giochi
del Mediterraneo) sta vivendo
qualcosa di simile a quanto accadeva a Sassari sei anni fa. È
così? «In parte sì, soprattutto
per quanto riguarda l'entusiasmo della piazza. Ma in questo
caso la serie A la sento molto
più "mia": sono a Brescia da tre
anni, sono il capitano e ho contribuito alla promozione sudando per quattro turni, tutti giocati sino alla quinta partita. A Sassari sono stato divinamente, ho
bellissimi ricordi e porto nel
cuore la famiglia Mele, i compagni di squadra e la città. Con me
a Brescia c'è anche Franko Bushati, che è stato alla Dinamo
prima di me (tra il 2007 e il 2009,
ndr) e anche lui ha ottimi ricordi. Ma in generale è difficile sentire che qualche giocatore non
è stato bene a Sassari».
Cittadini, arrivato con alle
spalle già una carriera di altissimo livello, in biancoblù faticò
SERIE A
parecchio a trovare spazio.
«Non possono negare che non
sia stata una stagione particolarmente felice - conferma l'ex
giocatore di Fortitudo Bologna,
Reggiana, Napoli, Livorno, Teramo, Rieti e Veroli - ma avevo
davanti uno come Othello Hunter, che oltre essere un grande
giocatore era anche un personaggio straordinario. Ricordo
le escursioni al mare a Stintino,
le cene e la pizzata di fine campionato: salutando le nostre
mogli si mise a piangere. Ho abbastanza esperienza per dire
che non tutti gli americani sono
come lui. Anzi».
Si sarebbe mai aspettato di ritornare in piazzale Segni e trovare quattro titoli che pendono
dal soffito del PalaSerradimigni. «Onestamente no. In questi anni ho visto la loro crescita,
ho fatto tifo per loro ma non
avrei mai pensato che appena
tre anni dopo il mio passaggio
sarebbero diventati campioni
d'Italia. Mi fa molto piacere per
loro».
Della vecchia guardia troverà
soltanto Devecchi e Sacchetti.
«Sono due e non sono pochi conclude Cittadini -, considerando la rapidità con la quale le
squadre cambiano. Dovremo
fare molta attenzione alla Dinamo. La metto in pole position
tra le squadre che possono dare
fastidio a Milano».
Alessandro Cittadini insieme a James White, a Sassari nella stagione 2010-'ll, la prima in serie A per i biancoblù
SERIE A