canados: quando si parla di semicustom

Download Report

Transcript canados: quando si parla di semicustom

cantieri
CANADOS:
QUANDO SI PARLA DI SEMICUSTOM
di Andrea Mancini
La parola semicustom, come tutte le parole precedute dal suffisso “semi”, è una parola per sua natura indefinita che può dar vita ad un limbo senza fine di gradazioni. Per Canados invece questa parola non genera dubbi: oggi come ieri
il cliente Canados può veder soddisfatta ogni sua esigenza o desiderio, anche quelle che comportano modifiche radicali e non si
limitano ad una semplice variazione di layout o ad un
diverso arredamento. Il tutto però senza toccare gli aspetti tecnici fondamentali come la carena, la posizione dei
motori e delle linee
d’asse, le strutture, cioè
quegli
aspetti
più ingegneristici
di un progetto sviluppato
e messo a punto in anni di lavoro e verifiche sul campo.
Per tutto il resto Canados è disponibile ed in grado di cambiare per soddisfare le specifiche richieste del cliente, come dimostra uno degli ultimi yacht attualmente in fase di realizzazione, un 86 piedi per il quale è stata addirittura disegnata e realizzata una nuova coperta in stile navetta. Quindi un semicustom vero che riesce a soddisfare le richieste ed
i sogni degli armatori più esigenti. Tutto ciò è reso possibile dalla lunga storia dei Cantieri Canados, 60 anni in cui è stato accumulato un patrimonio di cultura ed esperienza difficilmente replicabile che si è tramandato di generazione in generazione fino ai nostri giorni. Ancora oggi, difficile a credersi in questo mondo iperspecializzato, Canados progetta e
produce in casa quasi tutti i componenti delle sue barche grazie ad un qualificatissimo ufficio tecnico e grazie ad esperti artigiani che lavorano magistralmente essenze pregiate o
compensati, acciaio inox o alluminio.
Per saperne di più siamo andati a renderci conto di persona di questa particolare realtà
della nautica italiana che, nata nell’immediato dopoguerra come Cooperativa Costruzioni
Navali di Ostia in quello che restava della fabbrica di idrovolanti Saiman, in oltre sessant’anni di storia ha varato oltre 650 imbarcazioni a motore e 100 imbarcazioni a vela, oltreché
una serie di imbarcazioni per la Guardia Costiera ed altri corpi militari. Il cantiere, che si
estende su una superficie di oltre 12 ettari ed ha una capacità produttiva fino a 20-25 imbarcazioni, produce oggi una gamma di yacht che va dai 24 ai 36 metri.
E nei moderni stabilimenti alla foce del Tevere abbiamo incontrato Luca Allegri, del fondo
d’investimento britannico Balmoral Capital che dal 2007 detiene la proprietà di Canados,
al quale abbiamo rivolto qualche domanda.
Alcune delle versioni della cabina armatoriale dell’86: come si vede non
cambia solo la tappezzeria!!
116
116-119_sy31ita_cantieri canados.indd 1
02/12/11 12.50
Quali sono i motivi alla base della scelta di costruire yacht semicustom?
Prima di tutto c’è un motivo storico: Canados nasce nel
1946 in un’area strategica dal punto di vista logistico, ma senza quelle tradizioni nautiche e navali tipiche di altre zone come Viareggio o La Spezia. Di conseguenza il cantiere, non riuscendole a reperire sul territorio, si è dovuto attrezzare nel
tempo per essere autosufficiente ed avere al suo interno
tutte le professionalità e le specializzazioni necessarie. E così
ancora oggi Canados è attrezzata per produrre al suo interno tutto l’acciaio e tutto il legno che c’è a bordo. Addirittura ci facciamo in casa gli assi propulsivi o i mancioni di accoppiamento delle linee d’asse. Questa caratteristica, indissolubilmente legata alla storia ed alla tradizione del cantiere, nel
tempo è diventata la forza del Cantiere ed oggi rappresenta
anche un fattore strategico: non avendo la possibilità di competere su grandi numeri, per differenziarsi la strada obbligata
è la customizzazione, il rapporto “one to one” con il cliente.
Ma oggi, soprattutto in questi tempi di crisi economica, è ancora percorribile questa scelta?
Per i volumi attuali di produzione di 6-7 barche l’anno potrebbe sembrare un eccesso avere quasi 100 dipendenti, 15 persone in falegnameria, 12 nell’ufficio tecnico e via dicendo. Ma d’altra parte è proprio questa la forza del cantiere che storicamente ha sempre avuto al suo interno tutte le professionalità e specializzazioni. Sicuramente abbiamo ridotto laddove era possibile, ridotto gli sprechi, ma senza ricorrere alla cassa integrazione.
Chi è il cliente che sceglie uno yacht Canados?
Il tipico cliente Canados è un cliente fidelizzato, che aveva un
Canados e torna per avere un altro Canados. È un cliente che
è stato abituato negli anni ad avere un prodotto diverso, molto customizzato ma anche rinomato per le grandi doti marine.
Egli viene da noi perché non vuole solo comprare la sua barca, ma perché vuole costruirla con noi.
E non è un caso se alla fine conosce bene tutto il cantiere, la falegnameria, l’officina, i nostri tecnici
ed operai, con i quali a volte ha anche un rapporto diretto. Ad esempio sembra incredibile venire
in cantiere e vedere armatori che prendono sottobraccio il falegname o il meccanico e, al di la delle profonde differenze culturali ed economiche che inevitabilmente esistono, discutere insieme di
come realizzare un mobile o un pezzo meccanico, delle varie soluzioni che è possibile adottare per
quel mobile. E magari erano venuti in cantiere per discutere di tutt’altro. Un altro esempio. Il tipico
armatore Canados è colui che vuole andare in sala macchine, esaminare ogni particolare, analizzare gli aspetti tecnici: guarda un po’ la barca con gli occhi del comandante. E non è un caso se negli
ultimi 3-4 anni sui nostri 86 piedi abbiamo avuto situazioni in cui l’armatore non aveva un comandante, ma solo un marinaio che gli curava la tenuta della barca. E comunque parliamo di una barca di 27 m che vale 4 milioni di euro. Ma tanto è l’attaccamento e l’interesse per il prodotto che
l’armatore si sostituisce completamente al comandante perché, in una sola parola, è appassionato.
Quindi un cliente che partecipa attivamente alla costruzione dello yacht.
È proprio l’idea di costruirsi la barca l’elemento vincente. Questa nostra impostazione, storica e
strategica al tempo stesso, per il cliente non si traduce solo in una banale diversificazione della
L’86 è il modello che
probabilmente meglio rappresenta la
capacità di customizzazione Canados:
per un armatore che
voleva la cabina armatoriale sul ponte
principale e non come al solito sottocoperta, sono state addirittura disegnate e
costruite delle nuove
sovrastrutture in stile navetta.
117
116-119_sy31ita_cantieri canados.indd 2
02/12/11 12.50
cantieri
Canados:
quando si parla di semicustom
proposta, come ad esempio potrebbe essere sottoporgli tante soluzioni differenti
come layout, materiali, emozioni. Costruendo insieme a noi la sua barca l’armatore vive un’esperienza molto più profonda.Tra l’altro, personalmente, proprio questa esperienza è ciò che più invidio ai nostri armatori, e non è tanto la possibilità
di possedere un grande yacht come quelli che facciamo.
Ma un cliente come quello descritto non è affatto un cliente facile.
Sicuramente esiste una maggiore difficoltà nel gestire i rapporti con questo tipo di armatori, che sono più esigenti, sanno di cosa parlano. Di contro però da
molta più soddisfazione. Tra l’altro sono armatori, generalmente italiani o europei, con i quali Canados è in grado di esprimere tutte le sue potenzialità. C’è anche da dire che oggi esiste un importante mercato russo per il quale queste caratteristiche sono invece meno importanti.
Ma in concreto cosa significa semicustom per Canados?
Canados è un semicustom vero rispetto ad altri cantieri. Ciò significa che non ci
limitiamo a customizzare gli interni, il layout, ma affrontiamo anche aspetti tecnologici e costruttivi molto importanti. Ad esempio in questi mesi il nostro ufficio tecnico sta lavorando moltissimo per soddisfare le particolari richieste relative al nostro nuovo ‘120, una barca particolarmente tecnologica dove sono previste 4 aperture laterali, terrazze, pinne stabilizzatrici zero speed, etc.
Semicustom per Canados significa riuscire a soddisfare le
richieste dell’armatore fino ad arrivare
a modificare lo specchio di poppa, come
si vede per i due 86
piedi qui sopra.
Per entrare ancora di più nel dettaglio tecnico e capire come Canados intende uno
yacht custom, parliamo con l’ing Giovanni Senatore, direttore tecnico ma anche uno
dei tanti veterani di questo cantiere dove la storia e la tradizione sono così fortemente legati alla produzione attuale.
Quali sono le caratteristiche che uno yacht Canados mantiene
sempre, al di la di qualsiasi customizzazione?
In Canados partiamo sempre dalla carena: la disegniamo, la studiamo, la ottimizziamo,
spesso anche con l’ausilio di prove in vasca, e solo alla fine la riempiamo, cioè pensiamo a ciò che ci andrà dentro, al layout, al design. Altri cantieri facevano e fanno esattamente il contrario: disegnano una carena funzionale a contenere ciò che qualcun
altro ha pensato. In pratica disegnano un layout e lo rivestono con una carena. Questo modo di procedere per Canados è la conseguenza di un’impostazione direi storica, rispetto alla quale anche coloro che sono appena arrivati si adeguano naturalmente. Un’impostazione culturale che salvaguarda gli aspetti tecnici …caro cliente ti
faccio qualsiasi cosa ma senza toccare carena, posizione motori e linee d’asse, strutture principali. Successivamente le variazioni di peso, strutturali, etc., conseguenti alle
richieste di customizzazione saranno studiate ed analizzate rispetto a tutte le implicazioni che comportano sull’intero progetto dal punto di vista tecnico. Ad esempio,
per un armatore dell’86 che voleva la cabina armatoriale sul ponte principale, e non
come al solito sottocoperta, abbiamo modificato addirittura le sovrastrutture in stile
navetta. Quindi non solo un nuovo layout ma una nuova coperta. Il cliente ha così avuto la percezione di fare quel che voleva ma, in realtà, gli aspetti più tecnici e marini della barca non sono stati
toccati! Nonostante ciò il lavoro di studio, ri-progettazione e verifica sarà comunque moltissimo. Al-
118
116-119_sy31ita_cantieri canados.indd 3
02/12/11 12.50
A sinistra, il complesso
alberotto in alluminio del
nuovo 120’ in costruzione
in officina da l’idea della capacità di Canados di andare
dall’ideazione, alla progettazione, alla realizzazione.
A destra, dagli assi portaelica, alle bitte, ai passacavi:
quasi tutti gli acciai di bordo
sono costruiti in cantiere
per meglio soddisfare le
specifiche esigenze dello
yacht.
la fine abbiamo fatto un giro nel cantiere e toccato con mano quello che fin qui abbiamo raccontato: oltre 3000 mq dedicati alla lavorazione del legno dove esperti artigiani sono in grado di realizzare qualsiasi mobile o accessorio. Si parte addirittura dalle tettoie di essiccazione del legname dove, come una volta, i tavoloni delle essenze più pregiate sapientemente accatastate, in modo da essere garantita una libera ventilazione al riparo dalla pioggia e dal sole, hanno il giusto tempo e luogo per una graduale stagionatura. Quindi una stagionatura naturale, quella che garantisce i migliori risultati ma che richiede tempo, un aspetto che in un mondo sempre più frenetico da il senso di
quanto 60 anni di storia e tradizione facciano parte del modo di lavorare e costruire in Canados.
Michele Donato, il responsabile della falegnameria, ci accompagna poi nei laboratori di taglio e lavorazione, alle presse per le impiallacciature, negli ampi spazi dove si monta e si prova preliminarmente tutto ciò che poi verrà messo a bordo, per finire con i grandi forni, ben 8, dedicati alla verniciatura ed alla laccatura. Nei locali dedicati alla lavorazione dei
metalli tra i tanti pezzi in lavorazione, o già pronti, è stato difficile vederne due uguali. D’altronde “ci annoiamo quando dobbiamo realizzare due pezzi uguali” ci spiega con una battuta il responsabile dell’officina meccanica Leucio Bianchi. Proprio questa sapiente artigianalità, che si esprime oltre che nella realizzazione nel montaggio a bordo e nella rifinitura complessiva della
barca, come abbiamo avuto modo di constatare visitando i capannoni dedicati alla produzione, rappresenta il valore aggiunto
di una barca Canados. Una barca costruita prima che da un cantiere da tante persone esperte ed appassionate dotate di grandi
capacità. Solo così uno yacht Canados diventa un vero semicustom, la barca che realizza i sogni del suo armatore.
Per ulteriori informazioni: Canados International; via dell’idroscalo; 00121 Roma; tel. 06 56339732; fax 06 56037581;
web: www.canados.com; mail: [email protected].
Per consentire la creazione di una zona living
a prua sul nuovo 120’, le sovrastrutture del
116’ sono state modificate, come si può vedere nelle foto qui a sinistra.
A destra, sopra, uno dei nuovi 86 piedi in costruzione, sotto, gli enormi spazi disponibili
per la lavorazione del legno
119
116-119_sy31ita_cantieri canados.indd 4
02/12/11 12.50