16 OTT 11 Sconto Energia Com Naz III

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CISAL FederEnergia
La Segreteria Nazionale
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Lo sconto sulle tariffe e gli accordi del 17 maggio: “più sono
passati i mesi più confusione è stata fatta”. Facciamo il punto.
In questo comunicato tratteremo le premesse, le azioni legittime, le notizie prive di
riscontro effettivo, le notizie diffuse dai sindacati che hanno firmato l’accordo del
17 maggio e cosa fare.
Premesse e fatti:
(1) La soppressione dello sconto sull’energia elettrica deriva dagli accordi siglati il 17 maggio 2011 da
Filctem-Cgil/Flaei-Cisl/Ulcem-Uil.
(2) Enel ha rispettato le finalità di una società SpA, ha fatto quello che era nel proprio diritto: chiedere di
pervenire ad un accordo sul tema e presentare le proprie proposte; proposte confacenti al diritto societario di
tutelare gli azionisti ed i risultati economici del gruppo ed in questo ha rispettato il protocollo sulle relazioni
sindacali.
Enel Spa è intervenuta sullo sconto non per un’autoritaria imposizione sui dipendenti o minacciando uno
stato di crisi in qualche società del gruppo, ma solo a seguito di un accordo concordato e firmato il 17
maggio con tre Organizzazioni Sindacali delle cinque che firmano il CCNL.
L’accordo siglato il 17 maggio da questi tre sindacati è stato talmente condiviso tra le rispettive segreterie
nazionali e regionali che subito sono partite su tutto il territorio nazionale una serie di
comunicazioni/assemblee di promozione dell’accordo e di illustrazione del totale e certo vantaggio offerto ai
lavoratori.
(3) in questo mese anche la UGL di settore ha firmato gli stessi verbali del 17 maggio, senza
apportare nessuna modifica.
(4) La CISAL FederEnergia non ha sottoscritto gli accordi del 17 maggio perché – ha ritenuto – non
assicurano la generalità degli attuali percettori: nessuno può garantire che le cifre offerte in sostituzione
dello sconto siano credibili sul lungo periodo, anzi, per i contratti attuali di potenza 4,5 e 6 Kw, i dubbi
sono certezze di inadeguatezza.
Non c’è l’attenzione necessaria per le “giovani generazioni”, anche attraverso il non garantista sistema di
previdenza complementare: nulla è previsto dagli “accordi del 17 maggio” per chi sarà assunto dopo il 1°
dicembre di quest’anno.
Viene completamente snaturata la ragione dello sconto sull’energia, spostandolo dalle utenze attive dei
dipendenti alla corresponsione generalizzata e non paritaria per i consumi attesi, all’invito alla proliferazione
di contratti, al versamento in Fopen, al versamento di una somma esigua per i lavoratori assunti dal 96 ad
oggi, (ma solo se viene versato nel Fondo Pensione Fopen), che di per se crea un’altra ulteriore disparità.
Le offerte sul mercato libero sono valide per 12 mesi: dopo viene deciso da Enel Energia il nuovo valore di
tariffazione del KWh; nessuna certezza di costo contrattuale di fornitura per il futuro.
(5) Non c’è nessuna norma di legge attraverso la quale l’Autorità dell’Energia Elettrica ed il Gas
(AEEG) obbliga le aziende del settore elettrico a manovre come quella contenuta nei verbali del 17 maggio e
non c’è nessuna azione sanzionatoria legata allo sconto verso le società del settore elettrico.
(6) Non risulta agli atti che nelle altre aziende del settore elettrico, diverse dal Gruppo Enel SpA, è stato
fatto un accordo simile.
Roma, 16 Ottobre 2011
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Le informazioni ed i temi contenuti nella presente comunicazione sono limitate ai soli destinatari in indirizzo. E’ vietata la distribuzione, diffusione
e pubblicazione, con ogni mezzo essa venga eseguita, in contesti esterni al perimetro societario, senza l’espressa autorizzazione del Segretario Generale Nazionale
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(7) Il ricorso al “silenzio-assenso” (cioè chi sta zitto accetta), è una procedura legittima: qualora la
contrarietà all’accordo non fosse dichiarata si può assumere che il lavoratore abbia prestato il proprio
consenso a vedersi applicare l’accordo stesso.
Questo vale anche per i lavoratori non iscritti ai sindacati firmatari che sono inclusi negli effetti
dell’accordo, anche il lavoratore non iscritto ai sindacati stipulanti, che intenda rifiutare gli effetti
dell’accordo (è un suo diritto), ha l’onere di manifestare il proprio dissenso/disinteresse.
(8) Il 7 ottobre è stato firmato un altro accordo tra Enel Spa e Filctem-Flaei-Uilcem, questo verbale
sostanzialmente, nulla innova, contestualmente recita solo che:
“con il verbale di accordo del 27 luglio 2011 le Parti avevano fissato i termini (10 ottobre/15 novembre) per
l'eventuale manifestazione di mancanza di interesse verso gli accordi del 17 maggio 2011 sulle misure di
sostegno al sistema di previdenza complementare in Azienda, modificando quelli precedentemente previsti,
tenuto conto che il 10 ottobre sarebbero stati resi noti i contenuti economici dell'offerta per i dipendenti Enel
sul mercato libero. Le Parti hanno ritenuto utile ed opportuno consentire al personale di disporre di un
adeguato lasso di tempo per una migliore conoscenza/valutazione della suddetta offerta,tutto quanto sopra
premesso e considerato: le Parti stesse hanno concordato di spostare al 17 ottobre 2011 il termine di
decorrenza per le manifestazioni di mancanza di interesse di cui in premessa, fermo restando il
termine ultimo del 15 novembre 2011.” (fine)
La mancata firma della Cisal e la reazione spontanea di gruppi di lavoratori ha generato e continua a
generare, tra i “sottoscrittori”, un certo nervosismo e la produzione di documenti che contraddicono gli
stessi firmatari:
La Flaei-Cisl, con protocollo 11L017, il 7 settembre 2011, dichiara “Rimane la perplessità di chi ipotizza
l’impennarsi dei costi della bolletta elettrica: si potrebbe definire un sistema di verifica per monitorare
periodicamente l’andamento dei prezzi dell’energia intervenendo, in caso di scostamenti significativi, sullo
sconto praticato a Dipendenti.” Ed aggiunge: “qualunque siano le volontà manifestate dai Lavoratori, la
FLAEI unitamente alla CISL e ai suoi Enti e Servizi, è in grado di tutelare e difendere Iscritti e Lavoratori
in ogni Sede.”
[NOSTRO COMMENTO] Peccato che non esista nessun accenno nei verbali sul “sistema di verifica dei
prezzi dell’energia” e di possibili adeguamenti periodici: sono i verbali firmati quelli che contano! Il resto
sono solo chiacchere e fumo… e poi l’ultima frase: che vuol dire? Una sfuggita contraddizione?:
“siccome abbiamo firmato un verbale che potrebbe non soddisfare qualcuno siamo disposti anche ad
assisterlo nella causa che potrebbe intraprendere contro l’applicazione degli stessi accordi di cui siamo
firmatari?
Nel comunicato del 29 settembre 2011 – Prot. 173 della Flaei si legge: “<…> Circa le questioni emerse
nelle Assemblee e presentate all’Enel, non abbiamo avuto riscontro sui punti più importanti: verifica sul
costo; futuro dell’energia; revisione degli importi riguardanti i Lavoratori con sconto 2.500 Kw/h e
contratto di potenza 4,5 e 6 Kw; opzioni di scelta circa l’installazione di sistemi di energia rinnovabile;
maggiori oneri in caso di optazione in busta paga della valorizzazione economica. Come potete evincere,
non vi sono ancora aperture concrete da parte dell’Azienda. <…> Se l’Enel dovesse mantenere un
atteggiamento rigido, daremo corso a quanto ipotizzato nella recente riunione dei Segretari Generali
Regionali. Resta inteso che, come FAEI, pur convinti della bontà dell’accordo e del lavoro che dovremo
continuare a svolgere fra i Lavoratori, non lasceremo nulla di intentato né concederemo spazio a sindacati
autonomi o pseudo associazioni/avvocati per la gestione delle mancate adesioni.”
[NOSTRO COMMENTO IN NOTA] E’ stata proprio quest’ultima frase “bellicosa” a convincere alcune Segreterie
Regionali della Cisal FederEnergia ad effettuare le assemblee nel mese di ottobre sul territorio e redigere altri
comunicati. Probabilmente senza questa frase gratuita non le avremmo fatte, convinti che era necessario tutelare
prioritariamente gli iscritti Cisal ed i lavoratori non iscritti a nessun sindacato. Come Cisal avevamo fatto le nostre
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considerazioni. Prima di questo mese, l’ultimo nostro comunicato nazionale risaliva al trenta maggio e l’ultimo
regionale risaliva ai primi di luglio: avevamo detto quello che c’era da dire!
L’ultima nostra comunicazione (riservata) verso Enel Spa, di invito all’integrazione e/o modifica dei contenuti
(normativi ed economici) degli accordi del 17 maggio, era stato inviato alla funzione di Corporate il 2 settembre 2011.
Ritornando ai comunicati, (le OO.SS.) erano tanto convinte della bontà dell’accordo che, il 10 ottobre
scorso, nel comunicato congiunto delle loro Segreterie Naz.li si legge:
“<…> per evitare un eccesso di tassazione a coloro che avessero la necessità di utilizzare direttamente il
controvalore economico l’Azienda ha proposto di far transitare comunque tale controvalore su Fopen
introducendo una modifica nel regolamento Fopen che ne consenta il prelievo ogni anno”
[NOSTRO COMMENTO] … ma cosa si cerca di condividere? Modificare il regolamento Fopen per consentire
giri fiscali?… per far recuperare qualche spicciolo per i bisognosi dipendenti? … cos’è un’altra
trovata che rinnova la “furbizia” italiana?
E di quanto si tratterebbe? un “risparmio” del 1-3%, un paradiso fiscale per i poveri creato a
tavolino?
Supponendo che molto meno della metà dei dipendenti titolari dello sconto usino questo “ipotizzato
sistema” l’effetto sarebbe di qualche milione di euro a regime con flusso di cassa costante a
disposizione del “sistema Fopen” per investimenti… sarebbe interessante capire meglio.
“<…> le nuove offerte commerciali valorizzeranno chi ha la potenza installata di 4,5 e 6 kw rispetto ai 3 kw,
inoltre tali offerte saranno monitorate nel tempo al fine di confermarne l'efficacia rispetto ad eventuali
aumenti tariffari”
[NOSTRO COMMENTO] cioè?? monitorate nel tempo, come? Con quali modalità? Scritte dove? Sono solo
altre frasi fumose con promesse e niente di certo! Non possiamo accettare queste incertezze e le vaghe
promesse prive di elementi certi!
“ <…> abbiamo altresì chiesto di migliorare l’offerta estendendo il bonus di 30 euro previsto per il primo
anno anche per quelli successivi”…
[NOSTRO COMMENTO] cos’è un ravvedimento operoso? Tradotto significa che (forse) si sono accorti che le
cifre del 17 maggio non erano così eccezionali e ottime come inizialmente avevano detto? Peccato che
anche questa richiesta non abbia trovato riscontro d’accoglimento in nessun verbale: quindi altro
fumo per rassicurare e buoni propositi: vale ancora e solo quello che hanno firmato con Enel SpA il 17
maggio. E quei trenta euro.. come sono stati calcolati? In riferimento a che? C’è un motivo di questa
precisa cifra o è un ricordo di tanti denari in reminescenza di un passo evangelico?
Questi elementi sono presi dai comunicati che circolano in rete: le Organizzazioni Sindacali citate potranno,
se sono comunicati da loro non prodotti, fare le rettifiche pubbliche: saremo felici se certi passaggi fossero
disconosciuti come prodotti da Organizzazioni Sindacali. Le versioni integrali sono a disposizione di tutti su
www.federenergia.org
Cosa fare?
Attenersi all’ultimo comunicato ai lavoratori da parte dell’Azienda (comunicato al personale del 10 ottobre
2011 “Misure di sostegno al sistema di previdenza complementare in Azienda” a firma di M. Gorga) ogni
lavoratore può esprimere il proprio dissenso attraverso una comunicazione individuale contenente: data di
presentazione della dichiarazione, nominativo, Unità di appartenenza e dichiarazione di mancanza di
interesse.
Consigliamo di completare la notifica della propria dichiarazione di mancanza di interesse a vedersi
applicare gli accordi entro il prossimo 30 ottobre e comunque assolutamente prima del 15 novembre 2011.
Questa comunicazione/dichiarazione deve essere consegnata alla Società di cui si è dipendenti tramite i
referenti aziendali esplicitamente indicati dalla Società. (Nessuno comunque impedisce al singolo
Lavoratore, quale ulteriore cautela, di inviare una copia della dichiarazione presentata in azienda anche
tramite raccomandata A/R alla sede Legale di Enel Spa e della Società di apparteneza)
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Ad oggi non esiste un modello predisposto da Enel per comunicare il proprio diniego alla
soppressione dello sconto/ rinuncia a vedersi applicare l’accordo.
Nel caso non sia esplicitato chi sia il referente aziendale autorizzato a rilasciare la certificazione attestante
dell’avvenuta consegna del rigetto dell’accordo, ovvero si riceva un rifiuto o delle difficoltà alla consegna
della ricevuta di presentazione della ”Dichiarazione di mancanza di interesse”, invitiamo a contattare la
nostra Organizzazione Sindacale inviando un fax al numero unico nazione 06.23326675 oppure un
messaggio di posta elettronica a [email protected], specificando gli stessi dati richiesti da Enel Spa.
Chi non esprimerà dissenso e non farà nulla: gli verrà riconosciuto, a decorrere dal 1° dicembre 2011,
di un assegno mensile "ad personam" secondo gli importi lordi, variabili in funzione dell'età anagrafica del
dipendente alla data del 30 novembre 2011 , previsti dalle tabelle con incentivo.
Per i lavoratori iscritti al FOPEN o che vi aderiscano successivamente, gli importi di cui sopra saranno
versati al FOPEN stesso a decorrere dal 1° dicembre 2011 per i lavoratori già iscritti, o dal mese
successivo alla adesione per gli altri. Questo effetto si produce automaticamente, senza esigenza di ulteriori
comunicazioni a carico del dipendente .
Cosa succederà il primo dicembre 2011?
Se i lavoratori si pronunceranno in maggioranza per il dissenso, l’accordo non passerà.
Anche nel caso in cui dovesse verificarsi un’applicazione forzosa dell’accordo a tutti i
dipendenti: chi ha inviato il proprio dissenso non perde tutto ma, al massimo, “rischia” di
vedersi applicare i valori economici contenuti nelle tabelle 1 o 2 anziché le 3 o 4. ( Per essere
concreti(*1): mediamente, per la maggior parte degli interessati, si parla di qualche euro netto al
mese in cifra fissa non rivalutabile: grosso modo il costo di un modesto “gratta e vinci”!
Se vince la scelta di rigettare l’accordo e “riaprire la partita”, questi pochi euro si riveleranno
un investimento per ottenere un tutt’altro equo accordo sia di valorizzazione che di dignità.
(*)
Non ci scordiamo che per quanto riguarda il Fopen stiamo parlando di “soldi virtuali”: il fondo pensione non
garantisce nessun importo certo né a breve né tra 15/20 anni: dipende da come saranno fatti gli investimenti, come
andrà l’economia, può essere che i soldi destinati (dagli accordi) in Fopen divengano “decine di migliaia di euro”,
come può essere che risultino pochi spiccioli, utili per un “gratta e vinci”… dipende… i mercati e la finanza sono una
scommessa, nessuno sulla faccia della terra può fornire alcuna garanzia!
In ogni caso resta salvo il diritto individuale di ogni Lavoratore di rivolgersi ai Tribunali del Lavoro,
qualora ritenga di aver subito un torto o un trattamento iniquo… Non è da “dimenticare” che un sindacato
(tra quelli firmatari del 17 maggio) si è già reso disponibile a difendere i Lavoratori in ogni sede.
Noi abbiamo la convinzione che la scelta individuale e consapevole di ogni dipendente Enel sarà
determinante per poter pervenire ad una forma diversa di accordo sulla materia; al contempo
riconosciamo il rispetto e l’assoluta libertà di ogni Lavoratore di decidere ciò che ritiene più
vantaggioso e opportuno per la propria situazione personale.
La Cisal FederEnergia rimane del parere che l’architettura degli accordi sia farraginosa ed iniqua,
inoltre non rappresenta una tutela generalizzata né degli attuali percettori né dei dipendenti assunti
dopo il 1996 o peggio ancora degli assunti dopo il primo dicembre di quest’anno, per i quali nulla
è previsto.
La Segreteria Nazionale si riserva ulteriori valutazioni ed azioni a valle dei risultati di verifica.
Riteniamo di aver fatto, in questi mesi, il possibile per informare correttamente e imparzialmente
tutti i Lavoratori.
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