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INCREDIBILI STORIE
Ludwig Richter - Hansel e Gretel 1903
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INCREDIBILI STORIE
Il racconto fantastico, l’emozione e l’esorcismo della paura
Il progetto si articola sia per livelli che per graduale evoluzione di portata degli obiettivi e delle finalità. È quindi potenzialmente rivolto a tutti gli alunni del nostro Istituto: Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado.
Specifichiamo subito che si tratta di un progetto di integrazione curricolare, nel senso
che sia le finalità che gli obiettivi e i potenziali contenuti sono riscontrabili comunque
nel corso delle nostre attività curricolari e sono perfettamente sovrapponibili agli
elementi della nostra programmazione…Ciò che caratterizza il progetto non è quindi
tanto l’originalità dei materiali trattati quanto l’organicità e la dorsale concatenata di
tutti gli elementi chiamati in causa, strategicamente elaborati e spalmati su tutte le
classi; dalla più semplice espressione grafica alla centralità della lettura e della scrittura per finire alla più evoluta delle funzioni letterarie: quella produttiva e creativa.
Sappiamo bene che questo progetto che proponiamo non è che ricalchi poi filoni cosi
comuni e scontati nel mondo della scuola e della didattica… Infatti proporre ai colleghi una serie di storie fantastiche, particolarmente ispirate all’assurdo,
all’inverosimile, con qualche tratto di buon horror potrà sembrare a tratti eccessivo
se non sconveniente… Ma facendo più attenzione a quello che è il corso di tutta la
letteratura per bambini e per ragazzi non si può non ammettere che l’elemento magico con frequenti tratti ansiogeni, misteriosi e addirittura paurosi la fa da padrone, alzando il livello di motivazione all’ascolto e alla lettura, stimolando una sorta di esorcismo catartico, residuo di una cultura archetipica e tribale secondo cui l’evento temuto, le paure più ataviche che accomunano intere comunità e ceppi sociali, si realizzano nel sogno e nel racconto e nel momento stesso in cui vengono rappresentate subiscono il vaglio della ragione entrando nel bagaglio delle cose reali e quindi non più
temibili ma gestibili e superabili.
Proposte progettuali
- Né più né meno del solito progetto dedicato alle fiabe e alle storie fantastiche … Qualcuno potrà obiettare… ma non è così…
Il progetto che vogliamo porre in essere non è (soltanto) un excursus tra le fiabe, le
storie e i racconti più conosciuti alla ricerca degli elementi comuni, dei significati palesi ed arcani, degli insegnamenti, dei messaggi e delle morali…
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Quello che vogliamo proporre è innanzitutto :
1. Un progetto dalle grandi potenzialità evocative, che faccia della MOTIVAZIONE
all’ascolto, alla lettura, all’osservazione e alla produzione la finalità principale. (tutte le
classi dell’Istituto)
2. Un progetto finalizzato al PIACERE dell’ascolto, dell’osservazione, della lettura,
della trasmissione e della produzione. (tutte le classi dell’Istituto)
3. Un progetto che sappia accompagnare l’alunno lungo dimensioni fantastiche senza
mai perdere il SENSO DEL REALE; distinguendo il possibile dal probabile e
dall’impossibile...
4. Un progetto che sappia utilizzare storie e racconti per far emergere CONFLITTUALITÀ, PAURE, contraddizioni,contribuendo al loro SUPERAMENTO.
5. Un progetto che persegua LA FORMAZIONE del lettore, passando per varie fasi/tappe durante tutto il percorso formativo:
- Osservazione/produzione di immagini relative a un fatto, a una storia o a un racconto; (espressione specifica della scuola dell’infanzia)
- Ascolto/narrazione relative a un fatto, a una storia o a un racconto; (espressione
specifica della scuola primaria)
- Lettura introspettiva/drammatizzazione relative a un fatto, a una storia o a un racconto; (espressione specifica della scuola secondaria di 1° grado)
6. Un progetto che incoraggi la PRODUZIONE CREATIVA spaziando in tutte le direzioni e dimensioni, realistiche e fantastiche, narrative e poetiche; che induca e stimoli
produzione ed elaborazione di fatti, storie e racconti al vertice di tutto il percorso formativo. (espressione specifica della scuola secondaria di 1° grado)
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Finalità
Come già evidenziato poc’anzi nelle premesse il progetto suggerisce una serie di percorsi in contemporaneità nei diversi livelli e in longitudine nell’evoluzione delle diverse tappe formative dell’alunno; pur se lo sviluppo longitudinale resta una sorta di
suggerimento extra-progettuale da integrare nei futuri percorsi formativi data la limitata durata nel tempo del progetto. Proseguendo, quindi, in direzione delle finalità
del progetto, andremo ad individuarle coerentemente con i quattro paragrafi della
premessa; riproporremo e svilupperemo il percorso longitudinale che meglio di ogni
altro è in grado di rappresentare l’evoluzione formativa dei contesti che saranno gradualmente chiamati in causa.
1) Evocazione del patos come elemento essenziale per favorire la motivazione, la
concentrazione e quello che definiremo l’ascolto assoluto; uno stato di totale partecipazione con gli eventi presentati, letti o raccontati; una condizione emotiva
estremamente ricettiva che verrà a costituire l’humus, la base per le azioni più
squisitamente didattiche che seguiranno, sia in fase fruitiva che produttiva.
2) Centralità del piacere inteso come condizione gradevole, ricettiva ed appagante;
funzionale ad una sorta di stasi in cui deve risultare gradevole esserci; essere lì in
quel momento; in quel determinato contesto; senza altre pulsioni o stimoli parassiti
che inducano all’uscita e al superamento della situazione…
3) Sviluppo graduale di un adeguato senso della realtà imparando a riflettere sugli
eventi possibili, improbabili o impossibili, con conseguente rinforzo del pensiero
logico e fisico che consenta di discernere sempre più efficacemente le due dimensioni del reale e del fantastico, a tutto vantaggio di un sereno percorso che attraversi continuamente i due mondi godendo dei vantaggi e del fascino di entrambi,
fruendo della stabilità delle certezze e del libero volo della fantasia.
Ogni attività progettuale persegue e attinge al fantastico e all’immaginario nobilitandoli ma senza mai perdere i legami con la realtà e senza contaminarla.
4) Adeguata gestione e superamento del conflitto, lì dove per conflitto andiamo ad
intendere spinte contrastanti o addirittura opposte ad agire in diversi modi. A iniziare dalla fase infantile fino a quella adolescenziale i nostri alunni vivono innumerevoli pulsioni conflittuali. Il primo grande conflitto lo propone proprio la scuola
presentando contemporaneamente al bambino due realtà: da una parte l’abbandono
materno e familiare; dall’altra una proposta di appartenenza ad un nucleo comunitario molto più numeroso e variegato. Ma ben altre conflittualità andranno a caratterizzare la vita dei nostri alunni: la continua dicotomia tra egocentrismo e identificazione nei pari; egoismo e altruismo; possesso e condivisione; impulsività e autocontrollo… Il bambino imparerà dalle stesse storie che il pianto, la frustrazione, la
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paura, la chiusura in sé stessi, la prepotenza, la sopraffazione, ma anche la rassegnazione, il servilismo, l’apatia, sono modi inadeguati del vivere sociale nonché
reazioni sbagliate causate da scelte conflittuali dettate da impulsi immediati ed
istintivi…Molto meglio un’azione calma e lucida, magari sorretta da un adeguato
piano B che sia in grado di garantirci sempre la forma migliore e meno traumatica
di adattamento ai nuovi contesti. L’azione autocontrollata è frutto di reiterate circostanze in cui le situazioni conflittuali si sono presentate, magari non necessariamente sulla propria persona ma anche in un contesto strutturato, in un racconto, in
una discussione in classe… L’alunno ha avuto modo di discutere, verificare, avere
adeguati scambi con i compagni e con gli insegnanti… Le possibili soluzioni sono
emerse e sono state messe a confronto con tutte le altre forme di comportamento. È
così che nasce un piano B : come reazione prefissata e pianificata; come comportamento alternativo a quello più istintivo nel momento in cui esso si presenta e viene riconosciuto come tale…! Niente di nuovo per molti aspetti… l’assimilazione e
l’accomodamento dei comportamenti infantili sono una caratteristica naturale
dell’evoluzione formativa… Ma la peculiarità dei formatori consiste proprio
nell’intervenire in tali processi e, mediante adeguate strategie, mediarli accelerando
e suggerendo in maniera diretta o indiretta le alternative più opportune per risolvere le conflittualità.
5) Formazione del lettore come risultante finale di un processo formativo graduale e
longitudinale che procede lungo la dimensione fruitivo/produttiva, dalla scuola
dell’infanzia sino alla secondaria. L’ascolto di storie e racconti sin dalla più tenera
età (Scuola dell’Infanzia) a cui abbinare dapprima osservazione e produzione di
immagini proseguirà nel tempo andando a caratterizzare, oltre all’ascolto, la lettura
e la verbalizzazione di storie e racconti, parallelamente a produzioni verbali e scritte di graduale completezza e complessità (Scuola Primaria). Il processo di graduale
passaggio dall’osservazione e ascolto alla produzione verbale e scritta diventerà
più complesso ed articolato (secondo ciclo di Scuola Primaria) arricchendosi di capacità d’ascolto via via più sofisticate e discriminative, capaci di riflessioni introspettive e critiche, nonché di potenzialità di verbalizzazione e di conseguenti resoconti verbali e scritti, orientati sempre più alla drammatizzazione e alla produzione
originale e personale di contesti, storie, e racconti.
6) Produzione creativa si tratta della tappa conclusiva del percorso; la fase più evoluta in cui si vanno a raccogliere i frutti di tutto il lavoro precedente. Se saremo
stati coerenti con i nostri obiettivi potremo confrontarci con delle menti creative,
capaci di intraprendere senza troppe difficoltà percorsi complessi e variegati che
vanno dal reale all’immaginario; spaziando per contenuti mai aridi e scontati in
quanto combinati e immersi in dimensioni dai confini volutamente dilatati, che ben
si prestano alla narrazione ed alla creazione…
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Se avremo lavorato nella giusta direzione ogni storia creata porterà con sé il germe
del pathos, dell’emozione, della partecipazione generata da quell’”Ascolto Assoluto” che ora diverrà “Creazione Assoluta”, produzione senza legami a sistemi obbligati, navigazione sconfinata verso il gusto e il piacere creativo connesso soltanto
alle proprie emozione e alla volontà di trasmetterle e condividerle.
In base alle sei finalità di cui sopra vorremmo indicare la finalità essenziale, e per
questo non indicizzata, che con questo progetto vorremmo perseguire:
il benessere fisico e psichico dei nostri alunni.
Infatti il piacere intenso ricavato da una giornata pienamente vissuta che ci ha consentito di spaziare attraverso racconti, filmati, immagini, canzoni e musiche è ben
altra cosa che una giornata trascorsa rigidamente incastrati tra sedia e banco; inoltre il patos, le emozioni, il superamento adeguato dei conflitti, sono i meccanismi
che ci consentono di aprirci alla vastità del mondo e alla padronanza della nostra
stessa esistenza in quanto gli eventi non saranno più meramente subiti ma controllati, gestiti e talora anche perseguiti ed attivamente vissuti…
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MAPPA PROGETTUALE: Proposte progettuali, Finalità e Obiettivi Generali
OBIETTIVI
GENERALI
1a. Ogni attività progettuale è legata ad una storia
1. Motivazione alla fruizione ed alla pro1b. Ogni storia, ascoltata, letta o creata, deve essere moTutte le classi
Evocazione del patos
tivata da un contesto e/o vissuta con una significativa vaduzione
lenza emotiva
2a.
Ogni attività progettuale dev’essere vissuta in modo
2. Piacere della fruizione e della produTutte le classi
Centralità del piacere
appagante e gratificante in modo da favorire la ripetizione
zione
dell’esperienza
3a. Fare in modo che l’alunno ricorra ed attinga spesso alla dimensione fantastica ma in modo consapevole, senza
3. Accesso alle dimensioni reale e fantaSpecifica infanzia e
contaminazioni con la realtà.
Senso della realtà
3b. Proporre la dimensione fantastica a tutto vantaggio di
primaria
stica con le adeguate discriminazioni
una formazione divergente del pensiero che favorisca una
formazione creativa
4a. Focalizzare nelle attività proposte alcuni aspetti
proiettivi degli alunni che possano far emergere proble4. Superamento adeguato di paure, conAdeguata
gestione
di
matiche, conflitti e paure.
Tutte le classi
paure e conflitti.
4b. Proporre attraverso le attività progettuali modelli di
flitti e contraddizioni
comportamento e soluzioni alternative per la gestione e il
superamento delle problematiche.
5a. Proporre fin dai primi anni attività progettuali che
5.Formazione del lettore
Tutte le classi
possano essere analizzate e in qualche modo rappresentaa) Osservazione/produzione
Specifica infanzia
Graduale
formazione
ed
te dall’alunno mediante verbalizzazioni, disegni e/o elab) Ascolto/narrazione
Specifica primaria
evoluzione del lettore
borati scritti.
lungo le tre fasi
5b. Proporre personalizzazioni e drammatizzazioni dei
c)Lettura introspettiva/drammatizzazione Specifica secondaria
contenuti progettuali al fine di far emergere le proiezioni
individuali
6a. Proporre attività mirate al completamento di contesti;
Produzioni creative
alla ricerca di soluzioni alternative; al riferimento di si6. Produzione creativa produzione ed
Specifica secondaria scritte ed orali lungo
tuazioni individuali simili a quelle proposte dal contesto.
dimensioni reaelaborazione di fatti, storie e racconti
6b. Creazione verbale e/o scritta di storie ispirate ad attili/immaginarie
vità progettuali o libere.
PROPOSTE PROGETTUALI
SPECIFICITA
DI LIVELLO
FINALITÀ
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INCREDIBILI STORIE - OBIETTIVI SPECIFICI - SCUOLA DELL’INFANZIA
OBIETTIVI GENERALI
1a. Ogni attività progettuale è legata ad una storia
1b. Ogni storia, ascoltata, letta o creata, deve essere motivata da
un contesto e/o vissuta con una significativa valenza emotiva
2a. Ogni attività progettuale dev’essere vissuta in modo appagante e gratificante in modo da favorire la ripetizione
dell’esperienza
3a. Fare in modo che l’alunno ricorra ed attinga spesso alla dimensione fantastica ma in modo consapevole, senza contaminazioni con la realtà.
3b. Proporre la dimensione fantastica a tutto vantaggio di una
formazione divergente del pensiero che favorisca una formazione creativa
4a. Focalizzare nelle attività proposte alcuni aspetti proiettivi
degli alunni che possano far emergere problematiche, conflitti e
paure.
4b. Proporre attraverso le attività progettuali modelli di comportamento e soluzioni alternative per la gestione e il superamento
delle problematiche.
OBIETTIVI SPECIFICI
1a. Comprende il contenuto di storie molto semplici palesemente connesse al vissuto quotidiano degli alunni.
1b. Partecipa emotivamente ed attivamente, in modo adeguato, agli eventi raccontati
2a. Manifesta entusiasmo quando gli si prospetta la possibilità di ascoltare una storia
2b. Durante il racconto manifesta emozioni positive e non presenta cenni di rifiuto o
insofferenza
5a. Proporre fin dai primi anni attività progettuali che possano
essere analizzate e in qualche modo rappresentate dall’alunno
mediante verbalizzazioni, disegni e/o elaborati scritti.
5b. Proporre personalizzazioni e drammatizzazioni dei contenuti
progettuali al fine di far emergere le proiezioni individuali
5a. Osserva semplici immagini e, adeguatamente stimolato con domande, verbalizza
le proprie impressioni e sensazioni e/o le rappresenta mediante disegni.
5b. Ascoltando racconti appositamente strutturati e drammatizzati, accompagnati da
musica e adeguate immagini, manifesta personalizzazioni e proiezioni individuali
mediante verbalizzazioni e disegni.
6a. Proporre attività mirate al completamento di contesti; alla ricerca di soluzioni alternative; al riferimento di situazioni individuali simili a quelle proposte dal contesto.
6b. Creazione verbale e/o scritta di storie ispirate ad attività progettuali o libere.
3a. Gli eventuali elementi fantastici del racconto contribuiscono al completamento
della propria dimensione reale, non la deviano e non la distorcono.
3b. Estende il campo della propria dimensione conoscitiva inglobando anche esperienze e stimoli rapportabili alle attività progettuali
4a. Alcuni elementi delle storie ascoltate e delle attività progettuali lo inducono a
parlare di se e della propria realtà
4b. Le esperienze dei personaggi e delle situazioni narrate arricchiscono
l’esperienza dell’alunno prospettandogli aspetti nuovi di impatto e di incidenza con
la realtà circostante.
6a. Partecipa alle attività progettuali intervenendo con esperienze personali, suggerimenti e offrendo soluzioni proprie a contesti specifici
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INCREDIBILI STORIE - OBIETTIVI SPECIFICI – 1° CICLO DI SCUOLA PRIMARIA
OBIETTIVI GENERALI
1a. Ogni attività progettuale è legata ad una storia
1b. Ogni storia, ascoltata, letta o creata, deve essere motivata da
un contesto e/o vissuta con una significativa valenza emotiva
2a. Ogni attività progettuale dev’essere vissuta in modo appagante e gratificante in modo da favorire la ripetizione
dell’esperienza
3a. Fare in modo che l’alunno ricorra ed attinga spesso alla dimensione fantastica ma in modo consapevole, senza contaminazioni con la realtà.
3b. Proporre la dimensione fantastica a tutto vantaggio di una
formazione divergente del pensiero che favorisca una formazione creativa
4a. Focalizzare nelle attività proposte alcuni aspetti proiettivi
degli alunni che possano far emergere problematiche, conflitti e
paure.
4b. Proporre attraverso le attività progettuali modelli di comportamento e soluzioni alternative per la gestione e il superamento
delle problematiche.
5a. Proporre fin dai primi anni attività progettuali che possano
essere analizzate e in qualche modo rappresentate dall’alunno
mediante verbalizzazioni, disegni e/o elaborati scritti.
5b. Proporre personalizzazioni e drammatizzazioni dei contenuti
progettuali al fine di far emergere le proiezioni individuali
6a. Proporre attività mirate al completamento di contesti; alla ricerca di soluzioni alternative; al riferimento di situazioni individuali simili a quelle proposte dal contesto.
6b. Creazione verbale e/o scritta di storie ispirate ad attività progettuali e/o libere.
OBIETTIVI SPECIFICI
1a. Comprende il contenuto di semplici storie palesemente connesse al vissuto quotidiano degli alunni.
1b. Partecipa emotivamente ed attivamente, in modo adeguato, agli eventi raccontati
2a. Manifesta entusiasmo quando gli si prospetta la possibilità di ascoltare una storia
2b. Durante il racconto manifesta emozioni positive e non presenta cenni di rifiuto o
insofferenza
3a. Gli elementi fantastici del racconto suscitano un rinnovato interesse per la narrazione; gli elementi essenziali vengono poi travasati nella dimensione reale; non la
deviano e non la distorcono.
3b. La possibilità di deviare, pur se in ambito narrativo, dal percorso ortodosso a cui
l’alunno è già indirizzato, lo stimola a cercare percorsi diversi e alternativi.
4a. Alcuni elementi delle storie ascoltate e delle attività progettuali lo inducono a
parlare di se e della propria realtà.
4b. Le esperienze dei personaggi e delle situazioni narrate arricchiscono
l’esperienza dell’alunno prospettandogli aspetti nuovi di impatto e di incidenza con
la realtà circostante e prevenendo, in alcuni casi, situazioni problematiche e di conflitto.
5a. Osservando le immagini e ascoltando le narrazioni appositamente strutturate,
verbalizza le proprie impressioni e sensazioni e/o le rappresenta mediante disegni e
semplici proposizioni scritte.
5b. Ascoltando racconti appositamente strutturati e drammatizzati, accompagnati da
musica e adeguate immagini, manifesta personalizzazioni e proiezioni individuali
mediante verbalizzazioni, disegni e semplici preposizioni scritte.
6a. Partecipa alle attività progettuali intervenendo con esperienze personali, suggerimenti e offrendo soluzioni proprie a contesti specifici.
6b. Verbalizza e scrive semplici proposizioni relative alle attività progettuali e/o libere .
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INCREDIBILI STORIE - OBIETTIVI SPECIFICI – 2° CICLO DI SCUOLA PRIMARIA
OBIETTIVI GENERALI
1a. Ogni attività progettuale è legata ad una storia
1b. Ogni storia, ascoltata, letta o creata, deve essere motivata da
un contesto e/o vissuta con una significativa valenza emotiva
2a. Ogni attività progettuale dev’essere vissuta in modo appagante e gratificante in modo da favorire la ripetizione
dell’esperienza
3a. Fare in modo che l’alunno ricorra ed attinga spesso alla dimensione fantastica ma in modo consapevole, senza contaminazioni con la realtà.
3b. Proporre la dimensione fantastica a tutto vantaggio di una
formazione divergente del pensiero che favorisca una formazione creativa
4a. Focalizzare nelle attività proposte alcuni aspetti proiettivi
degli alunni che possano far emergere problematiche, conflitti e
paure.
4b. Proporre attraverso le attività progettuali modelli di comportamento e soluzioni alternative per la gestione e il superamento
delle problematiche.
5a. Proporre fin dai primi anni attività progettuali che possano
essere analizzate e in qualche modo rappresentate dall’alunno
mediante verbalizzazioni, disegni e/o elaborati scritti.
5b. Proporre personalizzazioni e drammatizzazioni dei contenuti
progettuali al fine di far emergere le proiezioni individuali
6a. Proporre attività mirate al completamento di contesti; alla ricerca di soluzioni alternative; al riferimento di situazioni individuali simili a quelle proposte dal contesto.
6b. Creazione verbale e/o scritta di storie ispirate ad attività progettuali e/o libere.
OBIETTIVI SPECIFICI
1a. Comprende il contenuto esplicito ed implicito di storie palesemente connesse al
vissuto quotidiano degli alunni.
1b. Partecipa emotivamente ed attivamente, in modo adeguato, agli eventi raccontati
2a. Manifesta entusiasmo quando gli si prospetta la possibilità di partecipare alle attività progettuali.
2b. Durante il racconto manifesta emozioni positive e non presenta cenni di rifiuto o
insofferenza
3a. Gli elementi fantastici del racconto suscitano un rinnovato interesse per la narrazione; gli elementi essenziali vengono poi travasati nella dimensione reale; non la
deviano e non la distorcono.
3b. La possibilità di deviare, pur se in ambito narrativo, dal percorso ortodosso a cui
l’alunno è già indirizzato, lo stimola a cercare percorsi diversi e alternativi.
4a. Alcuni elementi delle storie ascoltate e delle attività progettuali lo inducono a
parlare, scrivere e rappresentare di se e della propria realtà.
4b. Le esperienze dei personaggi e delle situazioni narrate arricchiscono
l’esperienza dell’alunno prospettandogli aspetti nuovi di impatto e di incidenza con
la realtà circostante e prevenendo, in alcuni casi, situazioni problematiche e di conflitto.
5a. Osservando le immagini e ascoltando le narrazioni appositamente strutturate,
verbalizza le proprie impressioni e sensazioni e/o le rappresenta mediante disegni,
semplici proposizioni e testi a tema.
5b. Ascoltando racconti appositamente strutturati e drammatizzati, accompagnati da
musica e adeguate immagini, manifesta personalizzazioni e proiezioni individuali
mediante verbalizzazioni, disegni, proposizioni scritte e testi autobiografici.
6a. Partecipa alle attività progettuali mediante interventi verbali e scritti offrendo
esperienze personali, suggerimenti e/o soluzioni proprie a contesti specifici.
6b. Verbalizza e scrive semplici proposizioni e brevi testi relativi alle attività progettuali e/o libere .
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INCREDIBILI STORIE - OBIETTIVI SPECIFICI – SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
OBIETTIVI GENERALI
1a. Ogni attività progettuale è legata ad una storia.
1b. Ogni storia, ascoltata, letta o creata, deve essere motivata da
un contesto e/o vissuta con una significativa valenza emotiva
2a. Ogni attività progettuale dev’essere vissuta in modo appagante e gratificante in modo da favorire la ripetizione
dell’esperienza
3a. Fare in modo che l’alunno ricorra ed attinga spesso alla dimensione fantastica ma in modo consapevole, senza contaminazioni con la realtà.
3b. Proporre la dimensione fantastica a tutto vantaggio di una
formazione divergente del pensiero che favorisca una formazione creativa.
4a. Focalizzare nelle attività proposte alcuni aspetti proiettivi
degli alunni che possano far emergere problematiche, conflitti e
paure.
4b. Proporre attraverso le attività progettuali modelli di comportamento e soluzioni alternative per la gestione e il superamento
delle problematiche.
5a. Proporre fin dai primi anni attività progettuali che possano
essere analizzate e in qualche modo rappresentate dall’alunno
mediante verbalizzazioni, disegni e/o elaborati scritti.
5b. Proporre personalizzazioni e drammatizzazioni dei contenuti
progettuali al fine di far emergere le proiezioni individuali
6a. Proporre attività mirate al completamento di contesti; alla ricerca di soluzioni alternative; al riferimento di situazioni individuali simili a quelle proposte dal contesto.
6b. Creazione verbale e/o scritta di storie ispirate ad attività progettuali e/o libere.
OBIETTIVI SPECIFICI
1a. Comprende il contenuto esplicito ed implicito di storie, narrazioni, racconti
ascoltati o letti.
1b. Partecipa emotivamente ed attivamente, in modo adeguato, agli eventi delle storie lette e/o raccontate.
2a. Manifesta entusiasmo quando gli si prospetta la possibilità di partecipare alle attività progettuali.
2b. Durante le attività progettuali manifesta emozioni positive e non presenta cenni
di rifiuto o insofferenza
3a. Gli elementi paradossali e/o fantastici del racconto suscitano un rinnovato interesse per la narrazione e per la lettura; gli elementi essenziali vengono poi travasati e
ridimensionati nel reale.
3b. La possibilità di deviare, pur se in ambito narrativo, dal percorso ortodosso a cui
l’alunno è già indirizzato, lo stimola a cercare percorsi diversi e alternativi.
4a. Alcuni elementi delle storie ascoltate e delle attività progettuali lo inducono a
parlare, scrivere e rappresentare di sè e della propria realtà.
4b. Le esperienze dei personaggi e delle situazioni lette e narrate arricchiscono
l’esperienza dell’alunno prospettandogli aspetti nuovi di impatto e di incidenza con
la realtà circostante e prevenendo, in alcuni casi, situazioni problematiche e di conflitto.
5a. Osservando le immagini, ascoltando le narrazioni strutturate e leggendo i brani
appositamente scelti, verbalizza e/o scrive e rappresenta le proprie impressioni e
sensazioni sul contesto, sul brano e sull’autore.
5b. Ascoltando e leggendo racconti in ambienti predisposti con procedure appositamente strutturate anche con l’utilizzo di musica e immagini adeguate, manifesta personalizzazioni e proiezioni individuali mediante verbalizzazioni, disegni, proposizioni scritte e testi autobiografici.
6a. Partecipa alle attività progettuali mediante interventi verbali e scritti offrendo
esperienze personali, suggerimenti e/o soluzioni proprie a contesti specifici.
6b. Verbalizza, scrive ed elabora testi creativi e racconti personali originali o ispirati
alle attività progettuali.
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Attività e strategie
Come già detto il progetto si sviluppa a partire da alcune storie, fiabe o racconti adatti, per materia trattata e per contenuti, alle classi che aderiscono.
Ogni storia mira a catturare l’attenzione e la partecipazione degli alunni, per cui nel
progetto abbiamo scelto di servirci di storie ai limiti del verosimile, fantastiche, improbabili, mitiche… Incredibili Storie, per l’appunto!
Come già si può evincere dai paragrafi precedenti le attività sono state progettate ipotizzando una continuità longitudinale che va dai tre ai quattordici anni, per cui le attività e le strategie operative mutano anno per anno, classe per classe, col mutare degli
obiettivi e delle finalità.
Schematizzando le attività e le strategie comuni avremo:
1)
2)
3)
4)
Scelta della storia portante
Narrazione strutturata
Attività parallele
Prodotto finale ( Verbalizzazioni, drammatizzazioni, disegni, relazioni e creazione di testi)
1)
Scelta della storia portante - L’adozione di una o più storie, possibilmente
per classi parallele, ha il doppio scopo di favorire la condivisione dei materiali, degli
obiettivi e delle strategie tra i docenti, consentendo di valorizzare anche sul lato pratico le potenzialità offerte dal comune sfondo integratore rappresentato dal progetto.
Ne conseguiranno frequenti momenti di lavoro a classi aperte, a tutto vantaggio dei
tempi e della distribuzione delle risorse…
Il perseguimento dei contesti della storia scelta che definiremo storia portante indurrà gradualmente ogni classe a ricercare mediante giochi, attività, uscite didattiche, di rivivere parte dei contenuti e delle contestualità della storia. Per questo motivo la storia portante scelta dalla classe sarà alla base di molte delle stesse attività didattiche e sarà abilità degli insegnanti individuare i collegamenti, i riferimenti le
connessioni adeguate e i risvolti che inducano negli alunni reiterate condizioni di
transfert tra la storia e la loro realtà.
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2) Narrazione strutturata - L’elemento davvero strategico e comune a tutte le
classi consiste proprio nella narrazione strutturata. L’intero progetto nasce e si sviluppa dal momento narrativo irradiandosi in direzione di altri obiettivi ed altre attività. Per narrazione strutturata intendiamo un momento ben programmato nei luoghi, nei tempi e nelle modalità narrative.
a. Luogo della narrazione strutturata. Potrà essere anche la stessa aula di classe come un altro luogo, l’importante sarà poter creare il clima adeguato a favorire l’ascolto partecipato, come la possibilità di attenuare l’illuminazione e
la sonorità (eventualmente coadiuvata da amplificazione).
Si raccomanda che il luogo scelto possa essere sufficientemente capiente per
poter ospitare più di una classe e consentire ai diversi docenti di differenziare ruoli e compiti.
b. Tempi. I tempi non dovranno mai essere troppo lunghi, considerando che i
tempi di attenzione degli alunni sono abbastanza brevi e variano a secondo
dell’età; noi consigliamo dei tempi medi di effettiva narrazione che non superino i 30 minuti per la scuola dell’infanzia; i 40 minuti nel primo ciclo di
primaria; i 60 minuti nel secondo ciclo di primaria ed i 90 minuti nella secondaria. In linea di massima sconsigliamo un intervallo intermedio in quanto viene a rompere la fluidità della narrazione ma lo consigliamo qualora si
presentino problematiche impreviste quali momenti di calo dell’attenzione.
c. Modalità narrative. Come già accennato in precedenza il modo in cui la storia viene narrata, la qualità della programmazione del momento da parte dei
docenti, il ricorso a vere e proprie tecniche di drammatizzazione fanno la
differenza nella buona riuscita del progetto. Quindi luci soffuse, adozione di
illuminazione adeguata, anche artificiale e colorata qualora vada ad arricchire la partecipazione; musica sottofondo qualora richiesto, interazione di suoni e proiezione di immagini e slide adeguatamente predisposte per arricchire
la narrazione di emozioni sinestetiche.
Per gli alunni più giovani raccomandiamo anche l’utilizzo di immagini, poster e disegni a integrare la narrazione.
Fare comunque in modo che tutte le strutture di contorno alla narrazione siano tenui e che gli effetti speciali non si sostituiscano mai alla narrazione
stessa che dovrà comunque risultare fluida e ben condotta, eventualmente
amplificata da microfono, dall’inizio alla fine.
Per questo motivo torniamo a considerare per la narrazione la possibilità di
classi aperte, magari in momenti di compresenza, in modo da poter disporre
di più docenti che possano agire in sinergia occupandosi di tutti gli adempimenti che la narrazione strutturata richiede. Una narrazione ben strutturata
potrà addirittura sfociare in una drammatizzazione contornata da elementi
scenografici e quindi acquisire connotati di vera teatralità.
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3) Attività parallele – Si tratta di tutte le altre attività poste in essere dal team dei
docenti prima e dopo la narrazione della storia. Saranno tutte attività caratterizzate
da connessioni più o meno palesi alla storia narrata. La stessa storia narrata potrà
essere oggetto di attività parallele a cominciare dalla lettura e analisi del testo, sintesi dei passi più importanti e/o di quelli maggiormente graditi… Ma le attività parallele saranno anche estensibili alle altre discipline allargando la portata dei contenuti all’Educazione Artistica, alla Storia, alle Scienze, alla Geografia, alla Musica… fino ad inglobare argomenti d’ordine logico matematico… Ecco quindi che la
storia narrata, unità centrale del progetto, finisce per irradiare argomentazioni di
vasta portata assumendo connotati di Unità Didattica.
4) Prodotto finale ( Verbalizzazioni, drammatizzazioni, riprese filmate, disegni,
relazioni e creazione di testi) – La tappa conclusiva di ogni narrazione, ma a questo
punto sarebbe bene dire “di ogni unità didattica relativa alla storia narrata” consisterà nel prodotto o prodotti finali. Si tratterà di attività di consolidamento e verifica che andranno a fissare i contenuti trattati nell’intera unità.
A secondo delle classi e dell’età degli alunni si favorirà la produzione grafica, verbale e/o scritta mediante l’utilizzo di disegni, poster e tabelloni.
Gli alunni d’età più avanzata potranno produrre testi e questionari via via più complessi, fino a cimentarsi essi stessi nella produzione creativa di storie a tema o di
libera ispirazione.
Potranno essere favoriti lavori di gruppo rispetto a produzioni individuali e alla fine dell’anno potrebbe essere allestita una mostra con una selezione di tutti i lavori.
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Scansione delle attività e manifestazione di fine anno
Il progetto inizierà ad ottobre ed avrà durata triennale; terminerà quindi alla fine
dell’anno scolastico 2018/19. Tra i vari momenti significativi in cui proveremo a dar
maggiore rilevanza alle attività del progetto avremo i festeggiamenti di Halloween,
del Natale, del Carnevale e della manifestazione di fine anno che di solito avviene in
una piazza pubblica del paese in concomitanza con quella che abbiamo definito “Festa della Scuola Pubblica” tra la fine di Maggio e l’inizio di Giugno. Ognuno di questi quattro momenti sarà caratterizzato da una celebrazione dei contenuti della storia
mediante attività espressive che potranno andare dal canto alla danza, dalla drammatizzazione alle esecuzioni di concerti e mostre… quel che conta è che la storia di
ognuno di noi trovi il suo spazio nella realtà e che la realtà, soprattutto quella che sapremo creare in questi momenti magici, incontri per qualche ora la fantasia della storia fermando tempo e spazio in una terza dimensione, un luogo in cui tutto è più bello, più vivo e più colorato perché generato dalle nostre emozioni che per poche ore
rompono gli argini dell’immaginario e vivono insieme a tutti noi.
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ESEMPI DI STORIE PORTANTI SUDDIVISE PER TIPOLOGIA
Racconti musicali
Racconti classici
Lo schiaccianoci
Mary Poppins
Il pifferaio magico
Ventimila leghe sotto i mari
Pierino e il lupo
Il libro della giungla
I musicanti di Brema
Robin Hood
L'isola del tesoro
Racconti fantastici e horror,
Racconti di Edgar Allan Poe
Edward mani di forbice
Racconti di formazione
La fabbrica di cioccolato
Hansel e Gretel
Il mago di Oz
Dracula
Il piccolo Principe
Alice nel paese delle meraviglie
Racconti fiabeschi
Il gatto con gli stivali
Cenerentola
Peter Pan
Biancaneve
Pippi Calzelunghe
La bella e la bestia
La sirenetta
Racconti con morale
Aladino
Il gigante buono
La gabbianella e il gatto
Racconti mitologici
Il brutto anatroccolo
La nascita di Roma
Cappuccetto Rosso
Miti greci
Pinocchio
Miti romani
Cipì
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