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Cari Colleghi,
dopo aver presentato la candidatura alla carica di Presidente, è prassi che io esponga a tutti
Voi le cose che è mia intenzione realizzare nel caso venga eletto, in altre parole che io Vi
presenti il mio programma. Non amo questo termine in quanto i punti di un programma
spesso vengono disattesi per cause contingenti o perché troppo ambiziosi, pertanto in questa
mia lettera mi limiterò a fare delle considerazioni come si fa parlando con degli amici.
Sono nato e cresciuto professionalmente in una struttura universitaria, dove ho svolto tutta la
mia carriera partendo da medico interno fino a diventare professore ordinario e direttore di
cattedra. Pertanto ritengo doveroso verso il ruolo che svolgo parlare in primo luogo
dell’aspetto formativo che la SINch deve svolgere nei confronti dei giovani e dei meno
giovani. Ho avuto la fortuna, grazie ai vostri consensi, di lavorare per la SINCH per ben
quattordici anni, prima come responsabile del gruppo di studio di neurochirurgia pediatrica,
poi come consigliere ed infine come Segretario. In questo periodo, che mi ha arricchito sia dal
punto di vista professionale che umano, ho assistito ad un progressivo impegno da parte dei
vari consigli direttivi per cercare di dare ai giovani la possibilità di accelerare e perfezionare la
loro formazione. Per fare ciò, bisogna continuare ed intensificare l’organizzazione di corsi
pratici che siano a costo zero per i partecipanti e chiedere alle varie sezioni di programmare
riunioni monotematiche che abbiano un taglio esclusivamente formativo. Infine, cercare di
convincere i nostri soci a trasformare parte dei tanti congressi che si organizzano nel nostro
Paese in corsi. Tutte queste iniziative potrebbero costituire, sotto il coordinamento della
SINch, un vero e proprio percorso formativo alla fine del quale i partecipanti otterrebbero un
attestato ufficiale da parte della nostra Società.
La neurochirurgia italiana, sia in ambito universitario che ospedaliero e nelle strutture
accreditate al SSN, ha tantissime eccellenze che vanno utilizzate al fine di ottenere un
prodotto formativo altamente qualificante e competitivo con quello offerto dalle strutture
straniere. Questo impegno da parte della SINch farà sì che un numero sempre maggiore di
neurochirurghi entri a far parte della Società: l’importanza di una società è anche basata sul
numero delle persone che rappresenta. A tal fine, è necessario stimolare lo spirito di
appartenenza cercando di rendere partecipi quanto più possibile i nostri iscritti alla vita
societaria. In questo le sezioni possono svolgere un ruolo di aggregazione fondamentale,
rendendosi portatrici in seno al consiglio direttivo delle esigenze dei propri iscritti. Io ritengo
che sia importante intensificare il rapporto tra il consiglio direttivo e i responsabili delle
sezioni con una presenza costante e periodica di questi alle riunioni del consiglio direttivo
stesso.
Anche le nuove tecniche di comunicazione, come dimostrato dall’attuale presidenza,
rappresentano un mezzo importante per rendere più diretti i rapporti tra la SINch e i propri
iscritti, per cui bisognerà continuare a potenziare il nostro portale, magari con l’apertura di
nuovi spazi.
Ritengo poi che l’Associazione che rappresenta i neurochirurghi italiani debba avere un ruolo
nella programmazione e nello sviluppo della neurochirurgia nel nostro Paese. È quindi
importante aprire un dialogo con gli organi governativi affinché venga riconosciuto alla SINch
un ruolo “consultivo”. Ottenere questo non sarà semplice in quanto è in contrasto con le
logiche del potere politico e necessiterà di un’azione congiunta con altre associazioni
specialistiche, soprattutto delle branche chirurgiche.
Un grande problema che interessa la nostra categoria è rappresentato dai contenziosi
medico-legali che affliggono quotidianamente i neurochirurghi italiani. Anche se è in corso
una modifica legislativa in merito ai risarcimenti, a tutt’oggi il nostro operato è condizionato
dalla possibilità da parte del paziente di aprire, a torto o a ragione, una vertenza legale. Molti
tentativi sono stati fatti da vari consigli direttivi, compreso l’attuale, per cercare di tutelare i
nostri iscritti con una polizza assicurativa. Purtroppo, però, nessuna compagnia ha accettato
di stipulare una polizza per i neurochirurghi con delle tariffe diverse da quelle applicate per
l’attività libero professionale.
Oltre a continuare a cercare la soluzione di questo problema contattando nuove compagnie
assicurative, penso che, realisticamente, l’unica cosa che si possa fare attualmente è quella di
fornire alla magistratura un elenco di “esperti” neurochirurghi presenti in tutte le regioni
italiane da considerare come possibili CTU.
Un altro punto importante riguarda il rapporto della SINch con le grandi società
internazionali, come l’EANS e la WFNS. In quest’ultimo decennio, grazie soprattutto
all’impegno di singoli neurochirurghi italiani, si è assistito ad una progressiva crescita della
nostra Società in seno alle organizzazioni internazionali. Attualmente è italiano uno dei VicePresidenti della WFNS, è italiano il Presidente eletto della WFNS ed è italiano il responsabile
del board scientifico dell’EANS. Tanti altri italiani occupano posizioni di rilievo in tutte le altre
organizzazioni internazionali e vengono apprezzati in tutto il mondo per il lavoro che
svolgono. Allargare e consolidare i rapporti con le società neurochirurgiche di altre nazioni
rappresenta un impegno che la SINch dovrà continuare a svolgere aprendo nuove relazioni
soprattutto con i Paesi in via di sviluppo geograficamente più vicini.
Per aiutarmi nel compito che spero dovrò svolgere, ho scelto come Vice-Presidente il
Professor Marco Fontanella verso il quale nutro una profonda stima e che ha dato prova, in
seno all’attuale consiglio direttivo, di voler mettere le sue indiscusse capacità al servizio della
SINch. Egli rappresenta il “testimone” che raccolgo dall’attuale Presidenza che, nel biennio
passato, ha svolto un lavoro egregio raggiungendo importanti traguardi.
Nella speranza che mi accordiate i vostri consensi, invio a voi tutti un cordiale arrivederci a
Roma.
Napoli, 04 Ottobre 2016
Michelangelo Gangemi