Andropausa: sintomi, cause e cura

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Andropausa: sintomi, cause e cura
L’andropausa maschile, se pur meno conosciuta della menopausa femminile, è una realtà che può dar
fastidio. Si traduce con diversi sintomi legati all’abbassamento delle secrezioni del testosterone dell’uomo a
partire dalla mezza età.
1. Definizione
2. Cause
3. Sintomi
4. Diagnosi
5. Cura
Definizione
L’andropausa, o deficit androgeno legato all’età, designa l’insieme dei sintomi fisiologici correlati
all’abbassamento della secrezione di testosterone nell’uomo, generalmente a partire dai 45 anni. Questo
fenomeno biologico è simile a quello della menopausa nella donna ed interviene al di fuori di ogni contesto
patologico che ne possa spiegare il declino della secrezione di androgeni. Il suo rischio aumenta con l’età e
si presenta con manifestazioni organiche e psichiche dell’uomo in relazione alla diminuzione dei livelli di
testosterone.
Cause
Solamente il 2% del testosterone circola liberamente nel sangue. In effetti, esso è maggiormente legato a
due proteine plasmatiche: l’albumina (lievemente legata) e la SHBG (fortemente legata), il che segnalano
un abbassamento della secrezione di testosterone all’origine dell’invecchiamento, da un lato, e dall’altro un
aumento del tasso di SHBG o globulina correlata agli ormoni sessuali. Questo aumento ha per effetto il
ritiro dalla circolazione sanguigna del testosterone utilizzabile, che favorisce la comparsa dell’andropausa e
delle sue manifestazioni fisiologiche. Nota: l’aumento del tasso di SHBG è ugualmente legato a diverse
patologie, come la cirrosi, l’ipertiroidismo e l’assunzione di alcuni farmaci come gli anticonvulsivi.
Sintomi
Tra i sintomi dell'andropausa troviamo l'abbassamento della libido, problemi erettili, accompagnati da un
aumento di peso e una diminuzione della massa muscolare, problemi d’umore (depressione, irritabilità),
una riduzione della villosità, astenia, osteoporosi.
Diagnosi
Una diagnosi differenziale è necessaria per rintracciare altre condizioni, oltre alla presenza dei sintomi di
cui sopra. Essa si basa su un esame clinico preciso, che consta di schede di valutazione, identificazione dei
trattamenti farmacologici e di analisi del sangue (tra cui il test di funzionalità degli ormoni tiroidei, l’antigene
prostatico specifico) e altre più specifiche come il dosaggio del tasso di testosterone totale e del tasso di
testosterone libero. Per confermare la diagnosi, si privilegia tra gli esami quello del dosaggio del
testosterone totale oppure basandosi sul testosterone biodisponibile. Si ritiene che il testosterone totale
diminuisce dell’1% all’anno a partire dai 30 anni. Il tasso normale nell’uomo varia dai 4 ai 9 µg/l qualunque
sia la sua età, un tasso inferiore a 4 sotto intende una diagnosi d’andropausa. Si può anche prendere in
considerazione il dosaggio della LH (ormone luteinizzante).
Cura
Il trattamento per curare l’andropausa consta esclusivamente della somministrazione di testosterone, in
diversi modi: iniezione intramuscolare, compresse, gel transdermico, patch. Mentre la disfunzione erettile è
rimediabile con un trattamento a base di Viagra o altri farmaci simili. Un trattamento a base di testosterone
implica un bilancio prostatico precedente (dosaggio della PSA) e un monitoraggio regolare. I medicinali non
hanno alcuna responsabilità nella formazione del cancro alla prostrata, può stimolare e aggravarne lo
sviluppo già presente ma non ancora rilevato.
Foto: © alexmillos - Shuttertock.com
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