Prof. Fabio Taffetani: L`IMPATTO SU BIODIVERSITA`

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Antiaging e Longevità
Dott. Vittorio Bianchi
Il processo dell’invecchiamento è un fenomeno fisiologico naturale a cui vanno incontro tutti gli esseri
viventi e rappresenta il preludio della fine della vita. L’invecchiamento è un processo di decadimento fisico
che comprende una riduzione della efficienza fisica, psichica e della vita sociale.
I meccanismi biologici che determinano l’invecchiamento sono stati studiati da molti anni, ma delle
conclusioni definitive non sono state raggiunte. Ovviamente il fenomeno dell’invecchiamento
nell’organismo umano è molto complesso e non paragonabile agli studi di laboratorio condotti su moscerini
e ratti, anche se la differenza genetica tra moscerino e uomo è solo di tremila geni.
Le ipotesi più accreditate per la loro validità nel determinare l’invecchiamento sono due: lo stress
ossidativo e la ipotesi neuro-endocrina.
La validità della ipotesi dello stress ossidativo si basa sulle osservazioni che la
senescenza è associata ad una attenuazione delle funzioni fisiologiche causata dai
danni molecolari ossidativi. Molti studi supportano questa ipotesi dimostrando che
lo stress ossidativo danneggia le cellule, ma una diretta correlazione tra stress
ossidativo e invecchiamento non è stata definitivamente stabilita (1). L’allungamento
della vita in animali da laboratorio è stata possibile riducendo lo stress ossidativo.
Nei ratti riducendo la calorie ingerite con l’alimentazione si riduce nettamente la
produzione di radicali liberi (stress ossidativo) ed il periodo di durata della
sopravvivenza aumenta fino al doppio. L’estensione della durata della vita può essere aumentata riducendo
il fenomeno dell’aging indotto dai radicali liberi (2).
La dieta.
Il danno da stress ossidativo nelle varie specie animali è inversamente proporzionale
alla durata della vita. Inoltre è stato dimostrato che le difese con antiossidanti non
hanno dimostrato un effetto sicuro sulla longevità. L’alimentazione svolge sicuramente
un ruolo fondamentale nel processo dell’invecchiamento. Infatti l’eccesso di calorie
alimentari e di proteine generano un marcato aumento di radicali liberi, mentre una
dieta leggermente ipocalorica e con ridotto apporto proteico ha un notevole effetto di
riduzione dei radicali liberi (2). Molto importante ingerire con l’alimentazione cibi che contengono
antiossidanti naturali come la frutta (fragole, mirtillo, papaya, ananas, ecc) perché gli antiossidanti naturali
degli alimenti hanno un effetto non riscontrabile con la ingestione di antiossidanti e vitamine orali (3,4,5). I
polifenoli contenuti nella frutta ed in particolare nel mirtillo svolgono una potente azione antiossidante e
protettiva, Il mirtillo inoltre sembra svolgere funzioni protettive anche sul cervello e nella riduzione dei
processi di invecchiamento e nella prevenzione dellAlzheimer (5). Per quanto riguarda i broccoli, un vegetale
che appartiene alla famiglia delle crucifere, contengono una sostanza che ha spiccate proprietà
antitumorali e per questo sono diventati di grande interesse di studio degli scienziati. I broccoli contengono
alti livelli di glucosinolati, una classe di fitochimici che può ridurre il rischio di cancro della prostata, del
polmone, e del colon. Però c’è un piccolo problema: i broccoli vanno mangiati semi-crudi perché la cottura
distrugge questa sostanza. Gli enzimi dei broccoli aiutano la rotture di queste molecole, i glucosinolati, in
due sostanze che costituiscono i principi attivi e oggetto di grandi ricerche: il solforafane e l’erucina. Però
ancora più interessante è che queste sostanze sono attive solo se ingerite con il vegetale, se estratte non
hanno attività biologica.
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Antiaging e Longevità
L’esercizio fisico
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Il muscolo è un tessuto che costituisce un grande laboratorio biochimico. La sua
funzione è di produrre energia e movimento utilizzando i substrati alimentari
mediante l’ossidazione. Un prodotto della ossidazione sono i radicali liberi. I
mitocondri sono produttori di energia e radicali liberi: la loro funzione è
metabolica, cioè di produrre energia dagli alimenti ingeriti. Un eccesso di alimenti
e di sedentarietà causa una produzione di radicali liberi eccessivi che
danneggiano per primo proprio i mitocondri. Alla base della teoria
dell’invecchiamento c’è proprio la teoria del danno mitocondriale. La stimolo
fisiologico per mantenere efficiente e ridurre la produzione di radicali liberi è
l’esercizio fisico aerobico. Con l’esercizio fisico il muscolo migliora la sua
efficienza nel produrre energia e riduce molto significativamente la produzione dei radicali liberi. L’esercizio
aerobico migliora la efficienza dei mitocondri e ne aumenta il numero. Pertanto esercizio fisico e
alimentazione controllata sono i due meccanismi fisiologici per ridurre o rallentare il processo
dell’invecchiamento indotto dai radicali liberi.
Gli ormoni in particolare gli steroidi sessuali (androgeni ed estrogeni) e GH sono fondamentali per
mantenere l’efficienza fisica e lo stato di salute. Con l’avanzare dell’età si verifica un progressivo
decadimento del fisico in tutti i suo aspetti: muscolare, scheletrico, psichico. La fondamentale alterazione
che si riscontra nell’organismo è il decadimento neuro-ormonale come l’ormone della crescita (GH) e l’IGF1
ad esso correlato e gli ormoni steroidi sessuali: il testosterone e l’estradiolo. La riduzione dei livelli
plasmatici di questi ormoni non necessariamente inizia nell’età avanzata, ma può comparire anche in età
giovane e matura pertanto la diagnosi precoce di queste alterazioni è di grande importanza clinica e la
necessità di una terapia per il mantenimento della salute e della efficienza fisica.
Testosterone.
Il testosterone è l’androgeno per eccellenza prodotto dai testicoli nell’uomo
dall’epoca della pubertà e viene prodotto anche dall’ovaio in minor quantità. Il
testosterone ha molte funzioni fisiologiche: stimola la crescita muscolare e ossea, la
formazione del pelo, la forza, la libido, il carattere e l’aggressività ed è collegato alla
spermatogenesi e alla fertilità. Dal punto di vista metabolico il testosterone stimola la
sintesi di proteine a livello di tutti i tessuti non solo muscolare, ma anche epatico,
renale, cardiaco e nervoso centrale e periferico (6).
Il Testosterone possiede anche una importante azione antinfiammatoria riducendo i livelli di citokine,
molecole infiammatorie che agiscono a livelli di tutti i tessuti, da quello muscolare e osseo, al cervello. La
riduzione dei livelli di testosterone nell’uomo determina un decadimento fisico progressivo legato alla
perdita della forza e della massa muscolare. Inoltre bassi livelli di testosterone circolante riducono la libido,
l’aggressività psichica determinando così apatia e disinteresse. Bassi livelli di testosterone inoltre
predispongono alla malattia cardiovascolare perché sembra che il testosterone possieda un affetto
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protettivo a livello cardiaco e vascolare. I soggetti anziani con bassi livelli di testosterone hanno un indice di
mortalità nettamente aumentato e soggetti che hanno bassi livelli di testosterone e di estradiolo hanno il
più alto rischio di mortalità (7). Anche nella donna il testosterone svolge importanti funzioni sui tessuti e sul
mantenimento della libido. Inoltre normali livelli di testosterone prevengono l’osteoporosi.
Estrogeni.
Gli estrogeni rappresentano l’ormone femminile per eccellenza e sono prodotti dall’ovaio ed in minima
quantità nell’uomo sono prodotti dal testicolo e per aromatizzazione del testosterone. Nella donna gli
estrogeni determinano lo sviluppo ed il mantenimento dei caratteri sessuali primari e secondari. Con la
menopausa il livello di estrogeni circolanti si riduce nettamente avviando nella donna un netto incremento
del processo di invecchiamento (8). Gli estrogeni sono importanti regolatori del metabolismo dei grassi e dei
carboidrati e svolgono un effetto antiossidativo. Gli estrogeni sono fondamentali sia nella donne che
nell’uomo per mantenere il tessuto osseo, infatti con la menopausa nella donna inizia il processo di
decadimento fisico con particolare alterazione del metabolismo osseo e la formazione di osteoporosi (9). Gli
estrogeni svolgono un ruolo importante anche nel mantenimento della funzione muscolare sia nell’uomo
che nella donna esplicando funzioni rigenerative e metaboliche, in parte ancora poco conosciute. Una
importante azione svolta dagli estrogeni è sul cervello, in particolare sul neurone agirebbero come
antiossidante e protettivo svolgendo un’azione anti-demenza (6).
L’ormone della crescita (GH) è prodotto a livello del cervello dalla ghiandola ipofisi ed agisce stimolando a
livello del fegato la somatomedina C, l’IGF1 che rappresenta il mediatore attiva. Il ruolo del GH è primario
durante l’adolescenza per stimolare la crescita e lo sviluppo dell’organismo sia nell’uomo che nella donna,
agendo i sinergia con estrogeni e testosterone.
Il GH nell’età adulta, quando sembrerebbe che la sua funzione principale sia esaurita, invece esplica una
attività di rigenerazione cellulare e metabolica estremamente importante. GH e IGF1 agiscono insieme, i
livelli di IGF1 sono l’espressione della secrezione di GH e bassi livelli di IGF1 sono l’espressione di una
secrezione di GH ridotta o assente. L’azione dell’asse GH/IGF1 si esplica su tutti i tessuti: muscolo, fegato
rene, cuore, osso, sistema nervoso centrale e periferico. Bassi livelli di questi ormoni rallentamento i
processi di guarigione dei tessuti e l’effetto protettivo dai danni ischemici e infiammatori (10).
I pazienti con bassi livelli di GH/IGF1 ( come nel caso dell’ipopituitarismo) hanno una durata della vita
inferiore rispetto ai soggetti normali. La somministrazione di GH in questi casi svolge una importante
funzione rigenerativa e di miglioramento dello stato di salute globale(11).
In conclusione per mantenere lo stato di salute e di efficienza fisica è importante una alimentazione
fisiologica, praticare un esercizio fisico costante anche se in piccola quantità, controllare il livello plasmatico
di estrogeni ed androgeni in entrambi i sessi. Infine molto importante è il ruolo del GH e del suo peptide
IGF1 nel rallentare il fenomeno dell’invecchiamento. Una corretta terapia sostitutiva, sotto stretto controllo
medico specialistico è necessaria per evitare le complicazioni cliniche e ridurre il rischio di mortalità.
Bibbliografia
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Antiaging e Longevità
Dott. Vittorio Bianchi
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