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Martedì 4 Ottobre 2016
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«il Collegio evidenzia chiaramente che ove non fosse maturato il
termine di prescrizione, lo Zaccari sarebbe stato sicuramente
condannato per omicidio colposo, avendo egli violato elementari norme di sicurezza sul lavoro
che, se fossero state rispettate,
avrebbero evitato il tragico evento». Il papà del pilota, Remo, la
mamma Carla e il fratello Davide
potranno ora sperare soltanto
nell’esito positivo in sede civile
dove i legali della famiglia Palombi promettono dura battac
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e 410 ragazzi, che la squadra di
23 interpreti ambientali messa
in campo dall’Istituto Pangea ha
coinvolto in attività «in grado di
stimolare curiosità e creatività
con l’obiettivo di suscitare un
sentimento di appartenenza nei
confronti dell’ambiente e dei
suoi valori».
«Un ringraziamento
particolare a Pangea, a tutti i
partner e soprattutto ai
visitatori - dice Paolo Cassola,
direttore del Parco nazionale
del Circeo, sottolineando
quanto «questa, di Pangea e di
altri soggetti presenti sul
territorio, rappresenti una
delle attività fondamentali e da
incrementare nel e con il Parco,
che tiene assieme
sensibilizzazione, conoscenza,
economia e posti di lavoro».
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una pattuglia
della
Forestale
A sinistra
il direttore
del Parco
nazionale
Paolo Cassola
anello sul promontorio del
Circeo l’edizione 2016 di “Ospiti
del Parco Nazionale del Circeo”,
l’iniziativa ideata e realizzata
dall’Istituto Pangea in
collaborazione e con il
contributo dell’Ente Parco
nazionale iniziata il 4 luglio.
«Quindici diverse proposte per
famiglie, ragazzi ed
escursionisti per un totale di 52
appuntamenti nei 3 mesi di
programmazione - spiegano dal
Parco - Numerosissimi sono
stati turisti e visitatori, grandi e
piccoli, che hanno accolto
l’invito a scoprire la
straordinaria bellezza di questo
territorio e la ricchezza di vita
che lo caratterizza».
Complessivamente sono state
739 le persone, di cui 329 adulti
giudiziaria ha visto contrapporsi
il pubblico ministero, i difensori
dell’imputato e quelli della parte
civile della famiglia Palombi, ovvero gli avvocati Corrado Trozzi
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A FINE AGOSTO
LE PRIME SEGNALAZIONI
IMMEDIATAMENTE
E’ SCATTATO L’ALLERTA
AL LAVORO ANCHE
L’UNIVERSITA’
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Il trekking sul Circeo
chiede tre mesi di eventi
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Organizzati da Pangea e Parco
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la ricostruzione il velivolo non riuscì a prendere quota dopo il decollo e nel giro di pochi secondi si schiantò contro
una collina prendendo fuoco.
Zaccari doveva rispondere di
due capi imputazione: disastro
aereo colposo e omicidio colposo. Il tribunale di Teramo – presieduto da Flavio Conciatori, a latere Franco Tetto ed Enrico Pompei – lo ha assolto dalla prima accusa perché il fatto non sussiste,
mentre ha stabilito di non doversi procedere per l’imputazione
di omicidio colposo per intervenuta prescrizione. Accolta la richiesta del pubblico ministero
che aveva comunque sostenuto
la responsabilità dell’imputato
nel non avere messo al corrente
il giovane pilota di alcune condidi rischio.
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ti», si legge in una scheda del servizio regionale. «Inoltre altri parassiti fungini patogeni e batteri possono penetrare nei tessuti legnosi attraverso i fori di entrata, comportando stress fisiologici con conseguente declino che può divenire irreversibile con la morte della pianta».
E’ questo il vero timore dei vertici
del Parco nazionale. Il problema ormai è visibile anche intorno al Lago
di Fogliano, uno dei luoghi simbolo
del parco del Circeo. Ed è per questo che il direttore Paolo Cassola è
corso ai ripari allertando immediatamente la Regione. Ora si resta in
attesa del responso definitivo, ma
sembrano esserci pochi dubbi che
si tratti dello xylosandrus.
Vittorio Buongiorno
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del tribunale di Teramo che ha
disposto l’assoluzione e la prescrizione per alcuni reati contestati a Cristiano Zaccari, il rappresentante legale della società
romana “Crazy Wings”, proprietaria dell’aereo che precipitò
nell’agosto del 2008 provocando
la morte del 24enne Alessandro
Palombi, pilota originario di Pri-
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za del problema intimorisce. Rischiano di essere state contagiate le
piante più diverse, dalle querce ai
cerri, dai ginepri ai lecci, dagli aceri
alle magnolie.
«L’attacco di Xylosandrus compactus causa il disseccamento di giovani rametti con ripercussioni sull’intera pianta nel caso di attacchi diffusi su gran parte della chioma,
causando importanti danni estetici
su piante ornamentali ed economici per la produzione vivaistica»,
spiegano dal servizio fitosanitario
della Regione Lazio. «Il disseccamento di un rametto compare in
7-10 giorni a partire da un imbrunimento dei tessuti adiacenti alla galleria di entrata» e «il danno è causato dall’azione meccanica di scavo
delle gallerie all’interno dei ramet-
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de le palme, e dopo il killer dei pini
che ha fatto la sua comparsa in viale Italia a Latina, scatta l’allarme xylosandrus che sta mettendo a rischio centinaia e centinaia di alberi
nel Parco nazionale del Circeo. La
direzione del parco a settembre ha
chiesto l’intervento degli esperti
della Regione dopo le segnalazioni
arrivate dagli agenti della Forestale
di un anomalo rinsecchimento di
varie specie di piante. Il sopralluogo è avvenuto nei giorni scorsi. Da
Roma sono arrivati due ispettori fitosanitari della Regione insieme
agli esperti del Crea Abp di Firenze
(ovvero il Centro di ricerca per
l’agrobiologia e la pedologia, che ha
tra i suoi compiti la difesa degli
agroecosistemi e degli ecosistemi
forestali dai danni provocati da insetti).
Alla fine di agosto, sia i forestali, sia
alcuni residenti, hanno segnalato
fenomeni di disseccamento di alberi e di arbusti. A quel punto i controlli hanno consentito di appurare
che anche grandi estensioni di macchia mediterranea e di foresta presentavano identici sintomi. Il Parco
ha ipotizzato immediatamente che
la causa sia una infestazione dell’insetto Xylosandrus, originario delle
aree tropicali e sub-tropicali del
sud-est asiatico che in Italia è stato
rinvenuto a Napoli e Lucca e dal dicembre 2013 anche nel comune di
Roma.
Da qui la richiesta di aiuto alla Regione e all’Università della Tuscia. I
ricercatori della facoltà di agraria
hanno già effettuato a settembre un
sopralluogo, mentre gli ispettori
della Regione e gli esperti del Crea
hanno percorso il Parco in lungo e
in largo il 29 settembre scorso.
Alla fine hanno effettuato undici
campionamenti in sette diversi
punti del Parco Nazionale e su piante di differenti specie. La caratteristica dell’insetto infatti è quella di
aggredire piante molto diverse
(una sessantina di specie, secondo
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