delle periferie. Intervista a Francesco Di Bella

Download Report

Transcript delle periferie. Intervista a Francesco Di Bella

La nuova “resistenza” delle
periferie.
Intervista
a
Francesco Di Bella
Dall’irruenza del dub e il post punk degli esordi con i 24
Grana a metà degli anni ’90 ad una ritrovata dimensione più
intimista e consapevole, Francesco Di Bella torna con il suo
primo album di inediti da solista. Un menestrello malinconico
che dà voce agli emarginati, a chi vive in periferia, alle
esistenze precarie relegate ai confini della città che
sembrano sul punto di scomparire da un momento all’altro, dove
tutto finisce e nulla sembra poter iniziare. E’ qui che nasce
la musica di “Nuova Gianturco”, il quartiere est di Napoli che
nonostante tutto cerca la sua rivalsa, un orizzonte oltre i
grigi fabbricati e il deserto d’asfalto. Abbiamo chiesto a FDB
del suo ultimo lavoro discografico.
A vent’anni dal suo esordio sulla scena alternativa partenopea
con il dub e il post punk dei 24 Grana, Nuova Gianturco è il
suo primo album di inediti come solista. Un’evoluzione
naturale del suo percorso umano e professionale?
Direi di sì, credo sia un’evoluzione naturale. Come artista ho
sempre assecondato il mio percorso di crescita, facendo tesoro
delle esperienze anche nella scrittura. Vengo dalla periferia,
un percorso mediamente difficile se parli di una grande città
come Napoli. Dunque racconto la mia esperienza attraverso la
musica. Cerco di impegnarmi in una scrittura socialmente
utile, diciamo così.
Il suo ultimo lavoro discografico rivela la disperata bellezza
della periferia est della città, dove “il mare non bagna
Napoli”. Puo’ parlarci di questo progetto?
Il quartiere di Gianturco è un pretesto per parlare delle
periferie. Non è la mia zona di origine. La suggestione è
partita da li perché ad un certo punto della mia vita ho
iniziato a frequentare il centro sociale Officina 99 e ho
visto quella periferia rinnovarsi e sorridere.
Nell’album
auspico quindi un risveglio delle periferie grazie proprio
alle attività “dal basso”.
Lei dà voce alle tante anime inquiete di una terra di confine
che nonostante tutto rinascono e ritrovano nuovi orizzonti,
fanno progetti, sognano. Qual è quella che sente più sua?
C’è sicuramente tanto di personale ma soprattutto attraverso
queste storie e questi personaggi io esprimo le mie idee, ciò
che penso veramente della gente e del mondo così come lo
abbiamo trovato.
Come nascono le collaborazioni con 99 Posse, Neffa, Claudio
“Gnut” Domestico e Dario Sansone dei Foja?
Nascono insieme con l’idea stessa di fare quelle canzoni. Con
i 99 mentre scrivevo il testo di Aziz sapevo che Luca mi
avrebbe potuto dare una grossa mano e ha scritto una parte
bellissima; con Neffa, scrivendo il pezzo già pensavo a lui
come portatore sano di nostalgia, in un pezzo che ci ricorda
quanto abbiamo nostalgia del nostro futuro.
Con Dario Sansone dei Foja e Claudio Gnut Domestico, volevo
sancire questa unione musicale che di fatto avviene sui palchi
ogni volta che possiamo, con un brano che appartiene ormai
alla tradizione folk. “Brigante se more” l’ho sempre sentita
suonare per strada e ormai appartiene ai cantastorie.
“Brigante se more”, unico brano non inedito dell’album che
interpreta il desiderio di lotta e di riscatto del Sud,
scritta da Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò negli anni ’70. Chi
sono oggi i briganti?
Nella canzone i nuovi briganti siamo noi che riabbracciamo
chitarre e tammorre perché la musica deve cambiare :)Penso che
da sempre ci sia una resistenza culturale che combatte contro
qualcosa di estremamente massificante, a volte nelle canzoni
vengono trasmessi messaggi che arrivano dritti al cuore delle
persone. Questa canzone parla solamente di libertà ma lo fa in
una maniera assolutamente indimenticabile e la libertà, oggi,
non è un argomento così scontato.
di Anna Esposito
2° Singolo estratto da “Nuova Gianturco” il disco di inediti
di Francesco Di Bella
“Il sogno di fuggire, spesso, è giusto che resti tale:
un’evocazione, una nostalgia da tirare fuori qualche volta,
magari per prendersi una pausa dal qui e ora della città. Non
è necessario traslocare su un’isola per sentire il flusso e
l’energia del mare”.
Per
il
CD:
http://www.lacanzonetta.it/1/shop_online_645522.html?product=4
2410
Per
il
VINILE:
http://www.lacanzonetta.it/1/shop_online_645522.html?product=4
2435