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GIOVANNI PAISIELLO FESTIVAL
XIV edizione – 2016
LE CORDE BAROCCHE
Michele Santoro, chitarra
giovedì 6 ottobre, ore 18.30
Frontemare
Taranto
La chitarra ha «Le corde barocche» al Giovanni Paisiello Festival di Taranto, che
prosegue nelle celebrazioni del «genius loci» nel bicentenario della scomparsa. Per il ciclo
«Incontri conviviali», giovedì 6 ottobre (ore 18.30), a Frontemare, in città vecchia (pendio
La Riccia, 32), un giovane, ma già affermato talento dello strumento, il tarantino Michele
Santoro, suona trascrizioni di celebri opere di Paisiello accanto a un programma
comprendente musiche tratte da un repertorio per chitarra che spazia dal Rinascimento al
tardo Ottocento, rivelando anche il talento compositivo, poco noto ai più, del padre di
Galileo Galilei.
Santoro, che dopo gli studi intrapresi a tredici anni con Cosimo Rossetti si è
diplomato all’Istituto Paisiello sotto la guida di Pino Forresu per poi perfezionarsi con
insegnanti di chiara fama come Roberto Fabbri, Francesco Taranto, Carlo Domeniconi,
Juan Lorenzo (flamenco) e Massimo Gasbarroni, aprirà il concerto-aperitivo con le “Grandi
variazioni” del chitarrista e liutaio ferrarese Luigi Legnani sulle note di “Nel cor più non mi
sento”, il celebre duetto da «La Molinara» di Paisiello. Quindi, toccherà la Spagna barocca
(tra Seicento e Settecento) con la “sanguigna” Suite in re maggiore di Gaspar Sanz, al
secolo Francisco Bartolomè Sanz Celma, religioso, chitarrista e grande teorico dello
strumento, e con la virtuosistica «Suite» in tre movimenti di un altro eccellente
compositore, Santiago De Murcia, uno degli ultimi esponenti della tradizione della chitarra
spagnola barocca, strumento di passaggio tra la chitarra rinascimentale e la chitarra
classica.
E, tra l’altro, forse pochi sanno che il padre del grande astronomo Galileo Galilei,
Vincenzo Galilei, toscano e intellettuale fra i più importanti del tardo Rinascimento, scrisse
anche lui una lunga «Suite» per chitarra, splendido esempio di musica proto-barocca i cui
sei movimenti fanno riferimento alla musica rinascimentale per danza (Gagliarda,
Saltarello, Danza).
Il concerto si chiuderà con uno straordinario arrangiamento firmato dallo stesso
Santoro, che ha trascritto L’Overture n. 7 del «Barbiere di Siviglia», una delle opere liriche
di Paisiello più conosciute e amate dal pubblico di tutto il mondo.
Prossimo appuntamento con il Giovanni Paisiello Festival, venerdì 7 ottobre, ad
Arco Paisiello (ore 18.30), con il noto storico e critico musicale Paolo Isotta, che parlerà
del grande compositore tarantino e presenterà il suo «Altri canti di Marte» (Edizioni
Marsilio), libro “politicamente scorretto” in cui l’autore sfata molti falsi miti musicali
includendo, tra i grandi interpreti di oggi, il pianista salentino Francesco Libetta.
www.giovannipaisiellofestival.it.