Imprese a Ravenna, numeri in calo per commercio

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Transcript Imprese a Ravenna, numeri in calo per commercio

7 ottobre 2016
Imprese a Ravenna, numeri in calo
per commercio e pubblici esercizi
Ristorante. Autore: Arturask/Shutterstock.com
L’analisi di Confesercenti
Contrastanti, i risultati relativi al saldo apertura-cessazione di attività nel
terziario, sul territorio della provincia di Ravenna, elaborati dall’
Osservatorio Nazionale Confesercenti, su dati Unioncamere al 31 agosto
2016 (saldo del 4° bimestre 2016 - luglio-agosto). Unico incremento, per
quanto contraddittorio, del numero di imprese è quello del commercio di
autoveicoli (di cui abbiamo già parlato, trattandosi di iscrizioni per vendita di
auto usate), cui si contrappongono il calo del numero di esercizi nel
commercio in sede fissa, sia alimentare che extralimentare, come di
bar e ristoranti, agenti di commercio e addirittura del commercio via
internet.
“I dati relativi alla nascita-mortalità delle imprese in provincia ricalcano le
tendenze evidenziate sia a livello regionale che nazionale - spiega
Confesercenti - . Il saldo negativo tra aperture e cessazioni è purtroppo la
naturale conseguenza dell’andamento dei consumi che nel 2016 risultano di
nuovo in calo e si riflettono negativamente su ricavi e redditività delle MPMI.
Entrando nel merito dei diversi settori, al 31 agosto 2016 le imprese attive nel
dettaglio alimentare nella nostra provincia registrano in 2 mesi un calo
numerico di -4, peggiore l’andamento del dettaglio extralimentare che in un
anno vede diminuire le imprese attive dell’1,4% a livello provinciale e –20 in 2
mesi come saldo. In entrambi i settori il trend del territorio è leggermente
peggiore rispetto ai dati medi della Regione Emilia Romagna. In calo anche il
commercio ambulante.
In calo nel bimestre (-6) anche il saldo del numero di imprese attive nel settore
della ristorazione che però al 31 agosto 2016 registra un aumento del 3%
rispetto alla stessa data del 2015. In calo anche i bar: -15 in provincia nel
bimestre, -1,7% rispetto alla stessa data del 2015.
Un andamento in linea con i dati regionali e nazionali. L’aumento rispetto al
2015 è contrassegnato in particolare dall’apertura di imprese innovative che
propongono formule originali e che si rivolgono ad una clientela
prevalentemente giovane. Bisogna però anche registrare il forte turnover nel
settore, per cui le nuove imprese nei pubblici esercizi hanno una vita media di
poco più di 2 anni.
Resta comunque uno scenario preoccupante il rallentamento della ripresa, il
calo costante della fiducia dei consumatori, l’incertezza delle prospettive che
induce sempre più al risparmio pur a fronte di un aumento del reddito
disponibile delle famiglie, la conseguente frenata dei consumi, sono indicatori
di un clima di preoccupante instabilità per il Paese ed in particolar modo
per le piccole e medie imprese”.
Per il Presidente Provinciale Roberto Manzoni “E’ quindi urgente e necessario
uscire da questa situazione di avvitamento attivando l’adozione di misure
strutturali volte a favorire gli investimenti e la creazione di nuovi posti di
lavoro, a partire dalla proroga degli sgravi per nuove assunzioni. Anche la
leva fiscale inoltre dovrà essere opportunamente utilizzata: l’istituzione dell’
Imposta sul Reddito Imprenditoriale è sicuramente una misura positiva, ma
dovrà essere affiancata da un percorso di progressiva riduzione dell’IRPEF
che sia in grado di dare un impulso ai consumi delle famiglie. Sarà poi
indispensabile implementare nuove politiche del credito, occorrono a questo
proposito misure che favoriscano una ripresa dei finanziamenti agli
investimenti e lo sviluppo del credito soprattutto alle imprese minori.
E’ infine necessario sia a livello nazionale che locale, contemplare un valido
sistema di incentivi finalizzati alla riqualificazione degli assi commerciali, dei
centri storici e dei paesi, prevedendo in ambito locale, la destinazione di
risorse finalizzate all’innovazione e qualificazione delle PMI del commercio,
derivanti dagli introiti a seguito delle autorizzazioni rilasciate all’apertura
di medie e grandi strutture di vendita.” Autorizzazioni e previsioni su cui
Confesercenti ha chiesto una forte moratoria.
Collegamento sorgente: http://www.ravenna24ore.it/news/ravenna/0072887-imprese-ravennanumeri-calo-commercio-e-pubblici-esercizi