«Cantù la rivelazione? È possibile»

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Transcript «Cantù la rivelazione? È possibile»

«Cantù larivelazione?È possibile»
L'intervista. Parla Johnson, uno dei pochi rimasti della passata stagione: «Il nostro livello è sicuramente buono»
E già pensa all'esordio di domenica con Venezia: «Loro sono una buona squadra, ma noi potremo dire la nostra»
ALBERTO GAFFURI
CANTÙ
La prima risposta, accompagnata da un sorriso che
vale più di tante altre parole, è
anche l'unica in italiano. «Bene», dice J J prima di iniziare a
parlare della nuova squadra,
dell'affiatamento con i nuovi
compagni, di coach Kurtinaitis
e del ruolo che la "sua" Pallacanestro Cantù potrà ritagliarsi in
questo campionato.
«All'esordio, del resto, mancano davvero pochi giorni, consapevolezza sulla quale Ja Juan
Johnson, l'ala-forte rimasta in
Brianza al termine della l'ultima
travagliata stagione canturina,
sembra non voler soffermarsi
forte, puntando piuttosto sull'avvio d'una stagione nella quale la compagine di Irina Gerasimenko intende ritagliarsi uno
spazio importante.
«Difficile sbilanciarsi»
«È difficile dire oggi quale sarà
il ruolo di Cantù nel prossimo
campionato», attacca Johnson.
«Il livello è sicuramente buono», si lascia però scappare di lì
a qualche istante, concetto che
si sposa poco più tardi con l'idea
che si possa arrivare «in alto»,
I «Sappiamo tutti
che Milano
è la squadra
da battere
La più forte»
I «Ai nostri tifosi
dicono di venire
al palasport
II loro affetto
è mia bella spinta»
magari al livello delle prime società italiane. L'auspicio di Kurtinaitis al suo arrivo in Italia,
peraltro, era stato proprio quello di entrare tra le prime quattro.
Un proposito tutt'altro che
agevole da raggiungere, che, al
di là dei risultati non proprio
incoraggianti dellapre-season,
il team evidentemente si sente
di poter raggiungere, o comunque almeno inseguire. «Sappiamo tutti che Milano è la squadra
da battere, è quella più forte di
tutte», commenta JJ.
Ci sarà battaglia
Al di sotto, però, il campo è aperto. Ci sarà, insomma, da lottare
e, nellabattaglia per chi proverà
a sottrarre alla truppa milanese
lo scettro, chissà mai che possa
inserirsi proprio Cantù. «La nostra potrebbe essere la rivelazione del campionato», continua, unabattuta che, se detta a
pochi giorni dall'esordio, assume i contorni di un vero obiettivo.
Il primo avversario in ordine
di tempo, domenica pomeriggio, sarà Venezia: «Una buona
squadra. Contro Venezia sarà
gara vera, dura, difficile. Dopo
gli ultimi buoni test, però, so che
Cantù dirà la sua».
Quella di domenica, peraltro,
sarà anche la prima ufficiale
lontano dal Pianella. Si giocherà
al PalaDesio, così come avverrà
di qui a fine stagione. Una situazione nuova, tutta da vivere. «Ai
tifosi dico di venire al palasport,
di sostenerci con lo stesso calore con cui l'hanno sempre fatto
a Cantù. Il loro supporto, il loro
affetto è davvero una spinta in
più per tutti noi. Questo, tra
l'altro, è stato anche uno dei
motivi che mi hanno fatto scegliere questa squadra», confessa.
L'affiatamento con Lawal e
con gli altri lunghi del roster è,
almeno a suo dire, «già buono».
«È chiaro che più giocheremo
assieme, meglio sarà. La squadra è composta dabuoni giocatori e, dunque, non potrà che
crescere, partita dopo partita».
«Il coach? Un incentivo»
Da lui, il nuovo allenatore si
attende più lucidità in attacco.
«Sono d'accordo con il coach In
questa prima fase ognuno di noi
sta cercando il suo molo in campo. Man mano che giochiamo
assieme, però, sarà più facile per
tutti. In questo senso, le parole
dell'allenatore sono soltanto da
cogliere come un incentivo a
fare meglio», chiude Johnson.
[email protected]
¥ @AGaffuri
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JaJuan Johnson, uno dei "sopravvissuti" della Pallacanestro Cantù della passata stagione FOTO B JTTI / POZZON I