XXV domenica tempo ordinario 2016

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Transcript XXV domenica tempo ordinario 2016

XXV Domenica Tempo Ordinario - Anno C
“Contro l’atrofia del cuore”
La liturgia di questa domenica ci presenta una sconcertante e imprevedibile
parabola che solo Luca ha inserito nel suo vangelo. Sconcertante
e
imprevedibile perché Gesù propone come esempio di comportamento una
persona disonesta. Cosa molto strana. Un insegnamento per i suoi discepoli,
per la sua Chiesa.
Incontriamo un amministratore che viene accusato di sperperare gli averi del
suo padrone: nulla di nuovo sotto il sole a detta dei proverbi “chi maneggia
festeggia” e “chi ministra minestra”. Da sempre gli amministratori hanno
curato i loro interessi e non quelli dei loro padroni o degli operai.
Al di la di questo, la verità ancora più sconcertante è che Gesù fa salire in
cattedra, quella della vita, un uomo disonesto; un peccatore fa lezione ai
discepoli. E come se Gesù dicesse: “imparate, fosse anche da un peccatore,
fosse anche l’ultimo di tutti”.
Una parabola che dice la scelta chiara di quest’uomo disonesto: farsi amici i
debitori del padrone, aiutarli sperando di essere aiutato da loro. “Un
malfattore che diventa benefattore, capace di regalare pane e olio, cioè vita.
E’ abile ha cambiare il senso del denaro, di rovesciarne il significato: non più
mezzo di sfruttamento, ma strumento di comunione” (E. Ronchi). Un mezzo
per farci degli amici, anziché diventare noi amici del denaro.
Il denaro per Gesù è uno strumento che serve per star bene e per far star
bene, quindi è uno strumento per gli altri, ma è uno strumento. Quando cessa
di diventare uno strumento diventa un idolo che sacrifica le persone.
L’amministratore delegato è lodato da Gesù per la sua sagacia e non per la
sua disonestà. Mi piace parafrasare Gesù che tristemente sospira: “Se
mettessimo la stessa energia nel cercare le cose di Dio!”; se mettessimo la
stessa intelligenza, lo stesso tempo, lo stesso entusiasmo che mettiamo
nell’investire i nostri risparmi… anche per le cose di Dio!
Se vogliamo è proprio questa “scaltrezza” che spesso manca alle nostre
comunità cristiane: pensiero debole accasciato su tre o quattro devozioni e
un po' di moralismo falso senza l’audacia della conversione, del dialogo, della
riflessione, del prendere sul serio le esigenze della Parola.
Il padrone loda quel suo modo di agire, quel suo modo intelligente di procurar
felicità e vita: chi ha un debito è povero (i debiti fatti per necessità e non per
capriccio) e chi allevia il peso del debito procura felicità, vita e benessere.
Certamente c’è un senso di giustizia, ma troppe volte volte i poveri sono
incapaci di soddisfarla, e allora c’è un “oltre” la giustizia che è il Vangelo.
Il Vangelo regala una perla: “fatevi degli amici con la disonesta ricchezza
perché, quando essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne”.
Gesù è sempre più straordinario: raccomanda, anzi comanda l'amicizia, la
eleva a programma di vita, vuole che i suoi siano dei cultori dell'amicizia, il
comandamento più gioioso e più umano.
Perché la ricchezza è disonesta? Per Gesù non esiste un ricco onesto! Se sei
ricco non sei capace di condividere, perché se fossi capace di condivisione
non saresti ricco! La ricchezza, il denaro… sono cose buone quando tolgono i
poveri dalla loro condizione di povertà.
San Giovanni Crisostomo scrive: “potreste voi dimostrare che la ricchezza è
giusta? No, perché la sua origine è quasi sempre avvelenata da qualche
frode. Dio all'inizio non ha fatto uno ricco e uno povero, ma ha dato a tutti la
stessa terra”.
Gesù aggiunge: “amici che vi accolgano nelle dimore eterne”.
“Sulla soglia dell'eternità Gesù mette i tuoi amici, ed è alle loro mani che ha
affidato le chiavi del Regno, alle mani di coloro che tu hai aiutato a vivere un
po' meglio, con grano e olio e un briciolo di cuore” (E. Ronchi).
La Porta Santa del tuo cielo sono i tuoi poveri. Nelle braccia di coloro ai quali
hai fatto del bene ci sono le braccia stesse di Dio.
Una Parola, quella di Gesù, che inverte il paradigma economico su cui poggia
il nostro mondo, dove ciò che conta e vale, ciò che da sicurezza è il denaro.
Per Gesù, amico della vita, invece è la cura delle creature la sola misura
dell’eternità.
Buona domenica di settembre a tutti.