Parashà di Re`é, quinta chiamata.

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Transcript Parashà di Re`é, quinta chiamata.

B"H
Moise Levy editore
libri.levy.it
via Vittor Pisani 7, 20124 Milano
Lunedì 2 Elul 5776 - 5 Settembre 2016
Tallit e Tefillin:
5.26 (MI)
Hanetz HaChama:
6.48 (MI)
Termine lettura Shema:
9.05 (MI)
Mincha Ghedola:
13.54 (MI)
Tramonto:
19.55 (MI)
Tre stelle:
20.31 (MI)
Parashà di Shofetìm, seconda chiamata.
La Torà del giorno: sefer Devarìm, vv. 17, 14 - 17, 20
14
Se, quando sarai entrato nella terra che l’Eterno, il tuo Signore, ti sta per dare, ne avrai preso possesso e vi
abiterai, dovessi dire: “Voglio porre sopra di me un re, come tutte le nazioni che mi stanno intorno" 15 [m497]
[allora] metterai sopra di te il sovrano che avrà scelto l’Eterno, il tuo Signore. Nominerai come re sopra di te
uno dei tuoi fratelli; [l498] non potrai mettere sopra di te un re straniero che non sia tuo fratello. 16 [l499] Egli
però non dovrà aumentare il numero dei suoi cavalli e [l500] non dovrà far tornare il popolo in Egitto, per
incrementare il numero dei cavalli perché l’Eterno vi ha pure detto: “Non tornerete più per questa strada". 17
[l501] Egli non dovrà aumentarsi il numero di mogli così che il suo cuore non si travi e, [l502] per quanto
riguarda argento e oro, non ne dovrà accumulare per sé in modo esagerato. 18 Quando si insedierà sul
trono del suo regno, [m503] dovrà scrivere una [seconda] copia di questa legge secondo il libro che si trova
davanti ai sacerdoti leviti. 19 Questa sarà [sempre] con lui e la leggerà tutti i giorni della sua vita, per poter
imparare a temere l’Eterno, il suo Signore, per osservare tutte le parole di questa Torà e questi decreti, per
metterli in pratica; 20 così che il suo cuore non si insuperbisca verso i suoi fratelli e perché non si allontani
dai precetti a destra o a sinistra, così da prolungare i giorni del suo regno, lui e i suoi figli, in mezzo a
Israele.
Commento: Toratimmecha di rav David E. Sciunnach.
“Dovrai ricercare la giustizia, solo la giustizia….”(Devarìm 16, 20). Il grande Rabbì Bunam di Pshiska
commentava questo verso dicendo: “Cerca di perseguire la giustizia, sappi però che anche i mezzi che utilizzi
per raggiungere il giusto scopo devono essere anch’essi giusti e leciti, e non come ci viene insegnato nel
mondo contemporaneo che il fine giustifica i mezzi”.
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