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EccoRecco_072xxx.qxp_210x290 19/07/16 10:55 Pagina 1 ANNO 7 5000 COPIE • DISTRIBUZIONE GRATUITA NUMERO ECCORECCO 72 Leggi tutti i numeri su www.eccorecco.info LUGLIO-AGOSTO 2016 E GOLFO PARADISO CROCE VERDE RECC O news ALL’INTERNO 0052 VIA FIUME 9 - TEL. 0185 73 RECCO BENEFICENZA LUCIANO BERLINGERI REGALA MIGLIAIA DI STAMPE Trent’anni di fotografie: recchesi pro Gigi Ghirotti a passione di Luciano Berlingeri per la fotografia nasce negli anni '70. Prima, stranamente, nella camera oscura dell'Istituto Idrografico della Marina a Genova, dove subisce il fascino delle stampe in bianco e nero. Successivamente arriva l’acquisto della prima fotocamera: una Lubitel, biottica sovietica 6x6 completamente manuale, con cui inizia a conoscere i fondamentali della fotografia, sviluppando e stampando da sé, in maniera autodidatta. Dal gennaio 1975, con l'acquisto di una reflex Minolta SRT101, si dedica ad ogni ramo della fotografia, passando dai paesaggi alla macro, con una preferenza per i ritratti e le figure ambientate. Nello stesso anno di trasferisce a Recco e si dedica alle foto della Pro Recco Pallanuoto, seguendo le partite da bordo vasca. La passione per la fotografia porta Lucia- L no a viaggiare: nel ’78 Francia e Spagna; nel ’79 Jugoslavia, Grecia e l’isola di Creta in particolare; nell’80 passerà 6 mesi in Inghilterra, portando casa suggestivi paesaggi. A partire dall’82 fino all'87 i suoi viaggi saranno principalmente in Oriente. Molto appagante per lui la Birmania e il nord del Borneo, dove trascorre una settimana in una longhouse tra la gente Daixuban. Dal ’75 al ’95 scatta e stampa migliaia di foto, che questa estate saranno distribuite ai soggetti fotografati, tale evento avrà uno scopo benefico. Le stampe saranno esposte e disponibili presso Pezzini Abbigliamento, in orario di apertura del negozio, fino al 31 agosto. Le persone interessate agli scatti, possono fare un’offerta libera a favore dell’associazione Gigi Ghirotti di Genova. ECCORECCO E GOLFO PARADISO DIRETTORE RESPONSABILE: Giuseppe Rosasco EDITORE Revello Andrea - Studio Helix sas REDAZIONE Piazzale Europa 30 - 16036 Recco (Ge) tel. +39.0185.723961 [email protected] www.eccorecco.info STAMPA Tipolitografia Me.Ca. Recco (Ge) Autorizzazione del Tribunale di Genova n. 69 del 21.11.1990 PUBBLICITÀ in proprio La collaborazione a EccoRecco avviene a titolo gratuito _________________________________________________ IN COPERTINA Scorcio del Golfo Paradiso da Polanesi Foto di Stefano Podestà ________________________________________________ DOVE TROVARE ECCORECCO Panificio Pallavicino a San Rocco, Farmacia Berni in piazzale Europa, Edicola Eta Beta in via Roma, Cartoleria Capurro in piazza Gastaldi, Redocasa Centro TIM in via Fiume, Panificio Moltedo in via XX Settembre, Pro Loco Recco in via Ippolito d’Aste, Farmacia Savio e Ottica Ferrari in piazza Nicoloso, Libreria Capurro in via IV Novembre, Cartoleria Capurro in piazza San Giovanni Bono, Vanestetica in Valleverde, Alimentari Capurro a Mulinetti. ARRETRATI Gratuiti fino ad esaurimento. Possono essere richiesti gratuitamente alla redazione. INTERNET Su www.eccorecco.info tutti i numeri pubblicati si possono sfogliare (anche su iPad) o scaricare in PDF. Condividete la nostra pagina su facebook, cliccate su “mi piace”, inviateci le vostre idee e avrete un filo diretto con la redazione. BRINZO VESPA CENTER RUTA DI CAMOGLI Via Aurelia 319, Tel 0185.772786, Fax 0185.772787 • RAPALLO Via Roma 40, Tel-Fax 0185.271675 | vendita | assistenza | ricambi | permute | usato con garanzia | rateazioni senza interessi | 2 • LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 ECCORECCO E GOLFO PARADISO CAMOGLI UN POLO CULTURALE PER IL RILANCIO DEL TERRITORIO. SERATA INAUGURALE IL 23 DICEMBRE Teatro Sociale la riapertura a fine anno SILVIO FERRARI • Per restituire almeno in parte lo stato presente del percorso intitolato “Restauro e riapertura del Teatro Sociale di Camogli” si può partire anche dall’esito della serata, cioè dell’assemblea tenutasi nella sala del Consiglio Comunale di Recco il giorno 7 di giugno del 2016. Le cento e più persone presenti e le comunicazioni degli amministratori (il Sindaco di Recco, il Presidente della Fondazione Teatro Sociale, la Direttrice Artistica della Fondazione stessa) sono state il miglior segno del rapporto determinante fra stato dei lavori, preparazione della prima ipotesi di gestione e disponibilità dei cittadini ad intervenire anche attivamente (leggi anche finanziariamente) per il raggiungimento dell’obiettivo stabilito da tempo. Restituire alla comunità del Golfo Paradiso e anche al vicino Tigullio un prezioso servizio culturale e sociale di cui sono rimaste prive ben due generazioni. Ecco allora che i passi tecnici che restano da fare (l’ultimazione dei lavori all’interno dell’edificio, la fornitura degli arredi, l’acquisto delle attrezzature teatrali) sono sempre più finalizzati alla preparazione delle condizioni operative perché, dopo la serata del prossimo 23 dicembre, quando speriamo di inaugurare il Teatro con il Maestro Fabio Luisi e i coristi della Scala, si dispieghi la prima stagione degli spettacoli e degli incontri culturali cui sta ponendo mente la sensibilità e l’esperienza della recchese Maria De Barbieri. Senza inutili scaramanzie e auspici formali, c’è solo da lavorare in tutti questi mesi affinché si possa sviluppare subito la varietà dell’offerta e si percepiscano di riflesso tutte le possibilità espressive che questa nuova macchina teatrale consente. Con un solo messaggio: abbiamo bisogno di tutti ed è per questo che tutti i segnali di disponibilità e di partecipazione che ci verranno dai cittadini, e in primo luogo da quelli di Camogli e Recco, ci faranno sentire più forti e sostenuti nell’organizzazione di un’esperienza culturale senza precedenti. Saper far convivere la disponibilità nei confronti di tutti e la qualità degli avvenimenti teatrali offerti. A SERVIZIO DEL LEVANTE GENOVESE La notizia che il restauro del Teatro Sociale di Camogli ha imboccato la dirittura d’arrivo, come ci informa il Presidente Silvio Ferrari, richiama alla mente alcune considerazioni. In primo luogo le opere già portate a conclusione sono esse stesse il simbolo di un significativo evento culturale, di portata nazionale. Il Teatro Sociale, realizzato nel 1876 su disegni dell’architetto Salvatore Bruno, come splendido gemello del Teatro Modena di Genova Sampierdarena, fu voluto dalla borghesia mercantile camogliese, allora all’apice delle sue fortune con la proprietà di oltre un terzo dell’intera flotta navale nazionale. Il Teatro si presentava con la tipica struttura all’italiana: sala a ferro di cavallo, quattro ordini di palchi e il loggione in legno dipinto e decorato in stile neoclassico. Nel 1910 agli spettacoli dal vivo si affiancò un’attività cinematografica. Poi una lunga storia di alterne fortune sino alla chiusura definitiva avvenuta negli anni ottanta del secolo scorso. Oggi, dopo la conclusione di gran parte dei lavori di restauro, realizzati su progetto dello studio bresciano Berlucchi dalle imprese Saicam e Lares (che hanno curato anche i restauri della Fenice di Venezia), il teatro si presenta splendidamente rinnovato nel rispetto della originaria concezione architettonica. Questo risultato è stato raggiunto grazie alla partecipazione nel finanziamento dei lavori di Regione Liguria, Fondazione Carige, ex Provincia di Genova (ora Città Metropolitana), Comuni di Camogli e Recco, Fondazione San Paolo di Torino, a cui si sono affiancate sottoscrizioni di singoli cittadini e associazioni locali. Insomma le opere si sono potute concretizzare grazie a quello spirito di collaborazione e di sussidiarietà tra azione pubblica ed iniziativa privata che rappresenta oggi la strada obbligata per ridare spinta propulsiva a iniziative di interesse generale, destinate altrimenti a restare lettera morta. Inoltre, il rinnovato Teatro Sociale aspira a diventare un polo culturale di un comprensorio, il levante genovese, che a sua volta ricerca un rilancio dell’antico appeal turistico, in risposta alla perdurante crisi post-industriale. In tal modo l’offerta di spettacoli del Golfo Paradiso potrà arricchirsi di una nuova opportunità, visto che al momento è solo assicurata dalla peraltro positiva esperienza del Teatro del Levante di Sori, sorto dal restauro del vecchio cinema degli anni trenta. Va da sé che in una prospettiva di crescita del turismo e di conseguente rilancio dell’economia comprensoriale (come molti segnali lasciano sperare), l’ampliamento dell’offerta culturale si rivelerà un tassello davvero indispensabile. Risparmiare con le energie rinnovabili grazie alle nuove tecnologie. Chiedeteci un sopralluogo e un preventivo gratuito. L’invito è rivolto in particolare a quanti non sono serviti dalla rete gas. ECCORECCO E GOLFO PARADISO Piazzale Europa 16 - 16036 Recco (Ge) Tel-Fax: 0185.721139 e-mail: [email protected] Realizzazione e manutenzione impianti di riscaldamento, condizionamento, solari, idricosanitari, elettrici, antincendio. 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L’idea paragone con i film di 007, l’agente segreto inglese nato dalla fan- di costruire un impianto in galleria a Punta Sant’Anna, proprio per tasia dello scrittore Jan Fleming che nelle sue mirabolanti peripe- minimizzare l’impatto ambientale di una costruzione che necessazie spesso si imbatte in macchine diaboliche e tunnel segreti. In ef- riamente occupa grandi spazi, risale all’inizio degli anni ottanta, fetti entrare all’interno della galleria che ospita l’impianto, presso quando era sindaco Giorgio Pesce. È stato poi effettivamente reaPunta San’Anna, lascia a bocca lizzato uno “sgrigliatore” a seraperta. Il primo tunnel si addenvizio del comune di Recco in galtra nella collina per 60 metri, leria, nello stesso sito dove sorquindi si sdoppia in due gallerie ge ora il nuovo depuratore. da 200 metri, che ospitano al loro Peraltro, con il passare degli interno grandi vasche di depuanni, le amministrazioni comurazioni e sofisticate macchinari nali che si sono succedute hancapaci di decomporre ogni tipo di no dovuto confrontarsi con l’esireflui. D’altra parte l’impianto, genza di approntare servizi utili progettato per servire a pieno caa servire non solo Recco ma anrico 35 mila abitanti, ha nel suo che la sua valle e il più ampio DNA una vocazione consortile. Golfo Paradiso. Ne sono un esemDa subito servirà i comuni di pio le attività svolte per risolveUscio, Avegno, Recco e Camogli: re (con successo) il problema delentro il 2018 saranno ultimati anl’acqua potabile e del metano che i collegamenti con Sori e con promosse in ambito consortile Il taglio del nastro: da sinistra, il ministro Galletti, il sindaco di Recco Capurro, il Pieve Ligure. dall’assessore ai servizi tecnolosindaco della città metropolitana Doria, il presidente della Regione Toti (FOTO VALENTE). I sistemi di trattamento pergici prima e sindaco poi Giovanmetteranno di restituire all’ambiente un’acqua adatta per attività di ni Rainero. Certo, il naturale ruolo baricentrico di Recco nel Golfo servizio, ampiamente entro i severi limiti europei, grazie al siste- Paradiso ha facilitato l’acquisizione di quella mentalità comprenma di bio-trattamento a membrane MBR (micro-ultra filtrazione) che soriale che infine ha portato alla realizzazione del nuovo depurapermette l’abbattimento di tutti gli inquinanti biologici fino ad un tore. Ma le opportunità di valorizzare questo ruolo sono state semlivello di 0,1-0,03 micron. E’ ovvio che i benefici più importanti si pre ben presenti nell’azione amministrativa di tutte le giunte, di qualavranno sulla qualità dell’acqua del mare, rendendo nuovamente siasi colore politico. possibile l’assegnazione di qualche “bandiera blu” alle spiagge del Tecnicamente si può dire che l’iter realizzativo del nuovo impianto Golfo Paradiso, un litorale oggi escluso da questo importante rico- prenda avvio con la costituzione dell’Ato Genova (Ambito Territonoscimento internazionale. In mezzo a tanta tecnologia si è natu- riale Ottimale) per amministrare unitariamente tutte le questioni reralmente pensato anche all’aspetto odorigeno, che spesso rappre- lative ai 67 comuni della Città Metropolitana di Genova e con il besenta un inconveniente dei depuratori: al suo abbattimento ci do- neplacito del Comune di Recco, guidato dal sindaco Dario Capurvrebbe pensare uno “scrubbing a secco”, ossia un impianto di con- ro, a trasformare il suo vecchio depuratore nell’attuale impianto com- C com’era nel come sarà nel 2013 2017 4 • LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 ECCORECCO E GOLFO PARADISO Golfo Paradiso Sopra al titolo: a sinistra, la conferenza stampa durante l’intervento di Giovanni Toti; a destra, le Autorità durante la visita all’impianto (FOTO VALENTE). Sotto, una delle tre gallerie, una delle vasche, particolare degli impianti (FOTO VALENTE). Nella colonna di destra, cronistoria essenziale dei lavori esterni dal 2013 ad oggi (ARCHIVIO STUDIO HELIX). ECCORECCO E GOLFO PARADISO prensoriale a servizio dei comuni di Camogli, Avegno, Uscio, Sori e di una parte di Pieve Ligure. Da allora in poi, con grande celerità Mediterranea delle Acque (gruppo Iren), gestore incaricato della rete, ha portato a compimento tutte le opere necessarie. Non ci sembra inutile ricordarle: settembre 2012 - giugno 2013: rifacimento del ponte sul torrente Recco per rendere idonea la strada di servizio che costeggia il torrente (importo lavori: 1,4 milioni di euro); settembre 2013 - settembre 2014: opere marittime di difesa (importo: 1,4 milioni di euro); settembre 2013 - marzo 2014: posa condotta sottomarina Camogli- Recco, primo lotto (importo: 1,7 milioni); novembre 2014 - giugno 2015 secondo lotto della condotta sottomarina Camogli-Recco (importo lavori: 2,3 milioni di euro); luglio 2015 - agosto 2016: Recco, posa condotta principale più emergenza (importo lavori 6,8 milioni di euro); settembre 2013 - maggio 2014: opere civili primo lotto (importo: 0,8 milioni di euro); settembre 2014 - marzo 2016: opere civili secondo lotto (importo: 4,8 milioni di euro); luglio 2015 - marzo 2016 impiantistica (importo: 7,1 milioni di euro). Nel 2017 sono previste la riqualificazione e la sistemazione degli spazi esterni nonché la passeggiata a mare. Nel biennio 2017-2018 saranno completati il collegamento fognario e le stazioni di sollevamento di Sori e Pieve Ligure. Da questo elenco è facile comprendere la complessità di un’opera che se di fatto è posta a carico degli stessi cittadini, attraverso il pagamento delle bollette dell’acqua, d’altra parte è indispensabile per i propositi di rilancio dell’attività turistica e ricettiva del comprensorio, con un’aspettativa di ricadute importanti su tutti i segmenti occupazionali. E forse è proprio pensando a questa sua caratteristica che il ministro Galletti ha citato il depuratore di Recco come un “esempio” per tutta Italia. Certo, ora toccherà alle singole amministrazioni comunali e alla stessa Città Metropolitana di Genova farsi carico di quegli indispensabili interventi sul territorio necessari per restituire un’appeal turistico internazionale a Recco e al Golfo Paradiso, sull’esempio della triade mare-paesaggio-servizi sostenibili che ha fatto la fortuna della Costa Azzurra. LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 • 5 A sinistra il massiccio sopra Cala dell’Oro. A destra, escursionisti su un sentiero. A fronte, tecnici effettuano i rilievi in località Castellaro (da “Portofino per terra e per mare”, n. 3/2013). Ottantuno anni fa una legge istituisce l’Ente Autonomo del Monte di Portofino DI PINO SOLIMANO Si voleva una strada, na S uvvia, non raccontiamoci delle favole, chi può credere che l’ambizioso progetto di un nastro d’asfalto lungo il perimetro del promontorio di Portofino, invece di dar mano forte a progetti edilizi, abbia favorito la creazione di una delle aree protette più famose del mondo? Eppure le cose sono andate proprio così. L’epoca era quella dei ruggenti anni trenta del secolo scorso. L’Italia in camicia nera era tutto un cantiere. Anche Genova desiderava far la sua parte: nascevano così la copertura del Bisagno, l’ospedale Gaslini, il nuovo porto industriale di Sampierdarena. Ma soprattutto si guardava con malcelata invidia ai successi dei vicini francesi, che concentravano sulla loro Cote d’Azur i fari del jet set internazionale. Non a caso il podestà (vale a dire il sindaco) di Genova proprio in quegli anni ordinava ai suoi tecnici di prendere a modello la famosa Promenade des Anglais, il lungomare di Nizza, per rifare il look a Corso Italia, l’affaccio al mare realizzato tra il 1906 e il 1915, giudicato a confronto poco elegante, addirittura misero. Rifare Corso Italia non bastava, non poteva bastare. Occorreva rilanciare anche la Riviera, che stava perdendo smalto e prestigio rispetto alla rivale francese. Il quotidiano locale del partito, Il Giornale di Genova, lancia un’idea: perché non realizzare una strada panoramica che unisca Camogli con Portofino? L’idea piace. Il Preside della Provincia di Genova, non esita addirittura a far predisporre un progetto «che si informa – scrive – alle aspirazioni dei cinque comuni (Recco, Camogli, Portofino, Santa Margherita, Ra- 6 • LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 pallo) e risponde a cospicui interessi della Riviera da Genova a Sestri». Anche il Prefetto plaude all’iniziativa della nuova strada. Nel novembre del 1933 il Consiglio provinciale dell’economia corporativa di Genova (l’attuale Camera di Commercio) presenta il relativo progetto di massima, accompagnato da una relazione che spiega i motivi a sostegno di quella realizzazione. Entrambi gli elaborati vengono approvati dagli Enti interessati e dallo stesso Prefetto, che il 19 febbraio 1934 si inca- rica di inviarli al Governo per i provvedimenti conseguenti. Per come si sono messe le cose, è facile prevedere il fatale compiersi di un perfetto delitto ambientale. Ma, a nutrire perplessità sono gli stessi promotori che mettono nero su bianco paletti di non poco conto: «L’iniziativa non può essere realizzata – scrivono – senza associarla ad una legge che sottoponga il territorio del Monte di Portofino al controllo di un Ente autonomo, affinché siano assicurati la conservazione e lo sviluppo delle In rosso, il percorso previsto dal progetto. (da “Portofino per terra e per mare”, n. 3/2013). ECCORECCO E GOLFO PARADISO UN FUTURO NAZIONALE PER PORTOFINO? Il promontorio di Portofino, tutelato dal 1935 dall’Ente Autonomo, dalla fine degli anni settanta è entrato a far parte delle aree protette della Regione Liguria. Ad esso si è affiancata nel 1999 l’Area Marina Protetta, voluta dal Ministero dell’Ambiente e gestita da un consorzio composto dai comuni di Camogli, Portofino e Santa Margherita, dalla Città metropolitana di Genova e dall’Università di Genova. Durante l’inaugurazione del depuratore di Recco (pag. 4), il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha annunciato che, nella legge di riordino nazionale del sistema dei parchi, di prossima emanazione, sarà contenuta l’indicazione di far diventare nazionale quello di Portofino, unendo l’area protetta di terra con quella marina, esempio per ora unico in Italia di tutela sotto un’unica autorità dei due aspetti. cque un parco! pinete e delle specie arboree più caratteristiche e l’intangibilità delle sorgenti idriche; affinché siano disciplinate rigidamente le nuove costruzioni, la viabilità della montagna, le concessioni di occupazioni del lido marino e delle spiagge e sia affidata la gestione del Parco ad un Ente autonomo, così come è provvisto con le leggi che costituiscono il Parco Nazionale dell’Abruzzo e quello del Gran Paradiso». «Quando si trascurasse – proseguono gli ideatori del progetto – di stabilire tempestivamente un severo e pronto regime di salvaguardia circondato da efficaci sanzioni, la strada stessa sarebbe cagione e stimolo di un rapido e disordinato sfruttamento delle risorse del luogo, aprirebbe il passo alla distruzione delle pinete, alla manomissione delle bellezze naturali per essa conquistate alla conoscenza e al godimento delle popolazioni». Se non è una presa di distanza dal progetto originario, poco ci manca. La litoranea piace sì e no. Giovanni Cenzato, autorevole firma de “Il Corriere della Sera” chiosa: “San Fruttuoso lo conoscono in pochi. Il giorno che fabbricheranno la litoranea sul mare e che, svoltando di roccia in roccia, la strada sorprenderà questo villaggio fuggito dal mondo come da una tempesta troppo violenta per esso, il giorno che bisognerà metterci un cartello con un chilometraggio o con l’indicazione di una svolta pericolosa, un’autorimessa, una colonnetta di benzina, un apparecchio telefonico, cesserà di vivere. Sorgerà un altro San Fruttuoso, magari più bello, più comodo, ma finirà un canto che dura da secoli”. ECCORECCO E GOLFO PARADISO Altro fatto stupefacente: Roma non fa orecchie da mercante. Prende così forma un provvedimento per un certo verso di compromesso, a motivo dell’inserimento dell’ipotetico tracciato della strada litoranea nella cartografia di corredo, ma nella sostanza molto moderno, perlomeno rispetto agli standard del tempo. Giovedì 20 giugno 1935, re Vittorio Emanuele III, nella quiete della residenza estiva, immersa nella pineta di san Rossore, appone la sua firma ad un testo di legge già approvato da Camera e Senato. Di certo non poteva trovare location più adatta per quella promulgazione. Con la sua firma, “Sciaboletta” (soprannome appioppato al sovrano a causa della sua bassa statura) dà il via libera alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge 1251/’35 dal titolo: “Costituzione dell’Ente autonomo del Monte di Portofino, avente sede in Genova”. I compiti del nuovo Ente vengono chiaramente delineati già a partire dall’articolo 1: “Tutto il territorio del Monte di Portofino compreso entro i confini indicati nella carta topografica annessa alla presente legge, è sottoposto a speciali vincoli allo scopo di conservare le bellezze naturali, di conservare e sviluppare la flora e la fauna, di conservare e restaurare i monumenti di pregio artistico e storico, di sistemare la viabilità, di disciplinare le costruzioni edilizie affinché esse contribuiscano alla bellezza del paesaggio”. Gli altri 14 articoli focalizzano meglio le complesse questioni di gestione e di tutela del patrimonio naturale del promontorio, nell’ambito di un rigoroso spirito anti-speculazione. Nel testo vengono ad esempio introdotti il primato dell’interesse pubblico sulla proprietà privata; il concetto che gli indennizzi per eventuali espropri debbano prevedere compensi che tengano conto anche dei benefici derivanti ai proprietari dall’applicazione della legge stessa; una non episodica attenzione ai problemi di tutela degli assetti idrogeologici e della vegetazione del promontorio. E in più la legge trova una rapida applicazione. Nello stesso 1935 il prof. Augusto Béguinot, titolare della cattedra di Botanica dell’Università di Genova e direttore dell’Istituto Botanico “Hanbury”, riceve dall’Ente autonomo l’incarico di redigere uno studio sulla flora del promontorio, che di fatto getta le basi per l’opera di protezione di questo patrimonio. Nel frattempo si risistemano i sentieri, si completa il risanamento dell’abbazia di San Fruttuoso e, naturalmente, si avviano anche i primi rilievi per l’esecuzione della strada litoranea. Nel 1937 vede la luce il Regolamento di attuazione della legge. I compiti affidati all’Ente autonomo diventano così numerosi che un consigliere, Bruno Minoletti, nel 1941 denuncia addirittura, in un suo breve scritto, la contraddizione tra gli ampi poteri attributi e la relativa modestia dei mezzi finanziari messi a disposizione. Ma, quel che più importa, l’idea originaria della strada viene progressivamente accantonata: da un lato ci si rende conto dell’impossibilità tecnica e finanziaria di realizzare la litoranea e dall’altro si fa più matura la consapevolezza del valore e dell’ampiezza del patrimonio ambientale e monumentale da salvaguardare. Il promontorio di Portofino è salvo. Una favola a lieto fine, dove per una volta politica, burocrazia, opinione pubblica e buonsenso sono andate a braccetto. LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 • 7 LO SCORSO 2 APRILE È SCOMPARSO GALLIENO FERRI, CITTADINO DI RECCO, DISEGNATORE E CREATORE GRAFICO DI ZAGOR, UNO DEI FUMETTI ITALIANI PIÙ VENDUTI E CONOSCIUTI NEL MONDO DI MARCO DORIAN GREY Ha scritto Moreno Burattini: «Gallieno riposa a Darkwood. Ci ha lasciati dopo una vita meravigliosa, amato come pochi altri creatori di sogni al mondo». Zagor e Recc ato a a Genova Rivarolo il primo giorno di primavera del 1929, Gallieno Ferri aveva iniziato prestissimo a lavorare, inizialmente come geometra e poi come disegnatore. I suoi primi lavori vengono apprezzati e pubblicati in Francia, dove ha creato il personaggio "Il Fantasma Verde". Negli anni ‘50 decide di proporre i propri disegni ad una casa editrice di Milano, che sarebbe poi divenuta famosissima anche grazie al suo lavoro, ed è oggi conosciuta come la “Sergio Bonelli Editore”. Da quella epocale decisione nascerà una collaborazione artistica che porterà, il 13 giugno 1961, all’uscita in edicola del suo personaggio principale: Zagor, lo Spirito con la Scure. Un personaggio ambientato nell’immaginaria foresta di Darkwood, in Pennsylvania, nella prima metà dell’800, la cui ragione di vita è favorire e difendere la pacifica convivenza tra i coloni bianchi e gli indiani, e più in generale la difesa dei più deboli e la lotta contro ogni ingiustizia. Zagor è un personaggio forte, atletico, come lo era il suo creatore Gallieno Ferri. Abile nuotatore, amava moltissimo praticare la vela e il windsurf nel nostro Golfo Paradiso. Aveva trasmesso il suo amore per il mare persino al suo cane Mirko, il quale aveva imparato a tuffarsi in acqua e a recuperare, per gioco, oggetti che lui gli lanciava in mare dalla scogliera di Mulinetti. La “Domenica del Corriere” gli dedicò persino un articolo nel 1965 e gli attribuì il titolo di “cane subacqueo”. Coi sui disegni, Ferri ha fatto sognare e vivere avventure memorabili a milioni di ragazzi in tutti il mondo. Ma anche nella vita di tutti i giorni gli capitava di vivere l’avventura: una mattina presto, mentre veleggiava col suo windsurf sul mare antistante la sua amata Recco, vide un elicottero della Guardia Costiera che lo seguiva e lo sorvolava insistentemente; riusciva a scorgere che i militari a bordo gli facevano dei cenni sporgendo le braccia dall’abitacolo ma non N Gallieno Ferri intento a disegnare. A sinistra, a Recco, davanti al mare, la sua grande passione. capiva quale fosse il problema, visto che non stava facendo nulla di strano e non stava dando fastidio a nessuno. Ad ogni buon conto, vista l’insistenza dei militari, si decise a ritornare a riva, dove gli venne detto che stavano cercando di avvisarlo che dietro di lui c’era un piccolo squalo che lo seguiva! Innamorato del mare, non trascurava nemmeno le acque dolci e col suo kayak faceva spesso emozionanti discese sui torrenti della Liguria, in particolare a Castelnuovo Magra (SP), cittadina che venne duramente messa alla prova dall’alluvione del 2011. A seguito di tale evento, Ferri fece una stampa che venne venduta in numerose rassegne di fumetti ed il cui ricavato fu donato al Comune di Castelnuovo Magra per contribuire alla ricostruzione. A seguito di tale iniziativa venne insignito della cittadinanza onoraria. Nonostante i suoi indubbi meriti e i numerosi interessi, Ferri a Recco era relativamente poco noto, soprattutto per via della sua grande modestia e del suo carattere molto riservato. Per il suo Zagor sono state allestite VOLANTINI CARTELLONISTICA BIGLIETTI DA VISITA SCANSIONI LOCANDINE INFOGRAFICA PIEGHEVOLI EDITING TESTI E-BOOK OPUSCOLI Piazzale Europa 30 - Recco tel. 0185 723961 - [email protected] 8 • LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 ECCORECCO E GOLFO PARADISO o hanno perso Ferri SABATO 18 f ebbraio 2012 un nuovo incontro con in occasione dell’uscita in edicola della COLLEZIONE STORICA A COLORI curata da La Repubblica e l’Espresso Gallieno Ferri disegnatore e creatore del del grande eroe insieme a Sergio Bonelli sarà presente per autografare il primo numero della COLLEZIONE STORICA per la prima volta A COLORI dalle ore 16,00 alle ore 18,00 Sala Polivalente “Franco Lavoratori” Tre eventi dedicati a Gallieno Ferri: dalla Pro Loco nel 1995 (sulla locandina è riportato erroneamente 1955), dall’Associazione culturale Le arcate nel 2011 e 2012. via Ippolito D’Aste 2b ingresso libero In basso, Chico intento a preparare la focaccia col formaggio e Zagor che “disegna se stesso”. tre mostre a Recco, nel 1995, nel 2001 e nel 2011 (in alcune stanze del municipio si possono ancora ammirare i poster degli eventi in questione). Ma nelle numerose mostre e rassegne (anche e soprattuto all’estero) dove era invitato a presenziare, torme di lettori di Zagor di ogni età lo festeggiavano e facevano lunghe file per farsi autografare disegni e copie di albi a fumetti, cosa alla quale Ferri non si è mai sottratto, con grande umiltà e spesso anche con infinita pazienza per le richieste più assurde ECCORECCO E GOLFO PARADISO dei suoi fans. Una volta fu invitato anche in Turchia, dove Zagor veniva pubblicato nonostante la dittatura militare imponesse nelle restrizioni piuttosto rigide sui prodotti culturali stranieri, e fu accolto da torme di fans quasi alla stregua di una star del cinema. Sì, perché proprio in Turchia vennero addirittura realizzati ben quattro film su Zagor (senza curarsi di chiedere l’autorizzazione agli autori Ferri e Sergio Bonelli, che tuttavia furono lusingati dalla risposta del pubblico turco) e nel corso di tale visita Ferri incontrò l’attore che impersonava Zagor in quei film, Levent Cakyr, col quale improvvisarono anche alcune mosse di lotta libera davanti ai fans. La sua attività di disegnatore è stata va- stissima, con oltre ventimila tavole disegnate (che lo rendono uno dei disegnatori italiani più prolifici di sempre ed uno dei primi al mondo). Ha continuato fino all’ultimo giorno della sua vita a disegnare il suo Zagor (oltre 55 anni di attività, senza considerare gli altri personaggi da lui creati). In particolare le copertine, che continuano ad uscire inedite negli albi in edicola ancora oggi, a mesi di distanza dalla sua scomparsa, utilizzando disegni proposti come alternativi alle copertine di albi già pubblicati. Segno, quest’ultimo, di grande apprezzamento per il suo lavoro e affetto per la sua persona. Con la sua scomparsa, Recco ha perso un concittadino davvero speciale. LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 • 9 SAN FRUTTUOSO LA STATUA È STATA RIPULITA DALLE INCROSTAZIONI CON UNA APPOSITA IDROPULITRICE Cristo degli Abissi: pulizia straordinaria e targa “fluttuante” PIER LUIGI GARDELLA • Fu Duilio Marcante, leggendaria figura dello sport subacqueo italiano, che nel 1954, provato dalla scomparsa avvenuta nel 1947 durante un’immersione a San Fruttuoso dell’amico Dario Gonzatti, promosse l’iniziativa di collocare sui fondali antistanti la baia di San Fruttuoso una statua di Cristo per onorare coloro che in mare persero la vita. L’immagine è alta circa 2,50 metri e fu realizzata dallo scultore Guido Galletti, scomparso nel 1977, le cui presenze sono innumerevoli, sia a livello regionale che nazionale. Per ottenere il bronzo della statua furono fuse medaglie di atleti e di marinai, elementi navali, cannoni e campane; fu collocata a circa 18 metri di profondità, grazie alla Marina Militare Italiana e fu portata sul fondo grazie a molti subacquei. Dopo la morte di Marcante fu posta sul basamento una targa in sua memoria. Nel 2003, dopo quasi cinquant’anni, la statua fu sottoposta a un radicale restauro per preservarla dalla corrosione e dalle incrostazioni ma anche per riattaccarle la mano staccata da un’ancora e poi ritrovata dal subacqueo Enea Marrone. La statua tuttavia, considerato l’ambiente in cui è posta, necessita di periodiche manutenzioni e nella mattinata dello scorso 28 giugno, coordinato dal Servizio tecnico per l’Archeologia Subacquea (STAS) del10 • LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 I sommozzatori con la targa prima dell’immersione. In basso, due momenti dei lavori di manutenzione. la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, si è svolto direttamente sul posto un accurato lavoro di manutenzione del manufatto. La statua è infatti un bene tutelato dalle stessa Soprintendenza. Ce ne ha parlato a dr.ssa Alessandra Cabella responsabile di zona della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Liguria. «Il Cristo degli Abissi – ci ha detto – racchiude in sé un valore culturale e un patrimonio di devozione e di amore universale per il mare: per questo negli ultimi anni la Soprintendenza, accanto al fondamentale e tradizionale impegno dei Vigili del Fuoco, ha sostenuto l’apertura e l’incremento della partecipazione dei diversi corpi specializzati di sommozzatori. Per una volta si trovano così a collaborare non in situazione di emergenza o tragedia, ma in un intervento di grande valore culturale e sociale per la collettività.» All’intervento, infatti, insieme ai Vigili del Fuoco che hanno messo a disposizione i mezzi tecnici, hanno partecipato l’Area Marina Protetta e i Nuclei Sommozzatori della Guardia di Finanza, della Capitaneria di Porto, dei Carabinieri, della Polizia di Stato. La presenza di quest’ultima, attraverso i sommozzatori del CNeS di La Spezia, è stata l’occasione per ricordare l’ispettore di Polizia Rosario Sanarico, morto in servizio lo scorso febbraio nel fiume Brenta. Alessandra Cabella ha voluto inoltre sottolineare come «la compartecipazione serena e armoniosa di diversi corpi di sommozzatori dello stato nella tutela di questo bene culturale racchiude in sé un altissimo valore simbolico.» Con il coordinamento della Soprintendenza, prima d’iniziare il lavoro i Vigili del Fuoco hanno spiegato tecnicamente a tutti i sommozzatori degli altri corpi presenti come effettuare l’intervento, la distanza da mantenere e come controllare la pressione dell’idropulitrice collegata a un compressore in superficie: sott’acqua i sommozzatori dei diversi corpi dello stato si sono alternati in spirito collaborativo. È’ ancora la dr.ssa Cabella che ci spiega le fasi dell’intervento: «Mentre una volta si usavano spazzole metalliche per asportare i depositi dalla statua, – ci ha detto – col risultato di graffiare e assottigliare inevitabilmente la patina del bronzo, i Vigili del Fuoco hanno approntato un’idropulitrice modificando l’ugello di una lancia così da far saltare ogni traccia biologica senza dover più toccare la superficie del Cristo. Inoltre è importante conoscere la natura degli organismi che colonizzano la statua sott’acqua e il rischio di eventuali patologie che possono minarne la conservazione: per questo la Soprintendenza è in contatto coi tecnici del C.N.R.-I.S.M.A.R (Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto Scienze Marine, sez. Genova), che attraverso i propri biologi marini e fisici dei metalli collabora per questo significativo intervento tecnicoscientifico.» Quest’anno, in occasione del restauro conservativo, si è voluto porre un’innovativa “targa fluttuante” ideata dalla Designer Valeria Trompetto: tonda su uno stelo, la targa è collegata al basamento tramite un cavo e può essere tenuta in mano dal subacqueo per leggere indicazioni e notizie. Disegnata sul modello dell’Acetabularia o “fiorellino di mare” (un’alga che somiglia alle foglie rotonde di un nasturzio con un lungo stelo e un ombrello di rami che può fondersi in un cappello), la targa reca una scritta bilingue (italiano e inglese) che, oltre ad indicare il corretto comportamento nei confronti della statua da parte dei visitatori, ricorda sia il nome del pioniere della subacquea Duilio Marcante che volle la posa della statua sott’acqua, sia il nome dello scultore Guido Galletti. ECCORECCO E GOLFO PARADISO PERSONAGGI HA LASCIATO PER SEMPRE LA SUA CITTÀ SALUTATO DA UNA FOLLA DI CONCITTADINI Addio a Emilio Razeto il più recchelino dei recchelini FOTO PASQUALE VALENTE SANDRO PELLEGRINI • C’era praticamente tutta Recco, sabato pomeriggio 14 maggio di questo 2016, riunita nel santuario di Nostra Signora del Suffragio ed ammassata anche fuori a dare l’ultimo saluto alle spoglie di Emilio Razeto scomparso improvvisamente due notti prima. La città era rappresentata dal sindaco Dario Capurro accompagnato dal gonfalone comunale, quello vecchio degli anni della ricostruzione del dopoguerra, dai gonfaloni della Pro Recco Nuoto, che lo ebbe giovane atleta oltre mezzo secolo fa, dalla bandiera della P.A. Croce Verde che lo ebbe presidente di un’associazione che si è affermata come una colonna dell’assistenza cittadina, e poi le rappresentanze di tutti i Quartieri che avevano alzato le rispettive bandiere a mezz’asta. E ancora tanta gente, soprattutto i “vegi rechelin”, uomini e donne che hanno condiviso con Milio Razeto buona parte della loro esistenza. Una bella soddisfazione, per la moglie Bruna, la figlia Pia, la nipote e tutti i parenti stretti attorno ad una bara coperta di fiori bianchi, posta davanti all’altare dove ha celebrato il rito funebre il nuovo rettore il quale non ha mancato di sottolineare il grande impegno civile di Razeto. Per quanti lo conoscevano e lo frequentavano apprezzandolo, Emilio Razeto è stato, prima di tutto, il fotografo di Recco. Ha scattato migliaia di foto tessera ancora in bianco e nero per i documenti personali, quelle famigliari nei momenti lieti della vita: nascite e battesimi, comunioni e cresime, matrimoni ed alcune volte anche funerali dei personaggi più in vista. Milio ha scattato le foto di tutti gli avvenimenti che riguardavano la sua città. Dagli avvenimenti sportivi che riguardavano il calcio, la pallanuoto, il ciclismo, il podismo, il rugby, le regate. Ogni situazione importante, dalla costruzione dell’autostrada, alla ricostruzione di case e palazzi, di nuove strade è stato catturato dagli obiettivi della sua macchina fotografica che lo accompagnava ovunque. Numerose le foto della vita scolastica, di quella comunale, delle visite impor- Una bella foto di Emilio Razeto: dal taschino della camicia spunta un’immaginetta di N.S. del Suffragio. tati nella nostra piccola capitale del Golfo Paradiso ad iniziare da quelle di Campanile Sera che fece conoscere Recco in tutt’Italia grazie alla televisione. Numerose anche quelle del gemellaggio con Ponte di Legno, che ebbe in lui uno degli storici animatori cittadini anche in trasferta numerose volte ai piedi del Tonale. Tra le tante iniziative da lui volute quella della nascita dell’AVO per l’assistenza ospedaliera i cui aderenti si facevano notare con la sciarpa azzurra, il Circolo per gli Anziani, il Museo Cittadino, l’angolo dei ricordi cittadini che attende ancora una sede degna, magari a lui dedicata. E ancora le visite alle Scuole Elementari e Medie per proiettare immagini della vecchia Recco e commentarle facendo emergere le differenze fra la vita di ieri e quella di oggi. E le immagini da lui scattate delle tante edizioni della Festa della Focaccia, le manifestazioni gastronomiche allestite in vari ristoranti cittadini sono state da lui abbondantemente fotografate. Per non parlare dell’infinita serie fotografica destinata alla festa patronale dell’8 settembre: da quelle del santuario, a quelle dell’arca della Madonna, della processione, delle sparate e degli spettacoli di fuochi d’artificio. Da non dimenticare i bellissimi presepi ambientati nella vecchia Recco realizzati per molti anni con un gruppo di amici presso lo stesso santuario. E neppure la storia della famiglia ebreo-tedesca del prof. Weil che realizzò a Recco, negli anni ’30, una scuola superiore intitolata al Mediterraneo che ospitò ogni anno fra i 60 e gli 80 alunni messi in salvo quando anche in Italia si approvò la legge discriminatoria degli ebrei. Negli anni scorsi i vari giornalisti che si sono occupati delle cose di Recco e della vita cittadina hanno fatto ampio ricorso alla serie delle sue foto per riprodurle su giornali, riviste, bollettini e libri. Insomma Emilio Razeto ha trasmesso, anche negli anni in cui è stato assessore del Comune, prima di ogni altra cosa, un grande amore per il luogo dov’è nato e dove è vissuto fino a 91 anni. Da giovane fotografo era venuto su alla scuola del recchelino-camogliese Ferraris, ed aperse la sua bottega nei fondi di una delle case popolari che da sulla via Roma e lì rimase per gran tempo prima di trasferirsi in sede più ampia e centrale, poi gestita dal genero e dai coniugi Gedda. Dove c’era la Recco viva, nei suoi momenti più belli, c’era anche la macchina fotografica di Milio. Le sue foto meriterebbero di venir raccolte e custodite anche dal Comune come patrimonio culturale cittadino. C’è da sperare che il sindaco se ne ricordi, come ha commentato più di una persona. Sarebbe un giusto omaggio ad un Cittadino nobile nell’animo, nell’impegno e nelle azioni. Vanestetica Centro estetico Piazza Ricina 10 - Recco tel. 348 5579243 [email protected] ECCORECCO E GOLFO PARADISO LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 • 11 URBANISTICA APPROVATO IL PROGETTO DELLA GREEN PARK: 100 NUOVI GARAGE IN PIENO CENTRO Un nuovo campo... sopra ai box ANDREA REVELLO • Nel 2011 l’idea di trasferire il supermercato Coop nell’area del campo da calcio della parrocchia aveva suscitato un mare di polemiche, con diverse prese di posizione pro e contro. L’intervento prevedeva anche la sistemazione della scarpata sotto Via alla Stazione, si parlava di un accesso da Salita Priaro (accanto al mercatino ortofrutticolo), di un collegamento che sarebbe passato sopra Via Fortunio Liceti e dell’allaccio con la Via Aurelia. Poi non se ne fece più niente. Oggi è in dirittura d’arrivo un nuovo progetto, la cui realizzazione porterà alla creazione, nella stessa area, di un certo numero di box auto, nuova viabilità e un impianto sportivo attrezzato sulla copertura. La società costruttrice è la Green Park srl, che fa parte di un gruppo specializzato nelle grandi opere. Tra le altre, ha realizzato lo Juventus Stadium a Torino, ritenuto tra gli impianti più avanzati a livello mondiale. L’opera giunge a seguito di un accordo raggiunto tra la Green Park e la proprietà (Parrocchia e Curia). Tra le contropartite, nuovi locali multifunzionali che potranno essere adibiti a incontri e attività diverse. 12 • LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 Nelle immagini, la nuova sistemazione dell’area tra via Liceti e via Biagio Assereto, alle spalle della parrocchia. 0Al termine dei lavori, saranno posti in vendita 102 nuovi box, tutti liberi o pertinenziali, con superfici da 15 a 34 mq. Saranno resi inoltre disponibili 18 posti auto in superficie, mentre tra gli oneri di urbanizzazione è previsto un magazzino, all’interno dell’edificio, destinato al Comune. Sulla copertura della costruzione verrà realizzato un campo a 7, con relativi spogliatoi e adeguati spazi esterni. Oltre alla viabilità lato Via San Giovanni Battista, il progetto prevede una bretella di collegamento perpendicolare tra Via Fortunio Liceti e Via Biagio Assereto. ECCORECCO E GOLFO PARADISO INIZIATIVE SORTA DALL’IMPEGNO DI TRE AMICI, STA ORGANIZZANDO PER AGOSTO “UN’ESPLOSIONE DI VOCI” “Recco in musica”: ecco la nuova associazione culturale I BELZER SARANNO OSPITI DELLA SERATA FINALE Marco Gnecco, Barbara Firrarello e Alessandro Arbocò. ROMINA POZZO • Voce, tastiera ed ancia… tre amici con tanta voglia di “fare musica” e condividerla. Nasce così a Recco, il 4 febbraio del 2016, un’associazione culturale fondata da Barbara Firrarello, Alessandro Arbocò e Marco Gnecco. Tre amici musicisti che hanno deciso di mettere a disposizione le loro conoscenze in ambito musicale per dar vita ad un’iniziativa multiculturale che ha come scopo la valorizzazione della musica e la collaborazione con altre realtà artistiche presenti sul territorio. Il consiglio direttivo è formato dal presidente, Barbara Firrarello, che è una cantante professionista e collabora da tempo con il maestro Arbocò in diverse attività artistiche; dal vice presidente, il maestro Gnecco, diplomato al conservatorio in Oboe e direttore di orchestra e dal segretario, il maestro Arbocò, che è direttore di orchestra, arrangiatore, flautista e musicante presso la Filarmonica “G. Rossini” di Recco. I tre musicisti definiscono l’associazione come “un’unione di professionisti che si sono conosciuti in diverse province liguri e che hanno l’intento di unire le proprie compe- ECCORECCO E GOLFO PARADISO tenze di natura artistica e musicale in una realtà come Recco”. I soci fondatori hanno infatti coinvolto alcuni amici musicisti che risiedono in tutta la regione e sono interessati ad entrare in contatto e collaborare con associazioni culturali e professionisti di Recco al fine di promuovere i loro progetti artistici sul territorio. La loro attività è volta ad organizzare concerti di musica classica e moderna, stage di musica e canto, recital, momenti di poesia, spettacoli teatrali, presentazioni di nuovi artisti nel campo della musica, corsi di guida all’ascolto e lezioni concerto. Nello specifico l’associazione ha in programma uno stage per chitarristi moderni che sarà tenuto da uno dei più grandi chitarristi del panorama italiano che vanta collaborazioni con musicisti come Battiato, Nek, Baglioni e tanti altri. Un evento di rilevante importanza per il territorio si terrà il 6 agosto a Recco in Lungomare Bettolo, con la prima edizione del concorso canoro “Un’esplosione di voci”. Le selezioni per accedere alla finale si sono svolte nei mesi maggio e giugno a La Spezia, La band pop rock genovese dei “Belzer” si esibirà come ospite all’interno del concorso, sabato 6 agosto, suonando alcuni brani del proprio ultimo album, uscito lo scorso marzo: “Piccoli Oggetti Meccanici” (scaricabile in formato digitale sui principali store quali Amazon, iTunes, Google Play) I componenti della band sono: Giulio Belzer a voce, chitarre e tastiere, Guido Bruzzone al basso e ai cori, Luciano Zambito alla batteria e Massimiliano Breveglieri alle chitarre e ai cori. Questi ultimi tre per il secondo anno di seguito fanno parte dell’organico dell’orchestra stessa del concorso, composta da 30 elementi più 4 coristi. Info: www.belzer.it Roma e Recco determinando la scelta di 18 finalisti. Le categorie ammesse al concorso sono tre: Baby, dai 6 ai 12 anni; Junior, dai 13 ai 17 anni; Senior, dai 18 anni in poi. I cantanti avranno l’opportunità di esibirsi con l’orchestra che suonerà dal vivo e saranno presenti ben due giurie, una popolare e una tecnica composta da professionisti. Per i primi classificati e per tutti i partecipanti ci saranno premi molto interessanti come la partecipazione a concerti organizzati dall’associazione “Recco in musica” e stage con tecnici e vocal coach. I fondatori dell’associazione invitano tutti gli amanti della musica e della cultura, professionisti e dilettanti a visitare il profilo Facebook dell’associazione per condividere nuove idee e dare il proprio contributo a livello artistico. Per ulteriori informazioni si può contattare l’associazione scrivendo a reccoinmusica@gmail. LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 • 13 INVECCHIAMENTO ATTIVO IL LAVORO È STATO CURATO DA FRANCO PICETTI E MARGHERITA GASPARINI Contadini nati e... raccontati ECCORECCO • Il 4 giugno si è svolto nella Società di Mutuo Soccorso di Polanesi lo spettacolo di narrazione “Nascio Contadin”. Lo spettacolo si è strutturato come Reading Musicale di storie narrate dagli anziani di Polanesi e Recco, composto da Franco Picetti e Margherita Gasparini. Franco e Margherita, nei mesi precedenti, hanno registrato delle interviste di anziani di Recco e Polanesi, facendosi raccontare la loro vita, le loro esperienze e in particolare la fatica del lavoro contadino. Tutte queste interviste sono state riadattate in racconti e interpretate dagli stessi autori. Lo spettacolo, finanziato dalla Regione Liguria e promosso dall’Associazione Temporanea di Scopo in collaborazione con il Distretto Sociosanitario n.13, nasce dal progetto “Interventi di Comunità per l’Invecchiamento Attivo, la prevenzione e il sostegno alla fragilità degli anziani”. Lo scopo di questo progetto è favorire l’invecchiamento attivo di queste persone, contrastare la solitudine, incentivare la cittadinanza attiva, responsabile e solidale. Tra i diversi progetti è stato realizzato il seguente: “Lo scrigno dei ricordi”. Per la realizzazione sono state coinvolte le Associazioni della rete per l’invecchiamento attivo che operano attivamente sul territorio con e per gli anziani. In particolare hanno partecipato: Borgo Solidale (capofila del progetto), Associazione I Cantastorie, CIF provinciale di Genova, P.A. Croce Verde Recco. Le interviste si sono svolte presso la Società di Mutuo Soccorso Polanesi e il Centro Ricreativo Comunale di Recco. Gli intervistati, appartenenti alle due associazioni, si sono resi molto disponibili a raccontare i loro aneddoti. Chi con più timidezza chi con più spa- 14 • LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 valderia narravano i loro ricordi più lontani: dall’infanzia, quando dopo la scuola aiutavano i genitori nei campi, a quando un po’ più grandicelli portavano a vendere il latte e i formaggi di loro produzione al mercato. Il ricordo più nitido rimane sempre quello della guerra: chi è di Recco lo sa, purtroppo è un periodo incancellabile. Ovviamente tutti i racconti sono stati accompagnati da un bicchiere di buon vino; quello di certo non può mai mancare! Il lavoro, soprattutto per Franco Picetti, non è stato facile. Sbobinare le registrazioni delle interviste, rielaborare il testo e scrivere canzoni inerenti al tema. I testi sono stati recitati in prima persona, come se fosse la persona intervistata a raccontare; ognuno era intervallato da un brano musicale in italiano o in genovese: poteva essere più o meno ritmato, ma era pur sempre collegato all’argomento del pezzo appena recitato. Allo spettacolo hanno partecipato tutti gli anziani intervistati nonché diversi soci della Società di Polanesi; alla fine ai due narratori è stato offerto vino e cibo fatto in casa, una sorta di ringraziamento per il lavoro svolto: le vecchie usanze non muoiono mai! Tutte le esperienze raccontate per questo evento, da quelle più toccanti a quelle più divertenti hanno effettivamente qualcosa da insegnare: la guerra, il cercare di sopravvivere con poco, la fatica del lavoro nei campi… il vissuto di una vita intera. Bruno, Michele, Piero, Giuseppe sono alcuni tra gli intervistati che ci hanno lasciato le loro testimonianze. Sono ricordi di un’intera vita che ci hanno fatto dono e come tali emerge l’impegno di conservarli come se fossero in uno scrigno: lo scrigno dei ricordi. ECCORECCO E GOLFO PARADISO news LUGLIO-AGOSTO 2016 CROCE VERDE RECCO | Via Milite Ignoto 17 | Tel. 0185.74234 | www.croceverderecco.it | A.A.A. VOLONTARI CERCASI (SEMPRE) Se eravate lettori di “Recco654” molto probabilmente ricorderete di aver letto un articolo simile. La Croce Verde cerca volontari. Così, detto senza giri di parole. Volontari da inserire nel proprio organico, per far fronte ai diversi servizi, dando una mano a chi già opera stabilmente come Milite nella nostra pubblica assistenza. La parola “Milite” vi spaventa? Comprensibile. Tuttavia i servizi svolti dalla nostra pubblica assistenza sono per la maggior parte non di emergenza. Quindi l’aiuto di un nuovo volontario può rendersi molto utile anche per i cosiddetti “servizi bianchi”: accompagnamento di un paziente a fare una visita, dimissione a accompagnamento a casa, autista di guardi medica, ecc. I requisiti? Avere almeno 16 anni, essere di sana e robusta costituzione fisica e risultare senza carichi penali pendenti. E naturalmente essere disponibili a sviluppare una adeguata preparazione, partecipando ai corsi teorici e pratici tenuti da medici e istruttori professionisti, grazie all’esperienza maturata proprio con la collaborazione di tutti i volontari. Servizio Civile: sei giovani vivono una bella esperienza formativa Il servizio civile è finito e anche quest’anno è arrivato il momento di fare un bilancio. A Recco si sono susseguiti un gruppo di ragazzi giovanissimi che per un anno sono stati quotidianamente presenti in Croce Verde e hanno offerto il loro supporto ai dipendenti e ai volontari. Il percorso di servizio civile prevede una prima fase di formazione, in cui i ragazzi sono stati coinvolti in vari corsi atti a renderli abili al soccorso, e una seconda fase operativa in cui hanno vissuto a pieno la realtà della Croce Verde di Recco. Siamo sicuri che questo periodo abbia aiutato tutti loro a crescere sia come persone che come volontari di una pubblica assistenza e speriamo che possano rimanere ancora per molto a far parte del nostro gruppo di volontari. Ringraziamo dunque Martina De Barbieri, Diletta Ottanelli, Enrico Pibiri, Lorenzo Buson, Francesca Canovi, Francesco Farinelli e aspettiamo con ansia la selezione per i nuovi ragazzi che ci accompagneranno nei prossimi mesi! SILVIA BOSCHI Recco in prima linea sul “Progetto DAE Liguria” La Pubblica Assistenza Croce Verde Recco ha collaborato all’installazione dei DAE (Defibrillatori Semiautomatici) preso gli impianti sportivi della città. Infatti, dopo quello installato presso il campo di calcio di San Rocco nel 2014 e quello presso i campi da Tennis (2015), da oggi i defibrillatori sono presenti anche qui: campo da rugby “Carlo Androne” di via Fieschi, palestra via Vastato, palestra liceo scientifico “Nicoloso da Recco”, atrio dello stesso liceo, palestra scolastica di via Marconi, Club Amici Vela e Motore di via Marinai d’Italia. La presenza dei DAE negli impianti sportivi è divenuta obbligatoria con l’entrata in vigore del cosiddetto “Decreto Balduzzi” (D.M. 24 aprile 2013) sulla salvaguardia della salute dei cittadini che praticano attività sportiva non agonistica o amatoriale. L’obbligo per le società sportive dilettantistiche e quelle sportive professionistiche è di dotarsi di defibrillatori semiautomatici. Sono escluse le società dilettantistiche che svolgono attività a ridotto impegno cardio- circolatorio. Lo stesso decreto prevede l’obbligo del certificato per l’attività sportiva non agonistica e obbliga ad accertamenti medici sti fondamentali apparecchi salvavita in modo da creare una vera e propria rete sul territorio regionale. supplementari chi partecipa ad attività ad elevato impegno cardiovascolare. La morte cardiaca improvvisa è una delle maggiori cause di mortalità tra giovani e adulti con un caso annuo ogni 1000 abitanti. L’iniziativa recchese si pone nel solco tracciato dalla Regione Liguria con il “Progetto DAE Liguria” (www.progettodaeliguria.it), che da diversi anni sta provvedendo a diffondere e mappare la diffusione di que- In collaborazione con il Centro di Formazione Anpas Liguria la nostra Publica Assistenza si è occupata della formazione dei cosiddetti first responders, ovvero di cittadini laici (quindi non sanitari) che sappiano agire correttamente nei fatidici minuti che passano dall’arresto cardiaco improvviso all’arrivo dell’ambulanza e dell’automedica. A.R. vi aspett iamo alla nost r a f e s t a ANPAS PUBBLICA IL CODICE ETICO Triathlon, assistenza a mille atleti Uno degli equipaggi addetti all’assistenza. È fatto noto che la pubblica assistenza Croce Verde Recco esprima al meglio le sue capacità organizzative in occasione di grandi eventi. Sicuramente degna di nota è l’assistenza del soccorso sanitario in occasione dell’ annuale Sagra del Fuoco, quando la città di Recco subisce la pacifica invasione di migliaia di persone. Lo stesso è accaduto domenica 3 luglio, quando oltre 1000 atleti si sono sfidati nel territorio recchese e nell’immediato entroterra per aggiudicarsi il titolo di campione nazionale di Triathlon, disciplina che prevede la competizione su 1500 metri di nuoto, 42 kilometri di ciclismo e 10 kilometri di corsa. Notevole dunque l’impegno degli sportivi ma altrettanto impegnativo lo sforzo messo in campo dalla pubblica assistenza per garantire l’incolumità degli stessi. Grazie alla fondamentale collaborazione della Centrale Operativa 118 Genova Soccorso e delle consorelle Croce Verde Lumarzo, CRI Uscio e CRI Gattorna al cancelletto di partenza e lungo tutto il percorso sono state schierate ben sei ambulanze, due automediche e un Posto Medico Avanzato con dieci posti letto per il primo soccorso e la stabilizzazione di eventuali infortunati. I trenta volontari dislocati sui mezzi e nelle varie postazioni sono stati coordinati da una centrale operativa appositamente allestita presso la passeggiata mare cittadina. Un contributo davvero fondamentale quindi quello dato dalla Croce Verde alla buona riuscita della manifestazione sportiva. Obbligatorio un plauso a tutto il personale volontario e dipendente dell’ente. ALESSIO GARDELLA È stato presentato, sul sito www.anpas.org, il Codice Etico Essere Anpas. Un percorso, quello intrapreso dall’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, finalizzato a garantire comportamenti e procedure responsabili volti a migliorare l’efficienza, l’efficacia, la trasparenza e la qualità dell’azione volontaria, a soddisfare i bisogni delle tante comunità che ogni giorno usufruiscono dei progetti e dei servizi dei volontari delle pubbliche assistenze Anpas. Il documento intende definire un complesso di norme etiche e sociali al quale i comportamenti individuali e collettivi si devono attenere, riguardando sia il rispetto delle leggi sia il rispetto dei valori morali. Necessita pertanto una serie di strumenti operativi quali: corpus di norme, formazione dei volontari, modalità operative, stili di relazione, promozione dell’autoconsapevolezza, attivazione di azioni correttive ed eventualmente sanzionatorie. Il Codice etico Anpas riguarda la forma e la sostanza dell’essere volontario: dal come ci si comporta quando si indossa la divisa, quando si compiono delle scelte come volontari dirigenti ad ogni livello, quando si comunica attraverso la rete, quando si organizzano i servizi o si scelgono le politiche, quando si hanno rapporti con la pubblica amministrazione e con la politica, a cosa comporta l’azione volontaria, libera e gratuita. Il documento è scaricabile da: www.anpas.org/Allegati/CodicEtico/ Codicetico_Anpas.pdf DONATORI SANGUE Nelle mattine dei primi tre venerdì del mese, presso la nostra sede di via Milite Ignoto, un’autoemoteca AVIS è presente con il personale medico per le donazioni, con inizio alle ore 7.30. Info: 0185.721037 Sul “turismo” russo di inizio Novecento Ho letto sul numero 69 l’articolo “Sori nel cuore” che racconta il soggiorno di Michail Osorgin agli inizi del Novecento. Qualche tempo fa ho ritrovato un articolo de “Il Golfo” di aprile 2002, intitolato “Artisti russi a Bogliasco e dintorni”, a firma di Simona Persoglio. Si evidenzia come «le cittadine del Golfo Paradiso furono tra le mete preferite del turismo proveniente dal paese dello zar tra il 1905 e il 1917. Per motivi vari, di salute o di natura politica, molti intellettuali soggiornarono in queste località, lasciandone testimonianza nelle loro opere.» Oltre ad Osorgin che soggiornò a Sori dal 1906 al 1908, a Villa Maria, leggo che il musicista Aleksander Sckrjabin visse in una casa vicino alla stazione ferroviaria, in via Avanzini 38, demolita nel 1917 a seguito del raddoppio della linea ferroviaria. Cito testualmente: «Sckrjabin giunse a Bogliasco nel 1905, con la compagna Tatiana, in attesa di un bambino. Le era stato consigliato di trascorrere un periodo di riposo in un posto tranquillo, dal clima mite. Anche se l’edificio dove soggiornarono non esiste più, le tracce della permanenza del musicista non sono andate perdute.» «Aleksander Sckrjabin non fu l’unico russo a scegliere Bogliasco come meta del proprio soggiorno. Già in precedenza, alla fine dell’800, un medico russo aveva aperto una casa di cura per malattie polmonari.» «E per trovare tracce di altre permanenze nella cittadina basta recarsi al cimitero di Bogliasco, dove alcune lapidi riportano iscrizioni in caratteri cirillici.» In genere, nei primi decenni del secolo scorso, la riviera di Levante, insieme a Genova e ad altre località della regione, fu in un certo periodo meta privilegiata del turismo proveniente dalla Russia. A Bordighera, San Remo, Alassio, Nervi, Bogliasco, Sori, Cavi di Lavagna, Sestri Levante e Levanto «arrivarono nel periodo tra le due rivoluzioni del 1905 e 1917 esuli politici in fuga dal proprio paese, che si aggiunsero a coloro che, affetti da malattie polmonari, cercavano nel clima mite della riviera una sana alternativa al rigido inverno russo.» L’affluenza fu tale che in questi paesi si costituirono spesso delle vere e proprie “colonie russe”, come le chiama la Persoglio. «È il caso di Nervi, dove nel 1913 si pubblicava un bollettino in lingua russa e vennero aperti un circolo culturale, una biblioteca e una società di mutuo soccorso per esuli.» GIANFRANCO PARODI ECCORECCO E GOLFO PARADISO LETTERE San Giovanni Buono: nessuna prova certa, tuttavia... Leggo sul numero di maggio-giugno di EccoRecco di un presunto falso storico sul luogo di nascita di San Giovanni Buono. Contesto sia il modo che la sostanza di quanto asserito. Innanzi tutto l’arbitraria traduzione dell’originale latino che testualmente recita: “Villa Camuli nascitur Joannes de parentibus Ianuensis diocesis Valle Rechi nobilibus.” Ora perché tradurre “Camuli” in “Camogli”, quando nel Cartario Genovese (dal Historiae patriae monumenta), ad esempio, Camogli viene citata una ventina di volte sotto il nome Camulium, Camugium o Plebs de Camulio e mai come Villa Camuli? Nello stesso Cartario poi Villa Camuli è citata due volte sempre legata a “Valle Rechi”. Ora è vero che l’unica data certa relativa a S. Giovanni Buono è l’anno 645, quando viene nominato vescovo, e che l’Olcese cita due documenti datati 24 settembre 1160 e 10 gennaio 1161 (quindi 5 secoli dopo), dove si legge: “Villa Camogi in loco qui dicitur Rumagnanum et prope treblanicam”, per stabilire che la Villa Camuli è in Recco, ma è sufficiente questo per parlare di falso storico? E non è forse vero che ancora oggi, quindi 9 secoli dopo, via Romagneno è ancora nel comune di Recco? Io piuttosto parlerei di ipotesi plausibile anche perché nel libro Caratata degli ulivi, del 1646, viene citato il quartiere di Romagneno come situato a Recco tra il mare, il Treganega e Bastia. Infine nella parrocchiale di Recco, ovviamente distrutta nei bombardamenti, vi era una cappella intitolata a San Giovanni Buono, già menzionata in un documento del 14 agosto 1503, della quale si dice “instituta in plebata S. Ioannis de Recho”; de Recho, non di Camogli. Allora è vero che tanti indizi non fanno una prova , ma perlomeno una forte opinione sì . Cordialmente DOTT. PIERO NEUHOLD Targa di via Fiume, ecco com’è andata In merito alla targa rimossa in Via Fiume, ci scrivono una precisazione Luisa Moltedo e Chicca Bagnasco. In realtà, la targa non è scomparsa, ma è stata rimossa a seguito delle segnalazioni delle nostre due lettrici. La salita che porta alla stazione (dove era stata posta la targa) infatti è l’inizio di Salita Priaro, mentre Via Fiume lato levante si conclude in quella piazzetta posta tra il palazzo del Panificio Moltedo e la stessa Salita Priaro. Oggi la targa è stata spostata e sistemata sopra le vetrine Vodafone, mentre una targa stradale che indica la Via Fiume è stata posta all’angolo della stessa strada con Via XX Settembre. Attività fisica per invecchiare bene Da ASD Judo Levante riceviamo e pubblichiamo È il secondo anno la sezione ginnastica della ASD “Judo Levante” offre alla popolazione di Recco i suoi corsi di AFA (Attività Fisica Adattata). Questa attività rientra in un progetto regionale nell’ambito sociale ed ha l’obiettivo di promuovere l’attività fisica come prevenzione e mantenimento di uno stato di buona salute e di un invecchiamento attivo e partecipe. I corsi sono strutturati secondo protocolli concordati con i tecnici competenti delle ASL Regionali e sono condotti da personale laureato (in Scienze Motorie e/o Fisioterapia) e appositamente formato. I corsi si svolgono nella palestra di Piazzale Olimpia nei giorni di martedi e venerdi ore 9,30-11,30. Il corso è condotto da Simone Volpini (laurea specialistica in Scienze Motorie) coadiuvato dalla Vittoria Gandolfo e Davide Bozzo. Coordinatrice è il Presidente dell’ASD Marcella Losi, fisioterapista, conosciuta nel territorio di Recco avendo prestato servizio ultradecennale nell’Ospedale di Recco, reparti di ortopedia e medicina. La ASD ringrazia l’Assessore Carlo Gandolfo che ha compreso l’importanza sociale di questa attività ed ha collaborato significativamente per l’inserimento in Recco. LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 • 17 ALMANACCO Scrivete a [email protected] - Le e-mail anonime saranno cestinate. PICCOLI CITTADINI IN PIAZZA GASTALDI I bambini della quarta D della primaria di Recco hanno vinto il primo premio nazionale al concorso “Una classe di tutto rispetto”. Sotto la guida di Stefano Quarantelli, i piccoli hanno ripulito i giardini di Piazza Gastaldi e posto su ogni albero una serie di cartelli che invitano a rispettare le piante, non sporcare, utilizzare con senso civico i giochi e gli arredi. UNDICI IN BICI DA RECCO A PIAZZA SAN PIETRO In occasione del Giubileo della Misericordia indetto da papa Francesco, il Bici Camogli Golfo Paradiso ha organizzato una trasferta in bici da Recco a Roma per il ponte del 2 giugno. Dall’idea di Luigi Crovetto è nata una maratona di 560 chilometri in 4 tappe. Ecco gli atleti arrivati in San Pietro domenica 5 giugno. I QUARTIERI NELLE SCUOLE DON BRUNO MACCIÒ FESTEGGIA I PRIMI 50 ANNI DI SACERDOZIO Si è tenuta anche lo scorso anno scolastico la simpatica iniziativa (in collaborazione con l’assessorato alla Pubblica Istruzione), che vede i rappresentanti dei Quartieri illustrare, agli studenti delle scuole elementari, gli aspetti religiosi e folkloristici dei festeggiamenti dell’8 settembre. Grande l’entusiasmo dimostrato dai giovanissimi. Nella foto è il terzo da destra, al termine della celebrazione tenutasi con Papa Francesco nella cappella di Casa Santa Marta lo scorso 20 giugno, per i 50 anni di Messa. «Nel 1966 eravamo in 16. Siamo rimasti in 12 tra cui il card. Bagnasco e il card. Calcagno.» scrive don Bruno. E aggiunge: «Un caro saluto a tutti. Il 29 giugno, 50mo anniversario di sacerdozio, vi ho ricordati tutti nella Messa delle ore 18 e a tutti quelli che pregano chiedo una preghiera.» RINNOVO DEL COMITATO PERMANENTE QUARTIERI Le nomine: presidente Flavio Malchiodi, vice presidente Vittorio Crovetto, segretario Andrea Pozzo, Emanuele Cassani cassiere, Sandra Pozzo addetto stampa. Consiglieri: Tiberio Picasso, Sergio Macchiavello, Enrico Prampolini, Furio Corbani, Claudio Fiorini, Alberto Bozzo, Mauro Costaguta, Gianluigi Revello, Alfredo Valle, Matteo Bozzo, Giovanni Bolgiani, Andrea Dapelo, Francesco Capurro, Rinaldo Bagnasco e Davide Stasi. 18 • LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 N.S. DEL BOSCHETTO: PROSSIMI 500 ANNI Con l’approssimarsi del 2018, quando a Camogli si ricorderà il V centenario dell’apparizione di N.S. del Boschetto, è stato costituito un Comitato che si occuperà dell’organizzazione di manifestazioni di vario genere quali conferenze, visite guidate, mostre, concerti e quant’altro potrà essere utile per festeggiare e coinvolgere il più possibile i camoglini. Info: [email protected] SIMONE ARATA CAMPIONE ITALIANO Lo scorso 12 giugno, nel corso del 5° campionato italiano di brazilian ju jitsu tenutosi a Scandicci, il recchese Simone Arata, del Bruno Frazatto Team Genova “Il Tugio bjj”, si è laureato campione italiano cinture marroni master 2 (over 35 anni) cat. mediomassimi nella specialita no gi (senza kimono) e vicecampione italiano nella categoria con il kimono. ECCORECCO E GOLFO PARADISO ALMANACCO CORSO ASSAGGIO OLIO: UN GRANDE SUCCESSO BRUNA TERRILE CONFERMATA PRESIDENTE UNPLI Bruna Terrile, già a capo della Pro Loco di Uscio, è stata riconfermata per il terzo anno consecutivo presidente di Unpli (Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia) Liguria. Oltre alla guida di Unpli, per Terrile è anche arrivata la nomina a consigliere nazionale in rappresentanza della regione Liguria. Un premio all’impegno e alla serietà del lavoro svolto. Terrile è anche la prima presidente donna della storia dell’Unpli. Oltre venticinque appassionati hanno preso parte al corso propedeutico di assaggio dell’olio d’oliva, organizzato il 6 e 9 giugno scorsi presso il Frantoio Badaracco di Recco dagli Amici delle Olive, in collaborazione con OAL (Organizzazione Assaggiatori Liguri). Relatrice l’agronoma Emanuela Cuneo, che guidato i partecipanti a discernere qualità e vizi di diversi olii nazionali. Al termine, cena a tema presso il ristorante Borgo Antico. ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI ECCO LA NUOVA SEDE È stata inaugurata lo scorso 7 maggio alla presenza delle Autorità tra cui diversi rappresentanti dell’Arma. Madrina la sig.a Graziella Colombini. Il locale, in via Milano 53, è stato gentilmente messo a disposizione da uno dei soci. Nata nel 1972, la sezione recchese dell’Associazione conta oltre 50 iscritti e si propone di crescere grazie anche appunto alla nuova sede. Tra i suoi obiettivi, l’impegno nel volontariato e le attività di rappresentanza. A TORRE DEL LAGO MONUMENTO AL CANE Il 16 agosto a San Rocco di Camogli si svolgerà il Premio Fedeltà del Cane. La manifestazione si svolge ogni anno nella piazza alle spalle della chiesa, dove è posto un monumento all’amico dell’uomo. Questo nella foto è molto simile, si trova a Torre del Lago Puccini e fu eretto nel 2002, dedicandolo alla memoria di Pippo, “cane senza padrone”. L’IMPEGNO DEL REKKO IN TANZANIA L’EX CONVITTO MAESTRE PIE DIVORATO DAI ROVI La bella scala in marmo è impraticabile, il parco non si distingue più, le persiane cadono a pezzi. La vegetazione sta pian piano ricoprendo tutta l’area esterna. Al civico 37 di via Speroni imperano il degrado, l’abbandono, l’incuria. Un bene pubblico, di proprietà della Città Metropolitana, lasciato colpevolmente al suo destino: dopo un passato illustre, nessun futuro e il rischio di una speculazione. ECCORECCO E GOLFO PARADISO Cresce l’attività del Rekko con i bambini dell’asilo “Beroya” a Dar es Salaam (Tanzania), iniziata lo scorso febbraio. Oltre al decoro delle aule, alla compra di nuovi mobili nelle aule e all’avvio del programma nutrizionale, nelle ultime settimane un’équipe medica ha permesso visite mediche a tutti i bambini in forma gratuita. Chi volesse aiutare il progetto può farlo con un bonifico bancario sull’IBAN IT73E0503401437000000002330 presso il Banco di Chiavari, Ag. 33 di Genova. Info: www.rekko.org LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 • 19 SAPORI IN CUCINA Gnocchi di zucchine e patate con gamberi viola e pomodori ciliegia al profumo di limoni verdi Ecco la ricetta proposta dallo chef executive Remo Gatto, dell’Hotel “Cenobio dei Dogi” di Camogli. Per 4 persone. Ingredienti degli gnocchi zucchine chiare (genovese) patate farina 00 tuorli basilico parmigiano gratt. sale e pepe Ingredienti della salsa gamberi viola nostrani pomodori ciliegia farina 00 olio extravergine di oliva scalogno limone verde sale, pepe bianco 600 g 300 g 170 g 2 1 mazzo 50 g q.b. 500 g 250 g 170 g 50 g 20 g 1 q.b. Procedimento Far bollire le patate con la pelle precedentemente lavate e portarle a cottura. Nel frattempo tagliare le zucchine a rondelle e in padella a fuoco vivo cuocerle senza farle colorire troppo, verso fine cottura aggiungere il basilico in foglie. Passare al mixer le zucchine. Ora pelare le patate e passarle allo schiacciapatate. Mettere tutti gli ingredienti su di una spianatoia di legno ed impastare il tutto. Preparare con piccole porzioni di impasto dei rotolini del diametro di 2 cm, quindi tagliarli a distanza di 2 cm. Con l’aiuto del riga-gnocchi, rigare gli gnocchi uno ad uno. Privare i gamberi di testa, budello e carapace, mettere il tutto in una casseruola e a fuoco vivo schiacciare le teste con l’aiuto di una frusta, quando inizierà ad attaccare aggiungere 500 cc. d’acqua, portare a bollore salare e far sobbollire per 20 minuti, quindi filtrare il brodo ottenuto. Mondare lo scalogno e tritarlo finemente; mettere una casseruola a fuoco vivo con l’olio extravergine di oliva e far rosolare. Appena inizia ad imbiondire, aggiungere le code di gamberi, farle rosolare, aggiungere sale e pepe bianco, quindi versare il succo di mezzo limone, far evaporare, aggiungere i pomodorini tagliati a metà e far appassire per un minuto. A questo punto far cuocere gli gnocchi in acqua bollente salata, quando verranno a galla saranno pronti, scolarli e metterli a saltare nella casseruola dove abbiamo precedentemente preparato la salsa, aggiungere il brodo di gambero necessario per rendere la salsa cremosa e gli gnocchi sono pronti. Impiattare e volendo grattugiare leggermente un po’ di buccia di limone verde sopra gli gnocchi. BENESSERE A cura della dott.ssa Maria Alice Rosasco, farmacista SOLLEONE E STILE DI VITA Come ci si deve comportare con l’arrivo dell’estate? Occorre precisare che nell’uomo, animale a sangue caldo, il suo “nucleo centrale” (organi addominali, torace, il sistema nervoso centrale) dove avvengono i principali processi biologici, deve mantenersi a una temperatura interna costante attorno ai 37 °C (con leggere oscillazioni durante la giornata, l’attività fisica, il ciclo mestruale). L’involucro esterno, costituito dalla pelle e dal grasso sottocutaneo, è invece soggetto a variazioni di temperatura anche significative tra inverno ed estate (vedi figura). Un meccanismo di controllo assai sofisticato regola continuamente l’aggiunta o la sottrazione di calore. Il calore è prodotto dall’attività metabolica di tutte le cellule; e dalla contrazione volontaria o involontaria dei muscoli. Il calore viene eliminato attraverso la via cutanea; la via respiratoria; l’eliminazione di feci ed urine. La via cutanea è la più efficiente perché la più estesa e modulabile, sia attraverso la dilatazione o contrazione dei vasi superficiali che attraverso l’evaporazione del sudore. Il nostro “termostato interno” risiede nell’ipotalamo e riceve continuamente informazioni sull’andamento della temperatura corporea da ”sensori” superficiali e profondi. Durante l’estate sono particolarmente insidiosi i cosiddetti “colpi di sole” (prolungata esposizione della testa a radiazione solare intensa) e i “colpi di Da: R. Rhoades, R. Pflanzer: Fisiologia generale umana. Ed. Piccin. calore” (collasso dei sistemi di termoregolazione dell’ipotalamo dovuta ad eccessiva esposizione a calore ed umidità). Le persone anziane sono più esposte agli sbalzi climatici per una ridotta sensibilità ed un conseguente ritardo nelle risposte termoregolatorie. Ciò premesso, vediamo di rispondere alle nostre domande. È utile scoprirsi per combattere il caldo? Dipende. Quando la temperatura esterna, misurata alla luce del sole non all’ombra, anche se calda, è più bassa di quella corporea interna, scoprendoci si ottiene una perdita di calore attraverso la cute. Ma se la temperatura esterna è più alta di quella corporea, scoprendoci finiremmo per assorbire calore! Esponendoci a gravi rischi: ricordiamo che quando la temperatura interna sale a 41 °C la maggior parte delle persone soffre di convulsioni e che una temperatura di 43,3 °C è considerata il li- mite massimo compatibile con la vita. Ecco perché, quando ci si espone al sole cocente (soprattutto nelle ore centrali della giornata), è bene indossare ampie vesti di fibra naturale, possibilmente di colore bianco, che isolano dal calore pur permettendo la traspirazione. Perché con i primi caldi ci si sente più deboli? L’adattamento al caldo provoca inizialmente dei fenomeni di ipotensione che danno una sensazione di malessere. Poi le ghiandole sudorifere diventano più efficienti e risparmiano i sali pur emettendo molta acqua, aiutando a raggiungere un nuovo equilibrio. Una dieta appropriata suggerita dal nutrizionista è la risposta giusta per un adattamento più rapido. Quando si manifestano i primi sintomi di un colpo di sole o di un colpo di calore come bisogna comportarsi? In questi casi è assolutamente indispensabile rivolgersi ad un presidio medico. Nell’attesa è bene trasportare il paziente in un luogo fresco e ben aerato, ma non freddo come succede con l’aria condizionata perché il brusco cambio di temperatura può avere gravi conseguenze. Occorre poi tenere il paziente disteso, con la testa appena sollevata, come su un normale cuscino, farlo bere a piccoli sorsi bevande a temperatura ambiente, applicargli pezze bagnate su fronte e polsi. È vero che una spruzzata di acqua di colonia aiuta a eliminare calore? Sì, perché l’acqua di colonia, avendo un forte tenore alcolico, evapora facilmente disperdendo il calore della pelle. Vienici a trovare in via XXV Aprile 31 a RECCO tel. 0185 721803 tate da non s e ’ n u ECCORECCO E GOLFO PARADISO e nt i c a r m i e d LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 • 21 VENT’ANNI FA ✔ Parte il 1° luglio il servizio sperimentale di trasporto urbano, in collaborazione con AMT, sulla linea via Fieschi-Mulinetti. Impegno di spesa: 28 milioni per due mesi. ✔ Parte con difficoltà il servizio 118, che concentra tutte le chiamate sanitarie di emergenza all’interno della USL3. Causa principale è ritenuta il numero insufficiente di addetti al centralino. ✔ Va deserto il bando per l’assunzione di un capo ufficio tecnico in Comune a Recco, nonostante si sia provveduto a pubblicizzare la ricerca anche tramite affissioni. ✔ Il monastero di San Prospero ospiterà trentaquattro ragazzi di Gospic (Croazia), ospiti delle comunità religiose del levante per una settimana di vacanza. ✔ La milanese Idrotec presenta un progetto di rifacimento della zona a mare: via la diga, creazione di un approdo a levante, piccolo porto a secco a ponente, riduzione dell’ero- 22 • LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 Da Il Secolo XIX e Il Lavoro di luglio-agosto 1996 sione e dell’insabbiamento alla foce del torrente. ✔ Inaugurata 6 mesi fa, la palestra di via Massone “cambia destinazione d’uso” per ospitare temporaneamente una nuova sezione della scuola materna. ✔ La Sagra del Fuoco ha una mascotte: è il Pirottino, creato dal grafico recchese Maurizio Immovilli. ✔ Polemiche e proteste dei residenti per l’invasione di camper nei fine settimana, che posteggiano anche in pieno centro e creano intralcio e disagi. ✔ Dal 1997 la patrona di Recco sarà la Madonna del Suffragio: la decisione ufficiale è Dell’Amministrazione Comunale, guidata da Mariolina Diena. ✔ Sorprende la notizia che la proprietà del’albergo Elena, dopo la recente ristrutturazione, intende trasformarlo in residence. ✔ La USL3 minaccia di cessare il contributo di gestione per la piscina di piazzale Olimpia, dato l’utilizzo non esclusivamente sanitario della struttura. ✔ Parte del convento francescano diventerà casa di riposo; e spariscono i 6 posti a prezzo sociale concordati Dall’Amministrazione Rainero in cambio dell’autorizzazione. ✔ I cittadini insorgono contro l’installazione di wc autopulenti in tre zone del centro. I lavori vengono sospesi dal Comune. ✔ Nella guerra estiva ai rumori interviene anche il sindaco, che scrive una lettera alle ferrovie per limitare l’uso del fischio da parte dei capitreno. ✔ Il cocktail “Becky” inventato da Ezio Allamandola, patron del bar “Ippocampo”, diventa il pre-dinner dell’estate al concorso regionale di San Remo. ✔ Recco adotta la divisa estiva per i vigili: bermuda e maglietta per gli uomini e le donne che dovranno svolgere il servizio in zona mare. ✔ Si vocifera della prossima chiusura della pretura, dopo il recente trasferimento dell’ufficio delle Imposte, e ci si domanda quale potrà eventualmente essere il suo utilizzo. ✔ La Capitaneria di Porto annuncia l’apertura di un ufficio circondariale marittimo a Mulinetti, in località Chiappe Marce. ECCORECCO E GOLFO PARADISO IN LIBRERIA A cura della prof.ssa Gabriella Massone UN ASSAGGIO DI LIGURIA… E QUATTRO PASSI IN CITTÀ In questi tempi in cui la gastronomia è la protagonista, sui giornali, in televisione e dovunque, un libro che esamini in profondità la storia della pasta in Liguria è quasi d’obbligo. Partendo dall’antichità, Sergio Rossi ci svela, in La pasta in Liguria, l’origine di uno dei cardini della cucina, non solo ligure ma nazionale, che sembra partire dalla dominazione araba in Sicilia. La parola “fidë” che indica un formato di pasta allungata, e che in Liguria vale per ogni tipo di spaghetti, deriva infatti dal’arabo fidawa, una sorta di pasta affusolata, mentre la lasagna pare derivare dal greco laganon, sottili sfoglie di pasta fritta o cotta al forno. L’evoluzione della pasta nel corso dei secoli viene seguita puntualmente, con precisi rimandi storici, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui, pur tra difficoltà, le imprese artigianali liguri continuano a portare avanti una tradizione che arriva da molto lontano. Dalla pasta alla cucina il passo è breve: Via Ippolito d’Aste 2a Tel. 0185.722440 [email protected] www.prolocorecco.it dall’Archivio del Palazzo Spinola in Pellicceria, a Genova, è stato ricavato un libro (Una cucina a Genova nell’Ottocento) che ci offre uno interessante e documentatissimo squarcio sulla vita quotidiana in una palazzo nobiliare, dal punto di vista gastronomico. Dalle provviste alle stoviglie di cucina – protagonista il rame – ai locali dedicati al lavoro, nessun particolare viene trascurato. Il libro è corredato da documenti d’epoca – anche il conto del gelataio, da cui si capisce che in famiglia c’erano dei goloso – e da belle fotografie degli arredi e delle stoviglie, non ultimo il glorioso “ronfò”. E dopo aver gozzovigliato, cosa meglio di una passeggiata per il vastissimo centro storico di Genova? Ce ne dà l’occasione Gattonando per Genova, una piccola guida a tutto quello che c’è di interessante negli storici “carrugi”: con piccoli itinerari gli autori ci portano a passeggio tra vicoli e piazze, da Brignole alla Lanterna, corredando i dati storici e artistici con notizie curiose e insolite. Un altro tipo di passeggiate è quello illustrato in Genova Magica, in cui Marco Alex Pepè, esperto di occultismo e di magia, conduce i suoi lettori alla ricerca di fantasmi, in collaborazione con spettri e satanisti, trovando spunti soprannaturali praticamente sotto ogni sasso e dietro ogni angolo. Bisogna dire che la suggestione è forte, e se ci si lascia trasportare diventa difficile pensare di percorrere certe strade di Genova senza un po’ di batticuore. ••••••••••••••••••••••••••••••••• • Sergio Rossi, La pasta in Liguria, Sagep, pagg. 159, euro 15 • Una cucina a Genova nell’Ottocento, a cura di Farida Simonetti, Sagep, pagg. 110, euro 15 • AA.VV., Gattonando per Genova, Fabbrica Musicale, pagg. 95, euro 13.90 • Marco Alex Pepè, Genova Magica, De Ferrari, pagg. 181, euro 11.90 ••••••••••••••••••••••••••••••••• www.capurrorecco.it PIAZZA GASTALDI, 1 • RECCO TEL. 0185/76870 FAX. 0185/730719 CARTOLERIA • LIBRERIA GIOCATTOLI • VIDEOGIOCHI VIA IV NOVEMBRE 37 • RECCO TEL 0185/722121 FAX. 0185/738972 LIBRERIA VARIA SAGGISTICA • ROMANZI PIAZZA S. GIOVANNI BONO, 22 • RECCO TEL. 0185/722455 FAX. 0185/722455 CARTOLERIA ARTICOLI DA REGALO E DA UFFICIO VIA DELLA REPUBBLICA, 16 • CAMOGLI TEL. 0185/777949 FAX. 0185/776571 CARTOLERIA • LIBRERIA GIOCATTOLI • VIDEOGIOCHI Sportello IAT Vendita biglietti AMT, ATP, Autostradale Vendita abbonamenti e biglietti ferroviari Biglietti Acquario di Genova Ricariche cellulari on-line di tutti i gestori Vendita tessere Viacard Prenotazione e vendita biglietti dei teatri di Genova Biglietti dei principali concerti Affissione e pubblicità per i Comuni di Recco, Camogli e Avegno Sportello Touring Club Italiano TNT Point ECCORECCO E GOLFO PARADISO LUGLIO-AGOSTO 2016 • NUMERO 72 • 23 ECCORECCO E GOLFO PARADISO Via dei Giustiniani 48, Recco, Tel. 0185.720225 www.vitturin.it I NOSTRI SOSTENITORI PIAZZA NICOLOSO 5 - RECCO - TEL. 0185.74098 una focaccia d’autore Zampaloni Via S. 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