Boom supermercati: altri 16 mila metri

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- martedì 5 luglio 2016 -
COMMERCIO
l'Adige -
Pagina: 9 -
L’anno scorso la superficie di vendita degli esercizi trentini Sindacati preoccupati sul consorzio coop: addetti già scesi a
è aumentata del 2,8% ma quella di super, ipermercati e 650 e ora si parla di prepensionamenti. Ma il neo direttore
minimarket balza del 7,6% a oltre 229 mila metri quadri Picciarelli smentisce: concentrati sul rilancio commerciale
Boom supermercati: altri 16 mila metri
Superfici +8%, ricavi +2% ma occupati in calo
Allarme sindacati su Sait: 50 possibili esuberi
FRANCESCO TERRERI
TRENTO - I dati della Camera
di Commercio sugli esercizi
commerciali registrano i risultati della «guerra dei supermercati» e del boom di nuove aperture. Nel 2015 in Trentino il numero totale dei negozi è aumentato dello 0,8% e la superficie di vendita del 2,8%. Ma se
si considerano gli «esercizi non
specializzati con prevalenza di
prodotti alimentari e bevande»,
cioè supermercati, ipermercati,
minimarket e simili, l’aumento
dei punti vendita è dell’1,6% e
quello delle superfici arriva
quasi all’8%, pari a 16 mila metri quadri in più. Il balzo va in
parallelo con la ripresa dei consumi, che però è decisamente
meno accentuata: il fatturato
del commercio al dettaglio l’anno scorso è cresciuto sì, ma solo del 2%.
Addetti scesi dello 0,8%.
A non crescere è l’occupazione
che, sempre secondo la Camera di Commercio, nel settore è
diminuita dello 0,8%. In parte
pesano le chiusure di piccoli
negozi. In parte è la razionalizzazione dei costi nella grande
distribuzione per far fronte alla
concorrenza sui prezzi. A questo proposito scoppia un caso
in Sait, il consorzio della cooperazione di consumo. I sindacati sono in allarme perché i
dipendenti, già scesi da 690 a
650 tra il 2014 e il 2015, potrebbero essere ancora ridotti di
almeno 50 unità, anche se attraverso prepensionamenti e
non licenziamenti.
I numeri dello shopping.
A fine 2015 gli esercizi commerciali in Trentino sono 8.546,
cioè 68 in più dell’anno precedente (+0,8%). La superficie
complessiva di vendita è pari
a 903.067 metri quadri (+2,8%).
Gli esercizi non specializzati,
supermercati piccoli e grandi,
che ormai sono un quarto del
totale, salgono invece da 884 a
898 (+1,6%) e, come superficie,
da 213.229 a 229.341 metri quadri, con un balzo del 7,6%.
Male carne e tessili.
Chi perde colpi sono alcuni negozi specializzati. Le macellerie
e i negozi di carne sono ridotti
a 134 (-1,5%) e perdono un altro
4,8% di superficie di vendita.
Giù anche i negozi di tessili (3,8%), quelli di ferramenta (5,4%), quelli di giornali e cartoleria (-6%). Nel complesso,
sempre secondo la Camera di
Commercio, l’anno scorso il fatturato del dettaglio è aumentato del 2%, l’occupazione è diminuita dello 0,8%. Nel primo
trimestre di quest’anno i ricavi
del comparto sono saliti addirittura del 6,8% ma l’occupazione ha continuato a scendere
(-1,7%).
Deflazione e concorrenza.
Il nuovo scenario competitivo
è riassunto nella relazione al
bilancio di Trento Sviluppo, la
società di Sait e Coop Alleanza
3.0 che gestisce i superstore di
Trento e Rovereto e, tramite
Coop Alto Garda, di Riva e che
ha chiuso il 2015 con un fatturato in calo del 2% a 49,4 milioni di euro e una perdita di 1,2
milioni. L’anno scorso, nella fascia concorrenziale con i superstore, in Trentino ci sono
state quattro nuove aperture
per 6.000 metri quadri complessivi. La pressione competitiva è quindi ulteriormente
aumentata, con la densità di
metri quadri per 1.000 abitanti
passati dai 348 del 2011 a 366.
Il tutto in un quadro di «trend
deflattivo di abbassamento dei
prezzi».
Botta e risposta in Sait.
«I lavoratori Sait sono preoccupati - afferma Lamberto Avanzo, segretario della Fisascat
Cisl, che insieme a Filcams Cgil
e Uiltucs Uil ha firmato venerdì
una nota allarmata - Li stanno
chiamando uno a uno per chiedere quanto manca loro alla
pensione. Gli addetti sono già
scesi dai 692 di quando abbiamo rinnovato il contratto nel
2014 a 650. Ora il timore è che
si voglia scendere verso i 600,
anche se attraverso prepensionamenti e non licenziamenti».
Aggiunge Matteo Salvetti della
Uiltucs: «Vogliamo capire che
impatto avrà la nuova organizzazione del lavoro nei negozi.
E si tratta di vedere se l’accompagnamento alla pensione avverrà dopo un periodo di mobilità». Il nuovo direttore di Sait
Luca Picciarelli non aveva nascosto l’obiettivo di rendere
più efficiente l’organizzazione
interna del consorzio per far
fronte alle sfide competitive.
Ma smentisce che si stia pensando a riduzioni di personale
o prepensionamenti: «L’aspetto
dell’organizzazione non è stato
ancora approfondito, non sono
previsti né tagli né assunzioni.
In questa fase siamo concentrati sul rilancio commerciale».