I Laboratori sensoriali sono una proposta stabile nel Piano dell

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Transcript I Laboratori sensoriali sono una proposta stabile nel Piano dell

I Laboratori sensoriali sono una proposta stabile nel Piano
dell’Offerta Formativa del nido.
Si caratterizzano per l’utilizzo di materiali naturali (farina,
orzo, legumi, caffè, cacao, pomodoro, polenta).
L’attività è progettata e realizzata con l’obiettivo di
stimolare la sensorialità del bambino quale canale privilegiato
di conoscenza della realtà e di comunicazione.
I laboratori variano a seconda del materiale utilizzato e
dell’età dei bambini.
Per i bambini più piccoli sono progettati per stimolare
l’esplorazione e la sperimentazione; per i più grandi sono
l’occasione per sostenere anche il gioco del “far finta”,
l’immaginazione e la rappresentazione.
La realizzazione dei laboratori prevede l’allestimento dello
spazio, in maniera che i bambini possano giocare liberamente
con i materiali, la creazione di un clima particolare reso caldo
e coinvolgente grazie alla musica scelta come sottofondo per
le attività
Le educatrici regolano le proposte, sostengono le attività dei
bambini, stimolano gli scambi tra bambini.
L’allestimento dei laboratori impegna tutto il personale del
nido nella preparazione degli spazi, dei bambini e nel riordino
dei locali. L’attività è possibile grazie alla stretta
collaborazione tra il personale e all’organizzazione interna al
nido.
A cura di Maria Loredana Lucamante – psicopedagogistaMunicipalità Mestre-Carpenedo
Immaginate una stanza con il pavimento interamente cosparso di foglie autunnali: colori caldi
e avvolgenti, sfumature fantastiche. Profumo di bosco, di pioggia e di vento. Scricchiolii lievi
come quelli dei passerotti nei parchi autunnali, un sottofondo musicale dolce e melodico.
Questo lo scenario creato dalle educatrici dei bambini “grandi” con la collaborazione preziosa
delle ausiliarie.
Un piccolo gruppo di bambini entra nella stanza. La sorpresa è grande, quella tipica che si
prova di fronte alle situazioni inusuali che preludono al gioco e al divertimento proprio perché
insolite.
Alcuni bambini sono titubanti: guardano attraverso la finestra le foglie in giardino e poi quelle
sul pavimento. Un’educatrice dà voce al pensiero: “Oggi è troppo freddo per andare a
fuori…abbiamo portato le foglie dentro”. L’incertezza o forse l’incredulità di alcuni non cede
immediatamente: i bambini sono a piedi nudi, avanzano cauti, si fermano, sollevano i piedini e
poi calpestano prima cauti, poi con energia. Qualcuno è attratto dalla musica, si avvicina allo
stereo, scopre che può danzare al ritmo di musica attraversando le foglie. C’è chi osserva i
colori delle foglie, chi le raccoglie per sentirle nelle mani, chi annusa. Un bambino scopre che le
foglie si possono ammassare, possono formare piccole montagne. Correndo tra le foglie si
creano sentieri e… il vento che porta le foglie in alto, le fa volteggiare e cadere. I bambini
cercano, provano, sperimentano, commentano con frasi semplici con parole che esprimono
emozioni e pensieri. Le educatrici sostengono il loro gioco, animano i discorsi, incoraggiano la
scoperta.
Le sensazioni sulla pelle, i colori, i profumi e lo scricchiolio delle foglie si uniscono in percezioni
più complete che creano la conoscenza delle foglie, che fissano questo particolare a un
momento legato ad una stagione e integrato in tutta una serie di esperienze sull’autunno.
Le sensazioni sono anche la base per inventare un gioco simbolico, la rappresentazione di ciò
che avviene in realtà in un parco pieno di foglie: i bambini diventano il vento che trascina e che
fa volare, sono le montagne formate da cumuli di foglie, sono le orme lasciate sul tappeto di
foglie e i sentieri tracciati, ora lievi, ora decisi, tracciati attraversando le foglie.
Un gioco divertente e insolito, che costruisce conoscenza, crea emozioni, stimola la fantasia e
l’immaginazione. Un momento piacevole in una grigia giornata autunnale.
“Questo è riccio”
Nel corso degli anni il nido Pollicino ha proposto ai genitori la partecipazione ad alcuni
laboratori di falegnameria finalizzati alla realizzazione di materiali per il nido.
L’iniziativa è sorta sia con lo scopo di offrire ai genitori un’occasione di incontro al nido per
consolidare la rete amicale attorno alle famiglie e ai bambini, sia con l’intenzione di sostenere
l’idea che ogni genitore ha capacità artistiche, creative e manuali sufficienti a creare oggetti
fruibili dai propri piccoli. I genitori che hanno partecipato alla proposta hanno dimostrato,
inoltre, una cosa importantissima: che si può trovare il tempo per dedicarsi a queste cose.
Così genitori e a volte nonni, si sono cimentati nella realizzazione di angoli gioco, di cucinette
giocattolo, di tavolette sensoriali e di pannelli sensoriali.
Il valore di costruire qualcosa di bello e di divertente per il proprio figlio, ha sostenuto
l’impegno dei genitori e anche quello delle educatrici e delle ausiliarie che, attivamente, hanno
preso parte ai lavori. I laboratori sono stati spesso allietati dai dolci della cuoca e il tutto ha
contribuito a creare un clima di famiglia, forse di famiglia “di una volta” dove i giocattoli si
fanno in casa, usando le conoscenze e l’impegno di tutti. I bambini hanno accolto con
entusiasmo i prodotti dei genitori mostrando di apprezzarli forse più del sofisticato giocattolo, e
questa è stata la soddisfazione più grande e la ricompensa più gradita.
Cosa è rimasto dopo alcuni anni, di quell’esperienza che tanto aveva entusiasmato grandi e
piccoli? Gli oggetti creati sono rimasti patrimonio del nido e le educatrici continuano a
realizzare laboratori utilizzandoli.
In piccolo gruppo, i bambini “più grandi” si cimentano in un percorso con le tavolette
sensoriali.
Si tratta di riquadri in legno ricoperti ognuno di materiale diverso. Ogni tavoletta è speciale: c’è
quella in sughero, quella morbida, quella ruvida, quella ricoperta di conchiglie, quella ricoperta
di tappi. Ognuna ha colori diversi; toccandola ciascuna regala sensazioni tattili uniche. I
bambini le possono disporre sul pavimento, camminarci sopra a piedi nudi e sperimentare così
le diverse sensazioni. Possono toccarle con le mani, possono sentire la differenza tra sfiorare e
calpestare. Ogni tavoletta lascia sensazioni uniche e diverse e ognuna evoca rappresentazioni
di oggetti e rimanda a sensazioni, immagini e ricordi. “Questo è riccio”: dice un bambino con
entusiasmo dopo aver passato la mano sulla tavoletta ruvida. “Qui punge” dice un altro
calpestando le conchiglie. Analogie e differenze che sollecitano confronti e sperimentazioni. Le
educatrici sostengono, curano la regia di quanto accade, mettono insieme pensieri ed emozioni,
costruiscono la trama del laboratorio partendo dagli spunti dei bambini, danno significato ai
loro riferimenti.
Un’educatrice dice “Sapete, queste tavolette le hanno costruite, anni fa, alcuni genitori, come i
vostri genitori”. Non si sa se lo dica per i bambini o per gli adulti presenti.
Le sue parole, comunque, uniscono il passato al presente, legano progetti passati a quelli che
si realizzano oggi, costruiscono la memoria e la storia del nido.
E’ il momento di mettere via…e ancora una volta mi meraviglio di come le educatrici riescano a
far diventare un gioco anche il riordino.